La signora del palazzo di fronte.

Mi chiamo Marco ,sono un ragazzo di 30 anni ed abito in un tipico paese di provincia. Vita tranquilla, pure troppo, sempre le stesse facce, casa, lavoro, pochi vizi ed un lavoro monotono e noioso.
Da qualche giorno a questa parte però mi alzo la mattina con una voglia particolare di andare a lavoro e questa storia vi racconterà
il perchè.
Circa venti giorni fa mentre come di consueto alzo la serranda del negozio vedo passare in lontananza una donna che non avevo mai visto in paese.

Una signora palesemente più vecchia di me, non riuscivo stabilire un età precisa ma si vedeva che era una donna matura.
Lì per lì non le diedi molte attenzioni ma dopo alcuni secondi, voltandomi per osservarla meglio, vidi che era una donna bruna, leggermente abbondante, un bel viso, poco più bassa di me e con due tette belle grosse che ballonzolavano ad ogni passo.
Aveva un piccolo cagnetto che portava a guinzaglio, vedendomi mi sorrise e continuò per la sua strada.

Mi voltai per guardarle il culo e devo dire che i sottili leggins beige che indossava lasciavano poco all'immaginazione, nonostante non fosse più una ragazzina aveva ancora un bel sedere, leggermente abbondante, con un filo di cellulite ma decisamente sexy. La donna entrò in un portone poco più avanti.

I giorni passavano e per un pò non la vidi più. Dopo una settimana circa, mentre ero a far colazione nel mio solito bar di fiducia intravedo al banco una mia ex compagna di scuola ma tra la confusione non ero proprio sicuro si trattasse di lei.

Mi avvicinai e mi accorsi che era proprio Claudia, la mia ex compagna di scuola:
“Ciao Claudia! Ti ricordi…?”
“Heilà Marco, quanto tempo!”
Parlammo un pò del più e del meno, faceva la parrucchiera in un paesino vicino al mio e si era trasferita da poco a vivere con la mamma dopo che il padre era stato trasferito a lavorare per una nota fabbrica di automobili in Francia.

“Ah, quindi vivete quì vicino ora…”
“Sì stiamo in un palazzo di Via 25 Aprile”
“Ma dai, io lavoro proprio lì… toglimi una curiosità, per caso avete un cagnolino?”
“Sì, come fai a saperlo?” sorrise.

“Ah, allora ho capito dove state, vedo tua mamma ogni mattina che porta a spasso il cane… come si chiama più tua mamma?”
“Maria. “
“Ah già, ora ricordo…”

Iniziavo ad essere un pò in imbarazzo, quella bella donna che mi faceva arrapare ogni mattina era sua madre! Scoprii che la mamma si chiamava appunto Maria e aveva 60 anni! Poteva essere tranquillamente mia madre!
Si somigliavano molto… Claudia, la figlia, era indubbiamente una bellissima ragazza.

30 anni come me, fisico asciutto, due belle tette grosse e dure, probabilmente rifatte, un bel culo tonico frutto delle ore di palestra che frequentava ogni sera.
Non mi aveva mai attratto troppo però, era la classica ragazza che se la tirava da morire e non ci siamo mai cagati più di tanto alle superiori.

La salutai offrendole la colazione e andai a lavoro.

Il giorno seguente mentre la sera chiudevo la serranda vidi Maria rientrare a casa dopo la consueta passeggiata col cane e colsi la palla al balzo!
Mi avvicinai per salutarla, avevo il cuore in gola, quella donna nonostante l'età era terribilmente eccitante e quelle enormi tette sotto quella maglietta di cotone bianca lasciavano ben poco all'immaginazione.

“Salve signora, mi chiamo Marco, sono un ex compagno di scuola di Claudia, volevo darle il benvenuto in paese…” ero imbarazzato ed eccitato allo stesso tempo.
“Ah, ciao Marco… Marco?… Hey, mi ricordo di te, che bel ometto che sei diventato” mi sorrise e io non sapevo più come nascondere l'enorme erezione che avevo nelle mutande!

Parlammo per un paio di minuti del più e del meno e facevo fatica a guardarla nei suoi occhi marroni perchè le sue grosse tette mature attraevano i miei occhi con una forza inarrestabile.

Ci salutammo e tornato a casa mi masturbai come non mai pensando alle sue grosse tette e a quel bel culo.
Volevo scoparmela, fosse l'ultima cosa che avrei fatto dovevo far sesso con lei.

La mattina seguente la incontrai. Sembrava il classico colpo di culo, quella mattina al bar non c'era Claudia ma lei e il suo cagnetto.
Non persi neppure un secondo, mi avvicinai e…
“Salve Maria! Buon giorno…”
“Oh, ciao Marco!”
“Posso offrirle il caffè?”
“Ma sì un buon caffè non si rifiuta mai, basta che mi dai del TU, mi fai sentire ancora più vecchia di quanto son già…” si mise a ridere.

Parlammo del più e del meno, era spesso sola, in paese non conosceva nessuno, il marito era via da un mese e la sua vita era uscire col cane la mattina e rientrare nel pomeriggio dopo una lunga passeggiata.
Più la guardavo più mi rendevo conto di che bella donna fosse e dopo una ventina di minuti di chiacchierate non riuscii più a tenerlo per me e glielo dissi:

“Vorrei dirti una cosa ma non vorrei passare per maniaco sessuale (Che probabilmente sono…)”
Arrossì e poi mi disse sottovoce avvicinandosi al mio orecchio:
“Vedendo che mi guardi spesso le tette penso che vuoi dirmi che sono una bella donna o cose del genere… dimmelo, non c'è alcun problema…”

Non sapevo che fare, per un istante il mondo si fermò… far finta di niente e sprecare un occasione o ammettere la palese verità? Non ci pensai molto…
“Bhè, diciamo che sei una donna che si nota, ti guardo dal primo giorno che vi siete trasferite, sei una gran bella donna e sì, hai due tette ed un culo veramente favolosi”
Era fatta.

Almeno sapeva cosa provavo per lei, ma a quel punto non sapevo che reazione aspettarmi, poi ci pensò lei a spiazzarmi:
“Sono da sola tutto il giorno, non ho rapporti con mio marito da anni… tu sei sempre stato un bel ragazzo, non ti conosco molto bene ma Claudia mi ha sempre detto un gran bene di te. Sei un bravo ragazzo, giovane ed attraente e nonostante la mia età
ho una gran voglia di fare sesso, tu potresti essere mio figlio ma se vuoi non devi girarci molto intorno.

So che mi desideri e io desidero te”

A quel punto il mio cazzo era così duro da far quasi male, quello che provai è difficile da spiegare ma vi potete immaginare la voglia che avevo di scoparla sul tavolino di quel bar. Cercai di trattenere l'impeto e risposi pacatamente:
“Caspita… non so che dire, sei così bella Maria, sogno le tue tette ogni notte, mi masturbo spesso pensando al tuo bel culo e sì, voglio scoparti da morire”
“Guarda che ho quasi trenta anni più di te” mi sussurrò, “quindi non so che cosa ti aspetti ma i vestiti spesso ingannano, è vero, ho le tette grosse ma non sono più una ragazzina, il mio sedere è grosso e pieno di cellulite e poi non lo faccio da anni
non vorrei deluderti…”
“Non credo proprio che succederà, proviamoci… che ne dici?”
“Dico che sta sera dopo il lavoro Claudia va in palestra e non tornerà prima delle dieci… ceniamo insieme?”
“Alle otto sono da te, porto del buon vino, non vedo l'ora di vederti nuda”.

Mi sembrava un sogno, di lì a poco avrei scopato con una donna che mi eccitava da morire. Una donna matura, una vera donna.
Alle otto spaccate ero al suo portone, suonai, lei mi aprì e appena entrato la vidi: Aveva una sottilissima vestaglia di seta bianca che non poteva nascondere le sue enormi tette ed i suoi capezzi duri, mi sorrise, prese il vino con una mano e con l'altra mi afferrò
da dietro la testa e mi baciò con la lingua.

Non me lo aspettavo proprio e la cosa mi face rizzare subito il cazzo a livelli impensabili. Era focosa, calda, aveva una gran voglia si vedeva.
Abbassandosi poggiò in terra il vino e si rialzò subito per continuare a baciarmi.
Le mie mani andarono da sole sul sul bel culo, lo afferrai con entrambe le mani, era grosso e morbido sotto quella seta e la sensazione fu incredibile.
Stringendoci sentii le sue enormi tette sul mio petto.

Piano piano le tirai su la vestaglia per toccarle meglio il culo, era calda ed poggiando il mento sulla sua spalla potei finalmente guardarlo: è vero aveva un pò di cellulite dovuta all'età ma era ancora un gran bel culo, leggermente grosso molto caldo.
“Vuoi vederle le mie tette o ti sei fissato col mio grosso sedere?” Si mise a ridere.
“Certo che lo voglio, ti prego…”
“Allora andiamo in camera, ho una piccola sorpresa per te”

Ero eccitato a mille, aprii la porta della camera e il profumo della candele accese mi investì.

“Siediti sul letto, voglio farti un piccolo spettacolo di streep-tease. ” Non sentivo quel termine da secoli credo…
Accese un piccolo stereo e a suon di musica iniziò a dondolarsi da una parte all'altra sorridendo.
Era sicuramente imbarazzata e dopo poco mi disse “Ho paura di deluderti. Non ho più il fisico di una ragazzina, le mie tette sono molle e ho un pò di pancia e i fianchi larghi… ho un pò paura…”
Mi alzai, e le sussurrai ad un orecchio “Non devi preoccuparti, ti desidero da morire, ti prego voglio vederti nuda.


L'aiutai a snodare la cintura e mi si presentò tutta nuda davanti a me:
Era esattamente come la immaginavo. Due grosse tette naturali, un pò molle ma ancora molto piacevoli, un pò di pancetta, la patata pelosa ma non troppo, e profumata, un profumo inebriante, si era appena fatta il bagno e la sua candida, morbida e profumata pelle mi eccitava da morire.
“Girati ti prego, voglio vederti il sedere. “
Si voltò lentamente, un pò imbarazzata e quello che mi si presentò era un bel culo grosso e decisamente eccitante, la poca cellulite non mi dispiaceva affatto, era un segno della sua età e del sue essere donna.

“Maria, non resisto più, ho voglia di te!”

Ci sdraiammo insieme nel letto, lei sopra di me, sentii le sue enormi tettone calde sul mio petto, ci baciammo appassionatamente, poi la voltai, la sdraiai a pancia in su ed infilai la mia mano tra le sua calde cosce.
Avevo la sua calda figa nella mia mano e mentre continuavo a baciarla le dissi “Pensavi di deludermi e invece ce l'ho duro da quando hai aperto la porta… mi fai impazzire Maria!”
Lei ansimò, mi baciò sul collo ed iniziò a godere.

Probabilmente era da parecchio che un uomo non la toccava nelle parti intime e la cosa la eccitò da morire.

“Voglio che per una sera mi fai sentire di nuovo una donna, mio marito non mi tocca da anni ed ho voglia di godere, ti prego Marco, scopami. Scopami come non hai mai scopato nessuna, fammi godere, ho voglia di godere come una volta”

Non dissi nulla, la rigirai con la schiena in su e le feci capire di mettersi a pecora.

Lei capì subito, si mise in ginocchio sul letto,appoggiò i gomiti sul materasso ed aprì leggermente le cosce.
Mentre mi spogliavo velocemente le guardavo il suo accogliente bel culo e piegandomi sul letto mi avvicinai con la bocca ed iniziai e leccarle la figa. Lei apprezzò parecchio, non se lo aspettava e sentire la mia lingua sulla sua figa la faceva godere.
“Ohhh sì, quanto tempo… che bella sensazione, non avrei mai aspettato che qualcuno me la avrebbe mai più leccata, non fermarti ti prego…”
Non mi fermai affatto, mi piaceva sentirla ansimare e ancora di più mi piaceva leccare quella bella figa calda e già bagnata, ero abituato a patatine rasate e ancora giovani e la sensazione di leccare una bella figa matura era una cosa nuova anche per me.

Avevo il suo ano piantato sulla punta del mio naso e la cosa mi faceva impazzire, aveva un buon odore e si allargava e si stringeva sulla punta del mio naso.
Volevo leccarle anche il buco del culo ma non sapevo come l'avrebbe presa, non tutte le ragazze con le quali ero stato lo apprezzavano ma decisi di tentare lo stesso.
Piano piano la mia lingua si alzò e dopo poco le stavo leccando il buco del culo.

“Hei… sei davvero un porco… ma che fai, mi lecchi l'ano?”
“Scusa, avevo una gran voglia di farlo ma smetto subito se ti da fastidio…”
“E' strano, non me lo ha mia leccato nessuno… (rise)”
“Allora smetto dai…”
“No, continua… è una cosa nuova per me, voglio provare. “
E notai che la cosa le piaceva non poco.
“Ooohhh sì, leccami il culo… porco… leccami lì, leccami il buco del culo. “

La sua figa le si bagnava ad ogni colpo di lingua sul' ano, mi alzai, avevo il cazzo duro come il marmo, lo presi tra le mani e piano piano lo infilai nella sua calda e bagnata figa.

Iniziai piano, anche lei mi disse di essere gentile perchè era da tanto tempo che non accoglieva un grosso pisello nella sua patata.
Non per vantarmi ma avevo avevo un gran pisello e appena dentro lei iniziò letteralmente ad urlare dal piacere.
La scopai per bene, lei mordeva il cuscino per non urlare troppo e stringeva le lenzuola tra le mani. Sapevo scopare bene, sono stato sempre piuttosto bravo e generoso ma quella sera avevo deciso di farla godere come non le accadeva da tempo, forse mai.

Il mio uccello scorreva nella sua calda figa da ormai un pò, lei continuava a godere e bagnarsi, ogni tanto mi fermavo per leccarla ancora e perchè sentivo il desiderio di venire e di sborrare sul quel suo bel culo.
La girai a pancia in su, ormai era sul punto di venire e volevo guardarla mentre succedeva.
Aprii le sue cosce e infilai di nuovo il mio grosso cazzo nella sua figa.

“Voglio farti venire Maria, voglio sentirti godere”
La mordevo leggermente sul collo mentre continuavo a scoparla e la cosa la fece impazzire:
“Oddio… sì… credo che sto per venire. Ahhh scopami, scopami col tuo bel cazzo, oddiooo… oddioooo vengo vengoooooo…!”

La sua figa inizio a pulsare e si era tutta bagnata, sfilai il mio membro, volevo venire tra le sue grosse tette. Lei lo capì e mi fece una bella spagnola. Che tette calde e accoglienti che aveva.

Le sborrai tra le tette. Un orgasmo caldo, pazzesco, non avevo mai goduto così, le innondai le tette.

Ci sdraiammo un po insieme, avevamo goduto come non ci era mai successo e la cosa era incredibile.

L'aiutai a pulirsi. Dopo qualche minuto eravamo sdraiati a baciarci ed accarezzarci teneramente.
“E' stata la scopata più bella della mia vita, ne avevo proprio bisogno, grazie” mi disse.
Le risposi che anche per me era stato pazzesco, in effetti non avevo mai trovato una donna calda ed eccitante come lei.

Poteva essere mia madre ma fu l'esperienza più bella della mia vita.

Cenammo velocemente insieme, mi promise che lo avremmo fatto di nuovo di li a pochi giorni ma Claudia stava per rientrare quindi ci baciammo e la salutai.

Inutile dire che quella fu la prima di diverse scopate con lei ed ogni volta ci divertiamo parecchio insieme.

Che roba, da ragazzino ho sempre desiderato di avere una relazione con una donna matura e pensare che quella donna era la mamma della mia amica Claudia la rendeva una cosa ancora più eccitante.

FINE.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com