La puzza di piedi di mia moglie!

Eravamo appena ritornati da una favolosa vacanza nudista nella quale lontano da rompi cazzo avevamo tra amici passato due settimane tra sole, mare, chiavate 3 volte al giorno e mangiate a sbafo, oltre a sport e passeggiate culturali, nudi questa volta sotto i vestiti e nella mente … Mia moglie stava svuotando le valigie e rassettando, mentre io stavo guardandomi le foto al mare da poco scaricate al computer trastullandomi il cazzo già rizzo e pieno di sperma da eruttare, quando sento il telefonino.

Era Luisa!!!! La mogie di Guglielmo, una coppia senza figli (lei ne ha trentadue, lui trentotto anni) che avevamo conosciuto da un anno su un’altra spiaggia naturista. Mia moglie all’epoca in allattamento, aveva letteralmente conquistato Guglielmo sulla spiaggia con i suoi capezzoli doppi scuri e grondanti di latte, quando avvertiva che la bambina che essendo rimasta lontano a casa, piangeva per la poppata. Il toro s’era arrapato a vedere le tette che colavano di succo prelibato.

Mia moglie con lo sguardo di madre apprensiva l’aveva sedotto, lui col suo cazzo superduro ma soprattutto lungo più di 26 cm. si sentiva già suo. Dopo alcune carezze, e frasi di conforto psicologico da parte di Guglielmo che cercava di asciugarle le lacrime per il disagio, e spiegandole di aver il desiderio di essere padre ed avere Luisa che gli donasse un figlio, vidi mia moglie contenta di aver donato il latte fuoriuscito e sprecato ad un estraneo.

Guglielmo sentendosi si attaccò alle mammelle di mia moglie, che da troia materna gli face per riconoscenza una sega gigantesca a due mani, con un desiderio inconscio, ma sempre più evidente da quando insoddisfatta delle mie misure mi diceva con ironia che avrebbe maneggiato con forza il cazzone di un negro. Luisa invece contemporaneamente quella sera mi soddisfò con un pompino a gola profonda! Per lei un cazzo di 16 cm come il mio era insignificante ingoiarlo con tutte le palle… rispetto a quello di Guglielmo che nonostante la lunghezza riusciva comunque ad ingoiarlo sino alla base con tanto di scoppio del nettare nello stomaco.

Ciao P. come stai? Sono Luisa. Ciao Luisa! Che ne dici di vederci stasera, mi disse, è un pò di tempo che non ci vediamo, magari andiamo fuori a cena o ci facciamo una pizza…. Senz’altro risposi io, lo dico al mio amore F. immediatamente. Quando la mia consorte sentì da lontano che era Luisa, avvertì un tremito d’emozione e rispose: Veniamo al più presto!!! Io mi preparai; lei s’andò a fare una doccia.

Uscendo velocemente dalla doccia, andò in camera da letto e ne uscì preparata, truccata e vestita da grande zoccolona: capelli attaccati da forchettone tipo zingara. Rossetto rosso fuoco, orecchini ad anellone, canotta aderentissima e minigonna e sotto al culo l’ormai usuale perizoma. Si mise un reggiseno nero di una taglia più piccola da far scoppiare le tette, tanto che s’intravedevano mezze aureole fuoriuscirne. Infine ai suoi piedi: un paio di ballerine tipo adolescente in calore.

La notizia di vedere Guglielmo, forse la gasò superlativamente da vestirsi così provocante. Quella sera faceva un caldo umido eccezionale, e F. sbuffava di vampate. Diretti a Mergellina sul lungomare, ci imbottigliammo nel traffico. F. cominciò a fare dangling perché aveva già i piedi sudati. Si levò le ballerine e mise i piedi sul cruscotto dell’auto, tanto da distrarre tutti gli automobilisti e ciclisti. Dissi: F. ma ti sei fatta da poco la doccia e già ti puzzano di rancido i tuoi piedi! Devo dire la verità: a me eccitava tanto il suo odore, un misto tra formaggio stagionato ed aceto acre.

Non me lo dire che si sente fino al mio naso, oddio!! Rimani senza scarpe, dissi io, e poi te le rimetti appena arriviamo. Il tanfo già mi eccitava, il suo abbigliamento m’aveva fatto bagnare. Lei sapendo che l’odore mi piaceva, mi disse scherzando: mamma che puzza, senti! Ed avanti a due passanti mi mise il suo piede sinistro proprio sotto il naso, e non resistendo più lo presi in mano e le scaricai mezza vescica di sperma tra le dita con le unghie smaltate di rosso.

Arrivammo sul lungomare ed io lasciai i finestrini leggermente aperti per timore che i nostri amici potessero sniffare il tanfo emesso da piedi di una donna o di un uomo. Non sapevo che i due erano fetish proprio di piedi, sandali, scarpe e stivali e calze. Girammo un poco in macchina, ma nessuno dava segno di fastidio, anzi … Arrivammo alla pizzeria ed era stracolma, tanto che ci sistemammo in un tavolino ristretto nell’angolo.

L’eccitazione forte e l’emozione ci uniformò così tanto che cominciammo a giocare come bambini. Io sbottonai con Luisa, la quale mi ricambiava con risatine compiacenti. Mia moglie invece avendo esagerato con la birra, cominciò a fare un piedino a Guglielmo togliendosi tutte e due le ballerine. Ci guardammo tutti in faccia: eravamo partiti ed eccitati come cani in calore!! Quell’odore sempre più penetrante dei suoi piedi, ci trovò tutti in un unico propellente fetish di ormoni da eruttare nei sensi e nell’ammucchiata.

Ci dirigemmo a casa di Luisa e Guglielmo. Tra un gioco e l’altro, ci trovammo tutti nudi sull’attico della casa dove tirava un poco d’aria rinfrescante. F. fu la prima a spogliarsi, Luisa la seguì subito poco dopo. Non avevo mai visto Luisa così bella. Il suo trucco discreto la ringiovaniva e le dava quel senso di bellezza greca. Il mio cazzo diventò subito duro, mentre Guglielmo rimase coi box mutande dalle quali usciva il suo biscione semi duro.

F. mi leccò il glande ripulendomi gli umori e mettendosi in a pecorina mi accarezzava il petto. I suoi piedi furono preda di Gugielmo e Luisa che li leccò sui talloni un poco ruvidi, inzuppando di saliva le dita. Erano inebriati del suo odore, mentre io abituato a quell’odore mi eccitavo a vederli così eccitati. F. mia moglie afferrò il cazzone di Guglielmo e mi derideva dicendo guardami sono due mani che vanno su e giù.

Mi lasciò il cazzo e me lo riprese Luisa. Mi sentii disintegrato fino alle palle, tanto da far ingelosire F. dicendole. La gola è profondissima e mi fa scopp… Mi uscì un getto violento che inondò la bocca di Luisa che si diresse sporca di sperma con le labbra sui piedi di F. Il vulcano Guglielmo odorava al’impazzata mentre mia moglie soddisfatta d’aver visto finalmente una gola profonda sul mio cazzo, si fece venire sul viso tanto che lo sperma le grondava dagli orecchini.

Un bacio profondo ce lo scambiammo tutti e quattro. Quei piedi di mia moglie furono la causa di una bella orgia. Guglielmo disse: ora il tuo odore lo voglio portare a dosso per un mese. Luisa disse: P. il tuo sapore dello sperma non lo cancellerò dalla lingua. Mia moglie rispose a tutti noi: siete sicuri che se non mi laverò i piedi al posto di fottere come questa sera non vi farò addormentare dalla puzza? Scoppiammo tutti a ridere dicendo Siiiiii!!!!!!.

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