LA PRIMA VOLTA DI MIA MOGLIE

Quella sera si festeggiava la promozione di un collega, io e mia moglie arrivammo un po in ritardo dopo aver portato la bambina dai nonni, il parcheggio era tutto occupato per fortuna dall'altra parte della strada c'era un magazzino col cortile completamente vuoto.

Mi attardai un attimo, il tempo di prendere il regalo e chiudere l'auto, mia moglie era sul ciglio della strada e si apprestava ad attraversare per raggiungere l'entrata del ristorante.

Alcune auto in transito lampeggiavano, altre suonavano il clacson alla vista di mia moglie Sandra sul bordo della strada, mentre la raggiungevo mi chiedevo se per caso l'avessero scambiata per una da marciapiede o se erano solo approvazioni per la sua bellezza.

questo pensiero mi turbava e spesso riaffiorava durante la cena, era la prima volta che immaginavo mia moglie come una puttana. La serata trascorse in allegria, anche Sandra, che di solito è molto chiusa e riservata, si stava divertendo ed ascoltava con piacere le barzellette di fine serata, anche le più spinte.

Devo dire che la cosa mi sorprese un po perchè di solito si scandalizzava e preferiva argomenti più sobri.

Fummo tra gli ultimi a lasciare il locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, un grosso TIR la nascondeva alla nostra vista, passammo davanti al camion e mentre con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Sandra mentre le ficcavo la lingua in bocca.

La sentii arrendevole come non mai, spingeva il suo pube contro di me e mi divorava la lingua, era da parecchio tempo che non la sentivo così passionale ed eccitata.

quasi quasi provo a scoparla qua – pensai – chissà se ci sta? non abbiamo mai fatto nulla di così trasgressivo e il solo pensiero mi aveva procurato una forte erezione. Improvvisamente sentimmo una voce – eh, beato lei che ha una donna così bella con la quale passare la notte – dal finestrino del TIR sporgeva la testa rasata di un uomo di circa 50 anni, barba incolta e due occhietti vispi che scrutavano Sandra dalla testa ai piedi.

Mi sembrava simpatico, così risposi – eh sì, sono proprio fortunato ad avere una moglie così carina; lei viaggia solo? – no! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signora – Intanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto , avevo tirato Sandra contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo – le piace tanto mia moglie? – – sì è bellissima – ha visto che bel seno? scommetto che le piacerebbe vederlo nudo – non so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle grosse poppe ed iniziai a massaggiarle – ma cosa fai? sei matto.

dai, andiamo a casa – mi sussurrò piano Sandra, a mia volta le risposi leccandole un orecchio – lasciami fare solo per un pò, senti come sono eccitato…

dai, facciamogli vedere qualcosa.

hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggio – Mia moglie abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli – allora come le sembra? – – magnifico, stupendo è proprio come piace a me.

Tom, vieni un po a vedere che tette – dopo un pò apparve la testa riccioluta del suo collega, nella notte risaltavano i suoi occhi ed i suoi denti bianchi, era un negro sui 30 anni.

Ormai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Sanra non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo.

I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Sandra piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un pò iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente, i maschi non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più sù. Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo della mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa – allora come vi sembra la mia signora? – – gran bel pezzo di fica – commentò l'italiano – ora vi mostro anche il culo -; così dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe – sei un porco, non dovresti mostrarmi così – non oppose una gran resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo – lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi, quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te.

apri un pò le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica – per un pò ha tenuto le cosce chiuse poi non ha resistito e si è aperta, era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita.

Mia moglie era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso.

– Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare – – ma sei cretino – mi sussurrò Sandra – non voglio che altri mi tocchino – ormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli, cerco di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva direi che le piaceva.

Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; il negro aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano.

Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Sandra, Gianni, l'italiano aveva un affare sui 20 cm che paragonato ai miei 15 era già enorme, ma quello di Tom, credo superasse i 23, 24 cm.

Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore.

Adesso più che eccitato ero preoccupato, la situazione mi stava sfuggendo di mano, all'inizio era un gioco per eccitarci ma adesso la cosa si faceva seria e poi Sandra non era abituata a simili calibri, temevo le facessero male.

Così decisi di intervenire chiedendo a mia moglie se voleva rincasare, per tutta risposta impugnò le due verghe ed iniziò a menarle con vigore – adesso non ho voglia di andare a casa.

e poi questi devono affrontare un lungo viaggio e hanno il diritto di divertirsi un pò – detto questo, l'ho vista abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro.

per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua, i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare.

Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile, il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il negro non entrava oltre la metà.

Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla.

Il primo è stato Gianni che lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare – sì cosii dai spingi più fortedai scopami, che bello – di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a masturbarmi lentamente, anche Tom si massaggiava per essere pronto non appena Gianni avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco – vieni Tom, prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborrare – il negro si avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione – fai piano Tom, è troppo grosso…

piano, ecco così sei bravo no…

si…

ancora un pò…

piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh Tom mi spacchi in due, lo sento, lo sento tutto dentro.

chiavami Tom, chiavami a lungo – anche il negro la prese per i fianchi mentre affondava nella fica bagnata.

Gianni si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca – succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola – mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre Tom stava per scaricarsi.

Vidi la sborra colare dalla bocca di Sandra e finire sul seno, sulla camicetta, sulla gonna ancora arrotolata in vita, sulle cosce…

quanta ne colava.

ma quanta sborra le stava schizzando in bocca quel negro? quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti.

Mentre Tom finiva di sborrare Gianni iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre mia moglie si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso.

In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Sandra mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti.

Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando le proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo lei acconsenti e li seguì.

Raccolse le mutandine da terra e allungandomele mi disse – tu aspetta in auto, quando ho finito ti raggiungo – Lo sportello si richiuse ed io mi ritrovai solo in macchina ad aspettare che mia moglie finisse di scopare con due sconosciuti, mi pareva di sognare, se penso che fino a poche ore fa eravamo una coppia che viveva nella più assoluta normalità.

Ormai era passata più di un'ora e Sandra era sempre sul camion, non potevo vedere quello che facevano, ma attraverso i finestrini aperti sentivo benissimo i loro sospiri e i gridolini di piacere di mia moglie, la sentivo mentre incitava i maschi a fotterla più forte, a volte la sentivo gridare forte dal piacere.

ben presto mi ritrovai col cazzo in mano a masturbarmi mentre la immaginavo ora a gambe spalancate a farsi trapanare da Tom, ora a cavalcare Gianni fino all'orgasmo, sborrai così quasi all'improvviso imbrattando il cruscotto ed il volante.

Finalmente dopo oltre due ore la portiera del TIR si aprì, Sandra scese aggiustandosi la gonna con una mano e tenendo chiusa la camicetta con l'altra, mi sembrava distrutta, tanto che i suoi passi erano molto incerti.

Salì al mio fianco, poggio la schiena alla portiera, aprì le gambe, la fica era ancora spalancata, i peli sommersi dalla sborra appena ricevuta.

Mi prese una mano, mi tirò a se – leccami dai, pulisci tutto.

dai metti dentro la lingua, sentirai quanta sborra mi hanno dato – mi sono abbassato e come un cagnolino ho passato la lingua tra i peli irrorati e dentro la fica ancora grondante di sborra calda.

Poi mi ha tirato la faccia tra i seni dove c'era un un bel pò di sborra che aveva imprigionato con la stoffa della camicetta, ho bevuto tutto prima di tornare alla fica – cornuto, bevi la sborra dei miei amanti, sapessi come mi hanno fatto godere.

lecca ancora, pulisci bene.

sai che mi hanno inculata.

mi hanno inculata tutti e due – mi sono alzato per guardarla, lei mi ha preso la faccia tra le mani – sì, mi sono fatta inculare come una troia, li ho presi anche insieme, uno in fica e l'altro in culo.

dai finisci di pulire che poi torniamo a casa, sono stanca, ho sonno – Alle quattro del mattino eravamo a casa, una furtiva doccia poi a letto.

Rifacemmo L'amore dopo alcuni giorni durante i quali non parlammo mai dell'accaduto, ero steso sul letto, Sandra mi stava cavalcando – non ti sento, spingi sù, dai, di più, e non sborrare subito come fai di solito cornuto,lo sai vero che sei un gran cornuto.

hai visto che bei cazzoni mi sono presa l'altra sera.

ho voglia di prenderli ancora, mi hanno dato i loro cellulari, credo che presto li chiamerò e tu mi porterai da loro – sborrai dopo due minuti a sentirla parlare così.

Ci siamo incontrati altre due volte con Gianni e Tom, poi hanno cambiato linea.

Adesso devo cercare qualcun'altro che faccia godere mia moglie.

p. s. Perdonatemi,……… copiato, ma lo trovo veramente Bello.

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