la prima volta con la nonna

Sono cresciuto figlio unico, coccolato, vezzeggiato e schermato contro le brutture della vita da mamma, nonne, zie e via dicendo. Quando finalmente sono riuscito a tirar fuori la testa e a cominciare a far da solo, non senza dover lottare per strappare coi denti scampoli di libertà, ho scoperto di non essere così perfetto come credevo. Sono un bel ragazzo secondo i canoni e le ragazze non fuggono, anzi, se le invito mi dicono anche si.

Ultimamente sono persino piuttosto ricercato però ho un complesso che mi assilla. Da poco mi sono iscritto ad una palestra e lì, vedendo altri uomini, ragazzi e non, nudi, mi sono reso conto di avere l’uccello piccolo!! Ora vivo appunto col complesso che si venga a sapere in giro e che mi si additi per strada. La cosa mi rende altresì scontroso e diverso dal Paolo che tutti conoscono. Qualche giorno fa, sono arrivato a casa proprio dalla palestra, dove avevo appunto presa visione di bigoli penzolanti e comparati mentalmente col mio mucchietto di pelle nascosto tra i peli.

Arrivato a casa mi dirigo verso il bagno per una sacrosanta doccia. Non la facevo in palestra appunto perchè mi vergognavo. E lì trovo mia nonna. Ester, una romagnola sanguigna, sempre pronta alla battuta e al divertimento. La mia nonna preferita. Aveva appena finito di farsi il bagno ed stava finendo di ritoccarsi, l’accappatoio aperto sulle sue tettone e il suo cespuglio ancora scuro.
“Scusa nonna, ero sop****nsiero.

Se hai finito mi faccio il bagno anch’io.


“Vieni, vieni che ho fatto! Com’è andata oggi?”
“Come al solito. Nonna, sai che hai sempre le tette più belle del mondo!”
La bacio sulla guancia e intanto le do una bella palpata ad una tetta matura ma ancora un piacere da ravanare.
“Vai, vai, baciapile! Vai a guardare le tette delle ragazze, non le mie che sono vecchie!!”
Ma so che le faceva piacere. Era un nostro vecchio gioco e non si era mai tirata indietro.

“Già, magari le ragazze le avessero come le tue!”
La sollevo e le bacio il capezzolo, poi apro l’acqua e comincio a spogliarmi mentre lei finisce di darsi la crema e parliamo del più e del meno. Improvvisamente, nudo, in piedi nella vasca, le chiedo:
“Nonna, tu pensi che il mio uccello sia piccolo?”
“E dove ti è venuta quest’idea?”
Così le racconto dei miei dubbi e delle mie ansietà mentre lei mi lava la sciena e i capelli come aveva fatto innumerevoli volte prima.

Una volta sciacquato, mi fa alzare di nuovo in piedi.
“Vediamo un po’. Dici che ti sembra piccolo. Mah!! Visto così tutto nascosto, magari potrebbe sembrarlo, ma sono sicura che se gli facciamo alzare la testa. Ecco, vedi? A me sembra proprio un bell’uccello, normalissimo. Anche tuo nonno l’aveva così, più o meno. Stai fermo un pò. Mmmmm, sai che era un po’ che non ne facevo drizzare uno?
“Nonna, dai!! Mi metti in imbarazzo!”
“Ma che imbarazzo? Mi fai delle domande strane ed io cerco di darti una risposta.

Ma se non guardo, come faccio a saperlo!”
“Si, però, se continui così, io….. sei sicura che non è piccolo?”
“Paolino, certo non è un bazooka, ma per la mia esperienza, e ti devo dire che in vita mia di questi affari la mia parte l’ho vista, ti dico che è perfettamente normale. ”
“Ne hai visti tanti?”
“Beh, da ragazza sono cresciuta in campagna e allora si era un po’ più promiscui di adesso.

Vediamo: padre, nonno, zio, due fratelli, qualche cugino, poi due fidanzatini. Infine tuo padre e altri quattro figli e ora ci sei tu e i tuoi cugini. Cosa dici, abbastanza? Mi sembra un bel campionario ornitologico!!”
“Nonna, va bene, ti credo. E’ normale. Ma allora perchè gli altri sembrano sempre più grossi?”
“Ma, forse perchè se li fanno venire un po’ basanotti quando sono in pubblico. Voi uomini avete tutti il complesso dell’uccello!! Come se fosse importante.

Guarda che se una ragazza ti vuole bene, non le importa se sei un attore porno. E questo coso che ho in mano va benissimo per quello che deve fare. Far felice una fanciulla e metterle dei bambini nella pancia. Anzi, tanto che ci siamo, vediamo un po’ la produzione!!”
“Nonnaaaa. E adesso cosa fai?”
“Beh, quello che fai sempre tu da solo. Dai che voglio vedere. Non ti dispiace vero? In fin dei conti hai cominciato tu.


“Si, ma ti ho solo fatto una domanda, mica volevo che … oohhh… nonna, attenta, nonna, uuuhhh…. ecco, nonnaaaaaa!!”
“Uhhhh, bravo Paolino, mmmmmm, è tantissima!! Si, si, qui c’è tutto per far divertire una ragazza e contenta una moglie. Non ti devi proprio preoccupare!!”
“Waoh nonna.. mi hai fatto venire le gambe molli!!”
“Si, si, ti ho fatto venire eccome!!! Eri proprio bello pieno eh! Beh, adesso sciacquati. ”
Obbedisco e intanto la guardo.

Ha una mano a coppa dove ha raccolto tutta la mia sborra. La tocca col dito, l’odora, poi si porta il dito alla bocca e l’assaggia. L’accappatoio si era di nuovo aperto sulle tettone e i sui capezzoli erano duri. Vede che la guardo. Sorride leccandosi il dito.
“Mmmm, sto solo guardando che sia tutto normale. ” Si lava le mani. Poi segue il mio sguardo “Ma allora ce l’hai con le mie tette oggi!” Se le alza sfiorandosi i capezzoli duri con le dita.

“Vuoi giocarci un po’? Tutto quel lavoro sul volatile mi ha scaldata un po’. Anche le nonne sono femmine sai!! Non credere che sia fatta di legno!! E poi è già un po’ che sono vedova. Credi che non venga voglia anche a me di fare certi giochini? Non sono poi così vecchia sai!!”
La guardo un po’ allibito mentre continua con tutta la solfa. Avrei capito dopo che si stava creando un alibi.

Al momento vedo solo che l’accappatoio è tutto aperto, le sue mani stanno tirando i capezzoloni, si è fatta rossa in faccia e la sua voce più roca. L’assieme mi eccita da matti. Esco dalla vasca e l’abbraccio, baciandola sul collo.
“Nonnina, prima ero io ad aver bisogno di essere consolato. Adesso mi sa che tocca a me consolarti. ”
“Paolino, ma cosa hai capito? Io…”
Sentire il suo corpo nudo contro il mio mi da un’altra frustata.

Allungo la mano sulla tetta libera. Stavolta non ride ma spalanca gli occhi. L’uccellino comincia a volare di nuovo. Davanti a sè ha il suo nido naturale. Sento il suo pelo sulla punta e anche lei lo sente. E’ il suo turno di allungare la mano.
“Mio Dio Paolino! Sono tua nonna! Sono vecchia…. ”
Ma la mano sull’uccello non scappa, anzi, se lo strofina contro il cespuglio. Sollevo la testa e acchiappo anche l’altra tetta, guardandola negli occhi.

Io sono un pò più alto di lei.
“….. non è giusto. Certi giochi devi farli con le ragazze!”
“Hai detto che ti sei scaldata, che non sei fatta di legno! Nonna, sei bellissima. Le ragazze che conosco non sono belle come te. ”
“Già, quella canzone l’ho già sentita. Scommetto che lo dici a tutte. Vero birbante? Oddio Paolino, io.. io non so… mi stai facendo perdere la testa!”
“Dai allora, insegnami a giocare con una vera donna!!”
“Oh, oddio Paolino, cosa mi fai fare!! Dio mi perdoni ma stai risvegliando cose che pensavo addormentate per sempre! Va bene! Andiamo di là.


La seguo col cazzo dritto mentre lei continua a mugunare “mio Dio”. Appena entra in camera mi avvicino, da dietro le sfilo l’accappatoio. Lei si blocca. Sempre da dietro l’abbraccio facendoglielo sentire tra le natiche burrose. La mordicchio sul collo e le orecchie e intanto mi impadronisco di entrambe le tette, impastandogliele allegramente. Geme e si appoggia a me, poi si appoggia sul letto spingendo mi il culo contro. Non ricordo averlo mai avuto così duro.

Lascio a dura forza le tette e la prendo per i fianchi. Il mio cazzo spinge tra le sue chiappe, Lei apre le gambe e prendendolo con una mano, comincia a pennellarselo su e giù lungo le labbra della fica, gemendo ad ogni passaggio. Io mi beo delle sue chiappe tra le mani. Ha ancora un bel culone la nonna. Ogni volta che le mie mani le aprono, mi saluta il suo occhiello di un bel bruno caffelatte.

Quell’occhio che sembra guardarmi, che segue i miei movimenti, mi attizza parecchio. Il buco del culo. Chi avrebbe detto che fosse così interessante. É talmente bagnata che la mia cappella scorre veloce tra le sue labbra.
“Vuoi scopare nonna?”
“Ma cosa dici Paolino. Scopare la nonna? Vuoi mettere a bagno il biscottino eh? Non l’hai mai fatto vero? Non l’hai mai messo dentro vero?”
“No nonna! Non ho mai scopato!”
“Ah birbante! Mi hai proprio messa in mezzo!! Ma guarda un po’, alla mia età cosa sto facendo!”
“Dai nonna! In fin dei conti è tanto che non scopi anche tu vero? Prometto che non lo dirò mai, a nessuno!!”
“E si, ci mancherebbe ancora che lo raccontassi in giro.

Hai ragione sai. E’ una vita che non provo queste sensazioni, questa voglia. Credevo non sarebbe mai più successo, e invece eccoti qui a rovinare tutto. A ricordarmi che sono ancora una donna, con le voglie di una donna. Mmmmm Paolino…. vieni allora. Vieni che la nonna te lo fa mettere al caldo. Vuoi scopare? Vieni, mettilo dentro!! Piano, piano, calma… lasciami sistemare. Ecco, vienimi sopra. Bravo, così. Vedi che è proprio al posto giusto! Forza, allora, spingi che entra! Ooohhh, mmmmmm, Paolino che bello!! Mi stai facendo rinascere.

Mi ero dimenticata cosa volesse dire avere un cazzo dentro. Dai, forza adesso. Muoviti. Scopami. Si, così, forza Paolino, scopa la nonna! Mmmm, mi piace tanto! E a te? Ti piace scopare?”
“Oddio nonna, è bellissimo. Sei tutta calda e ….. bagnata! Non ti faccio male vero?”
“No, no, dai Paolino che è fatta apposta per questo! Siiii, dai, sbattiiiii!! Riempimi tutta di crema. Oooohhh siii Paolino, siiii, ti sentoooooo! Dammela tutta, dalla tutta alla nonna! La mia fica ha fatto astinenza per troppo tempo.

Daiiiiii, siiiii, adesso. Adessoooooooo!!! Uuaagggrrrrrhhhhhh!!!”
La prima scopata della mia vita!! E ho fatto godere la nonna. Mi sento proprio un macho e per un po’ dimentico che il mio pisello non è proprio come gli altri.
Naturalmente l’esperienza mi ha entusiasmato e ad ogni occasione tento di ripeterla. La nonna fa qualche storia allinizio, ma poi si dimostra molto ricettiva e vogliosa. Un paio di settimane e non prova neanche a dire di no.

Lei pensava che passata la novità mi sarei calmato, io invece ne ho sempre voglia, e lei accondiscende. Se proprio va male e il tempo è poco, ci scappa un bel pompino. Nonna succhia il cazzo come fosse la cosa più bella del mondo. Lo adora. Lo lecca da cima a fondo e quando prende in bocca le palle, se lo trofina su tutta la faccia. Naturalmente mi ha insegnato a leccarle la fica, cosa che faccio spesso con vero gusto.

Quello che però mi prende di più è il suo culo. Ce l’ha bello burroso, con quell’occhiello scuro nel mezzo. Un giorno me la stavo godendo a pecorina. L’occhio tra le chiappe si apriva di fronte a me. Un’attrazione fatale. Lo tocco col dito, lo sondo. Lei sembra gradire. Le infilo il dito dentro e lei comincia a godere. Così un pomeriggio le chiedo:
“Nonna, te lo posso mettere nel culo?”
“Ehi, e questa idea dove l’hai presa?”
“Da nessuna parte.

E’ già un po’ che quando te lo vedo, mi viene voglia di infilarcelo dentro. Me lo fai fare?”
“Paolino, ma non è mica normale sai, inculare la nonna!”
“Beh, se è per questo, non è mica tanto normale neanche scoparsela!”
“Già…. se la vedi da questo punto di vista!”
“Dai allora, fattelo mettere nel culo! Lo so che si fa. L’ho visto nei filmini e i ragazzi ne parlano un sacco!”
“Si, sono sicura di si.

Ne parlano perchè non ne fanno!! Sai, a tuo nonno piaceva farlo così. Era una cosa speciale per tutti e due. Mi faceva sentire così… sua!!”
“Nonna!! Dai, su, non essere triste! Lo so che ti manca tanto. Ma, magari, se lo fai con me, magari ti ricordi quando lo facevi con lui. Sarà bellissimo vedrai!!”
“Paolino, mi sa che se parlerai a tutte così, non ci saràò nessuna capace di dirti di no.

Va bene, mi hai convinta. Vieni, che la nonna ti fa provare l’entrata posteriore!”
“Accidenti, davvero!! Me lo fai mettere nel culo? Whao… non ci speravo proprio. Guarda! Mi è venuto duro solo a pensarci. ”
“Birbante!! Tu ce l’hai sempre duro! Aspetta però. Prima devo andare a fare un po’ di preparazione. Una signora non si può mica incularsela così, di punto in bianco!”
“E perchè no?”
“Perchè ti verrebbero tristemente ricordate le funzioni naturali.


“Nonnaaaa!!”
“Paoloooo!!! Hai chiesto e ti ho risposto. Allora, fai il bravo dieci minuti e poi….. è tutto tuo!!”
“Il culo? Promesso?”
Nonna sparisce in bagno. Io mi spoglio e vado ad aspettarla in camera. Mi guardo allo specchio. No, non sono male. Ho un bel fisico, però…. però a me sembra sempre più piccolo degli altri.
Nonna torna. Ha la vestaglia addosso, ma se la leva subito. Sa che mi piace vederla nuda.

Mi guarda mentre mi accarezzo.
“Sei proprio un porco sai? Chiedere certe cose alla nonna! Vieni, fammelo succhiare un po’, che mi mette di buon umore. ”
Lei si sdraia ed io mi inginocchio al suo lato, Giusto a portata di bocca. Mentre si diletta a slinguarmi, approfitto per infilarle la mano tra le cosce. Se anche avessi avuto dei dubbi, me li tolgo subito. Fradicia. Le mie dita la frugano e lei mugola, mugugna col cazzo in bocca.

La masturbo con tre dita, poi con quattro. Entrano che è una meraviglia. Col pollice mi occupo del clitoride. Ogni tanto lo leva di bocca ed esclama “Porco”. Poi si decide.
“Adesso o mai più! Forza, fai il tuo dovere!”
“Ma… non ti giri?”
“No, voglio guardarti negli occhi mentre hai il coraggio di incularti la nonna! Basta che alzo un po’ le gambe. Ecco. Lo vedi?”
“Oh si che lo vedo! Il buco di culo più bello del mondo ed ora sarà mio!!”
Mi accomodo tra le sue cosce.

Lei alza le gambe e me le appoggia sulle spalle. Io lo punto e spingo. “Piano, piano” fa lei, ma è già dentro. Entrato come un grissino nel tonno. Nessun dolore. Ve l’ho detto che è piccolo no? Anzi, nonna comincia a goderselo subito. Mi do da fare a pomparla mentre lei grida, sbraita e si ravana la fica. Il culo è meraviglioso. Me lo agguanta appena arrivo a fondo e me lo munge mentre lo estraggo.

Sembra dotato di una volontà propria.
“Nonna è bellissimo. Ti piace? Ti sto inculando bene? Mmmm, a me piace da matti. Sembra una bocca. Non sapevo che fosse così bello nel culo!”
“Uuuuggghhh, zitto!! Zitto e pompa! Fammelo sentire tutto dentro. Siiii, sbattimi, rompimelo il culo, dai, daiiiii!! Siiii, godooooo, siiiiii, dai, ancora, daiiiiiiiiiii!!”
Sono talmente concentrato su quelo che faccio e su come se la gode, un’orgasmo dietro l’altro, che quasi mi dimentico di venire.

Pompo allegramente per un po’, poi all’improvviso, intattenibile eccola ribollirmi nei coglioni e straripare impetuosa. Una sborrata vulcanica, un’eruzione potente e copiosa. Ruggisco svuotandomi dentro di lei che mi stringe nell’ennesimo orgasmo.

Il culo, la bocca e la ficona della nonna, mi hanno ‘consolato’ per tutto il resto dell’adolescenza e non solo!! Tutte le volte che mi sentivo un po’ giù, eccola lei sempre pronta a ‘consolarmi’. Allo stesso tempo sono venuto a patti col mio uccello che, è si sotto la media, ma funziona perfettamente ed ha reso felici tante fanciulle.

A suo tempo ho conosciuto mia moglie con cui ora ho due figli. Un rapporto aperto e bellissimo, senza complessi. Mai una lamentela per le mie dimensioni.
Domani è il suo compleanno. Ho deciso di portarla fuori. Dopo cena, faremo una capatina al privè.
“Tesoro, ho chiamato Gianni, ci sarà anche lui!…”
Gianni è un giovanotto dotato di un a****letto di circa 24 centimetri.
“Amore…. tu si che sai cosa regalare ad una donna!!”

Dedicato a tutti quelli col complesso del pisellino, alle signore che ci giocano, a quelli e quelle che li vorrebbero solo grandi e a chi dice che le dimensioni non contano!!
E a tutte le nonne, zie, mamme, che ci consolano… sempre!!!.

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