La prima volta col Bull

STORIA VERA : il resoconto del primo incontro della mia ex con un Bull trovato su internet da me, quando io ero a lavoro

Quando mi hai detto che dovevo essere la sua schiava per una notte, per sentirmi usata e umiliata come avrei meritato, non so che cosa abbia maggiormente guidato la mia risposta… l’odio, la vendetta, la rabbia… o … la sfida…

Non volevo farlo, lo sapevi, ma allo stesso modo io sapevo che prima o poi sarebbe dovuto accadere… ed ero effettivamente incuriosita da come avresti realmente reagito tu.

Poteva essere proprio la volta buona, la furia che mi bruciava dentro per quello che mi stavi ordinando anestetizzava la frustrazione, l’impeto di dimostrarti che volendo ero disposta a fare anche questo mi dava una motivazione forte…

Ho preso il telefono e gli ho scritto. Diretta. Asciutta. Chiara.

Sorprendentemente non ci ho messo molto ad immedesimarmi nella parte… sono passata per casa e ho indossato quello che di sexy ho trovato: perizoma nero, autoreggenti a rete, niente reggiseno… e sopra solo un vestitino nero, morbido, corto, ben scollato… di quelli che rendono tutto troppo facilmente accessibile… e gli stivali col tacco, come aveva chiesto lui.

Mentre guidavo veloce nell’autostrada semideserta la cosa che maggiormente mi inquietava era la mia glaciale freddezza. Non provavo ansia, paura, agitazione… non provavo nulla. Nella mia mente c’era solo un pensiero, una convinzione… è solo sesso. Senza pretese e senza aspettative. Sesso facile, fatto per l’appagamento del gesto.

Arrivo all’appuntamento. Lui è li, mi sta aspettando. Abbasso il finestrino, “ciao”-“ciao”. Parte, diretto non so dove. Lo seguo. Dopo poco arriviamo in mezzo al bosco del carso, prende uno sterrato e io dietro.

Quando spegnamo i fari e crollano le tenebre mi rendo conto che ormai ci sono, il gioco è iniziato e io devo giocare.

Una volta nella macchina tutto accelera senza che io riesca quasi a rendermene conto. Mi saluta, ci ripresentiamo… e subito lui si abbassa i pantaloni e tira fuori il membro già duro. Mi prende la testa con la mano, un gesto delicato ma deciso, inequivocabile. Accompagna giù il mio corpo e mi infila il cazzo in bocca.

Parto a succhiare lentamente, prima solo con le labbra, tenendomi sulla punta, poi inizio a leccarlo per bene, dalla base in su, lo esploro tutto… e quando è ben bagnato lo infilo tutto il bocca, succhiando con ritmo sempre crescente. Lui si eccita, viene ancora più turgido, mi spinge giù la testa fino a farmi soffocare… dice “mmmh si… brava, succhiamelo tutto, ma che gran pompinara che sei… ti piace succhiare vero, troia?” E tutta ansimante, senza fiato, tra una pompata e l’altra riesco a mugolare “si, mi piace… da morire…”

Gli faccio shittare qualche foto per te, perché anche tu veda quanto mi piace fare pompini… per sapere se sto soddisfando le tue aspettative… chissà se avevo la faccia abbastanza porca in quelle foto..!?

A lui viene un’altra idea: mi dice di sbattermelo sulla faccia, con colpi decisi.

Gioco cosi per un po, lo eccita da morire vedere come mi schiaffeggio col suo pisello gonfio…

Poi mentre ricomincio a spompinarlo sento la sua mano che scende lungo la mia schiena… arriva al bordo del vestitino che ormai è quasi completamente sollevato e si infila sotto. Sento la sua mano che sfrega sul perizoma, sono caldissima, e già bagnata… mi stimola per un po attraverso la biancheria, poi passando la mano sul gluteo scivola dietro, sotto lo slip.

Sento la sua mano sulla mia pelle nuda, passa con le dita in mezzo alle natiche… il respiro mi si spezza… lo lascio un po fare poi il desiderio prende il sopravvento e dalla borsa recupero il tubo viola e glielo offro. Lui ben contento mi inonda il culo di lubrificante e inizia ad infilarci un dito… che presto diventano due. Non riesco a trattenere i gemiti che questa stimolazione mi provoca, cosi mi riempio di nuovo la bocca.

Mi abbandono al piacere di succhiare quel bel cazzo duro mentre le sue dita pian piano mi allargano sempre di più il buchino, sento che il mio bacino si muove ritmicamente assecondando la spinta della sua mano… spinge spinge spinge… le dita diventano tre ed io non ce la faccio più a trattenere le urla… la cosa sembra mandarlo in visibilio, mi dice “urla, dai, fammi sentire come ti piace! Che bel culo largo che hai… urla!” E io urlo, persi ormai tutti i freni inibitori do sfogo al mio godimento… inarco la schiena per allargare meglio le chiappe, per facilitare la sua penetrazione… gli chiedo “quante dita sono?”-“3… ne vuoi 4?!” Si ne voglio 4… voglio farmi aprire bene… lui aggiunge dell’altro lubrificante e senza fatica infila anche il quarto dito.

“ti fai fistare spesso,si? Si, si vede che lo alleni bene… mmmh si sei proprio una troia…”

Continua a stantuffarmi il culo con le mani, mentre io un po lo succhio un po lo massaggio, con la mano ben stretta… E a un certo punto mi fa “Ti piace farti inculare, vero?”-“oh siiii… è la cosa che preferisco…”-“allora mettiamoci sul sedile dietro. Ti metto a pecora e ti inculo per bene… te lo sfondo tutto questo bel culo!”

Lo volevo.

Ero allibita da me stessa, ma in quel momento lo volevo. Ero su di giri, eccitata da paura, avevo il culetto già dilatato e lubrificato, avevo una voglia matta di prenderlo… ti ho scritto… mi sta preparando il culo… e dopo un po tu mi hai risposto… non so se ce la faccio…

Cosi gli ho detto di no… lui mi ha chiesto “ma tu avresti voglia?” e io, sicura, ho risposto “Ale ed io giochiamo assieme”.

Ero imbarazzata ma fortunatamente lo ha capito… gli ho detto “ti faccio venire con la bocca..?!” Lui mi ha prontamente ripreso la testa e l’ha risbattuta giù, riempiendomi la bocca di quel membro turgido che ormai già si immaginava affondato nel mio buco largo e fradicio… spingeva ritmicamente la mia testa su e giu, senza darmi tregua… la saliva scivolava fuori e bagnava tutto quello che in bocca non riusciva a starci… e intanto con l’altra mano continuava a farmi il culo…

Ero violata in bocca e dietro, ora più a disagio, incerta su cosa pensassi tu, se come stessi, cosa provassi… usata… il tempo sembrava paralizzato, avevo perso la spinta e la sicurezza… e forse intuendo questo momento di sbandamento lui ha cambiato gioco.

Mi ha messa seduta e mentre continuavo a stimolarlo con le mani mi ha abbassato lo scollo del vestito scoprendo il seno. Ha afferrato saldamente le tette, un po stringendo e un po massaggiando, ritmicamente, più piano e più forte, più delicato e più vigoroso… mi stava eccitando di nuovo… pian piano si è concentrato sempre più sui capezzoli, in un crescendo di velocità e di forza… è arrivato a stringere violentemente, io urlavo, un po di piacere e un po di dolore… “si, urla… brava troia… urla più forte!”

Quando non ce la facevo più gentilmente ho fermato le sue mani, ansimente e gemente… mentre mi riprendevo da questo piccolo seducente massacro, nuda e sudata, lui ha iniziato a masturbarsi.

Tempo di riprenderci entrambi la sua eccitazione era salita di nuovo, sospirava, sentivo che si stava avvicinando all’orgasmo… per dargli il colpo di grazia gli ho detto “vuoi venirmi in faccia?” e sono tornata ad abbassarmi sul suo cazzo di nuovo rigido, a succhiarlo vogliosamente, leccando e affondando… la sua mano era tornata a scivolare tra le mie natiche, meno aggressiva di prima ma comunque invitante, tanto che di nuovo mi sono trovata a protrarre il culo verso di lei, allargando bene le chiappe… la cadenza delle sue dita che mi frugavano dava il ritmo al pompino che stavo ormai portando a termine… il suo respiro si faceva sempre più rotto… “bravo, godi… sporcami tutta la faccia…” Le sue mani sapientemente acceleravano le spinte… affondavo sempre di più il suo cazzo turgido in fondo alla gola, togliendomi da sola il respiro… Volevo che venisse, che mi imbrattasse la faccia del suo orgasmo, proprio come una troia… mi ha presa per i capelli, tirando, ha sollevato la mia faccia e me l’ha messa davanti al suo membro ormai sul punto di esplodere.

“fatti riempire di sborra, zoccola… che gran pompino mi hai fatto… mmmh…. Aaah siii…”

Presa ormai dal gioco e soddisfatta per il piacere che gli avevo provocato non ho saputo trattenermi… stava per scoppiare in un orgasmo dirompente… presa dalla fame di sesso mi sono ributtata sul suo cazzone, golosa, assetata… ho tirato qualche ultima pompata vogliosa infilandomelo bene in bocca, succhiando con foga, con tutta la forza che avevo… e lui è esploso, dentro di me, tanto vigorosamente lo spompinavo che nemmeno mi sono accorta che fosse venuto… ho continuato a leccarglielo finchè non ho asciugato l’ultima goccia del suo piacere… finchè non ha ripreso a respirare……

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com