La palestra

Ero separata da poco e desiderosa di rifarmi una vita. Ero piena di voglia di ricominciare, di tornare a sentirmi viva e desiderata. Essendo madre di due figli e dovendo badare ad una casa molto grande, non avevo però grandi occasioni di vita sociale. Infatti in quei primi due mesi non ero ancora uscita con nessuno e, a dir la verità, anche se ero disposta ad accontentarmi, non riuscivo a venire a capo della mia vita asociale.

Fortunatamente ebbi modo, in quel periodo di stringere una bella e sincera amicizia con la mamma di un compagno di scuola di mio figlio, anche lei separata: con Veronica nacque una notevole empatia e mi sentii subito in confidenza. E anche lei nei miei confronti er spontanea e molto a suo agio. Così un pomeriggio le raccontai una serie di disavventure e le confessai che avevo parecchio “arretrato” in quanto a desiderio di sano e libero sesso! Mi sfogai con lei, raccontandole che con due figli non avevo purtroppo una vita sociale adeguata a poter colmare quei miei vuoti.

E Veronica si fece grasse risate e mi diede della stupida. Senza remore mi consigliò di iscrivermi in palestra. Io rimasi un po' perplessa, ma lei mi raccontò che, da quando andava in quella palestra, non aveva più avuto problemi di letto. Mi confidò che gli istruttori erano tutti e tre molto disponibili e carini, soprattutto uno, che era un gran marpione, uno di quelli da non sposare, ma essendo molto ben dotati di misure e di esperienza, era un ragazzo che poteva davvero far stare bene una donna.

Andai insieme a lei in un negozio di articoli sportivi per acquistare l'abbigliamento adeguato e dopo aver sbirgato alcune faccende burocratiche (iscrizione, certificato medico, assicurazione) mi presentai in palestra insieme alla mia amica. Ci accolse un ragazzo sui 25 anni, non di più, fisico perfetto, un biondino carinissimo, simpatico, di quelli che hanno sempre la battuta pronta. Gli spiegai che mi dovevo rimettere in allenamento per una serie di ragioni, sottolineando il fatto che ero separata e volevo essere in forma.

Lui capì benissimo. Mi presentò anche Paolo, il marpionazzo, quello che la mia amica a quanto avevo capito si era ripassata già varie volte, e lui, bel moro, molto virile, mi diede a intendere che l'esercizio andava fatto tutti i giorni, probabilmente invitandomi ad andare in palestra più spesso: questo, ahimè mi era impossibile, visti i miei impegni e il mio stile di vita. Ma l'idea che mi venne fu geniale, diciamolo…..dettata anche dalla voglia che avevo di tornare a essere bella come non mai.

Dovevo perdere chili, rassodare i glutei e i muscoli pettorali visto il mio seno abbondante. Attrezzai nella taverna di casa una piccola palestra: comperai una panca per addominali, alcuni pesi e una cyclette. Fatto questo lo dissi a Paolo: guarda, lo puntai dritto negli occhi, ho approntato una piccola palestra in casa mia, visto che non posso venire qui spesso. E lui rilanciò: bisogna, allora, che venga a controllare, non si s mai tu abbia preso le cose sbagliate.

Detto fatto l'appuntamento era per le 15 del giorno successivo. Casa libera, i bimbi erano da mia madre, io mi agghindai con dei leggins, omettendo le mutandine, e un top striminzito in cui le mie bocce ( ho una quinta) stavano dentro a mala pena. Quando mi vide ebbe un sussulto e capì benissimo che volevo quella cosa lì. Scendemmo in taverna vide gli attrezzi, si avvicinò a cominciò a farmi complimenti per i miei glutei, me li fece tastando con mano e io lasciai fare molto compiaciuta nel notare il rigonfiamento della sua patta.

Lo accarezzai e si ingrossò parecchio, poi le mani raggiunsero i miei seni, la mia fica si allagò e poi fu un assalto reciproco. Gli strappai i vestiti finimmo per terra in un 69 divorante. Poi lui prese il sopravvento, mi lasciai prendere, dominare, mi scopò come una cagna in calore, io gridavo in preda al piacere sotto i suoi colpi forti regolari, la mia eccitazione cresceva sempre più. Il primo orgasmo fu sulla panca: lui mi teneva aperte le cosce con le braccia e mi infilzava col suo cazzo enorme, piantandomelo da cima a fondo, con le mani mi stringeva i seni.

Accelerò e io squirtai tutto quello che avevo sui suoi addominali che, lubrificati dai miei umori, mi sembravano ancora più belli ed eccitanti. Poi mi mise sulla cyclette e mi scopò da dietro. Altro orgasmo, seguito da un'inculata impietosa, mentre mi mordeva il collo e mi infilava quattro dita nella fregna. Lo pregai di non venire, non lì, non così…volevo bere, bere tutto. Uscì di botto, mi acchiappò, quasi scaraventandomi a terra: me lo infilò in bocca e io succhiai come una dannata.

Lui mi ordinò di aprire la bocca, voleva vederla mentre si riempiva di bianco: apri la bocca, troia! Aprila tutta!!! Era infoiato al massimo, io tirai fuori la lingua e la sua cappella appoggiata cominciò a sparare fiotti di sborra a non finire. Una marea, calda, dal sapore di maschio, ci giocai, poi me la feci scivolare sul mento, mi colò sulle tette e lui si ingrifò ancora, glielo ripresi in bocca e lo feci indurire come il marmo.

Mi mise sulla panca, mi aprì e me lo ficcò nel culo, con prepotenza e violenza mi chiavò, io strillavo ( mipiace esagerare) pregandolo di continuare a sfondarmi, e lui andò fino in fondo, era una bestia, un toro da monta, le mie pere ballavano sotto i suoi colpi, io ero già piena del suo sperma che mi sgocciolava addosso, ma ne volevo ancora e glielo chiesi per piacere, ma non ci fu niente da fare…..mi sborrò nel culo, come una furia, poi quando si calmò un poco mi disse: SEI UNA TROIA MERAVIGLIOSA, voglio farlo tutti i mercoledì questo esercizio, tutti i meroledì alle tre.

Io gli risposi: non vedo l'ora venga mercoledì prossimo, ma ogni tanto porta anche il tuo amico biondo…. per favore!.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com