LA NIPOTE DI MARIKA NON HA FRENI

Ieri pomeriggio siamo andati a trovare la sorella di Marika, quella che mi aveva lasciato la figlia Giada una mattina che mi fece un bel pompino e la stessa della lasagna condita di sborra. Andiamo lì io e Marika per passare qualche ora e tutto era piuttosto tranquillo e normale..nessun comportamento ambiguo o altro. A un certo punto Giada mi chiede:”zio puoi venire un attimo in stanza a vedere il computer, forse ho preso un virus!” … e io:”si certo arrivo”.

La raggiungo nella cameretta e le chiedo informazioni sul virus ma lei di tutta risposta mi dice:”nessun virus, volevo parlarti”… “ok dimmi tutto” le dico. “Mi avevi promesso che avremmo fatto l'amore invece sei sparito…non vuoi che ti mando messaggi..sei stronzo!”… e io :”ma guarda che ti stai sbagliando! Solo che in questo periodo lo sai è un casino pure uscire da casa e stare da soli è difficile! Figurati Se non ti scoperei volentieri!”… lei mi guarda….

e mi dice:”allora ti piaccio?”… e io:”ma certo sei molto carina lo sai!”…allora mi dice:”va be' ti credo se mi fai dare ancora i baci al tuo pisello!”.. e io:”ma si certo!” E lei:”adesso! Devi farlo adesso!”… e io:”no tesoro di la stanno la zia e la mamma, non si può! Se ci vedono è un casino!”… lei però insisteva ma per fortuna ci hanno richiamato di la. Prima di uscire dalla camera Giada mi dice:”ora vedi di cosa sono capace!”.

Siamo tornati in sala e mi sono seduto sul divano. Marika e la sorella erano sull'altro divano di lato rispetto a me, e Giada dice:”zio mi posso mettere vicino a te?”.. e io:”certo che puoi!”. Giada aveva con sé un plaid e si è seduta coprendosi e appoggiando la sua testa sulla mia spalla mentre io le avevo passato il braccio dietro a collo. Mentre si parlava delle prossime feste sento che Giada inizia a toccarmi il cazzo da sopra il pantalone ma eravamo coperti dal plaid quindi non si vedeva nulla da fuori.

Io mi sono appoggiato con la schiena per stare un po più comodo e ho lasciato che facesse. Però il cazzo mi è venuto duro e mi faceva male nei pantaloni così facendo finta di grattarmi la gamba mi sono sbottonato il jeans e ho abbassato la cerniera. Giada ha capito e ha fatto uscire il cazzo spostando la mutanda e lo ha preso in mano massaggiando delicatamente per non far muovere troppo il plaid.

Io continuavo a chiacchierare cercando di non mostrare il piacere che stavo avvertendo ma quella stronzetta iniziava ad aumentare il ritmo ed era difficile nascondere le mie reazioni. Avevo paura che potessero sgamarci e sarebbe stato un bel problema spiegare tutto… specie che pure mia cognata mi ha chiesto di scoparla! Ma mia nipote è un diavolo e a un certo punto dice:”zio mi appoggio un po che ho freddo, ti dispiace?” E io:”no no mettiti come vuoi “… cosa ha fatto? Si è rannicchiata ed ha appoggiato la testa sulla mia pancia e si è coperta tutta.

Da li ha iniziato a darmi baci e leccate alla capocchia. A quel punto ho detto:”che ne dite di un caffè?” … sperando di avere qualche secondo per togliermi da quella situazione. Mia cognata dice :”certo te lo preparo subito..” e Marika:”ti faccio compagnia “.. e vanno insieme in cucina. Ne approfitto per dire a Giada di togliersi e di smetterla ma lei rideva e diceva di no anzi diceva che avrebbe tolto il plaid se non la lasciavo fare.

A quel punto ero fregato non potevo fare altro che sperare di non essere scoperti. Ma l'imprevisto era dietro l'angolo. Mia cognata torna e chiede a Giada se volesse il caffè o un the ma quella stupida rispondeva da sotto al plaid e con il mio cazzo in bocca e non si capiva niente. Ed ecco il patatrac. Mia cognata snervata dice :”oh ma togliti la testa da sotto quel coso che non manco respiri!” E con un gesto fulmineo toglie il plaid.

Giada con un gesto veloce ha coperto il mio cazzo con la mia maglia ma ormai era impossibile nascondere. Dopo un attimo di silenzio mia cognata esclama:”ma che cazzo stavate facendo?!” Giada ha anticipato la mia risposta dicendo:”niente ma quando stavo appoggiata sentivo duro e quando ho capito che era il pisello dello zio ho pensato di tirarlo fuori e spostarlo. “… Marika arriva:”oh che succede?!…. Che ci fai tu col cazzo da fuori?”… la sorella:”vorrei capirlo anche io”… e Giada:”niente lo sto spiegando! Lo zio mi ha detto parole quando ho tirato fuori il suo pisello e mi ha detto di mettermi a posto ma io gli ho detto di non rompere sennò avrei detto che ci stava provando.

Tutta colpa mia!”… mia cognata:”e tu lasci fare porco?”… rispondo:”ma io non volevo che dovevo fare? Non potevo mica dirti che tua figlia mi stava giocando l'uccello!”.. Giada aggiunge:”è colpa mia ook? L'ho ricattato, non te la prendere con lo zio. ” Poi mi guarda:”scusa zio non volevo creare casini”.. e io:”stai tranquilla nessun casino”. Mia cognata dice:”vabbè ora togliti da la e tu (a me) rimettiti a posto”. Giada si alza e da un bacio al mio cazzo ormai moscio e guardandomi dice:”comunque zio è strabuono!” E la madre:”,ma smettila che cazzo dici? Ma sei impazzita? Lo baci pure?” E Giada:”si mamma gli stavo facendo un pompino ok? Tanto lo so che glielo faresti anche tu quindi chiudiamola qua ok”?.

… IMBARAZZO GENERALE…. Marika interviene:”ok, va bene… sono abituata alle donne che vogliono il suo cazzo e siamo una coppia aperta, quindi calmiamoci tutti. Tanto non sei più una ragazzina, però farlo davanti a tua madre è stato brutto! Chiedile scusa dai!”. Giada dice:”hai ragione zia ho esagerato…mamma ti chiedo scusa, io ho costretto zio a lasciarmi fare perché lui mi piace, ho esagerato ma ora non continuiamo più ok?”. Mia cognata mi guarda e dice:”va bene, non è facile per una madre vedere certe cose però ha ragione mia sorella, ormai non è più la mia bambina…per cui se proprio meglio con te che con estranei….. se dovesse recapitare trattala con il rispetto che merita per favore”… io rispondo:”non so che dire sinceramente”.

:”non devi dire niente…spero che se dovesse accadere con un'altra della famiglia lascerai fare visto che tua moglie è d'accordo!” E io capendo che si riferisse a lei stessa:”quando vuoi mi fa solo piacere!”. Giada :”ecco siamo tutte d'accordo adesso! Zio menomale che ci sei tu!”.

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