La mia prima notte da troia.

Sono nel più rinomato club per trans/trav della capitale. Ufficialmente si tratta di un circolo privato, “discoteca erotica”, la chiamano, ma oltre a ballare e ad ascoltare musica qui si fa sesso, nelle dark-rooms.

Mentre cammino per il locale sui miei tacchi alti, sotto lo sguardo di tutti i maschi arrapati che mi circondano, inizio a sentirmi diverso…anzi no…diversA. La componente femminile della mia sessualità sta prendendo il totale controllo di me, sto pensando a me stessa come ad una femmina, con i desideri e le pulsioni di una femmina, voglio essere ammirata, desiderata, posseduta…
Ho l’impressione di non essermi mai sentita più a mio agio di così.

Percepisco il mio essere femmina dentro in maniera inebriante, sento che il mio aspetto esteriore finalmente coincide con quello che, dentro di me, intimamente, ho sempre saputo di essere senza mai ammetterlo: UNA FEMMINA, TROIA E IN CALORE.

Mi sto lasciando andare a questa nuova consapevolezza, mentre la musica mi martella nelle orecchie, ipnotica. Tutte le mie passate esperienze, di normale ragazzo eterosessuale prima, marito tradito poi, cuckold e sissymaid asservito a mia moglie e al bull, stanno scolorendo e perdendo importanza.

Rimane soltanto la mia attuale me stessA: una femmina in cerca di piacere, della conferma della propria femminilità.

*

Sono in una delle dark-rooms più anguste in compagnia di un maschio, non so chi sia. Devo aver ceduto alle sue lusinghe, non so come, non so quando. Ha il viso affondato nell’incavo tra il mio collo e la mia spalla destra, le sue mani avide mi stanno stringendo con forza le natiche, si intrufolano sotto le mie mutandine, mi titillano l’ano…
Non so come, mi ritrovo in ginocchio davanti a lui, il suo cazzo eretto e pulsante a pochi centimetri dalle mie labbra.

Lo prendo in bocca, avida, lo ingoio fino alla radice, il mio unico intento è di farlo godere, di ricevere il suo seme, ingoiarlo…
Sento le sue mani sotto le ascelle, mi tira su, poi mi fa voltare, appoggio le mani alla parete mentre mi tira su la gonna e scosta di lato le mutandine… so che sto per essere penetrata e mi abbandono completamente, lo lascio fare…mi sta chiedendo se ho un condom, credo di no ma guardo lo stesso dentro la borsetta: ce ne sono un paio.

Deve averceli messi Lisa prima di darmela. Gliene porgo uno mentre la sua mano mi sculaccia con forza sulla natica destra, lo prende, passa qualche secondo…lo sta indossando.

Lo percepisco alla soglia della mia figa anale, è duro, sta spingendo freneticamente, lo guido con la mano dentro di me…ohdddddddddio! Che bellllllllllooo!
Mi scopa senza pudori, forte, freneticamente, ogni tanto sculaccia forte le mie natiche, sento il mio cazzo tentare di erigersi nonostante la mia Birdcage…fa male, sento le palle quasi strappar misi trascinate dal suo anello metallico, mi arrendo e inizio a colare in un silenzioso orgasmo rovinato…
Percepisco le contrazioni del suo cazzo mentre finalmente rilascia la sua sborra dentro di me, mi stringe forte da dietro, per un po’…

-Grazie.

E’ l’unica cosa che mi dice, con un rapido bacio sulla nuca. Se lo reinfila dentro i pantaloni, apre la porta e se ne va.

Non è la prima volta che lo prendo dietro, Bull Bruno, il bull di mia moglie, me lo ha messo dentro innumerevoli volte, ma per me è come fosse stata la prima volta, non so perché.

Tiro su le mutandine, abbasso la minigonna e esco dalla dark-room.

Fuori ci sono un paio di maschi che mi lanciano occhiate di fuoco, vorrebbero avermi, lo percepisco, ma li ignoro e mi dirigo verso la sala principale, alla ricerca di Lisa, la trav brasiliana che mi ha condotto qui assieme alla sorella trans dopo avermi truccata e vestita come una di loro.

Sta ballando, sua sorella Melany mi affianca quasi senza che io me ne accorga e mi sussurra all’orecchio:

-Aveva ragione Bruno, sei una puttana naturale…quanti cazzi hai già preso?

E con una mano mi tasta il culo a fondo, lascivamente.

Sto perdendo i freni inibitori, giro il volto verso di lei e cerco le sue labbra con le mie… Sento la sua lingua farsi strada tra le mie labbra dischiuse, sa di alcool e di fragola, stranamente.

La vicinanza di questa stupenda trans mulatta, il suo profumo, la sua mano che si infila sotto alla mia minigonna a cercare la mia figa anale, mi inebriano.

-Ok, sono una puttana…e allora?

-Niente, stavo pensando…se non fossì già la schiavetta di Bruno, mi piacerebbe che fossi la mia, di schiavetta… hai proprio bisogno di cazzi tu, e io potrei fartene avere quanti ne vorresti…

E dicendo così mi passa la lingua nell’orecchio…

Cazzo, questa qui mi sta facendo uscire pazza!

Sto trascinandola verso il corridoio buio, non mi interessa di chi ci stia guardando o do cosa possa pensare lei, sento che DEVO farlo…
Lei sorride e lascia fare.

Trovo una porta degli stanzini aperta e mi infilo dentro con lei, mi inginocchio, passo freneticamente le labbra sul suo sesso, tra le sue cosce scure, le mie mani ad abbassarle le mutandine, la mia bocca ad accogliere il suo cazzo caldo tra le labbra, mi sento pronunciare queste parole:

-Sono la tua schiava, non preoccuparti di Bruno, fammi tua, non chiedo di meglio dalla vita…

-D’accordo allora, d’ora in poi sarai mia…ne parlerò con Bruno.

Ha un cazzo che avrebbe fatto invidia a John Holmes, sto impugnandolo a due mani e ci sarebbe ancora posto per una terza, se l’avessi. Occupo quello spazio con la bocca, solo per poter accoglierne la cappella turgida sto quasi slogandomi la mandibola. L’asta deve essere spessa quasi come il mio polso e le palle pesanti, grosse come uova, pendono oscenamente in mezzo alle sue cosce scure. Le sento sobbalzare ad ogni pompata che le somministro con mani e bocca.

Un cazzo da record, insomma. Nessuna meraviglia che riscuota tanto successo nell’ambiente, come mi ha confidato Lisa.

La pompo freneticamente, aspirandone avidamente il glande tra le labbra, ho fretta di assaggiare il suo nettare, voglio sentirmelo invadermi la bocca, assaporarlo, ingoiarlo fino all’ultima goccia, ne ho bisogno, sono in pieno parossismo.

-Eh no, schiavetta…vacci piano…non posso già sborrare… Se sborro a questo punto della serata e poi mi capita un cliente che faccio?

E dicendomi queste parole mette le sue mani sulle mie, fermandole.

Poi continua:

-Ho capito che vuoi bere il miele della tua Padrona, ma non è ancora il momento… diciamo che prima di andare via, se ancora non sarò venuta, te lo farò assaggiare…magari però dovrai guadagnartelo… Quanti cazzi hai preso finora, stasera?

-Beh…veramente uno solo, al momento.

-Ma dai…uno solo!? Eh no…così non va…Facciamo una cosa…prendi questi…

E, dopo aver frugato nella borsetta che porta a tracolla, mi porge una striscia di 6 preservativi di una marca che non conosco.

-Se e quando li avrai usati tutti, per farti scopare stasera, torna da me e ne riparliamo, ok? Oh…e…mi raccomando, non fare MAI sesso non protetto con chi non conosci bene, capito!?

Poi mi toglie il cazzo dalla bocca, aspetta un po’ per farselo ammosciare mentre mi ricompongo, se lo infila piegato tra le cosce e si ritira su le mutandine. A questo punto mi prende il capo tra le mani, mi infila mezzo metro di lingua in bocca, mi dà una pacca sul culo, apre la porta e se ne va.

Rimango lì, coi condom in mano e il cazzo che mi scoppia nella gabbietta che indosso, insoddisfatta ma determinata come non mai a portare a termine la mia impresa e ottenere la mia agognata ricompensa.

Mi rituffo nella folla, più che mai decisa a trovare al più presto sei maschi che mi scopino….

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