LA MIA FAMIGLIA……APERTA – Capitolo 13

Io e zia Luisa.

Zia Luisa e' la sorella della mamma. Tra loro c'e' sempre stata molta complicita', sin da quando mamma copri' zia che aveva un amante senza che mio zio scoprisse nulla. Molto probabilmente anche la zia aveva tenuto il gioco alla mamma, ma questa e' una mia supposizione.
Quel pomeriggio, mia sorella era alla scuola di danza e dopo sarebbe andata a dormire dalla sua amica, mentre mamma doveva andare in palestra e poi a cena con le amiche, quindi sarebbe tornata molto tardi tardi.

Per questo motivo la mamma mi porto a casa di zia Luisa dove avrei cenato fino a quando non mi sarebbe venuta a riprendere.
Zia era sempre stata molto carina con me, e quindi le faceva piacere la mia compagnia. Appena arrivati mi diede un bacio non proprio sulla guancia, ma quasi all'angolo della bocca, anzi mi sembro' addirittura di aver sentito la punta della sua lingua proprio all'angolo delle mie labbra.
Mia zia quella sera non aveva niente da fare, cosi' era in vestaglia a vedere la TV.

Mamma mi lascio' e disse a zia Luisa che sarebbe tornata verso mezzanotte.
– Vuoi vedere la TV con me o preferisce fare qualcos'altro – mi disse.
– Va bene la TV – risposi, e cosi' guardammo un po' i programmi del pomeriggio.
Ogni tanto commentavamo le varie veline e letterine che apparivano sul piccolo schermo e la zia mi chiedeva il mio parere di maschio.
– Secondo me quella ha le tette rifatte – diceva di una.

– Quella ha ritoccato anche il sedere – di un'altra.
– Io alla mia eta' ( la zia aveva 45 anni) non ho bisogno di nessun ritocco, non credi Giorgio? – mi chiese
– Beh zia non posso giudicare – risposi io – comunque per quello che posso vedere con la vestaglia addosso e' difficile giudicare, ma credo che insomma…. –
Non mi fece finire la frase, si alzo' e fece cadere la vestaglia di raso.

Si senti' solo un fruscio, la vestaglia cadde sul tappeto persiano e zia rimase in reggiseno e mutandine…..anzi piu' che mutandine era un perizoma piccolissimo.
Mi guardo' e disse:
– Ora puoi giudicare meglio? – sussurro' con un sorrisetto malizioso e si giro' mostrandomi il lato B..
Rimasi un attimo a guardarla. Le tette infatti erano sode e erano trattenute a fatica da un reggiseno nero di una buona 4 misura. Le cosce erano sode e ben separate tra di loro, e tra esse si insinuava solamente una piccola striscia di raso nera.

Si inchino' leggermente e fu allora che il mio cazzo non resse piu'.
Le cosce si aprirono e vidi il buchetto del culo attraversato dalla striscia di raso che andava poi a scomparire tra le grandi labbra mentre ciuffi di peli neri come il carboe riempivano l'interno coscia.
Il buchetto del culo di un colore marroncino chiaro era stretto stretto, molto probabilmente zia il culetto non lo aveva mai dato a nessuno.

La striscia di raso che lo attraversava formava due semicerchi perfetti con le due semicirconferenze leggermente grinzose.
Glielo avrei voluto leccare subito.
Si rialzo e si giro' il piccolo triangolino di raso nero riusciva a malapena a contenere la massa di peli pubici che uscivano da tutte le parti. Zia Luisa era una very haired woman. Il mio cazzo aveva formato un bozzo incredibile sui pantaloni della mia tuta che non riuscivano a contenerlo.

Lo sguardo di zia si poso' li'.
– Beh zia, certo che cosi' e' un'altra cosa, sicuramente non hai bisogno di bisturi tu! – balbettai.
Zia non disse nulla, continuava a guardare il bozzo, poi si avvicino', si inginocchio' sul tappeto davati a me, afferro' l'elastico dei pantaloni della tuta e li tiro' giu' insieme ai boxer.
Il mio cazzo balzo' davanti in tutto il suo splendore, con la punta gia' scoperta e umida.

(continua).

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