la mia amica francesca

Sono tutto sudato, tutto sporco di polvere ho appena finito di ripulire con il decespugliatore una pezzo di terreno stracolmo di erbacce della mia casa in campagna. Tracanno avidamente acqua fresca dal tubo dell'acqueodotto. mi siedo per il meritato riposo davanti nel gradino avanti casa all'ombra. Mi tolgo la maglietta che è tutta sporca e sudata sono rimasto in pantaloncini corti e scarpe, la giornata è estremamente calda.
Sono un po' stanco ma soddisfatto mentre il sudore mi scende giù in mille rivoli, il lavoro appena fato mi ha risvegliato tutti i muscoli, senza accorgermene inizio a toccarmi tra le gambe il cazzo mi si inturgidisce, sto pensando se sia il caso di tirarsi una sega, quando sento da lontano il rumore inconfondibile di un macchina che sta imboccando la strada che porta a casa mia.

Quella cazzo di postina brutta penso, seccato mi alzo e corro dentro per mettermi addosso una vecchia camicia tanto per non farmi vedere mezzo nudo.
Con mia grande sorpresa mi accorgo ben presto che non è affatto la postina ma è la ford Ka della mia amica Francesca. La vedo da sola alla guida mentre si toglie gli occhiali da sole e fa per uscire dalla vettura.
Indossa il vestitino fino al ginocchio che io le avevo indicato come estremamente elegante quella volta che ci eravamo fermati a parlare vicino alle vetrine di quel negozio di abbigliamento.

Il vestitino è completato da basse scarpe alla ballerina, mentre la borsetta retrò ed il cerchio nei capelli mori che si è messa le danno un'aria vintage molto intrigante. Sei uno schianto le dico, ti vedo benissimo, grazie dice lei, sono stata ben consigliata dice un po' imbarazzata per i miei complimenti.
In effetti è proprio carina alta snella come piace a me mora occhio chiaro, naso un po' troppo lungo sguardo triste, sempre repressa dalle sue vecchie zie che la opprimono le loro raccomandazioni.

Carattere tendenzialmente border line si vede che è un po' sfigata ed è per questo che nonostante il reciproco interesse non ho mai voluto fare di più.
Ho sempre pensato a noi come 2 numeri primi come dice il titolo di quel libro.
Cosa ci fai da queste parti? Chiedo, sono venuta a vedere i coniglietti dice lei. Ora mi ricordo sempre nell'occasione del vestito le avevo raccontato dei coniglietti nati da pochi giorni e di come ora che sono disoccupato passo molte giornate in campagna.

Vedo come mi guarda mi ha lanciato un'occhiata dalla testa ai piedi e si sofferma sul cazzo dove forse nota il gonfiore affiorante dai pantaloncini derivante dal cazzo turgido. Ricollego tutto oggi si scopa, posso mandarla via senza aver provato a chiavarla.
Andiamo le dico ti mostro gli a****letti. Le conigliere fatte tutte di rete metallica ed alte circa 150 cm sono alloggiate in una stanza sono tutte allineate sulla destra lasciando di fronte a loro sono uno stretto corridoio i 30/40 cm.

Io entro x primo. Guarda le dico i coniglietti sono qui. Lei un po' titubante entra ed inizia ad osservare con attenzione gli a****letti. Che carini che teneri posso prenderne uno? Si vieni più avanti devi prenderlo da questo pertugio le dico. lei deve passarmi davanti per prendere il coniglio. Nel fare mentre mi sta davanti il mio cazzo duro strofina sulle sue chiappette. Sento un fremito che la attraversa. Mordono? Chiede lei.

Ora o mai più mi dico. Non non mordono faccio io…. mi metto proprio dietro a lei guarda si fa così…. intanto le strofino il cazzo duro sul culo lei prima si irrigidisce poi si rilassa, inizio a strofinarglielo tra le chiappe facendo su e giù. Il cazzo mi scoppia tra gli slip. I conigli non le interessano più, ma che fai…… dice con voce sommessa.
Io mi abbasso su di lei e le sussurro mi fai impazzire… sei bellissima mi piaci tantissimo…..lei si lascia andare io le passo una mano sulla vita.

Abbassati le dico. Lei obbedisce e si appoggia con il petto sulla conigliera. Mi tiro giù i pantaloncini e le mutande il cazzo svetta dritto come un'asta.
Mi fai morire le dico, prendo la gonna del vestito e gliela alzo sopra fin la schiena, lei rimane a 90 gradi con solo le bianche mutande indosso, poi con uno strappo deciso tiro giù anche le mutande che scivolano veloci fino alle caviglie. Sentendosi nuda lei istintivamente mette una mano tra le chiappe.

Le scanso la mano e una selva di pelo nero le spunta in mezzo al culo. Mi metto dietro lei spingo in avanti il bacino, le passo la cappella turgida tra le belle chiappe tornite, scendo metto il rosso della cappella tra le sue lebbra scure e pelose e inizio ad entrare, lei sente il cazzo che entra in lei, ansima e se ne sta a bocca aperta ad occhi socchiusi mi pare ormai si è lasciata andare.

Io faccio il mio lavoro. Il cazzo è entrato quasi tutto estraggo e poi affondo di nuovo sento le palle che mi toccano sul culo di lei, a quel punto non ci capisco più niente nemmeno io inizio a sbatterla sempre più forte, ogni suo gemito aumenta la mia foga la stringo con una mano mentre con il cazzo penetro sempre più dentro di lei ad ogni affondo lei grida sempre più forte, non importa nessuno può sentirci cosi la fotto sempre più a fondo, ad un certo punto sento la sborra che comincia a salire dalle palle l'istinto mi dice di non fare la fine di papa coniglio e riesco per un pelo ad interrompere la chiavata proprio un attimo prima che dal cazzo uscisse un primo e copioso schizzo si sperma bianco, mi prendo il cazzo ed inizio a masturbarmi con foga, mentre lei rimane sempre alla pecorina appoggiata alla conigliera con la fica di fuori tutta aperta.

Mi stringo forte il cazzo fin quasi a farmi male accompagno la segna con violenti colpi del bacino tanto è ancora l'eccitamento, ed ogni volta partono schizzi copiosi si sborra per tutta la stanza. Quando inizio a rilassarmi vedo lei che piano piano si tira su le mutande si ricompone e silenziosamente se ne và. Dopo qualche secondo sento la macchina che si allontana. Non il tempo di dire una parola, ma con il cazzo ancora grondande di sborra penso grazie francesca.

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