la mamma di Isabella

Io e Isabella ci conosciamo dai tempi dell'università, lei ora lavora in un'altra città ma quando scende per le feste ci vediamo e usciamo insieme. Ha un bel corpo con un culo favoloso, anche se di viso non è perfetta, ha lunghi capelli neri ricci e siamo molto amici. Non c'è mai stato niente tra di noi, anche se mi attizza molto, ma lei vorrebbe una storia seria. L'ultima volta che è tornata in città, sono passato a prenderla a casa e ho fatto la conoscenza di Adelina, sua madre; sebbene abbia dei tratti in comune con la figlia, Adelina è più bassa e minuta, ma le curve ci sono tutte, soprattutto dietro.

Mi sono eccitato immediatamente. La signora, di 58 anni, era molto simpatica e mi guardava sorridente, forse le piaceva che uscissi con la figlia. Qualche settimana dopo la partenza di Isabella, lei mi chiamò per chiedere se potevo passare a casa sua perché la madre aveva dei problemi con dei documenti e mi chiedeva se potevo occuparmene io. La signora Adelina era rimasta da circa un anno vedova e prima era il marito ad occuparsi di quelle faccende.

Andai con immenso piacere e la signora mi accolse con il suo solito sorriso, indossava un vestito leggero e ai piedi dei sandali zeppati che mi provocarono un'immediata eccitazione.
Quella volta non mi sbilanciai, però mi feci dare il suo numero e le dissi che poteva chiamarmi per qualsiasi evenienza.
Adelina non mancò di farsi viva spesso e io feci lo stesso, in breve arrivammo a chiamarci ogni giorno e quando il lavoro ce lo permetteva, riuscivamo a incrociarci per un caffè.

Un giorno al telefono mi disse che voleva andare a comprare delle scarpe in un centro commerciale e mi offrii di accompagnarla. Andai a prenderla, come avevo fatto tante volte con Isabella, lei scese con addosso una gonna stretta al ginocchio, calze nere e scarpe con tacco medio, era bellissima e la guardai per alcuni secondi estasiato, ormai ero innamorato!
Fu bellissimo accompagnarla nel negozio di scarpe, le scelsi delle scarpe, e poi le chiesi di provarne alcune con zeppe altissima o con tacchi a spillo, lei sorrise dicendo che ormai non aveva l'età per indossare quei tacchi e io però la convinsi a farlo, l'aiutai a metterle e nel farlo le accarezzai il piede velato, aveva meravigliosi piedini taglia 35, li avrei presi in bocca e leccati per ore! Lei dischiuse leggermente le gambe, si vedeva che era rilassata.

Le feci delle foto con il cellulare ai piedi con quelle scarpe “giusto per ricordo” le dissi; ovviamente quella sera mi segai abbondantemente guardandole.
L'indomani mi chiamò chiedendomi se volevo andare a cena da lei, ci teneva molto, mi disse. Risposi ovviamente di sì e prima di andare, passai dal centro commerciale e le comprai quelle zeppe vertiginose che aveva provato il giorno prima.
Quando aprì la porta di casa, rimasi sbalordito, aveva un bel vestito nero, un po' attillato, che lasciava un po' scoperto il seno e soprattutto modellava fianchi e culo, ai piedi sabot con tacco basso, la baciai sulla guancia ed entrai, ci accomodammo in salotto e le diedi la busta con il mio regalo; era senza parole, non se l'aspettava, quando aprì lo s**tolo e vide le zeppe, scoppiò a ridere e disse: “ma sei proprio fissato!” “Ti stanno benissimo, ti prego indossale.

” le dissi, lei sorrise guardandomi negli occhi e disse: “va bene”, tolse i sabot e indossò le zeppe, i piedi velati scivolavano perfettamente dentro. “Sto davvero bene?” MI chiese e io le dissi “Certo, sei divina!” arrossì immediatamente ma non disse niente, allora mi chinai a terra e posai le mie labbra sulle sue unghie velate. Fu come andare in trance, iniziai a baciare e leccare piedi e zeppe mentre Adelina avvampava sul divano, la sentivo mugulare “no… cosa fai…” allora risalii con la lingua sulle gambe e poi di s**tto tornai su e le presi la faccia tra le mani.

“Ma cosa ti è preso? potrei essere tua madre. ” “Ti voglio Adelina, dal primo momento che ti ho visto!” La baciai con foga e le infilai la lingua dentro. Si fece accarezzare sotto il vestito e la mano andò in mezzo alle gambe dove era già un lago. “No è tanto che non lo faccio!” Disse divincolandosi dal mio bacio appassionato, io le leccai il collo e le pastrugnavo la figa. Si lasciò andare e riuscii a sfilarle il collant, le scostai gli slip di cotone nero e vidi la sua sublime figona pelosa, mi ci avventai con foga e la leccai con avidità.

Adelina impazzì, intanto il cazzo mi si era fatto durissimo, mi spogliai e quando lo vide, grosso duro e pronto a chiavarla, rimase colpita. Lo prese in mano e i suoi occhi brillarono, era tanto che agognava quel momento, la stesi sul divano e entrai dentro, era ancora stretta nonostante la lubrificazione, provò dolore ma mi chiedeva di continuare e di spingere. Ci volle un po' ma alla fine entrai, presi a chiavarla con forza, lei gemeva dal piacere e intanto la baciavo in bocca.

Le alzai una gamba e le leccai il piede mentre la scopavo, aveva tolto i collant ma aveva rimesso le zeppe… il ché mi eccitava tantissimo. Non resistetti a lungo, venni in una copiosa sborrata che ovviamente finì tutta nella sua pancia. Sfiniti ci stendemmo per alcuni minuti a terra, poi le dissi: “andiamo a mangiare, così recupero le forze… stanotte voglio farti impazzire” Adelina sorrise e mi baciò.

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