IO E LA MIA NIPOTINA PREFERITA (PART 1)

IO E LA MIA NIPOTINA PREFERITA (PART 1)

Ero passato a trovare Katrina dopo tanto tempo che non ci vedevamo e forse anche perche' la notte precedente l'avevo sognata.

Arrivai sotto casa sua insieme a lei che tornava dal lavoro.

– Ciao zio, come mai da queste parti? –
– Beh sono venuto a trovare la mia nipotina preferita. –
– Non ti abbraccio perche' sono sudatissima e sicuramente puzzo come una iena –
– Tu profumi sempre – le dissi – profumi sempre di donna –
– Forse non mi hai mai sentta cosi' – disse alzando il braccio destro e lasciandovi vedere una folta peluria soto l'ascella.

– Senti, vuoi odorare?
Feci per avvicinarmi per farlo.
– Ma dai zio scherzavo, vuoi odorare per davvero? Non ti fa schifo? –
– Di te non mi fa schifo niente – e cosi' dicendo infilai il mio naso in mezzo alla sua peluria, sfiorando leggermente la pelle.
– Come avevo detto, profumo di donna – replicai.

Katrina rimase un attimo senza parole, poi:
– Ti va sempre di scherzare, andiamo su che voglio farmi un bagno, non ti dispiace aspettare un po'? –
– Assolutamente, aspettero' che ritorni fresca come una rosa.


Entrammo in ascensore, ed entrando sfiorai leggermente il suo lato B con il mio fianco.

Katrina ha un sedere bellissimo, un po' piu' grande del normale, rotondo e sodo. Indossava una gonna leggera leggera, quindi strusciando sentii il tessuto scivolare sulla sua coscia senza incontrare il tessuto della mutandina. Sicuramente indossava un perizoma con il cordoncino di tessuto
stretto dentro le sue cosce e la fica, sicuramente pelosa, racchiusa nel triangolino di stoffa.

A questo pensiero mi divento' subito duro e se avesse guardato dietro di se avrebbe visto quanto premeva sulla patta dei pantaloni quasi volesse
uscire.

L'ascensore arrivo' al piano, e per aprire le porte Katia fece un passetto indietro urtando con le sue cosce contro il mio cazzo.
Si ritiro' subito avanti ma non disse niente, poi uscendo si giro' e guardo' esattamente li':
Io feci finta di non vederla guardando da un'altra parte, ma non potei fare a meno di cogliere nel suo sguardo una espressione di stupore e di piacere.

Entrammo.

– Scusa il disordine zio, ma la mattina scappo al lavoro e Daniele non fa molto in casa. Siediti pure, faccio una doccia veloce e vengo. –
Mi sedetti sul divano, mentre lei spariva in bagno.

La
sentii aprire l'acqua della doccia e poi la immaginai che si spogliava, si toglieva la maglietta e faceva scendere a terra la gonna, rimanendo con il reggiseno ed il perizoma, poi slacciava il reggiseno, infilava il dito medio nell'elastico del perizoma, a destra e a sinistra e lentamente lo faceva scendere lungo le gambe, poi alzava la gamba destra, lo faceva uscire e poi la sinistra rimanendo nuda.

Mentre ero assorto in questo film, la porta si apri' e ne usci' la sua mano destra con in mano il reggiseno e il perizoma rosso.

– Scusa zio, li metteresti in lavatrice, e' li' nel disimpegno, vicino alla camera da letto. –

Rimasi stupito, ma non me lo feci dire due volte, presi i due indumenti e lei richiuse la porta.

Non ci pensai un attimo, mi inginocchiai e appoggiai l'occhio sul buco della serratura.

Era di spalle, e si era piegata verso la vasca per sciogliere il bagnoschiuma con la mano.
Lo spettacolo era incredibile.

Aveva le gambe leggermente divaricate e in mezzo una folta peluria copriva tutto l'interno delle cosce fino su al buchetto del culo intorno a cui i peli disegnavano qualcosa simile ad un'aureola.
Presi il perizoma e lo portai al naso.

Il suo odore mi riempi' le narici, un odore forte, di femmina, un odore di sudore misto ad umori tipici della fica, un odore inebriante, sublime.

Mi rialzai quasi intontito, presi il perizoma e passai tra le labbra, leccandolo, il cordoncino che era stato a contatto con la fica e con il

buchetto del culo. Il sapore era degno dell'odore di prima, lo leccai avidamente piu' volte e poi gettai i due indumenti nella lavatrice.

Tornai a sedermi e aspettai.

(1-continua).

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