Incubo di mezza primavera prima parte

Questa è la prima volta che scrivo una storia.. Beh io sono Katia, 20 anni, 1 e 82 seno 3a più che piena. Sono sempre stata una ragazza precoce, decisamente precoce. A 13 anni già sfilavo in passerella per le sfilate locali, ricevendo un sacco di complimenti. Ma la mia vera vita è iniziata con la maggiore età, quando ho finalmente guadagnato la tanto sognata libertà di gestire la mia vita. Ho preso un piccolo appartamento in affitto nella mia città ed è iniziata la mia vita senza le noie dei miei genitori.

Il sesso l'ho assaggiato presto, poco dopo i 14 anni, però sempre con la curiosità di provare cose nove, di spingermi oltre i limiti della normalità.
Poco dopo i miei 18 anni, conobbi dei ragazzi di un paesino vicino la mia città, durante una serata, e cosi parlando e sentendoci, decisi di accettare un loro invito, nella casa in campagna di uno di questi, un certo Marco.
Pensando si trattasse di una di quelle festicciole in campagna, optai per un abbgliamento carino e sensuale, top, mini gonna e leggins, quelli strappati avete presente? Ovviamente con tacco 13 abbinato.

Mi venne a prendere Mario, simpatico, gentile, un pò introverso e dopo qualche tempo arrivammo in questa magnifica casetta in campagna, con tanto di piscina. Era proprio una bella festa, e da brava teenager decisi di fiondarmi subito sugli alcolici, e sextenarmi a tempo di musica.
Ad un certo punto, venne questo Marco, e presentandosi come il padrone di casa, mi invitò a bere qualcosa con lui. Aveva non più di 24-25 anni, molto carino e decisamente attraente.

Parlando del più e del meno, come spesso accade, si arrivò all'agomento clue, il sesso.
Marco senza troppi complimenti, mi chiese se avessi voglia di rimanere da lui, e con qualche amico nel dopo serata, e che magari ci si poteva divertire un po'. Ero un po' imbarazzata e timorosa, ma alla fine mi dissi “e falla sta follia che potrà mai succedere”.
E così verso le 4 di notte, eravamo rimasti in pochi: io, Marco, Andrea ed il suo amico Matteo, anche lui molto carino.

Io ero decisamente ubriaca, anche se mantenevo un ottimo auto controllo.
L'aria si era fatta fresca, così decidemmo di rientrare in casa.
Mentre camminavo, loro confabulavano su chissa cosa, ed io mi ripetevo che avevo fatto bene a restare. Ad un tratto sentii una mano sulla spalla, era Marco: “e adesso cosa facciamo piccolì?” “beviamo un altro po'” risposi io ridendo. E così ad un certo punto, mentre ero seduta sul divano, fu questo Matteo a farsi avanti e poggiò la sua mano sulle mie gambe….

Io ero imbarazzata, ma lasciai fare “l'alcol” pensai.
Ma la sua mano risali fin la gonna, e ad un tratto, mentre gli altri ci guardavano, piombò bruscamente li in mezzo. Io emisi un gemito naturale e gli altri risero. Senza pensarci due volte, con spirito di vendetta gli presi i gioielli con la mano e lui anzichè stupirsi, guardò gli altri e disse “vediamo se ci sta”. La sua seconda mano afferrò il mio seno sinistro, e mi baciò.

Ero eccitatissima, e ricambiai il bacio, allentando la presa sui gioielli. Avevo capito cosa stava succedendo, ma lo volevo e se fosse stato necessario avrei preso anche gli altri due. Le attese non si fecero tardare, Marco subito mi spalancò le gambe e strappò i miei leggins senza timore, mentre Andrea si fiondò sui miei seni, abbassando il top e strizzandoli per bene. Matteo mi prese per i capelli e mi sussurrò “andiamo in camera da letto” e con uno strattone mi mise in piedi con gli altri due al nostro seguito.

Capii solo allora che avevano preparato tutto, in camera era già tutto li pronto ad aspettarci. Gel lubrificante, qualche vibratore, e un qualche sottospecie di set da bondage, sapete manette, corde, cinghie…
Ancora in piedi, Andrea prese le manette, e vedendo nessuna cattiva reazione in me, mi ammanettò; a quel punto, marco mi afferrò prima dai capelli, e dopo con foga mi prese tra le gambe, fini di strappare ciò che era rimasto e mi fece inginocchiare.

Dio che sensazioni, la mia patatina già grondava, ma nemmeno il tempo di godere quel momento che Matteo, come un treno irrompette nella mia bocca, che pisello… me lo spinse fino in gola una decina di volte, poi fu il turno di Marco e di Andrea. Stavo sbavando molto, ma nonostante ciò loro continuavano a fottermi la bocca, con estrema irruenza. Ad un tratto mi rialzarono e Marco infilò le sue dite dentro di me e mi tirò a lui.

“sei bellissima e davvero fradicia piccolì, adesso ti fottiamo per bene” e io risposi “forza stronzo, datti una mossa”. Non l'avessi mai fatto, mi gettò sul letto, mi spogliarono di tutto, scarpe a parte… Andrea si dedicò a leccarmi per bene, ad assaggiarmi, mentre Marco continuava a scoparmi la bocca, con violenza; Matteo balzo sui miei seni, prima li strinse e poi iniziò a schiaffeggiarli, tentai di urlare ma con la bocca piena era impossibile.

Passò qualche minuto ed io ero gia stremata, si fermarono e mi guardarono, bisbigliavano tra loro….
“è troppo per te?” mi dissero, ma io risposi affannatamente “sono vostra” ero troppo eccitata per tirarmi indietro “ cosa possiamo fare con te” chiesero, e io “tutto quello che volete”.
Matteo si fiondò su di me, mi infilò un dito nell’ano con forza, sentivo le loro mazze alternarsi dentro di me, io godevo come una pazza, e nonostante i loro colpi decisi, iniziavo a divertirmi davvero.

Mi stavano aprendo, ma all’improvviso uno dei tre, non so chi di preciso, punto il mio buchetto, e vi penetrò con violenza, io urlai di dolore, lui non contento usci e rientro diverse volte, mi stavano inculando e io ero li a prenderlo senza poter fare nulla, mi fecero rimettere sul letto, girata sul fianco e mentre Matteo mi inculava, Marco riprese a fottermi la bocca, non potevo più urlare.
Andrea prese un dildo enorme… e lo infilò dentro la mia patatina, ero dannatamente piena.

Lo fissò con del nastro, la sensazione fu incredibile, tremavo e tentavo di ribellarmi, ma allo stesso tempo continuavo a venire, gli occhi lacrimavano, il trucco si scioglieva, il mio sedere era impotente, e la mia patatina dilatata come non mai…
Di colpo si fermarono, Andrea mi prese per i capelli e mi infilo in gola il suo modesto uccello, e senti tutto il suo brodo scendere in me…. Marco mi alzò le gambe me lo reinfilò nel sedere e lo riempii per bene, mentre Matteo tornò nella mia bocca, mi tirò due schiaffi ben assestati e tirò la mia testa a lui… non respiravo, tale fu la sua violenza, che non riuscivo a restistere… mi lasciai andare e dopo che lui ebbe scaricato in me, caddi al suolo, incapace di muovermi.

Sentivo il seme fuoriuscire dall’ano e dalla mia bocca, Matteo mi rialzò prendendomi dal seno e mi gettò sul letto: guardandomi disse “ecco qui troia, come prima va bene, dopo facciamo sul serio, hai da obiettare?” non dissi nulla e rimasi li distesa, distrutta e usata, in attesa del secondo round.

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