Il piacere all’improvviso

Racconto trovato in rete su xhamster.

Non ho mai avuto molta iniziativa con le donne specialmente quando ero ancora un ragazzino, la prima ragazza che mi si dichiarò non capii neanche cosa volesse dirmi, così la resi infelice, solo qualche anno più tardi mi resi conto del mio errore.
Oggi una vecchia amica si trova davanti a me per chiedermi un consiglio su un lavoro.
“Non si tratta di un impiego troppo faticoso o mal pagato è solo che non so se mi conviene lasciare il certo per l'incerto…”
“Ad oggi sai come vanno le cose…”
Si aspettava una risposta da me ma sono rimasto silenzioso e non ho trovato le parole adatte.

“Che ne pensi?”
“Non saprei Anna, io non…”
Sentendo queste parole si alza di shitto.
“Vedi?”
“Il tuo problema sta qui!”
“Non lo sai neanche tu quello che vuoi!”
“Mica ci siamo trovati come te con un lavoro già prenotato appena finiti gli studi e una casa tutta tua!”
“Anna, ecco io volevo solo dire che forse potrebbe essere un'opportunità ma non ho idea se conviene o meno cambiare impiego oggigiorno. ”
Mi guarda come a dire.

“Davvero?”
“Bel consiglio mi dai!”
“Hai praticamente rimescolato quello che ho detto prima io!”
Mi aspettavo questa risposta invece la vedo che si dirige in camera, la trovo seduta sul letto (non l'avevo mai vista con questa luce, le sue forme sono molto generose, mi stupisce che non trovi nessuno con cui stare).
“Vorrei davvero che tu ti apra Valerio, ci conosciamo da tempo ma non ti ho mai sentito sbilanciarti su qualcosa…”
“Compreso ciò che pensi di me”
Seduta sul letto accostava le gambe al petto lasciando intravedere una minima parte delle mutandine.

“Sarebbe il caso che mi dici veramente quello che pensi perché se vuoi andare avanti impara a dirmi quando serve quello che pensi veramente. “
Mentre ascoltavo le sue parole il suo sguardo si posa sulla mia erezione.
“Ecco questo ne è un esempio”
Si alza dal letto e stringe nelle mani la mia asta.
“Se ti faccio eccitare dimmelo, se mentre ti stringo il cazzo pensi di volermelo dare, dillo!!!”
“Che cazzo vuoi fare?”
Dopo queste parole il mio controllo scoppia.

“Lo vuoi veramente sapere?”
“D'accordo allora!!!”
Con uno spintone la faccio finire sul letto tra lo stupore e la soddisfazione, gli salto sopra ed inizio a palpargli il seno mentre sfregavo la mia asta su di lei, il suo stupore si trasforma in voglia e mi spinge la testa sulle sue tette dicendomi.
“Fammi sentire cosa vuoi uomo!”
Spalancando le gambe.
Mentre stringo il suo seno nelle mani, scendo con la bocca sul suo ventre inalando il suo profumo di donna anche se mediato dai vestiti, allora risalgo di colpo slacciandogli il vestito e sfilandolo dal suo corpo, ora mi si para davanti nella sua voluttà, mi fermo sulle sue labbra carnose, così non le ho mai viste, succhiando uno con l'altra la nostra saliva mi dice.

“Se ti fermi ora non avrai mai quello che vuoi. “
“Sono qui prendi ciò che desideri. “
Ogni mia residua esitazione sparisce, scendo sui suoi seni accarezzandoli con la punta della lingua mentre con le mani gli tolgo il reggiseno, la loro visione liberi dalla prigione di seta nera la rendono quasi fragile sotto il mio peso, allora mi metto di lato e inizio a leccarli i seni, dall'aureola faccio cerchi sempre più vicini ai capezzoli, la loro consistenza nella mia bocca è celestiale e i suoi sospiri mi fanno impazzire.

“Cosa fai?”
Mi chiede, ed io gli rispondo.
“Prendo quello che voglio, il tuo piacere. “
Mentre mi guarda un po' stupita la tocco tra le gambe facendola sussultare per l'inatteso tocco.
“È davvero questo che vuoi?”
“Non mi oppongo più allora. “
Alzando le gambe si sfila le mutandine, la vedo completamente nelle mie mani ancora più fragile di prima, forse per questo non spostoo lo sguardo tra le sue gambe, accorgendosi di questo mi guarda negli occhi dandomi un bacio e mi sussurra.

“È questo che ti tenevi dentro???”
“Scusami…”
A queste parole ricambio il bacio dicendogli.
“Temevo di ferirti, adesso mi scuserò anch'io per la mia indecisione. “
Incomincio a scorrergli la lingua sul collo, scendo poi sul seno, sento i capezzoli indurirsi al passaggio della mia lingua, poi mentre mi avvicino in basso sento nelle mie narici aumentare sempre di più il profumo della sua essenza, una fragranza tra il sandalo e il muschio che raggiunge l'apoteosi non appena poso la mia bocca sul suo pube, vedo il tempio del piacere e della vita che si mostra nella sua perfezione, un monte rosa carne che sprigiona una forza tale da domare qualsiasi uomo al suo cospetto, voglio rendere omaggio a questa visione, inizio ad odorare il suo profumo intenso ed avvolgente che mi fà eccitare ancora di più, poso il naso direttamente sul pube premendo con la punta fino ad entrare per un piccolo tratto, il suo sussulto mi fà insistere su quel punto spingendomi più in basso, lei si eccita per la pressione tra le sue labbra ed io mi eccito per il suo profumo e il suo respiro sempre più scandito.

Ritiro il mio naso, voglio appagare anche il senso del gusto, passo la lingua sulla sua coscia interna facendola sobbalzare, insisto ancora risalgo quei pendii che portano al monte del piacere fino ad arrivarci poco dopo assaporando per la prima volta la sua femminilità, il gusto è inebriante, eccitato ancora di più decido di concedergli il piacere che gli ho promesso. La lingua si sposta al suo interno, una caverna umida di piacere, il suo umore inizia a scivolare fuori bagnandomi sempre di più, affondo ancora la lingua all'interno quasi a voler richiamare ogni suo umore, come se fosse rimasto intrappolato al suo interno per troppo tempo, l'eccitazione era al massimo, a quel punto Anna dice.

“Se non mi fai venire adesso esplodo!”
Allora gli do il colpo finale mentre la mia lingua continua i suoi affondi all'interno della vulva, con le dita le dilato le labbra spingendomi ancora oltre fino a toccare il punto più remoto, in un attimo arriva l'estasi, una liberazione per lei che la fà godere come un ossessa, non potevo restare lontano in quel momento, ho assaporato ogni goccia della sua essenza mentre Anna gemeva per la venuta, esausta per la liberazione del suo piacere mi accosto accanto a lei prendendola tra le braccia, mi guarda con occhi mai visti e mi dice.

“È questo che volevi fare da tempo?”
Io gli rispondo.
“Quello che volevo prima non importa, ora voglio che tu rimanga in questo letto, voglio darti quello che non ti ho mai dato. “
“Dimmelo, cosa vuoi adesso?”
“Non voglio altro che piacere. “
E quella notte, per tutta la notte, fu davvero così.

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