il gusto del potere

Non sono uno scrittore e lo capirete leggendo, ma mi piaceva l'idea di condividere situazioni, pensieri e sogni che vivo o immagino quotidianamente.

Nel momento del suo arrivo, rimase a bocca aperta, per poco non rovesciava il vassoio con il prosecco fresco e alcuni snack che avevo ordinato di portarmi, stavo inculando la sua dolce mogliettina, lei era a carponi, con le ginocchia nel divanetto di poppa, il viso stravolto, dal momento e dal sole feroce, il tendalino non ricopriva tutto il tinello, io ero in piedi e mentre la tenevo nei fianchi, affondavo il mio cazzo nel suo sfintere e girandomi commentavo,
“ cornuto sei arrivato, guarda come gode la tua dolce troietta, mentre lo prende in culo, diglielo anche tu Marika come ti piace” la presi per i capelli e le girai un pochino la testa verso suo marito.

“si amore mi piace cosa fa il sig. Alessandro”
“che ne dici amico, sei contento che le apro il secondo canale per giocarci? Dovresti ringraziarmi, avanti”
e lui appena si riprese un pochino” grazie Ale, sei un amico”
“lo so, tu frocetto certe iniziative non le prendi, per fortuna ci sono io a indirizzarti nel modo corretto, avanti non startene lì, appoggia sul tavolino il vassoio e sfilami il preservativo che ho voglia di scaricarmi nella sua bella boccuccia” detto questo sfilai il cazzo dal culetto di Marika ordinandogli di girarsi e mi porsi verso Paolo, era rosso paonazzo mentre mi toglieva il preservativo, d'altronde stava mostrando alla mogliettina, diversi lati del nostro rapporto, che fino ad una settimana prima lei nemmeno se lo immaginava, mi tolse il preservativo e gli dissi “vai a gettarlo e ritorna con il grembiulino per servirmi il prosecco, non mi piace ripetere sempre le stesse cose” si giro con un accenno di riverenza dicendo”scusa Ale non succederà più” a quel punto lei stava già succhiando il mio cazzo che dopo un po' eruttava copiosamente nella sua gola, non capivo nemmeno come potevo avere tanta sborra dentro, in una settimana che mi vedeva sempre a scopare e sborrare.

Magari facciamo un passo indietro per presentare me e i miei amici.
Mi chiamo Alessandro, non sono una persona ricchissima ma sono titolare di alcune piccole imprese, che mi permettono una vita sufficientemente agiata, i soldi non mi mancano, provengo da una famiglia molto ricca, che nel tempo ha sperperato molto del proprio patrimonio, io poi non ho aiutato come dovevo mio padre a continuare il concreto lavoro per mantenere una solidità aziendale, che in questi difficili momenti, avrebbe mantenuto il capitale elevato, mi sono goduto il momento fin quando ho capito che se non mi impegnavo perdevo tutto.

Quando ero piccolo vivevo in una villa, con un padre molto autoritario, una madre docile e ubbidiente verso di lui e amorevole verso di me, in villa lavoravano alcune persone tutte sottomesse a mio padre psicologicamente e alle volte, ho scoperto, anche sessualmente, all'epoca ero felice e non mi mancava nulla, a sedici anni scopai la prima volta con la cameriera, una bella ragazza di 25 anni, che vi racconterò un altra volta, Paolo era un mio grande amico, il figlio di un giardiniere che teneva ordinati i giardini di molte ville in quel quartiere, in verità ci andavo d'accordo perchè faceva tutto ciò che volevo, non obbiettava mai, dove volevo andare, si andava, mangiare pizza o panino, al mare o con il motorino,tutto ciò che programmavo lui accettava, inoltre mi aiutava con i compiti, lo mandavo a fare commissioni di mio padre, al posto mio, infatti lo capii più tardi che mi interessava circondarmi solo di persone ubbidienti e sottomesse per il piacere del mio ego, lo scopri nel momento in cui mi negò un suo servizio, anche questo vi racconterò un altra volta, tornando ai giorni nostri, eravamo appunto in barca, mi stavo godendo un momento di relax nel mio tinello di poppa, stravaccato nel salottino, Paolo era tornato, questa volta si era messo un grembiulino, solo quello in quanto nella barca vigeva la mia regola di niente vestiti o costumi, quando si era al largo, era un po' ridicolo, magro ma non troppo, stava perdendo i capelli e quindi risultava molto stempiato, ma molto peloso sul petto e il resto del corpo, gli dissi di servirmi un prosecco per me, lui lo fece immediatamente, come sempre e in quel mentre arrivava Marika, si era fatta un bidet e una doccia, le dissi di accomodarsi e ordinai a Paolo di preparare altri due prosecchi per bere tutti assieme, mi piaceva mescolare la mia amicizia con il mio potere, parlammo del più e del meno, ascoltando un po' di musica, bevendo prosecco fresco e mangiando qualche patatina, spiegavo alcuni concetti e programmi del mio lavoro, Paolo era diventato un mio dipendente e lo usavo come tutto fare, servizi semplici e importanti, avevo trovato una persona affidabile, potevo dargli del denaro o documenti da consegnare, controllare i lavori di manutenzione e pulizia, insomma mi fidavo ciecamente e lui era molto attento e premuroso.

Dopo qualche bicchiere, chiesi a Marika “come stà il tuo culetto dopo aver conosciuto il mio cazzo” lei arrossì e “ bene signore, grazie”, non avevo premesso a Marika di darmi del tu, Paolo si invece m era diverso il legame, “girati e fammi vedere” lei si alzò e si mise a 90 gradi, “allarga le gambe e apriti le natiche con le mani” era veramente eccitante, Paolo era visibilmente eccitato dalla situazione, “che ne dici amico, mi sembra un po' arrossato” lui “si un pochino” “mettigli un po' di crema per alienare il rossore” presi un tubetto dal tavolino, era una crema dopo/sole, gliela porsi e lui tremante si mise ad ungere quel bel buchino tutt'attorno, dopo un po' vedendo il rigonfiamento sotto il grembiulino ordinai a lei di fargli un pompino che mi sembrava meritato, era veramente brava a succhiare, lo faceva con avidità e ingordigia, usava entrambe le manine per aiutarsi, le dissi di guardarmi fisso mentre lo faceva e pochi minuti dopo venne nella sua bocca, mi sedetti accanto a lui e feci sedere lei all'altro lato, li abbracciai sulle spalle e dissi “ che bella la vita”.

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