I segreti di Monteforte 2

La versione di Ben
Ok, questa è la fottuta storia. Quella cagna della nostra di un insegnante mi appioppò come partner di studio Ezio Bruni. Il ragazzo è innamorato di mia sorella Anna che è innamorata del mio miglior amico, Cristiano che è appena uscito dal c***. Cristiano ed io eravamo piuttosto intimi; come fratelli. Facevamo tutto insieme ed intendo tutto! Dannazione, lo presi nel culo da lui un paio di volte. Quindi quando era in un c*** io ero fottutamente solo, senza un altro ragazzo con cui farlo.

Voglio dire che noi viviamo in una piccola città, quindi se qualcuno ti scopre è meglio che sia mentre stai in ginocchio davanti ad una figa.
Dunque, io ho 18 anni, biondo, alto un metro ed ottanta, muscoloso ed abbastanza ben fatto. Per un ragazzo come me il sesso è una necessità e molto. Quindi senza Cristiano per mesi ho avuto solo la mia mano destra che potesse aiutarmi. Questo fino a poco fa.

Ezio Bruni era un ragazzo nuovo, ad essere sincero era abbastanza eccitante ma sempre più spesso mi trovai a pensare a suo papà, il dottor Bruni, quando mi masturbavo.
E’ stato alcune settimane fa, il giorno della tremenda bufera di neve, che la vita diventò molto più interessante. Andai a casa di Ezio per poter lavorare insieme alla nostra ricerca. Suo papà aprì la porta. Ragazzi, mi diventò subito duro come la pietra al vedere quel fusto e quasi mi lasciai cadere sulle ginocchia.

Mi disse di entrare e poi mi aiutò a togliermi il cappotto mentre Ezio era nella sua stanza, probabilmente era di cattivo umore. Suo papà lo chiamò e poi salì per dirgli che ero arrivato. Quindi scese, chiacchierammo e dopo un po’ lui si tolse la camicia. Probabilmente ha una quarantina di anni ma il suo torace muscoloso e peloso era magnifico.
Avevo uno stiramento al muscolo della spalla ed essendo lui un dottore, si offrì di dargli un’occhiata.

Cominciò a strofinandomi le spalle. Ragazzi, avrei voluto girarmi, baciarlo e prendere in gola il suo grosso cazzo, ma non potevo dirglielo. Il dottor Bruni mi disse che sua figlia era a visitare dei parenti e che c’erano “solo i ragazzi” (intendendo lui ed Ezio ) in casa. Parlò della neve che aveva cominciato a scendere. Sapevo che ci si aspettava una bufera di neve, ma decisi di non dirlo. Mi dissi che la neve poteva essermi utili per restare con padre e figlio.

Ok, non pensavo che sarebbe mai accaduto, ma con un uomo mezzo nudo che mi strofinava le spalle potevo sognare. Ma le cose cambiarono quando per prendere il mio quaderno mi abbassai; il mio culo andò contro il grembo del dottor Bruni e lo sentii, ce l’aveva duro. Decisi di provare a divertirmi, mi chinai fingendo di raccogliere delle carte che erano uscite del quaderno. Cominciai lentamente a strisciare il culo muscoloso contro il suo inguine.

Ambedue sapevamo quello che stava per accadere. Le sue mani si muovevano allegramente sulle mie anche e spingeva in avanti. Mi alzai, mi voltai e misi il quaderno girato vicino a lui. Poi lui fece la prima mossa e la sua lingua era a in fondo alla mia gola prima che potessi dire una parola.
“Ben, mi spiace, non avrei dovuto farlo. ” disse. Io sorrisi e gli baciai il torace peloso mordicchiandogli i capezzoli duri mentre gli slacciavo la cintura.

“Non possiamo!” disse mentre gli tiravo giù i jeans. Le sue mani trovarono la mia nuca mentre io prendevo il suo uccello duro tra le mani e cadevo sulle ginocchia. Senza una parola lo guardai negli occhi e presi la cappella in bocca. Cristiano mi aveva insegnato come succhiare un uccello come un professionista ed il dottor Bruni era il primo uomo con cui stavo dai tempi di Cristiano.
Scesi completamente sul suo cazzo pulsante ficcandomelo in gola.

Lui chiuse gli occhi e si lamentò “oh, sì!” afferrandomi fermamente la nuca. Rimasi quasi soffocato sulla sua carne palpitante per quasi 5 minuti prima che lui desse quello per cui stavo lavorando, un carico cremoso, spesso ed enorme. Mi alzai e lo baciai profondamente. Oh sì, avevo trovato quello che cercavo, un bel stallone che poteva alimentarmi con un grande attrezzo.
Il dottor Bruni si tirò su goffamente i jeans e disse: “Sarà meglio che vada a chiamare Ezio.

” Fece una pausa e poi disse “Ah, sarà meglio se non diciamo niente di questo. ” Lo baciai profondamente poi gli sorrisi e dissi: “Non si preoccupi dottore, non lo dirò a nessuno, è più divertente così. ” Il dottor Bruni andò di sopra da suo figlio, quando tornò mi disse che Ezio non era pronto e mi offrì la colazione. Io sorrisi ed accettai. Stavo facendo colazione quando Ezio entrò nella stanza.

Non l’avevo mai osservato veramente bene prima, ma era fottutamente carino e mi fece venire subito un’erezione. Dopo la colazione Ezio ed io siamo andati nella sua stanza. Lavorammo per la maggior parte della mattina e producemmo molto. Ezio stava seduto al computer davanti a me ed io mi chinai intenzionalmente su di lui toccandogli le spalle, avrei voluto strappargli la camicia e fargli sentire mio uccello duro. Ragazzi, come lo volevo! Era circa l’una quando decidemmo di fare una pausa ed andammo nella loro cantina.

Attrezzature d’allenamento, Tivù a grande schermo, tavolo da bigliardo; ragazzi, era magnifico! Giocammo ai video giochi. Mio papà li odia, così non ho occasione di giocarci spesso. Passammo molti livelli ed io decisi di agire eccitato. Ogni volta che uccidevamo un nemico nel gioco, io urlavo e l'afferravo. Faceva piuttosto caldo nella stanza, così dopo una mezz’ora mi tolsi la camicia sperando che Ezio facesse lo stesso. Il tempo passò e suo papà ci chiamò dicendo che la cena era pronta.

Una volta di sopra ci sedemmo tutti e tre a tavola senza camicia. Ragazi, tutto quello che volevo fare era pomiciare col dottor Bruni e se Ezio non fosse stato là mi sarei fatto montare alla pecorina sul tavolo. Dopo la cena Ezio ed io ci siamo alzati per ritornare nella sua stanza a lavorare ma, nel momento in cui stavamo per lasciare la tavola, il dottor Bruni disse che la bufera di neve era troppo forte e sarebbe stato meglio che dormissi lì.

Ezio non sembrò aver problemi, io speravo di vedere quello che Ezio aveva nei jeans, mi chiedevo se avesse le stesse misure dell'uccello enorme di suo papà. Ezio salì ad accendere il computer. Io gli dissi che l’avrei raggiunto dopo aver aiutato suo papà coi piatti. Una volta soli sparecchiammo ed andammo in cucina.
Penso di averlo fatto impazzire quando dissi: “Stasera voglio quell’uccello enorme nel mio culo. ” Lui sorrise e disse che aveva un piano; lo discutemmo poi io andai di sopra per metterlo in opera.

Andai nella stanza di Ezio e mi sedetti dietro di lui chinandomi sopra lui. Ragazzi avrei voluto subito fottere quel bel culo. Gli strofinai le spalle, pensai che se ne sarebbe accorto, ma lui non sembrò notarlo. Alle 9 ero maledettamente eccitato ed in quel momento il dottor Bruni entrò. Mi disse che avrei dovuto chiamare i miei genitori per dire che sarei rimasto per la notte. Scesi in cucina lasciando lui ed Ezio come avevamo progettato.

Quando ritornai dissi che i miei genitori erano stati avvisati ed in quel momento mancò la tensione. Ezio attraversò la stanza scura per cercare una candela. Mi incontrò per caso e ci abbracciammo. Dio, come volevo baciarlo. Lui si spostò e trovò una candela, poi scese a prenderne altre. Quando ritornò raccontai come erano costruite queste case. Il dottor Bruni disse che c'era una stufa a legna in cantina. Io mostrai loro come chiudere tutti i fori eccetto che nelle camere di Ezio e suo papà per conservare il calore mentre non c’era tensione.

“Ezio, perché tu e Ben non andate a dormire sul mio letto, io prenderò il tuo. ” Suggerì il dottor Bruni. Se non avessi saputo che era parte del piano sarei rimasto di sasso… io volevo che il dottor Bruni mi inculasse quella sera! Il dottor Bruni scese a controllare la stufa ed io cominciai a discutere con Ezio. Era veramente dura; proprio come il mio uccello. Quando suo papà ritornò stavamo gridando uno contro l'altro.

Suo papà allora disse: “Ok, Ben può prendere la tua stanza e tu puoi venire da me. ” Ma Ezio disse che non avrebbe passato la notte nella stanza di suo padre dato che lui parteggiava per me. Allora il dottore disse: “Va bene, rimani nella tua stanza e Ben starà nella mia. ” Ezio era incazzato, gridò “Eccellente!” ed io mi precipitai fuori della stanza seguito da suo padre.
Una volta nella stanza del dottor Bruni, ci spogliammo, ragazzi! Eravamo ambedue duri come pietra.

Ci mettemmo a letto e lui si mise su di me, essere faccia a faccia era magnifico. I nostri uccelli duri erano pigiati tra di noi mentre lui mi leccava. Stava diventando più freddo, ma io non me ne curavo, io avevo il dottor Bruni che mi scaldava. Gli dissi di Cristiano e me e di quanto ero eccitato. Lui mi disse che voleva incularmi. Che cosa grande!
Una cosa conduceva all’altra ed io mi trovai a quattro zampe sul letto col dottor Bruni che mi sbatteva duramente e profondamente.

Era il miglior sesso che avessi mai fatto. Cristiano era forte, ma il dottor Bruni sapeva veramente come incularmi. Io continuai a lamentarmi. Non mi preoccupavo che Ezio sentisse o no, quell’uomo era un chiavatore professionista ed io stavo godendo di ogni suo centimetro duro dentro di me. Mi allargò. “Ohhh Dio!” mi lamentai e lo sentii dire “Rilassati, puoi prenderlo!” E me lo mise dentro alla pecorina. Quando si tolse gli chiesi perché si stava fermando.

Lui mi gettò sulla schiena, mise le mie gambe sulle sue spalle larghe e forti, mi sorrise e disse. “Chi ha parlato di fermarsi?”
Prima che me ne rendessi conto stava impalandomi di nuovo sul suo lungo uccello da 22 centimetri. Cristiano non mi aveva mai inculato così bene. Mi alzò un po’ e mi baciò profondamente. Per altri 20 minuti spinse dentro di me poi riempì il mio culo stretto con un altro carico enorme.

Io ero innamorato (beh forse era lussuria)!
Quando finalmente si estrasse dal mio culo eravamo ambedue esausti. Ci pulimmo ed io rimasi sdraiato tra le sue braccia mentre ci addormentavamo. Un po’ desideravo che Ezio ci sorprendesse così la mattina dopo. Ragazzi come sarebbe stato eccitante essere stretto in mezzo tra padre e figlio!.

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