Gioco a tre – Parte 1

A volte la realtà supera ogni immaginazione. O è il contrario?

Mi trovai nelle condizioni di affiancare una sorellina alla mia schiava. La ricerca per trovare questa sorellina era stata assegnata a lei. Un compito come altri, ma di diversa natura. Solitamente i compiti che le assegnavo riguardavano masturbazione, colpi auto-inflitti, self-bondage, esibizionismo e privazione del piacere. Il compito di trovare una sorellina, al principio, fu pensato per affiancare la mia persona quando dovevo svolgere determinate fasi complesse delle sessioni, senza poter riprendere il tutto in quanto impossibilitato dalla mancanza di 4 se non 6 mani, novella versione maschile della Dea Kali di antica memoria.

Con il passare del tempo, però, valutai insieme alla mia schiava di introdurre questo terzo elemento anche, ma non solo, per avere uno stimolo sessuale ulteriore. La dominazione di due schiave in contemporanea era un'esperienza che non avevo mai provato, così come non mi era mai capitato di fare sesso a tre, sia che il terzo incomodo fosse un uomo oppure una donna. Ragionando su questo, anche se comunque l'indole sottomessa era necessaria, in quanto lei avrebbe dovuto sottostare anche alle voglie della mia schiava, se io le avessi concesso questa opportunità, che la ricerca si ampliò, fino ad avere il risultato voluto.

Dopo un classico caffè esplorativo, passò ancora un breve periodo, e ci fu l'incontro vero e proprio. Per questioni di privacy relative ai nostri propri alloggi, ci accomodammo in un motel della zona.

Saliti in stanza, le schiave indossarono il collare, nero per la mia schiava principale, e rosso per la schiava novizia. Quei colori sarebbero stati anche i loro nomi, in quella sessione. Chiamare schiava avrebbe comportato possibili fraintendimenti.

Nera o rossa, e non ci si poteva sbagliare. Attesero in ginocchio, in bagno, mani dietro la schiena, mentre disponevo le attrezzature sulla panca posta ai piedi del letto. Quando ebbi finito le chiamai, e loro arrivarono, da brave cagne, camminando a 4 zampe. Agganciai il mio guinzaglio al collare di Nera, e la feci trottelerrare un pò per la stanza, fino in bagno, e la feci entrare nella doccia. Staccai il guinzaglio e lo attaccai a Rossa, anche lei zompettò un pò in giro, infine in bagno, la feci sedere sulla tazza.

Mi sbottonai i pantaloni, e tirai fuori il cazzo ben duro, andai dentro il box doccia e la gola di Nera lo accolse fino ai coglioni. Le scopai un pò la bocca, praticando anche il breath control, poi tornai da Rossa, le indicai Nera per farle capire che volevo lo stesso da lei, la feci scendere dalla tazza e mettere in ginocchio davanti a me, mani dietro la schiena, bocca spalancata. Anche la sua gola sentì il turgore del mio cazzo.

Non abituata, comunque sicuramente meno abituata di Nera a questa pratica, reagì con diversi conati al breath control.

Erano ancora vestite, l'unico senza pantaloni e mutande ero io, così decisi di farle spogliare, completamente. Notai qualche sguardo di imbarazzo lanciato da Rossa a Nera. Nera, forte della sua esperienza, guardava fieramente davanti a se. Mi posi di fronte a loro, palpeggiai i seni di entrambe. Quelli di Nera conoscevano bene le mie mani, quando le torsi i capezzoli mugolò di piacere.

Aveva un filo diretto tra capezzoli e figa, appena glieli strizzavo, lei si bagnava. Così non parve con Rossa, perchè quando glieli strizzai guaì di dolore, che strappò un mezzo sorriso dalla faccia di Nera. Andai verso il divano e presi clip da capezzolo, e le applicai ad entrambe. Presi poi dei pesi, e li agganciai alle clip di Nera. Il seno, allenato, si estese, e Nera non fece un fiato. Misi dei pesi dalla massa nettamente inferiore al seno di Rossa, e di nuovo guaì per il dolore.

Cominciavo a capire perchè aveva detto, durante il caffè, di avere poca esperienza. Aveva un carattere sottomesso, questo era fuori discussione, ma il corpo non era stato esattamente allenato. Staccai le clip ed i pesi, feci sdraiare sul letto Nera, culo di fuori, e Rossa in ginocchio. Presi la cinghia dal divano, e mentre sentivo il sospiro di Nera, che sapeva cosa la aspettava, feci mettere faccia a terra Rossa, a leccarmi i piedi.

Le 30 cinghiate fecero assumere alle natiche un colore rosso molto acceso. Quando feci alzare Rossa, e vide ciò che era diventato il culo di Nera, le sua guance avvamparono. Ora toccava a lei. Prese posto sul letto mentre Nera si dedicava ai miei piedi, con una dedizione ed una passione che Rossa non aveva manifestato. Con Rossa, vista la sua scarsa esperienza, mi limitai a 10 colpi. Se Nera aveva subito i colpi, contanto e ringraziando ad ogni colpo, senza altro proferire, con Rossa non fu così.

Contò e ringraziò, ma la voce si fece sempre più rotta e flebile, e lunghe e calde lacrime le rigarono il volto. Le natiche di Rossa, dopo i colpi, erano segnate per bene, in certi punti erano comparsi dei lividi, che le natiche di Nera non avevano. Anche stavolta, questione di abitudine. Feci assistere la schiava novella dalla schiava esperta, che le spalmò un unguento lenitivo, approfittando della situazione per allungare le mani…

Continua….

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