estate 1966 – prima parte –

All'inizio dell'estate avevo trovato in spiaggia un paio di mutandine da donna.
Quello , 1966 , è stato un anno fantastico , per la prima volta ero felice di vivere dove vivevo , in campagna ma vicino al mare, lontano dalla gente , libero di andare al mare nudo o vestito con le sole mutandine da donna , trovate da poco , senza timore di essere scoperto.

Oggi decine di villaggi turistici – simili a lager dove entri e ti sequestrano per tutta la durata della cosiddetta vacanza all inclusive – ; complessi residenziali con …”ville”da 35/40 mq , vendute …giustamente ….

a prezzi da rapina a chi poi può vantarsi e dire …..” vado in villa in Sardegna ” ; campeggi dove nugole di grasse e sudate donne , ahimè tante anche in toples , urlano dietro a frotte di maleducati bambini incitate dai loro mariti stravaccati in mutande su brandine made in china , ma categoricamente con indosso calzini – quasi sempre scuri – corti , valanghe di turisti cafoni , zozzi per non dire luridi , che dopo aver invaso le spiagge per giornate intere abbandonano ogni tipo di rifiuto solido inurbano e litri di liquidi vari bevuti e poi pisciati – spesso in mare – ma anche su cespugli latrina ; oggi questo è quello che nel 1966 mi ha fatto essere felice di vivere dove vivevo.

Oggi si chiama Costa Rei.

In verità ancora ci vivo , mi sono solo spostato su una collina , vedo sempre il mare , quando non sono in barca a vela , e in estate non ne subisco il caos turistico ; questa collina che mio nonno e mio padre maledicevano per la enorme quantità di massi e pietre che la ricoprivano , e ancora ricoprono , è quello che mi è rimasto ( solo una cinquantina di ettari ) dopo aver venduto i terreni a mare negli anni 80/90 ………giustamente a prezzo da rapina del secolo a costruttori e speculatori vari contribuendo ai mali che prima dicevo.

Mea culpa mea maxima culpa ! ! Amen.

Ritorniamo al 1966 ……..estate da favola , anche se altre stagioni sono , in seguito , state favolose.

Iniziavo a capire la differenza tra miseria e povertà : la miseria e non avere nulla di nulla ; la povertà è anche avere terra , anche tanta , ma che più fatichi meno raccogli o raccogli e allevi il tanto per non soffrire la fame.

Avevo 16 anni , tanta fame e nemmeno una lira.
Avevo comunque delle meravigliose mutandine da donna che indossavo in ogni occasione , trovate all'inizio dell'estate.

Indossavo le mutandine da donna e mi sentivo donna , lentamente ma inesorabilmente ero attratto da tutto quello che era femminile : abiti , scarpe , calze e poi i trucchi mi facevo impazzire , per non parlare dell'intimo.
E sognavo. Sognavo come ? Esisteva un catalogo , Postal Market , con una impressionante scelta di abiti , intimo calze e scarpe nonché tanti trucchi e rossetti , che sfogliavo con bramosia …e sognavo ….

Non avevo soldi per fare acquisti ma sognare non costava nulla.

Con le mie mutandine trovate mi sentivo una principessa. È stato allora che ho pensato : se in spiaggia ho trovato le mutandine potrei trovare altre cose.
E pensando che i turisti – allora veramente pochi per non dire scarsi – avrebbero potuto dimenticare cose in spiaggia , tutte le sere partivo e mi facevo chilometri di ispezione e quasi ogni giorno il mio guardaroba femminile aumentava di qualche capo.

Passavo sempre meno tempo nascosto nei cespugli a spiare le coppie , di qualsiasi genere fossero , e a masturbarmi e percorrevo su e giù lo spiaggione di Costa Rei , spesso indossando le mie mutandine da donna , tra la completa indifferenza dei turisti – quasi tutti stranieri – che incrociavo.
Alla fine di giugno avevo recuperato un bikini , carino ma troppo grande per me , varie paia di mutandine , alcuni zoccoli da mare di cui uno veramente bello e con tacchi alti che subito ho iniziato a usare ( dopo varie slogature camminavo come una modella ) , diverse magliette , ora le chiamano top , senza maniche.

Quello che non trovavo ma ritenevo mi servisse lo ………. facevo perdere agli ignari turisti che si allontanavano incautamente dalle loro borse e teli da mare lasciando in bella mostra mutandine e reggiseni e trousse trucchi nonché occhiali da sole , il tutto ovviamente senza toccare mai oggetti di valore o denaro.

Alla fine di luglio ero completamente vestita da donna. Avevo imparato a valutare il fisico delle turiste e paragonarlo al mio , troppe volte avevo preso ( sottratto ) mutande enormi o reggiseni da balena.

Sbagliando avevo affinato la mia tecnica con buoni risultati.
Avevo tre completi intimi , due minigonne e una gonna , un abitino corto tipo mini abito , due bikini e un costume intero , sei o sette magliette due pantaloncini corti e un altro paio di zoccoli di legno con un tacco da vertigine.
Per concludere avevo anche varie trousse piene di trucchi e fermagli per capelli e una bottiglietta di smalto rosso per unghie.

I trucchi sono state le cose più difficili da usare , lentamente con pazienza osservando le donne ho capito cosa e come usarlo.
Un giorno ho rischiato grosso , mi ero messo lo smalto pensando che acqua e sapone bastasse per lavarlo via. Alla fine ho usato la benzina del motocarro per pulire le unghie.
In una trousse avevo trovato anche alcune bustine sigillate che solo a fine estate ho capito essere preservattivi , spiando una coppia ho visto come la donna lo infilava all'uomo e dove erano ho trovato una bustina vuota uguale a quelle piene che già avevo.

I pochi turisti che arrivavano vicino a casa mia dovevano fare un lungo tratto di strada non asfaltata che portava e finiva al faro di Capo ferrato. Quasi tutti erano campeggiatori , direi che erano molto diversi dai turisti attuali. Erano amichevoli , cordiali , anche se non parlavo la loro lingua con molti ho fatto amicizia , alcuni mi facevano assistere alle loro effusioni , altri , uomini in particolare ma anche donne , dimostravano un particolare interesse per la mia giovane età e per il mio corpo.

Io non avevo vergogna , una volta visto partire le mie vittime , a indossare gli abiti e la biancheria intima che avevo trovato ( sottratto -:) )

È stato così che dopo ferragosto ho conosciuto una coppia di tedeschi con una grandissima roulotte.

I miei quando andavano a Cagliari rimanevano fuori per giorni e io approfittavo per vestirmi da donna.

Un pomeriggio giravo intorno a casa vestito con un corto pantaloncino tipo jens , sotto avevo mutandine nere con il reggiseno coordinato e una corta e larga maglietta che oltre al reggiseno faceva vedere parte della pancia , ai piedi , nonostante il cortile sterrato avevo i favolosi zoccoli con i tacchi da vertigine.

Da sempre avevo i capelli lunghi , non tanto per moda quanto per evitare che mia madre o mio padre mi radessero a zero e vestito con abiti da donna sembravo veramente una ragazza.

Quando ho visto la macchina con la roulotte fermasi lungo la strada vicino al mare non ho dato importanza alla cosa. La strada era a circa un chilometro da casa e molti se fermavano per andare alla spiaggia distante solo una decina di metri.

Poi ho notato che le persone della macchina venivano a piedi verso casa , essendo solo non mi preoccupava che mi vedessero vestito da donna.
Altre volte mi ero divertito a fare l'autostop indossando pantaloncini o minigonna e mutandine da donna , facendo sempre in modo che le mutandine si vedessero.

Vedevo le persone avvicinarsi a casa e allora , rischiando l'ennesima slogatura di caviglia , mi sono incamminato verso di loro.

Dopo i primi passi ho trovato la giusta andatura sui tacchi alti e mi sono sorpreso di come camminando sui tacchi anche il mio sculettare venisse naturale , cavolo mi sono detto …. sembro veramente una ragazza.
Lo devono aver pensato anche i due turisti tedeschi che fossi una ragazza , perchè mi chiamarono subito ” zignorina” con la zeta.
Io mi atteggiavo muovendo la testa e le mani come avevo visto fare a tante ragazze mentre cercavo di intuire più che capire cosa volessero i due stranieri.

Gli occhi della donna mi scrutavano in maniera quasi maniacale , per un momento ho avuto anche paura del peggio , non seguivo più nemmeno i loro tentativi per farsi capire. Avevo il cuore in gola e mi sentivo fortemente a disagio.
Quando la donna ha allungato una mano verso di me sono quasi caduto all'indietro per evitarla , ero terrorizzato.

Ho solo capito …. pants …..

Come un lampo mi è apparsa una pagina del famoso catalogo Postal Market dove pantaloncini da donna come quelli che indossavo erano descritti come ” hot pants “.

Per un momento ho creduto che la donna si fosse meravigliata del mio abbigliamento femminile poi vedendo il suo braccio ancora teso verso di me , verso i pantaloncini , ho abbassato lo sguardo e allora mi è caduto il mondo addosso.
Avevo i pantaloncini talmente stretti che i miei testicoli erano usciti su un lato

FINE PRIMA PARTE.

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