Diario di un segaiolo – Primi pensieri cuck

Quando Marianna mi raccontò il suo sogno, col sorriso stampato in faccia e prendendomi per i fondelli, feci buon viso ma in realtà un pochino la cosa mi infastidiva.
Dopo un po’ di tempo quel fastidio si trasformò quasi in paranoia e paura. Son sempre stato insicuro di me stesso, con qualche complesso sul fisico, un’adolescenza passata con l’acne che mi ha precluso diverse possibilità di avvicinarmi alle ragazze. A tutto questo si aggiungeva l’invidia per Mario per il solito discorso dell’esperienza con le ragazze.

Il fatto che potesse fregarmi la fidanzata non mi faceva certo fare i salti di gioia e anche se ciò accadeva in un sogno di un’amica il turbamento rimase.
Tra me e Paola il rapporto procedeva sempre in maniera abbastanza monotona, io cominciai a non esser più soddisfatto dei pochi rapporti che avevamo, per lei invece era tutto normale.
“Amore, non mi va di farlo se non ne ho voglia!” mi disse
“Ma come fai a non averne voglia tutti sti giorni? Non ti piace? Non ti piaccio io o lui (riferendomi al pene)?” provai a ribattere io cercando di capire se era così di natura
“No no, mi piace ma io son fatta così, non posso farci nulla!” mi rispose lei
“Tesoro nell’ultimo mese lo abbiamo fatto 4 volte…4 volte, non trovi siano poche?” le domandai
“Beh sì, è un po’ pochino!” mi rispose sorridendo “Ma a volte ho periodi di preoccupazioni per gli esami, poi il ciclo… mi spiace!” aggiunse.

Quando faceva il visino dolce non le resistevo e mi scioglievo come neve al sole. Sta di fatto che non scopammo neanche la sera di quel discorso, tanto per cambiare.
Cominciai a riprendere in mano il mio pene con una certa frequenza e ci diedi dentro in solitaria. Ripensavo alle scopate con lei, alle sue mani che mi tastavano lo scroto, al suo viso quando mi masturbava standomi sotto, alla megasborrata sul preservativo che feci alla vigilia di Natale, dopo una settimana di astinenza e con lei in intimo rosso e truccatissima, bellissima sul mio letto.

Anche quella volta non pareva molto felice di farlo, quasi mi diede il contentino. Neanche si spogliò del tutto, rimase in reggiseno per tutta la scopata e solo sul finale le tirai fuori un seno e lo palpai mentre ero a cavalcioni sopra di lei e le scopavo la mano.
“Sei la più bella di tutte amore!”
Glielo dicevo sempre quando mi faceva venire; le sussurravo quanto fossi fortunato di avere una donna come lei.

Insomma, erano le classiche frasi da innamorato. La realtà però era che sia io che lei non sembravamo al 100% soddisfatti.
Durante i rapporti cominciai quindi a farle domande tipo “Ti piace?” o “Lo senti bene” e fuori dal letto continuavo a domandarle “Secondo te è troppo corto?” o “Forse è troppo curvo!”.
Se non se n’era accorta prima si stava accorgendo ora delle mie insicurezze ma non fece nulla per tranquillizzarmi.

Come sempre decideva lei quando aprire le gambe e più passava il tempo più sembrava un contentino da darmi.
La frequenza dei rapporti rimaneva deprimente e io per trovare ispirazione ritornai a scavare all’episodio di quel famoso sogno di Marianna.
Nel mio subconscio pensai “Forse non vuole scopare con me perché non le piaccio, le piace un altro, magari le piace Mario!”
Potevano piacerle tanti altri ragazzi ma per me l’unico indiziato era Mario, non perché fosse vero ma perché era quello che volevo.

Scrissi un sms a Marianna chiedendole di raccontarmi in dettaglio il sogno:
“Quale sogno?” mi rispose lei sorpresa
“Dai. Quello stronzo famoso di Mario e Paola, che combinavano quei due nel sogno?” scrissi io
“Oh Gesù, sarà una roba di 2 mesi fa, perché vuoi saperlo?” mi rispose
“Una curiosità, che male c’è?” dissi io
“Boh, si toccavano e si baciavano duro, tutto qua!” mi disse lei
“Dove si toccavano?” chiesi io sempre più incuriosito e fastidiosamente in erezione
“Oh cazzo, vuoi proprio i dettagli? Come mai? È successo qualcosa per caso?” mi disse lei quasi preoccupata.

“No tutto tranquillo cara, volevo solo conoscere quanto era depravata la tua fantasia” dissi io allegandole uno smile
“Ahahahaha, se vuoi proprio saperlo lei gli toccava il pacco e lui il seno e limonavano di brutto” rispose lei allegandomi lo smile con la linguetta di fuori.
Ero fastidiosamente in erezione, il mio corpo reagiva con piacere a leggere quelle cose… Ma non ero geloso? Che stava succedendo?
“Come mai limonava proprio con Mario e non con me? Avete mai parlato di lui per caso?” gli scrissi io ormai col pene in mano.

Lei ci mise un po’ a rispondere
“Beh Mario ce lo siamo guardate un po’ di volte, ancora non stavate insieme. Qualche commento sul culo e sul pacco ma niente di che! Non esser geloso, è roba di anni fa eh! Poi appena lei ha saputo che lui era 2 anni più piccolo ha fatto la snob!” mi rispose lei
Rilessi quella frase diverse volte mentre mi masturbavo sempre più eccitato e continuai a indagare:
“Ahahahaha che porcelline, non vi facevo così! Addirittura gli fissavate il pacco? E che avrebbe di bello il suo scusa?” chiesi io.

Effettivamente non guardai mai il pacco di nessun ragazzo, ci mancherebbe. Ingenuo com’ero però non pensavo che la mia Paola buttasse l’occhio anche in quelle zone.
“Ma che ne capisci tu?! Mario ha un salsiccione tra le gambe, fidati, si vede da come riempie i pantaloni, canadesi comprese!” rispose lei con uno smile sorridente.
Marianna ci aveva buttato l’occhio per anni sul pacco di Mario, ne fu invaghita per diverso tempo e immagino non si lasciasse perdere l’occasione gustarselo per bene ogni volta che poteva.

Io invece non ci facevo caso e quindi fu solo dopo quello scambio di sms che scoprii che una delle cause dei successi amorosi del mio caro amico stava in mezzo alle sue gambe. Lo conoscevo da anni ma solo ora ero al corrente che era un dotato. Al mare usava sempre bermuda larghe per cui nascondeva bene le sue doti ma non abbastanza per un attento occhio femminile.
Sul culo invece si, era risaputo che il suo culo da calciatore dilettante aveva un discreto successo e diverse amiche glielo palparono per divertimento.

Non volevo esser troppo ossessivo in quelle domande a Marianna così arrivai al dunque e le chiesi cosa le aveva confidato Paola mentre commentavano pacco e culo del mio amico
“Cosa pensi che dicesse? Quello che dici tu quando vedi due belle tette e un culetto no? Ha detto che ha un bel culo ma che sul pacco avrebbe voluto verificare perché non si fidava, secondo lei un po’ lo imbottisce! Che scema!”
Rimasi quasi sbigottito e scrissi un eloquente “Ah!”
“Ehi, non esser geloso e paranoico, son cazzate di anni fa! Poi te l’ho scritto, non voleva mica farselo, per lei era ancora un bambino e non gli piaceva manco come si vestiva.

È voluta uscire quasi subito con te infatti!”
Mi scrisse lei per tranquillizzarmi ma ormai era tardi. Ero infastidito, invidioso, geloso ma allo stesso tempo oscenamente eccitato così tanto da dirigermi in bagno e spararmi una sega incredibile.
Schizzai parecchio quel giorno, le gambe quasi mi tremavano, sensazione che quella sega portava con sé emozioni fortissime e contrastanti.
Ne fui quasi infastidito da quei pensieri osceni; mi eccitavo ad immaginare quelle due porcelline che fissavano il pacco di Mario e bisbigliavano tra loro oscenità.

Mi immaginavo lo sguardo da brava fanciulla di Paola ipnotizzato in direzione del membro del mio caro amico, magari mentre mordeva il labbro inferiore immaginandosi cosa potesse trovare dentro quei pantaloni.
Chissà quante volte ha pensato a quel membro nella sua intimità.
Passarono giorni dove cercai di spazzar via quei pensieri scabrosi eppure non riuscivo a vedere Paola con lo stesso sguardo di prima; ora quando si usciva in giro stavo attento a dove andasse a parare il suo sguardo, se cadeva sul pacco dei ragazzi, se li guardava in modo provocante.

Ero diventato paranoico e questi pensieri cominciarono ad entrare nella mia testa anche durante il sesso.
Lei però pareva quella di sempre, nessun comportamento sospetto e la solita poca voglia di scopare.
Il pensiero di lei che fissava il pacco di Mario ormai era diventato quasi fisso e allora decisi di prendere l’argomento molto alla larga:
“Tesoro, ma se io non fossi mai esistito saresti uscita con qualche mio amico?” domanda stupida ma tant’è.

“Che domanda strana amò, credo di no, son tutti più piccoli di me!” rispose
“Cazzo, più piccoli? Avranno 1, massimo 2 anni in meno, mica sono poppanti!” gli dissi io
“Si però si vestono da ragazzini, parlano come ragazzini!” rispose lei
All’epoca dei fatti noi andavamo per i 24 anni, gli altri stavano tra i 23 e i 21, Mario aveva 22 anni.
“Ne trovi qualcuno carino?” gli chiesi io tranquillamente
“Mario non è brutto…” mi disse lei e lì sentii quasi una fitta
“Però è piccolo giusto?” risposi io ridacchiando
“Esatto” rispose lei sorridendo
“Beh però non sembra dai, è più alto e piazzato di me e credo pure giù stia messo meglio!” azzardai io
“Secondo me è imbottito giù” disse lei con naturalezza e senza imbarazzo
“E te che ne sai?” la provocai io
“Boh, amò si vede, è troppo gonfio per me!” disse lei ridendo
Mi confermava quello che anni fa confidò a Marianna senza nessun problema.

La gelosia si fece crescente e allora le domandai:
“Ma scusa, ti sei messa a guardalo laggiù?”
“Si amò, quando ci siamo conosciuti me lo fece notare Mary! Che tonto, secondo me si mette dentro una pera!” mi disse sempre ridendo
“Mah, sarà!” risposi io cercando di uscire dall’argomento
“Come mai queste domande amore?” mi disse lei guardandomi
Le sorrisi rispondendo “Naa, così giusto per curiosità!”
Quell’argomento al momento mi aveva provocato fastidio, soprattutto la naturalezza e disinvoltura con cui lei aveva risposto.

Era un discorso stupido, un po’ come se fossi geloso dei suoi ex o di chi le tolse la verginità, degli attori che le piacevano.
Il guaio è che ormai non usciva più dalla mia testa. La mia dolce e seria metà aveva un lato malizioso e curioso probabilmente tipico di tutte le donne. Ci stavo insieme da oltre 1 anno e mezzo ma ancora non la conoscevo pienamente.
Un weekend ci organizzammo in modo che lei potesse dormire da me il sabato sera.

Quel sabato uscimmo per conto nostro poi verso fine serata ci incontrammo con gli altri e ci restammo per un’oretta scarsa, il tempo di un giro di consumazioni e via.
C’era anche Mario che era tornato quel weekend dall’Università. Studiava fuori e tornava 2 weekend al mese. Lo conoscevo fin da bambino, amico fedele e sincero, raramente capitava di esser in polemica. Tante passioni condivise insieme, interessi in comune, bevute e divertimenti vari.

Si divertiva con le ragazze, raramente era tipo da relazioni di oltre 1 anno; nonostante non avesse problemi a trovarsi una donna anche lui aveva avuto delusioni varie. In quel periodo era libero, paradossalmente era l’unico del gruppo senza una ragazza!
I rapporti tra lui e Paola erano buoni ma non più intensi di quelli che Paola aveva con gli altri. Il più delle volte lei parlava con me o con la ragazza di qualche amico.

Insomma, comportamenti sospetti neanche mezzo.
Serviva qualcosa di più per alimentare le mie nuove fantasie.
Si continuava a scopare poco e quelle poche volte quando lei mi afferrava il pene mi veniva in mente il malsano pensiero che invece del mio pene la potesse esserci quello di Mario a godere dei servizi della mia dea.
Cominciai a fare anche flop nelle prestazioni. Mi masturbavo tantissimo al pensiero di loro due insieme, la cronologia del mio pc era intasa di siti su cuckold.

Al momento dello scopare per diverse volte il pene cominciò ad afflosciarsi dentro lo splendido corpo di Paola.
Solo viaggiando con la fantasia e grazie all’aiuto delle sue abili mani il pene riprendeva vigore e faceva il suo dovere.
Lei però rimase quasi indifferente, non ci fece troppo caso. Ad esser sinceri non so quanto godesse con me dentro da un bel po’ di tempo a quella parte. Sembrava assente. Nuda, al mio fianco, era bellissima ma era come avere il pane e non i denti.

Non saprei dirvi se era una dalla figa larga o stretta, profonda o corta, visto che non ho altri metri di paragone; la sensazione era che il mio salsicciotto l’avesse un po’ stancata.
Non che prima mi saltasse addosso, però col tempo la frequenza dei rapporti era sempre più bassa e lei manco sudava più sotto le lenzuola, stava lì a farsi scopare alla missionaria e poi mi dava la botta finale mentre stavo a cavalcioni su di lei.

Un pomeriggio primaverile ci incontrammo e mi diede una notizia terribile e improvvisa:
“Forse dovremo prenderci una pausa noi due, io ti voglio bene ma non sta più funzionando, forse te ne sei reso conto!” mi disse lei in lacrime
“Oh amore io non voglio perderti, magari è solo un momento passeggero, perché rovinare tutto?” la implorai io
Effettivamente non pareva convintissima di finirla lì. Sia chiaro, ero inesperto e verginello ma alle pause non ci ho mai creduto e la paura di non averla più era troppa.

Un tocco di fica simile non mi sarebbe più capitato in vita mia.
Parlammo tra di noi, ci sfogammo e discutemmo sul da farsi. Uscimmo più spesso dalla città, le feci regali improvvisi e il nostro rapporto riprese quota e pure sotto le coperte i rapporti erano tornati più frequenti.
La paura di perderla aveva allontanato temporaneamente i pensieri cuckold provati fino ad allora.
Successe poi qualcosa che cambiò definitivamente il nostro rapporto.

L’estate successiva, per la prima volta da quando stavamo insieme, decidemmo di fare una giornata di mare tutti insieme e c’eravamo proprio tutti. Eravamo almeno 15 ragazzi in tutto, c’era anche Mario e Marianna.
Marianna salì in macchina con me e Paola, gli altri si divisero in altre 3 macchine.
Era una bella comitiva e fu una giornata che pareva promettere divertimento non fosse per la mia malizia. Già dalla sera prima il pensiero di vedere Marianna e Paola insieme con Mario in costume era qualcosa che mi turbava e non poco.

Mi ero promesso di osservare i comportamenti di quelle due appena potevo e purtroppo o per fortuna quello che temevo si avverò.

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