ci pensa la mamma IV

Arrivò il fine settimana, di solito niente scuola. Solo pochi compiti e poi a passeggio, a volte con mamma ed a volte con gli amici.
Quel week end era diverso.
Avrebbero voluto passarlo insieme a Fiamma, a casa, continuando quel gioco, baciandosi e toccandosi come il giorno prima; per provare di nuovo tutte quelle sensazioni meravigliose di amore fisico e psicologico,
Ma non poterono farlo perché nel week end arrivava il padre, con loro iniziale fatica passarono i due giorni del sabato e della domenica come li avevano sempre passati da figli normali.

Il sabato sera se ne andarono al cinema, mentre la domenica andarono tutti insieme in pizzeria, che strana situazione.
Fino a due giorni prima la madre era nuda con i figli a giocare con il sesso, ad insegnare loro a godere assieme a lei nel modo più disinibito; ed in un istante era tornato tutto normale all’arrivo di papà, ignaro.
Simona e Paolo erano stati abilissimi a comportarsi nel modo più solito, per non destare sospetti che avrebbero potuto minare quello che si era creato tra loro tre.

A fine serata tornarono a casa, solita prassi: toilette, letto e saluti ai genitori.
“Notte ragazzi, domani parto presto, mi raccomando fate i bravi ok” disse il padre salutandoli
“Ok Pà notte e buon viaggio” risposero quasi all’unisono, in realtà lo avrebbero spedito immediatamente.
“Buonanotte amore” disse Fiamma a Simona
“Buonanotte mamma” rispose lei baciandola
Fiamma si tirò indietro.
“Stasera sono solo la mamma tesoro, ricordati che dobbiamo mantenere il segreto.

” le toccò il naso con l’indice ed uscì per andare a salutare Paolo
“Alè, buonanotte figlio mio, dai un bacio alla mamma” lo baciò asintomaticamente e si allontanò prima che lui cercasse di rispondere al bacio. Lui stava alzando le braccio per prenderla per i fianchi, ma lei si allontanò facendo no con la mano per poi indicare la stanza dove si trovava suo padre, allora lui capì ed a malincuore placò la voglia di stringerla.

Lei era sua madre e lui suo figlio, era necessario che stessero attenti a non perdere mai di vista il ruolo ufficiale che occupavano; sia lei che lui ed altrettanto la sorella.
Si spensero le luci, Paolo non riusciva a prendere sonno, continuava a pensare a sua madre nuda, al suo seno, al suo odore, al gusto della sua figa, a quello che lei gli aveva fatto sentire, assieme alla sorella; un tormento.

Si alzò per andare in bagno, era ormai notte.
Camminava in punta di piedi, prima di arrivare in bagno venne colpito da un particolare: la porta della camera matrimoniale: era chiusa, non ci aveva mai fatto caso fino ad allora ed allora non resistette e si avvicino per origliare e non avrebbe mai voluto sentire quello che sentì.
Sua madre stava ansimava delicatamente: stavano facendo l’amore, la gelosia lo fece barcollare di rabbia.

“Cosa stai facendo?” Anche Simona non dormiva, aveva sentito Paolo alzarsi e si era incuriosita.
Per poco a lui non prese un colpo.
“Ma sei scema? – disse sottovoce – per un pelo muoio dallo spavento – non riuscivo a dormire e stavo andando in bagno ma ho sentito qualcosa e mi sono avvicinato”
“E cos’hai sentito?”
“Indovina…”
“Lo stanno facendo?”
“Mamma ansima, fanno piano ma ho sentito – poi continuò – non riuscivo a dormire perché pensavo all’altra notte con te e mamma e mi sonno arrapato, così volevo andare in bagno…”
“A fartene una – concluse lei precdendolo – beh anche io non dormivo perché pensavo a cosa abbiamo fatto, poi ho sentito che ti eri alzato e sono venuta a vedere”
“Sei eccitata anche tu vero?”
“C’è qualcosa di male forse?”
“No niente, beh ora vai a dormire dai”
“E tu resti qui?”
“No io vado in bagno perché così non si dorme…”
Mentre le diceva così allungò il pube verso di lei per farle vedere il gonfiore dell’erezione.

“Allora siamo in due!” Simona si alzò la sottoveste e fece vedere le mutandine grigie macchiate all’altezza della fica, e poi abbassò di nuovo la sottoveste.
“Dai, andiamo in bagno” disse suo fratello tirandola per la mano
Lei si irrigidì ma debolmente: “A fare cosa, sono tua sorella mica la tua ragazza; e se poi venissi e ci beccassero mamma e papà? Cosa gli raccontiam0, che ci siamo incontrati per caso?”
“Ma chi vuoi che venga, sono impegnati a fare del resto; dai che ci mettiamo cinque minuti…”
La prese di nuovo per mano e la tirò in bagno, quando furono dentro non accesero la luce.

Paolo mise le mani sui fianchi della sorella e le fece passare sotto la camicia da notte e le portò lentamente sulle tette che erano già calde; e la baciò: era il loro modo per iniziare
Una delle mani si abbassò dal seno per tastare le mutandine già umide, poi Paolo arretrò per sedersi sul bordo della vasca da bagno; si abbassò i boxer fino alle caviglie in modo da poter sfilare una gamba: “Dai, fai come la mamma l‘altra sera”
Simona si inginocchiò, aveva la bocca tesa in un sorrisino compiacente, gli allargò le gambe e prese l’uccello del fratello prima in mano per iniziare e poi in bocca spompinandolo lentamente, se lo voleva gustare tutto e bene; faceva avanti e indietro piano per sentire tutta la pelle centimetro per centimetro, e per sentire il gusto teneva la lingua ben attaccata a quel cazzone meraviglioso tutto per lei.

Cosa che faceva godere suo fretello all’impazzata…infatti non gli ci volle molto per venire e lei se lo tutto e lo leccò così bene che non gli servì neanche il fazzoletto per pulirsi.
“Va meglio adesso? L‘altro, ieri mamma ha fatto così prima di darlo a me per farlo schizzare”
“Si, molto meglio, però con la camicetta non ti ho visto la passera mentre te la toccavi, non ti si vedevano neanche le tette messa così.

Mi sono dovuto accontentare di vederti il profilo del tuo bel culetto…”
“Mi dispiace per te fratellino, però non posso mica mettermi nuda, è troppo pericoloso: pensa se fosse entrato papà e mi avesse trovato con il culo per aria con il tuo coso in bocca, sarebbe stato un bel problemino”
“Si, hai ragione sorella però una sbirciatina la voglio dare!”
E Paolo sollevò a mò di scherzo la sottoveste della sorella fino al seno,e lei sorridendo se la tirò giù.

“Si, è tutto a posto,e sei stata anche molto brava…mi hai fatto godere quindi direi che meriti una ricompensa; cosa posso fare per dimostrarti la mia gratitudine?” chiese lui, ma era una domanda retorica
“Una ricompensa eh? Ok” disse lei
Simona lo invitò ad alzarsi ed a tirarsi su i boxer, poi si alzò la sottoveste: “Toglimele, veloce” Paolo ubbidì e sfilandole gli slip vide che era talmente bagnata che la fica faceva i fili sulle mutande.

Dopo che lui le ebbe sfilato le mutande lei si sedette dove prima c’era lui:” Dai leccamela fino a farmi venire, come hai già fatto; voglio che mi lecchi anche di dietro come la mamma, che mi spingeva la lingua nel buchino mi piaceva”
Si era seduta ed aveva tirato su le gambe offrendo tutto a suo fratello.
“Beh, potevi leccarmelo anche tu allora, mi sarebbe piaciuto…”
“Potevi dirlo, volevo provarci ma non sapevo se lo volevi”
“Mi piace tutto, tutto quello che abbiamo fatto in questi giorni mi fatto godere e non ne ho mai abbastanza.


“Ora basta parlare fratello, leccamela, leccami dappertutto, inizia da qui!”
Simona si era appoggiata e con le dita si era aperta la figa: gocciolava e lui si ci spalmò sopra.
Tra loro due era un’ atmosfera in cui prevaleva la curiosita e la voglia di sesso, con la madre invece era più l’amore che guidava le danze.
In poco tempo avevano sviluppato un feeling incredibile, la notte si trasformavano e non avevano nessun ritegno e nessuna vergogna a chiedersi a vicenda qualunque cosa durante loro giochi.

Paolo teneva la figa di sua sorella aperta il più possibile la leccava e la succhiava gustandola come lei aveva fatto con lui poi scese giù con la punta della lingua lungo quei pochi millimetri che di pelle prima di arrivare dietro; quando fù sul secondo canale si aiutò aprendole le chiappe per leccarlo meglio.
Lei respirava affannosamente ma in silenzio con il naso, godeva da morire; lui cercava di penetrarla con la lingua ma era difficile passare di lì, così visto che le mani le usava per tenere aperto il di dietro di sua sorella, gli bastò semplicemente raddrizzare l’indice e metterlo in bocca per bagnarlo e poi con delicatezza appoggiarlo e spingerglielo dentro piano piano.

Mentre la penetrava da dietro con il, dito continuava a leccarle il clitoride.
Simona subito quando se lo sentì entrare ebbe un piccolo sussulto ma il godere così davanti, aveva contagiato anche il dietro e si era subito rilassata; il dito andava avanti e indietro e la lingua le lucidava il clitoride:
Dopo tre minuti di trattamento venne in un orgasmo che colò fino sul pavimento, da quanto era potente, Paolo si tirò in piedi e prese per le mani sua sorella ancora in trans e la tirò a sé abbracciandola.

“Credevo di amare la mamma – disse lui – non è vero, amo anche te. Mi mandate in paradiso”
“Ti amo anche io fratellino, mi hai fatto fare una goduta mondiale”
Poi continuò con un sorriso birbante:”Chi ti ha dato il permesso di mettere le dita dove vuoi…
“Me lo sono preso – rispose lui reggendo il gioco – mentre te lo leccavo vibravi, così pensavo di farti cosa gradita, avrei voluto metterci qualcosa di più…!
“Ma senti, guarda che è con tua sorella maggiore che stai parlando! …comunque ho gradito, si; ma stai attento che potrebbe arrivare anche qualcosa per te, bel culetto!”
“Vedremo cosa farai sorellina, ora dammi un bacio e andiamo a nanna”
“Si, è meglio” rispose Simona
Si scambiarono un bacio e andarono a dormire soddisfatti ed innamorati del sesso più che prima, dimenticando perfino della gelosia che avevano nutrito fino a pochi minuti prima verso la madre.

La mattina dopo iniziava di nuovo la settimana, papà partito e tutti e due a scuola, con mamma al lavoro.
Il programma del pomeriggio prevedeva un paio d’ore di studio e poi la pallavolo per Simona ed il tennis per Paolo.
Al rientro dagli allenamenti, Fiamma, che era già in casa ad aspettarli, era dietro a preparare la cena e per il loro arrivo la cena era quasi pronta.
“Ciao amori miei, siete arrivati? Come sono andati gli allenamenti oggi?”
“Dopo mangiato sarà sicuramente un‘ altra cosa!” rispose Paolo
“Anche tu hai fame?” chiese a Simona
“Si, ma non come mio fratello, che mangia sempre come un maiale” stava scherzando
“Ok dai, a tavola”
Si sedettero entrambi e Fiamma stava portando il primo in tavola, aveva di nuovo quei pantaloni grigi che facevano impazzire Paolo, si alzò:
“Ti aiuto mà” Prese la padella con la pasta dalla mano della mamma e la invitò a sedersi accompagnandola, con la mano sul sedere.

“Giù le mani, cosa fai” disse Fiamma
“Niente, mi è scappata la mano…”
“E certo, ti è scappata – ridacchiava lei – a proposito, poi dovremo parlare di quello che vi ho accennato l’altra sera, tu signorina,ti sei trovata nuda davanti a tuo fratello e non ti sei vergognata neanche un pò…cosa mi nascondete voi due?”
“Niente, mammina” rispose furbescamente Simona
“Quando dici mammina è già una confessione tacita tesoro, perciò parlate pure”
Intervenne Paolo:” Va bene, ma prima dicci cosa hai fatto stanotte”
“Cosa? E perché mai, io sono una donna sposata, non devo rendere conto a nessuno”
“E allora neanche noi dobbiamo rendere conto della nostra intimità con nessuno, giusto?”
Paolo era stato un maestro ad incastrare sua madre, che si stava divertendo, poi continuò: “Perciò se vuoi sapere qualcosa, raccontaci cosa hai fatto ieri notte e poi parliamo noi, giusto sorella?”
“Perfetto, un ottimo ricatto!”
“Che stronzi che siete quando vi ci mettete! E va bene, ieri ho fatto l’amore con papà contenti?”
“No – disse Simona – vogliamo i dettagli, cosa ti ha fatto, cosa gli hai fatto, se ti è piaciuto…ma mi pare di sì a giudicare da quello che ho sentito…”
“Allora c’eri anche tu fuori dalla porta”
“Certo che c’ero, dai racconta”
Fiamma allora iniziò dicendo che aveva fatto l’amore ma con poco entusiasmo, non era più come una volta, lui si limitava solo a salirle sopra ed a prenderla così, senza nessun preliminare, senza nessun gioco proibito, senza leccarla o senza che lei glielo prendesse in bocca; un rapporto sessuale scialbo.

“Ma come mamma, bella come sei, con il sedere ed il seno che ti ritrovi non capisco come possa essere possibile…”
“Vedi Paolo la vita di un adulto è diversa, stressante e sovente lo stress si ripercuote sul sesso; non è come per voi che da quando lo avete scoperto siete cresciuti in un battibaleno”
“Si, va bene ma quando è successo quello che è successo tra di noi non mi sembravi tanto stressata, sbaglio?”
“No amore, ma proprio perché ero con voi, insieme, abbiamo giocato,goduto e non abbiamo pensato a nient’altro e come ho già detto abbiamo sbagliato, ma è successo.

Ora però basta, tocca a voi due signorini, forza raccontate pure” Fiamma cambiò discorso di punto in bianco.
“Ok mamma – iniziò Simona – tutto è iniziato quando ho visto che hai baciato Paolo e ti sei fatta leccare le tette e lo hai masturbato fino a farlo venire; il giorno dopo è partito il mio ricatto e l’ho obbligato a farmi tutto quello che gli hai fatto tu…e mi ha fatto godere, poi l’ho masturbato anche io e gli ho permesso che mi schizzasse in bocca, tutto qui.

Poi mi hai beccato l’altra sera che vi spiavo di nuovo ed il resto lo sai perché c’eri anche tu”
“E brava signorina, e ieri notte cosa avete fatto quando facevo l’amore con papà?”
“Niente – intervenne Paolo – giusto qualcosa per calmare le voglie”
“Bene, niente altro?”
“Si” intonò Paolo
“E cos’ altro dunque?”
“Stanotte posso dormire con te mammina?” chiese sfacciatamente lui
“Che intenzioni avresti scusa”
“Nessuna, solo starti vicino. Ieri ero geloso da morire e…”
“E ti se fatto tua sorella!” punzecchiò lei
“No, non me la sono proprio fatta mamma…magari”
“Cretino” rispose Simona
“E va bene – continuò poi – dormi pure con me questa notte, e solo questa notte – sottolineò Fiamma – ma fai il bravo.

Per te va bene amore?” chiese a Simona
“Certo che sì, io sarò lì ad aspettarvi” rispose al volo Simona
E tutti e tre si fecero un risata di gusto, era quello che desideravano tutti e tre.
La cena finì in un clima dolcemente peccaminoso e si arrivò al dolce.
“Oh oh, ero convinta ci fosse il gelato ma mi sono sbagliata. C’è solo la panna nel flacone. Ne volete un po’?” chiese Fiamma
“Solo la panna? E come ce la vorresti dare?”chiese Paolo
“Come ve la voglio dare? Non lo so, come la vuoi tu?”
“Solo la panna è un po’ misera, però se me la porgessi nel modo giusto sarebbe diverso…”
Simona si godeva la scena entusiasta.

“E cioè? Come te la devo porgere, bontà divina?”
“La voglio leccare da te, posso?”
“Ma non ti sembra di esagerare?” mentì Fiamma eccitata
“A me non sembra – intervenne la figlia – e poi ne vorrei un po’ anche io…”
“Quindi dovrei spalmarmi il seno di panna per voi?”
“E dai mamma, fallo per noi, solo questa volta” intonarono insieme a mò di supplica
“Ma guarda cosa mi tocca di fare…“ disse Fiamma ridendo sotto i baffi.

Così si alzò e si diresse verso il frigo per prendere la panna, poi la appoggiò sul top della cucina e si appoggiò a sua volta con il sedere sul bordo di quest’ultimo

Aveva addosso una camicietta, così si sbottonò i bottoncini e la aprì mostrando un reggiseno color mora tutto di pizzo, poi si diresse verso il tavolo e mise una sedia tra quelle dei figli e si sedette tre loro; poi si abbassò il reggiseno sotto i loro occhi gaudenti tirando fuori un paio di tettone splendide.

Prese la panna e se ne spruzzò una noce su entrambi i capezzoli, posò il falcone e si prese le tette da sotto alzandole per porgerle a loro.
Fiamma, seduta teneva le gambe larghe, era eccitata e bagnata e Paolo se ne accorse subito: “Mi pare che qualcuno si sia eccitato…!”
“Stronzo!” disse lei sorridendo, e poi continuò:
“Bene ragazzi, il dessert è pronto tutto per voi, divertitevi pure”

Simona e Paolo iniziarono a leccare le tette alla mamma che incitandoli rideva di piacere.

Paolo fece scivolare una mano sull’inguine di Fiamma, ma ci trovò già quella di sua sorella…che era sopra quella di sua madre.
La preda più vicina era il ventre di Fiamma e tutti ci avevano messo le mani sopra:
“Questa è proprietà privata, giù le zampe – scherzò Fiamma – vi è piaciuta la panna bambini?
“A me si, tanto, e anche il tuo capezzolo duro” fu la risposta di Paolo
“Anche a me, ma anche a te è piaciuto darcela vero?” disse poi la sorella
“Si amore, però ora chi la dà a me?”
Simona fu la prima.

”Io! Da dove gradisci?”
“Mmmh vediamo, siediti sul tavolo”
Simona si sedette sul tavolo e Fiamma si avvicinò alla figlia, le sollevò la maglietta fino a sotto il seno ed abbassò i pantaloncini fino a scoprire un poco di pelo; poi fece scivolare un po’ di panna sotto l’ombelico e la leccò facendo torcere la figlia dal solletico. Paolo guardava in silenzio sperando che la madre leccasse anche più giù ma la speranza svanì, pensò che magari non fosse il momento.

“Buona, ho gradito anche io – disse Fiamma appena ebbe finito – ora sparite che devo lavare i piatti”
Così fiamma finì di riordinare la cucina mentre i figli, eccitati come mai andarono a prepararsi per la notte e per il giorno dopo cercando di sbollire un po’.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com