Chiara

Chiara ha appena compiuto vent’anni anni e frequenta l’università. A scuola è bravissima, il suo comportamento è assolutamente inappuntabile. Molte sue compagne la invidiano per la sua bellezza acqua e sapone. I compagni di classe, mormorano che Chiara, sappia sin troppo bene di essere molto bella e che, per questo motive, lei snobbi i ragazzi che la vogliono corteggiare. Lei è sognatrice e romantica, ed è sempre in attesa del suo Principe Azzurro. La ragazza ha adocchiato da un po’ di tempo un suo compagno.

Lui si chiama Luca ed è un ragazzo bellissimo ma molto timido. Lei ha notato che lui, durante le ore di studio in classe, la guarda con insistenza, ma poi non riesce mai a farsi avanti. Chiara pensa che sarà lei a dover prendere l’iniziativa, facendogli capire che è perdutamente innamorata di lui. La famiglia di Chiara è formata dal padre, uno stimato avvocato, molto in vista. Un uomo all'antica, maschilista ed autoritario, inflessibile e inamovibile nelle sue decisioni.

Egli impone una disciplina rigidissima, alla figlia femmina, mentre per il maschio, è di manica larga, concedendogli tutti i comportamenti tirannici e a volte crudeli, che il fratello usa mettere in atto, normalmente con la sorella. Poi c’è la mamma di Chiara che è la classica casalinga, sicuramente una bella donna, bionda , con un corpo minuto, dal quale sporge il seno abbondante e prepotente. Non si trucca mai, perché il marito non vuole, e lei di questo marito ne è certamente succube.

In casa comanda lui, ed è sempre lui che, ritenendo la moglie incapace a svolgere le normali attività casalinghe, assume domestiche e colf delle più disparate etnie. Le scelte del padre, “stranamente” si indirizzano sempre su donne giovani e carine e con forme fisiche statuarie, anche molto disponibili, ad esempio a servirgli il caffè, indossando gonne corte e camicette scollate. Chiara pensa che suo padre scelga queste donne solo per il proprio divertimento sessuale e che la mamma ne sia certamente consapevole.

Lei, per non perdere l’agiatezza che il marito le offre, si adatta e chiude un occhio, anzi, indubbiamente li chiude tutti e due. Per l’educazione dei figli la mamma, si limita a qualche sporadico e generico discorsetto sulle insidie del mondo moderno e sulle
depravazioni dei giovani d’oggi. L’ultimo componente della famiglia è il fratello di Chiara. Un ragazzo diciottenne che lei mal sopporta. Lui, è un ragazzo educato male, spocchioso, arrogante, a volte prepotente e violento.

Chiara è la vittima sacrificale, colei che deve sopportare, suo malgrado, questi comportamenti da parte del fratello.
Chiara si sottrae al getto d’acqua calda della doccia ed esce dalla cabina, ella, si sofferma davanti allo specchio ad ammirare il suo acerbo e giovane corpo.
Esamina con attenzione ogni parte di sé. E’ orgogliosa del suo seno bello sodo, con quei capezzoli eternamente eretti, anche se, a dire la verità, lei desidererebbe qualcosa in più della seconda misura di reggiseno, che porta.

Il suo visino dolce è incorniciato da capelli biondi, pettinati a caschetto, con la frangetta sbarazzina che gli cala sulla fronte, evidenziando i suoi occhi, color verde chiaro, profondi come le acque limpide di un ruscello di montagna. Mentre si ammira eccitata, quasi inconsapevolmente, la sua mano destra, accarezzando il suo corpo, scende lungo il ventre piatto e le sue dita affusolate si infilano dentro al serico boschetto del pube e scivolano dolcemente fra le labbra della sua fighetta vogliosa.

Concentrata con gli occhi chiusi, sulle piacevoli sensazioni che le sue dita le procurano, si fa cogliere di sorpresa dal violento bussare, contro l’uscio del bagno. E’ suo fratello Mirko, che con il solito stile, da bulletto maleducato.

“Ehi, fighetta sei ancora lì? Porca troia muoviti!!! Mi serve il bagno. !! Che cazzo stai facendo?”

“Arrivo stai calmo…. tra due minuti esco!”
Ora i colpi alla porta sono più forti, e, in qualche modo, più autorevoli.

E' papà………
“Sei sorda? Apri la porta! Sei in bagno da due ore” “Un attimo papà, arrivo. “

Gira la chiave ed apre la porta. Davanti c’è suo padre e dietro Mirko che si infila subito dentro il bagno. Chiara, ancora nuda, raccoglie l’asciugamani e se lo avvolge a vita coprendosi l’inguine. E’ imbarazzata, i capelli ancora bagnati, il seno scoperto ed esposto agli sguardi di suo padre e di quel delinquente e maiale di suo fratello.

Il padre si lamenta ancora con lei.
“Stai sempre ore in bagno, che cavolo ci fai sempre qui dentro ?”
Lo sguardo del padre la mette sempre a disagio, i suoi occhi, mentre parla, sono fissi ad indugiare sulle sue tettine nude, sembra quasi che gliele voglia accarezzare con lo sguardo. Poi, lui distoglie lo sguardo e si avvicina alla tazza e girandogli le spalle abbassa l’elastico del pigiama, estrae il cazzo mezzo duro e libera il getto dell’urina a lungo trattenuta.

Chiara, sente lo scroscio che il getto potente procura e si asciuga velocemente i capelli con il phon. Intanto Mirko, che deve farsi una doccia, dietro di lei si sfila la maglietta e tranquillamente si abbassa i pantaloni del pigiama rimanendo in mutande. Chiara, lo vede parzialmente nudo, riflesso nello specchio, e ammira la ben distribuita muscolatura di suo fratello. Quando lui si abbassa gli slip lei lo guarda ancora e vede il pene di Mirko a riposo, lui è certamente un cafone maleducato, ma possiede un cazzo di tutto rispetto.

E’ incappucciato, largo e soprattutto molto lungo. Lui si mette al suo fianco per guardarsi allo specchio e mentre fa questo con la mano destra se lo impugna tirandoselo verso il basso ripetutamente. Quando lo lascia libero il membro è semirigido e si è ulteriormente allungato e ingrossato. Chiara è talmente ammirata da tanta abbondanza che non si accorge che suo fratello la sta guardando. Poi lui si sposta, e Chiara, guardando nello specchio, vede suo padre ancora girato di spalle che muove energicamente il braccio destro e comprende che lui se lo sta scrollando.

Difatti da li a pochi secondi si gira ed esce dal bagno. Chiara termina di asciugarsi i capelli e si gira per raccogliere le sue mutandine che aveva abbandonato in terra poco prima. Mirko ha i suoi piedi proprio sul perizoma di sua sorella.
“Scusa, potresti darmi le mie mutande? Ci sei sopra con i piedi !” “E lasci sempre tutto in giro tu…. “
Poi, lui si china, raccoglie le piccole mutandine di Chiara e guardandola negli occhi con aria insolente e si porta le mutandine al viso per annusarle:
“Cosa hai da guardare puttanella? Che buon profumo che ha la tua figa ! Ora mi ci pulisco il cazzo.

Lo hai mai visto un cazzone come il mio ? Troietta, ti piacerebbe, eh?” Poi appallottola il perizoma, è eccitato ed eretto, lo annusa ancora una volta, se lo porta sulla cappella asciugandosi il liquido colante che ne fuoriesce e quindi con aria di disprezzo gli tira sul viso le mutandine bagnate. Chiara avvampa di vergogna e di rabbia, si gira di shitto ed esce sbattendo la porta. Corre in camera sua, vorrebbe gridare di rabbia per la cattiveria del fratello e per quel suo gesto scandaloso con le sue mutandine, ma si morde la lingua, in studio c'è papà e se sente qualcosa arriva subito e naturalmente prende le difese del figlio maschio.

Ad aiutare Chiara a dimenticare questa arrabbiatura il giorno successivo arriva una splendida notizia. Luca, finalmente si è fatto coraggio e lui, il più bello ed ambito fusto dell'università, vuole conoscerla; per questo la invita, attraverso un'amica comune, ad una festa di compleanno. In condizioni normali, l'idea stessa di andare ad una festa con un ragazzo sarebbe stata improponibile, ma la fortuna vuole che i suoi genitori quel fine settimana vadano al mare con degli amici.

Quindi Chiara sarebbe stata sola a casa, con il fratello.
E' il destino, pensa Chiara, potrò andare alla festa con Luca. L'unico ostacolo rimane Mirko. Il papà infatti non la lascia mai sola a casa, se non c'è almeno il fratello a custodirla. Lui, naturalmente, essendo maschio, la sera, può uscire quando vuole, mentre Chiara essendo femmina, praticamente mai.. E' giovedì sera, l'indomani mattina, presto, i genitori partiranno e Chiara parlerà con suo fratello.

Poi presa dalla smania, decide che andrà la sera stessa a parlarci, in modo di risolvere subito il problema.. Suo padre a cena aveva ordinato all'altro maschio della famiglia……..
“Mirko vedi di tenere d'occhio tua sorella quando siamo via, controlla che non vada troppo in giro e che si dedichi allo studio”
E rivolto a Chiara: ”Che non ti venga in mente di uscire la sera, mi raccomando. “
L'umiliazione per Chiara è fortissima il solito maschilismo del padre che mette il potere nelle mani del fratello minore.

Come se non bastasse ci si mette pure la mamma…………
“La domestica non viene, quindi devi tenere in ordine tu, capito?”
Visti i presupposti la faccenda si presenta ancora più complicata. Chiara deve armarsi di molto coraggio per chiedere la solidarietà del fratello. Dopo cena, si fa coraggio e dopo aver bussato, alla porta della camera di suo fratello, entra. Lui è disteso sul letto, nudo, la sua mano destra si sta adoperando ad accarezzarsi il cazzo semirigido, sta guardando un film in televisione.

Il mega televisore che lui ha in camera era stato regalato, a Natale, ad entrambi, da alcuni parenti. Naturalmente Mirko aveva provveduto ad appropriarsene e a metterlo in camera sua. Senza scomporsi, Mirko continua a massaggiarsi il pene e con voce incazzata:”Che cazzo ci fai qui ?”
L'esordio non è dei migliori, ma Chiara si fa coraggio e si siede sul bordo del letto del fratello. Prende il lenzuolo e gli copre l’inguine.

Lei è vestita con il pigiama perché gli crea comunque imbarazzo farsi vedere nuda dal fratello. Forse per lo sguardo libidinoso che Mirko usa con lei.
“Niente, ho bisogno di un piccolo favore da te”
Il fratello come se non avesse nemmeno sentito, rivolge lo sguardo verso di lei e le domanda: “Ma tu, con questo caldo, vai a letto con il pigiama?”
“No, non dormo con il pigiama, ma me lo sono messo per venire da te” “Ah quindi dormi tutta nuda, porcellina ? Ti fai i ditalini sotto le coperte?”
Chiara finge di non aver sentito e prosegue nel discorso avviato in precedenza.

“Ho bisogno di un favore da te, sabato sera devo uscire con un'amica, ma non voglio dire niente a mamma e papà, tu dovresti coprirmi. “
“E perché dovrei farlo? Cosa me ne viene in tasca a me? Mi fai un bel pompino?”
“Dai smettila, ti prego fai il serio. una volta tanto. Tu sai che non ti chiedo mai nulla e soprattutto ti sopporto alla grande. “
Lui, con indifferenza la liquida.

“Ci penserò, ora vai fuori dalle palle che mi hai fatto perdere mezzo film”. Ma Chiara capisce che non deve lasciarlo riflettere troppo.

Sarebbe perfino capace di parlare subito ai genitori di questo tentativo di corruzione. Quindi insiste……
“E quando deciderai ?”
“Dai, togliti dai coglioni, fammi finire di vedere ‘sto cazzo di film, poi decido, adesso vai a dormire e fatti tanti bei ditalini !”
Il tono è arrogante e perentorio, se non fosse che lei ha così bisogno di questo rompishitole insolente saprebbe bene cosa rispondergli, ma si deve limitare ad augurargli la buona notte, con tono speranzoso.

E' mezzanotte, Chiara dorme profondamente e non si accorge che Mirko è entrato in camera sua. Sente una mano posarsi sulla bocca e si sveglia di soprassalto, lo vede e si divincola, ma lui gli fa segno di tacere. Chiara si alza a sedere sul letto, e le lenzuola scivolano giù lasciandola nuda fino alla cintola. Anche lui è ancora nudo, la guarda con il solito sguardo da maiale e poi si siede sul bordo del letto.

“Sognavi un bel cazzo ? Sembravi rapita in estasi. ”
Lui le alza il lenzuolo scoprendola fino ai piedi. Lei, adesso,è totalmente nuda e vede che il cazzo di suo fratello si è drizzato aderendogli al ventre. Chiara tende le braccia verso il basso e si riporta il lenzuolo fino al collo, poi bisbigliando per non svegliare i genitori.
“Cosa vuoi adesso? Non potevi lasciarmi dormire”
“Ci ho pensato e potrei anche coprirti per sabato, ma tu cosa mi dai in cambio?”
“Facciamo che avanzi un favore?”
Chiara prova ad evitare il nocciolo della questione, ma si rende conto che il fratello non si accontenterà di così poco.

“No, troppo comodo: facciamo che per due giorni tu sei ai miei ordini farai tutto quello che dirò io. “
Chiara si ricorda dei giochi che facevano da bambini, e decide di sottostare a questo capriccio di Mirko………
“Ok, io faccio tutto quello che vuoi tu, tanto ci sono pure abituata. Tra te e papà a dare ordini ! Però poi tu, mantieni la parola e non fai il bastardo! Ok?” “Mi sa che non ti vedi con un'amica, se ti interessa così tanto uscire sabato, comunque sono cazzi tuoi.

Ok affare fatto! Da domani mattina sei la mia serva, come quando eravamo piccoli, ti ricordi ?” Chiara si rincuora, effettivamente Mirko ha solo in mente un gioco da bambini, è assurdo pensare male. Lo sopporterà tutto il giorno come quando da piccini nei loro giochi lui era il Re e a lei toccava sempre il ruolo della schiava conquistata in terra d’Africa. Rincuorata e pregustando l'uscita con Luca, Chiara, si rilassa e sorridente, si mette seduta e lo bacia sulla fronte, poi si lascia nuovamente cadere con la testa fra i cuscini.

Lui per tutta risposta……. “Ruffiana ! Ora me ne torno in camera mia. Voi femmine siete tutte troie, fareste qualsiasi cosa per ottenere i vostri scopi.. “
Poi Mirko si alza dal letto di Chiara, si china su di lei e sottovoce la lascia con un inquietante:
“Buonanotte, riposati, ne avrai bisogno per domani. “
L'indomani mattina la sveglia suona alle sei per i genitori che poi svegliano anche Chiara. E' la madre ad entrare in camera.

“Alzati noi stiamo partendo, tra mezz'ora sveglia tuo fratello e preparagli la colazione e poi andate a scuola. In frigo c'é tutto il mangiare pronto, vi basterà per due giorni. ”
La ragazza si alza e prepara la colazione mentre i genitori escono di casa suggerendo le ultime raccomandazioni.
Appena li vede allontanarsi in macchina Chiara ne approfitta subito per mettersi una gonna corta che il padre non le permette mai di indossare.

Si infila poi una maglietta aderente che mette in risalto il suo seno e soprattutto i suoi capezzoli. Quando la colazione è pronta entra in camera del fratello per svegliarlo. Dorme supino, profondamente, è completamente scoperto e il cazzo duro per l'erezione mattutina si erge quasi parallelo al ventre. La cappella gonfia, parzialmente coperta dal prepuzio, sembra invitare Chiara a toccarla e a baciarla. Dopo averlo osservato per alcuni attimi, turbata ed eccitata, lo copre con il lenzuolo e apre le imposte chiamandolo per svegliarlo.

“Dai Mirko, sono già le sette, la colazione è pronta, devi andare a scuola. “
Intanto corre in cucina per togliere dal fuoco il latte quando sente dalla camera da letto Mirko con un tono molto duro.
“Ehi, schiava, portami la colazione a letto e richiudi le imposte, cretina. Io oggi non ho nessuna intenzione di andare a scuola. ” Ci vuole una forte dose di autocontrollo da parte di Chiara per non mettersi a gridare, ma, memore del patto della notte precedente, fa buon viso a cattivo gioco e sfoderando il migliore dei sorrisi porta la colazione a letto al fratello.

“Scusami, non sapevo che non volessi andare a scuola, speriamo che mamma e papà non si accorgano di nulla”
Intanto chiude nuovamente le imposte e appoggia il vassoio con la colazione sul comodino.
“Io vado a scuola, tu che fai?”
“Mi faccio i cazzi miei. Ora vai via, ci vediamo per pranzo e torna a casa immediatamente dopo scuola, non ti perdere in chiacchiere come al tuo solito, devi prepararmi il pranzo”
Poi, gettandole una occhiata distratta alle gambe:
“Ma come ti sei conciata, sembri una troia ! Guarda che se cerchi cazzi in giro io ce l’ho qui bello e pronto per te! “
Chiara mordendosi la lingua e trattenendo a stento le lacrime per l'atteggiamento volutamente aggressivo ed umiliante del fratello esce e si prepara per andare a scuola.

La mattinata a scuola si volge tranquillamente. Dalla sua amica riceve la conferma dell'appuntamento con Luca per la sera successiva. “Devo solo sopportare Mirko fino a domani sera…” pensa.
Quando suona la campanella che segna la fine delle lezioni esce subito, prende l'autobus ed arriva a casa. Il fratello è allungato sul divano e gioca con dei video giochi, non si gira nemmeno per salutarla. “Ma quanto cazzo ci impieghi per venire a casa.

Ho fame, dai schiavetta, muovi le chiappe !”
Chiara, che ormai ha capito l'antifona, rassegnata, risponde dalla cucina.
“Dieci minuti, il tempo di preparare qualcosa”
“No cocca, vieni qui a chiedermi cosa voglio mangiare prima”.
Chiara entra in soggiorno e chiede al fratello cosa vorrebbe mangiare. Il fratello la guarda dall'alto in basso e sorridendo le dice:
“i patti erano chiari, dovrai essere la mia serva come quando giocavamo da bambini, non mi sembra che tu stia rispettando i patti.


“Scusa, Mirko, dimmi cosa devo fare. ” “Ad esempio da bambini quando io ero il Re, ti inginocchiavi per aspettare gli ordini. E cerca di usare un tono più sottomesso quando parli con me”
Chiara si inginocchia e frugando nella sua memoria cerca le parole adatte tra la voglia di ridere di quella scenetta, cui la costringe il fratello, ed un sentimento di inquietudine per quel non so che di perverso che c'è nell'atteggiamento di Mirko.

“Cosa desideri mangiare Mirko?”
Il fratello ordina una pasta alla carbonara. La sorella prima di alzarsi chiede: “Vuoi mangiare qui o a tavola?”
Il fratello le risponde che mangerà a tavola, di sbrigarsi e, intanto di portargli una Coca.
Chiara si alza, gli porta la Coca e prepara da mangiare. Appena è tutto pronto, chiama il fratello a tavola. Versa la pasta nei due piatti e, per dimostrarsi abbastanza servizievole aspetta che il fratello si sieda per accomodarsi a sua volta.

Poi gli domanda con il tono più umile possibile: “Va bene così?”
Ma la dolce Chiara non aveva la più pallida idea di quanto Mirko volesse forzare le cose, in questo gioco, e, indicando il piatto della sorella, risponde con tono deciso:”No, non va bene. Chi ti ha detto che tu puoi mangiare seduta a tavola con me? Tu mangi dopo, in piedi, come le cameriere. “
Chiara rimane sconvolta dalla studiata perfidia del fratello ed a malincuore, guardando il suo piatto fumante di pasta, si alza e ripone il suo piatto sulla credenza.

“Accendimi il televisore e prendimi il telecomando, poi rimani qui in piedi, come fanno le cameriere. “
Il fratello mangia con calma, con gli occhi fissi sulla televisione, mentre Chiara deve rimanere in piedi al suo fianco. gli riempie il bicchiere ed aspetta.
La ragazza è molto combattuta. ormai ha accettato il gioco ed ha deciso di bere fino in fondo l'amaro calice, ma c'è qualcosa di strano nella situazione: si sente le guance rosse ed una strana sensazione inspiegabile di dolce stordimento.

Quella stessa sensazione che provava da bambina quando giocava con il fratello. Alla fine del pranzo,con molta calma, Mirko si alza e prima di crollare sul divano lascia le ultime disposizioni:
“Adesso sparecchia, poi puoi mangiare, ma non ti azzardare a sederti. Io vado in salotto, quando hai mangiato preparami il caffè e poi vai a mettere in ordine la mia camera. “
Chiara come un automa risponde meccanicamente: “va bene. ” Sparecchia la tavola, poi, anche se si sente un po' stupida, malgrado il fratello non la possa comunque vedere, mangia in piedi qualche boccone della pasta ormai fredda e prepara il caffè per il fratello.

Glielo porta in salotto e, senza nemmeno che lui debba dire nulla, prima di porgerglielo si inginocchia. Il fratello sorride divertito ed accarezzandole la testa le sussurra: “Vedo che ti ricordi, brava, ma vedrai come ti metterò alla prova. Ora vai a sistemarmi la camera. ” Lei era colpita dal suo stesso atteggiamento remissivo e dal morboso atteggiamento del fratello. Viveva con leggerezza quel gioco, quasi contenta di essere tornata bambina. Ma c'era comunque qualcosa che non capiva.

Non riusciva a mettere a fuoco una strana sensazione che provava, derivante dalle parole e dai gesti del fratello. Si alza, riprende la tazzina vuota dalle mani del fratello e la riporta in cucina. Poi prima di andare a sistemare la camera entra in bagno. Si chiude la porta a chiave alle spalle, il cuore ha accelerato il battito, si sente strana. Deve verificare una cosa. Allunga una mano sotto la corta gonna e si sfiora le mutandine.

E' come sospettava, scosta l'elastico e con l'indice, si fa strada tra la peluria trovando immediatamente le grandi labbra completamente bagnate.
Incredibile, si è eccitata. La bambina di qualche anno prima non sa cosa pensare e cerca di giustificarsi: “Forse non centra nulla quel rompishitole di Mirko. Sarà un caso. “
Indugia un po', accarezzandosi. Il respiro si fa affannoso. Sente caldo. Poi si ferma chiedendosi cosa diavolo stesse facendo. Si sciacqua il viso con acqua fresca ed esce dal bagno.

Entra nella camera da letto del fratello cercando di scacciare il pensiero di quei momenti ed inizia a risistemare quel disastro che Mirko ha lasciato. Porta via i resti della colazione, sistema il letto, poi si abbassa e a fianco del comodino trova una rivista pornografica. La prende in mano, sotto si trovano i boxer di Mirko. La rivista è piena di donne nelle posizioni più sconce, ma a Chiara queste cose fanno solo tristezza.

La richiude scuotendo la testa e sta per portare i boxer del fratello in lavanderia quando si accorge di sentire tra le dita una sensazione di umidità. Infatti, guardando con più attenzione, Chiara nota una larga chiazza umida nei boxer che avvicina ala viso per annusare. Ancora quella strana sensazione, ancora le guance si infiammano.
E' sperma, la ragazza non ha una grossa esperienza a riguardo, solo qualche affannoso petting con un coetaneo al mare.

Così entra nella stanza lavanderia chiudendo la porta alle spalle, annusa ancora e prova con i polpastrelli a verificarne la viscosità e la consistenza. Al disgusto si unisce la curiosità: non aveva mai pensato al fratello sotto quel punto di vista. Certamente anche lei qualche volta ha indugiato nel letto con una mano tra le cosce, pensando a qualche scena ardita vista in tv. Spesso si è masturbata, ma non hai mai guardato al fratello come ad un ragazzo, ormai grande, con le sue voglie e i suoi segreti.

Getta nel cesto della biancheria sporca i boxer di Mirko e si lava le mani accuratamente. Poi, per la seconda volta nel giro di poche decine di minuti, allunga una mano per assaporare l’umidità fra le labbra della sua gnoccolina.
“E' meglio che mi calmi, altrimenti rischio di saltare addosso a Luca quando uscirò con lui, domani sera. ” Pensando a queste cose, torna in camera del fratello per finire di riordinarla.

Mirko,intanto,è assorto a guardare i suoi videoclip alla televisione e Chiara si rifugia in camera sua per studiare.
La quiete purtroppo dura poco, dopo nemmeno mezz'ora il fratello entra in camera blaterando: “Ah sei qui. E' così che rispetti i patti? Non dovresti essere al mio servizio?”
Chiara si era sforzata di dimenticare per qualche ora il tirannico e capriccioso ricattatore e cerca di calmarlo:
“Scusa ma non mi avevi dato altri ordini, devo anche studiare.

Io,a differenza tua, ci vado a scuola. “
E' un attimo, Chiara non ha nemmeno il tempo di capire cosa sta succedendo, il fratello ha già fatto partire uno schiaffo di man rovescio che lascia un segno rosso vivo sulla guancia destra della ragazza.
“E' così che si risponde, stronza?”
Gli occhi azzurri di Chiara si riempiono di lacrime mentre si alza in piedi, stringendo i pugni: “Ora bas…..”
Non fa a tempo a finire la frase che Mirko ha già alzato il braccio e la colpisce di nuovo al volto e subito con un tono che non ammette repliche.

“Inginocchiati e chiedi scusa. “
Per Chiara è come una scossa elettrica; è furibonda, ma al tempo stesso confusa e, senza rendersi nemmeno conto di quello che sta facendo, e soprattutto del perché, lentamente si inginocchia mentre si asciuga le lacrime. Il fratello non ha il volto adirato, anzi, si direbbe quasi divertito mentre la sorella con un ultimo singhiozzo e massaggiandosi la guancia arrossata è in ginocchio e mormora uno: “Scusami. “
Mirko si siede ai bordi del letto, di fronte alla sorella inginocchiata.

Chiara tra la rabbia e la vergogna per aver di nuovo obbedito al fratellino tiene lo sguardo basso. Il fratello le accarezza una guancia e con un tono quasi consolatorio le dice:
“Devi imparare ad essere più sottomessa, altrimenti i nostri patti vanno a monte. “
In un attimo, mentre Chiara pensa a quanto sia strano quello che da due giorni le stia succedendo e a come stranamente non sia in realtà veramente arrabbiata con il fratello, la mano di Mirko scende lungo il collo e scivola verso il seno.

La maglietta sottile disegna alla perfezione i capezzoli di Chiara, sorprendentemente sensibili. Chiara non ha il tempo di rendersi conto di nulla anche se il respiro si fa affannoso e il fratello ha due dita sul suo capezzolo destro e stringe. Chiara, sempre con lo sguardo basso, sente improvvisamente caldo mentre il fratello stringe con forza il capezzolo, riesce a mormorare un: “No, cosa fai”
Ma è un lamento quasi impercettibile, biascicato, il fratello subito le dice…”stai zitta, fai quello che ti dico e taci, chiarooo …..?”
Poi si abbassa verso il suo orecchio e le mormora:

“Quando ti dico di inginocchiarti devi aprire le gambe, tenerle allargate, capito? Non siamo mica in chiesa.

” Chiara non è più in grado di fare nessuna domanda riesce solo a dire:
“Sì, subito”
Con le mani si alza un po’ la gonna stretta e corta ed allarga le ginocchia, poi meccanicamente mette le mani dietro la schiena. Il fratello, mentre si china a parlarle all’orecchio tende il braccio destro e lo infila fra le cosce divaricate di Chiara. Le dita si intrufolano nella deliziosa nocciolina umida di Chiaretta e si spostano sul grilletto, masturbandola lentamente…
“Ti piace troietta…? La smetterai di fare la ribelle o devo iniziare a pensare a cosa raccontare a papà ? Hai la figa bagnata fradicia, ti piace fare la schiava vero?”
“Dai fermati, ti prego, non va bene siamo fratelli..”
Lui per tutta risposta toglie la mano dalla passerina e, sollevandole la maglietta, le afferra nuovamente un capezzolo e lo torce con forza.

“Aagghhh, scusami, scusami Mirko, sono stata una stupida, non ti farò più arrabbiare, prometto. “
Il fratello molla la presa si alza di shitto e le dice in modo perentorio.
“Ora vai a lavarmi il motorino che devo uscire. “
Prima di andarsene sottolinea la frase con uno schiaffo dietro la nuca. Non è forte ma fa perdere l'equilibrio a Chiara che cade sul letto su cui prima era seduto Mirko.
Mirko esce e Chiaretta rimane ferma, in ginocchio, le cosce spalancate, il viso sprofondato nel letto, gli occhi bagnati di lacrime e non può fare a meno di allungare un mano in mezzo alle gambe ed avere la conferma: le mutandine sono tutte bagnate.

La ragazza è molto arrabbiata con sé stessa ma non può fare a meno di indugiare nel boschetto ad accarezzarsi pensando alla dolce umiliazione che le recenti prove di sottomissione le hanno procurato. Solo un minuto con il respiro affannoso poi si alza, si cambia ed esce per lavare il motorino al fratello.
Mirko esce in giardino con una birra in mano e si accomoda su di uno sdraio all'ombra ad osservare la sorella che, obbediente, sta lavando lo scooter.

Chiara cerca di non incrociare lo sguardo per la vergogna,

ma anche perché non vuole rischiare di subire nuove umiliazioni e punizioni.
Con la pompa ed una spugna si dedica con attenzione alla pulizia del motorino. Per lei non é una novità, anche il padre le ordina spesso di lavarle l'auto. Le poche volte che lei si è lamentata chiedendo a suo padre il motivo per cui non faceva fare questo lavoro al figlio maschio, il genitore maschilista ha sempre risposto di non rompere e di lasciare in pace “l'altro uomo di casa !”.

Lei subiva tutte queste umiliazioni, al solo scopo di poter uscire con Luca, oppure, in fondo al suo animo, l’essere in qualche modo schiava di suo fratello, le procurava uno strano piacere?
Mentre, con la mente era occupata da questi pensieri, proseguiva nell’opera di pulitura del motorino di Mirko, lui comparve sulla soglia della porta, che dava nel cortile e si avvicinò a controllare, il lavoro che la sorella stava svolgendo. Chiara meccanicamente si scostò, con le mani dietro la schiena e lo sguardo basso, ad attendere il giudizio del fratello.

Esattamente come faceva suo padre, lui diede una rapida occhiata e con il solito tono strafottente, indicando le ruote.
“Pulisci bene anche le ruote, cretina! Devono sembrare nuove, e sbrigati !”
La ragazza, ormai assuefatta ai modi ostili del fratello si limitò a mormorare: “scusa..”
La ragazza si adopera subito a pulire per bene le ruote della moto, mentre Mirko rientra, soddisfatto, in casa. Mirko, dopo qualche minuto, si presenta per uscire, esamina accuratamente il motorino e poi ci sale su, guarda la sorella, con il solito sorriso strafottente e mettendo in moto.

“Io esco, hai qualche ora di libertà, ma non muoverti da casa. Poi ti chiamo. “
Mentre il fratello se ne va, Chiara rientra in casa tirando un sospiro di sollievo, finalmente un po' di pace. Cercando di scacciare il pensiero di quello che è successo in quella giornata si rimette a studiare perché ormai sono già le diciassette e l'indomani, sarà un sabato impegnativo. Ci sarà prima l’università e poi, la sera, l’appuntamento con Luca.

Alle diciannove in punto sente suonare il telefono, è Mirko che con estrema insolenza…………
“Senti schiava, vengo a casa con degli amici, prepara qualcosa per cena. “
Il tono era di quelli che non ammettevano repliche, ma Chiara si permise comunque, con il tono più rispettoso possibile di obiettare…………
“Mirko, lo sai che papà non vuole che invitiamo gente a casa…. “
Ma non riesce a finire il discorso perché il fratello con un tono molto duro la interrompe:
“Non ti azzardare a contraddirmi, stupida, io faccio quello che voglio.


Chiara rimane zitta per un attimo e capisce che é meglio non contraddirlo:
“Va bene, dimmi cosa devo fare”
“Niente di particolare, apparecchia la tavola per quattro persone in sala da pranzo, vengono dei miei amici, guardiamo un film e mangiamo una pasta. Tu vedi di comportarti come ti ho insegnato oggi. Capito?” Chiara percepisce il pericolo di essere messa in ridicolo davanti a dei ragazzini amici del fratello ed inizia ad essere veramente a disagio.

“Ma Mirko, i tuoi amici non fanno parte del nostro accordo …mi vergogno. Non vorrai trattarmi come mi hai trattato oggi davanti a loro?”
“Chiara non rompere i coglioni! Tu comportati bene, sii obbediente e sottomessa, può darsi che loro nemmeno se ne accorgano. Del resto tu sei solo una donna “
“Comunque anche se se ne accorgono nemmeno ti conoscono e poi tu fai quello che ti dico io o ti metti in un mare di guai… chiaro?” “Ok capito, è tutto chiaro, preparo e vi aspetto”
Apparecchia la tavola, mette l’acqua per la pasta sul fuoco, ci aggiunge il sale e aspetta che bolla.

Poi va in bagno a mettersi in ordine, per essere presentabile agli amici del fratello. Mentre è ancora in bagno, sente la porta di casa aprirsi e dei ragazzi che ridono e parlano fra di loro. Poi la voce di Mirko che la chiama e subito dopo sente bussare con violenza contro la porta del bagno. “Che cazzo ci fai sempre in bagno ? Esci di lì che i miei amici devono andare a pisciare !”
Mirko parla volutamente ad alta voce, per far sentire anche ai suoi amici, come lui tratta sua sorella maggiore.

Quando Chiara esce dal bagno lui, sempre ad alta voce……
“Vai in camera tua e aspettami. “
Intanto i ragazzi sono entrati in bagno e senza nemmeno chiudere la porta, a turno tirano fuori il cazzo dalla patta dei jeans e iniziano a pisciare rumorosamente. Chiara si allontana e se ne va in camera sua, si toglie la gonna corta e si infila i pantaloni della tutina rosa. Dopo pochi secondi Mirko entra e la guarda fissa negli occhi.

“E’ meglio che ci chiariamo subito, mettiti in ginocchio!”
Chiara si inginocchia immediatamente, apre le ginocchia come piace al fratello, poi abbassa la testa e mette le mani dietro la schiena. “Brava così mi piace. Non userò giri di parole, ora farai quello che ti dico e guai a te se sbagli anche solo la più piccola cosa. Ti farò fare letteralmente la serva per me ed i miei amici questa sera, voglio che li lasci a bocca aperta.


Poi volge lo sguardo verso il letto e nota la minigonna che Chiara si era appena tolta.
“Perché ti sei cambiata? Non vuoi far vedere le gambe ai miei amici? Non hai capito un cazzo ! Rimettiti quella…. anzi mettiti quella bianca che non metti mai. “
Chiara arrossisce immediatamente, quella gonna é ancora più corta e, soprattutto, é plissettata e larga. Non la mette mai perché qualsiasi movimento rischia di mostrare le mutandine.

la ragazza rimane anche meravigliata del fatto che il fratello se la ricordasse. Chiara azzarda una resistenza. “Quella non la metto mai…”
Anche questa volta non riesce a finire la frase perché un sonoro ceffone la colpisce su una guancia.
Chiara si massaggia la parte colpita poi si scusa con suo fratello. Lui, seccato per l’insubordinazione della sorella, la prende per i capelli e…. “Mettiti la gonna bianca e visto che fai la furba ti togli pure le mutande ! Muoviti, e poi vieni di là a servire a tavola !”
La ragazza si alza in piedi e si avvicina al cassetto dove tiene le gonne, prende quella bianca e sfilando i pantaloni della tuta si infila la gonna.

Mirko è lì che la osserva con attenzione e attende che lei obbedisca ai suoi ordini….
“Togliti le mutande, muoviti…..”
Chiara si solleva lentamente la gonna e, altrettanto lentamente, infila i pollici nell’elastico del perizoma. Lei spera che lui se ne vada, in modo da non privarsi dell’indumento che le copre la sua intimità.
Mirko non si muove e aspetta di assisterere al suo spogliarello integrale.
“Ma sei stupida o lo fai apposta? Fai veloce,sfila queste di mutande!” “Ti prego Mirko, mi vergogno troppo, la gonna è trasparente ed appena mi muovo mi si vede tutto.

Ti prego, questo no. “
In quel momento Mirko fa una cosa che sorprende di nuovo Chiara. Senza andare tanto per il sottile si avvicina alla sorella le alza la gonna e con uno strattone le strappa le mutande di dosso. La ragazza ormai è psicologicamente turbata, controllata da un despota che gode nell’infliggerle ogni sorta di umiliazione.
Infatti non ha più alcun istinto di ribellione, si limita a coprirsi il sesso con una mano.

La testa diviene sempre più bassa ed il viso sempre più rosso dalla vergogna. Poi muove le gambe per far scivolare a terra le mutandine strappate. Mirko le raccoglie e se le avvicina al viso annusandole. L’afrore che l’umido indumento emana è la chiara ammissione che il fare la schiava sia una attività, che la eccita moltissimo. Così Mirko si rivolge a lei con voce più dolce…
“Vedo e sento che ti piace essere la mia schiava …! Ora vieni di là che ti presento i miei amici, vedi di essere gentile con tutti e cerca di farci divertire.


Il fratello si mette in tasca le mutandine strappate di Chiara, apre la porta e con finta galanteria la fa passare per prima. Giusto per assestarle una manata sul culo. Mentre percorrono il corridoio che porta alla cucina lui ne approfitta e le palpa il culo facendole scivolare le dita nella sua profumata piccola albicocca bagnata. Lei non si lamenta e nemmeno cerca di sottrarsi al palpeggiamento insistito.
Chiara è combattuta tra il piacere fisico che sente in quei brevi attimi e quello cerebrale, altrettanto intenso.

Lei cammina a piccoli passi tenendo le mani sul davanti, temendo che si possa vedere quello che sta succedendo lì sotto.
Giunti in salotto Mirko sfila la mano da sotto la gonna di Chiara e la presenta ai suoi giovani amici già abbandonati sulle poltrone.
“Questa è mia sorella Chiara, loro sono i miei amici Nicola, Enrico e Mattia. “
Poi Mirko si siede sull’unica poltrona ancora disponibile lasciando sua sorella in piedi in mezzo a loro.

I ragazzi la squadrano da capo a piedi e la salutano con un sorrisino ironico.
La ragazza mantiene lo sguardo basso e mormora a sua volta un saluto. I tre sono dei ragazzi tutti diciottenni, sono molto diversi fisicamente tra di loro. Nicola è grassottello con i capelli rossi e le lentiggini sul viso. Enrico è invece magrissimo, carino di viso, con capelli e occhi scurissimi mentre Mattia è piccolino di statura, capelli biondi, ricciolini, fisicamente magro, quasi scheletrico.

Indossano tutti i jeans e delle normali t-shirt di vari colori con delle scritte sopra.
Mirko prende per primo la parola per riprendere il suo ruolo di fratello padrone….
“Cosa fai lì impalata, vacci a prendere qualcosa da bere. “
Lei legge gli sguardi sorpresi, e forse anche imbarazzati, dei tre ragazzi; si volta per andare in cucina ed è perfettamente cosciente che la gonna con il movimento si è sollevata scoprendole abbondantemente il sedere, nudo.

Prende un vassoio e ci mette su varie bibite assortite con relativi bicchieri, infine raggiunge i ragazzi e si china per posare il vassoio sul tavolo basso, situato fra le poltrone. Con malizia estrema, nel compiere questa operazione si posiziona in modo da volgere il suo bel culetto dalla parte degli amici di Mirko.
“Ehi sorellina, ci devi servire, versaci da bere!” “Cosa volete bere?”
Chiara si mise a mescere loro le bibite prescelte e si preoccupò ancora di eccitare i giovani ragazzi, mostrando il più possibile delle sue parti intime.

Poi Mirko esordisce: “vai in camera tua, ti chiamo quando mi servi. “
Il modo di dare ordini di Mirko, era certamente studiato per umiliare in ogni modo la sorella, ma lei, da quel momento in poi, capì di non dover subire più passivamente il comportamento del fratello.
Lei all’improvviso aveva percepito la potenzialità che aveva la situazione che si stava creando. Così decise di stare al gioco e ricavare quello che fosse possibile ottenere, almeno a livello cerebrale.

La ragazza aveva iniziato il suo gioco, si era seduta al posto del banco e stava preparando le sue mosse. Soprattutto aveva capito che la situazione era eccitante e che, in fondo, in fondo nel suo DNA esisteva, forse da sempre, il desiderio di essere una vera schiava.
La donna a disposizione di tutti per soddisfare i desideri e le voglie più recondite di tutti quelli che avrebbero voluto abusare della sua femminilità e della sua.

ancora adolescenziale, sessualità. Era pronta ad offrire a tutti i suoi servigi.
Quando la voce di suo fratello, arrivò alle sue orecchie, lei obbedì di buon grado e raggiunse in salotto lui e i suoi amici, pronta a questo nuovo tipo di “sacrificio”.
“Inginocchiati qui, davanti a me e fai vedere ai miei amici cosa sai fare !”
Lei finse di essere titubante, abbassò lo sguardo e fece segno di no con il capo.

Mirko si alzò dalla poltrona e la schiaffeggiò ancora, lei sentì il piacere salirle dal ventre, percepì l’umore che stava riempiendo la sua vagina. Si piegò volontariamente all’ordine di suo fratello e si inginocchiò fra le sue gambe divaricate. Volutamente con malcelata inesperienza, abbassò la zip dei jeans di Mirko, poi aprì la fibbia della cintura di cuoio e fece uscire il bottone metallico dall’asola. Allargò i lembi dei pantaloni e, prendendoli lateralmente, li tirò delicatamente verso il basso.

Mirko, aiutò sua sorella, in questa operazione, agevolandone il compito e sollevando il bacino. Rimase in slip bianchi elasticizzati,essi si avvolgevano attorno al grosso cilindro duro, formato dal cazzo di suo fratello.
La cappella fuoriusciva dall’elastico e lei la sfiorò con le dita, non prima di essersele inumidite con la saliva.
Ancora una volta Mirko sollevò il bacino e lei provvide a sfilargli gli slip. Il grosso cazzo si proiettò fuori come una molla, vibrò e rimase fermo, rigido.

Lei si alzò in piedi e poi si chinò tenendo le gambe divaricate e tese, imboccò il pene di Mirko e inizio ritmicamente a pompare. Lo spettacolo, per i ragazzi seduti dietro di lei era molto eccitante. Tutti e tre, quasi simultaneamente, si liberarono dei jeans, seguiti a ruota dalle mutande e dalla maglietta. Vedevano il magnifico culo e la nocciolina depilata di Chiara e fra le gambe divaricate di lei, potevano ammirare altresì, la bocca della ragazza che scorreva abile sul cazzo del loro amico.

Mirko a questo punto prese per i capelli sua sorella e la allontanò dal cazzo.
“Ehi troia, ora succhia anche loro ! Muoviti, succhiali, nella stessa posizione di prima !”
Chiara, si asciugò con il dorso della mano destra la bocca bagnata poi si girò verso i tre ragazzi e li vide nudi con le loro nerchie dure.
Quello che lasciò a bocca aperta Chiara, fu il pene di Mattia.
Visto nudo, il ragazzo, era veramente scheletrico e anche le gambe erano sottilissime e mingherline.

Era pure piccolino di statura e l’unica cosa di veramente esagerato era il cazzo. In mezzo a tanta desolazione pareva di trovare un oasi nel deserto. Il cazzo era duro, larghissimo dalla base fin sotto la cappella, era lievemente incurvato verso destra. Il glande usciva a fungo da questo grosso tronco e vi sporgeva in modo esagerato. Lei lo osservò a lungo poi si rimise in posizione di vera troia e aprendo la bocca al massimo di quanto gli era consentito, lo circondò con le labbra riuscendo ad ingoiarne un pezzo.

Lei iniziò il pompino, ma, il giovane resistette solo pochi secondi, forse perché molto eccitato dallo spettacolo precedente.
La “Fontana di Trevi” si riversò nella sua bocca. Ingolfata, cercò di ingoiare quanto più seme fosse possibile, poi volle tirarsi indietro per respirare.
Lui la prese per i capelli e la obbligò a ingoiare tutto il cazzo. Quando lui ebbe terminato, Chiara riuscì a prendere il sopravvento e approfittando dell’estasi profonda che aveva provvisoriamente intontito Mattia, riuscì a liberare il suo cavo orale dalla ingombrante presenza del grosso cazzo del giovane.

Lei riprese fiato, respirando affannosamente, la bocca mostrava, ai lati, delle colature di sborra, che scendevano giù verso il mento e rimanevano appese, tremule ed elastiche, per poi cadere sulla maglietta della ragazza.
Quando riaprì gli occhi, fu colpita dalla scena che si svolgeva sulla poltrona di fianco a quella di Mattia.
Suo fratello Mirko, il super macho, stava succhiando il cazzo del “rosso” ovvero di Nicola.

Lei si abbandonò sulla poltrona lasciata libera da suo fratello e assistette eccitata alla scena.

Quando poi vide Enrico alzarsi in piedi e prendere Mirko per i fianchi, sollevarlo in modo da portare il culo del ragazzo a portata di cazzo, lei lasciò che la sua mano destra si insinuasse fra le cosce spalancate e iniziò a sditalinarsi furiosamente. Mattia, con il cazzo ancora gocciolante la raggiunse inserendo la sua bocca fra le sue cosce di lei, le aprì la figa con le dita e iniziò a leccarla sapientemente.

Chiara, gode come una matta, mentre il ragazzo la lecca, vede Enrico che incula suo fratello Mirko che a sua volta succhia il cazzo a Nicola. Sta quasi per arrivare all’orgasmo, quando vede Mattia sollevare il viso dalle sue cosce e avvicinare il cazzo, tornato miracolosamente duro, alla sua figa fradicia.
Lo sente entrare, il mostro si fa largo dentro la sua vagina scivolosa. La penetrazione è inizialmente faticosa ma poi le pareti della figa di Chiara si allargano e si adattano alle dimensioni mostruose del grosso membro, così il gigantesco pitone gli penetra fino alla radice.

Pochi colpi e lei viene, gode con un orgasmo infinito, intenso, appagante al massimo.
Mentre si gode ad occhi chiusi il suo piacere, sente il cazzo sfilarsi repentinamente da lei e simultaneamente sente sul viso e sul corpo lo sperma bollente che la colpisce con getti violenti e densi. Mattia esausto si accascia su di lei e la bacia sul collo e sul viso, le stringe convulsamente le tette con le mani e poi si abbandona, quasi esanime, sopra Chiara.

Mentre questo succede anche il trio “gay” sta raggiungendo il culmine del piacere e in successione, prima Enrico, che sborra nel culo di Mirko, poi Mirko che segandosi eiacula sul corpo di Nicola, e poi quest’ultimo che si libera del suo seme inondando la bocca di Mirko. La sera, lei telefonò a Luca, e gli spiegò che un improvviso mal di testa, l’aveva bloccata e che sarebbe andata a letto.
L’appuntamento per il momento era annullato.

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