a modo mio

Pensavi forse di essere diverso dagli altri, da tutti quelli che in questi anni mi hanno posseduta, a cui mi sono data senza incertezze senza tabù o limiti, diverso da tutti quelli che hanno cercato di rimorchiarmi nei locali del centro, nelle discoteche, sulla spiaggia, ovunque mi trovassi da quando sono donna…

Pensavi forse di fare il grande uomo con me, mi racconti di quante cose interessanti hai fatto, di quanti posti nel mondo hai visto, mi parli di cinema arte e musica come se fossi l’ ultimo uomo con un po’ di cultura disponibile a questo mondo…

Sei gentile, educato, hai un tono di voce che rilassa e mi fa sentire a mio agio, hai due belle mani curate e morbide, chissà magari sei anche capace di usarle in mille modi…mi immagino alcune possibilità…sento un brivido lungo la schiena…

Forse pensi di potermi sedurre e conquistare con le tue parole, sei già riuscito a portarmi a casa tua, siamo seduti sul tuo comodo e largo divano, tu prepari da bere e la musica in sottofondo e le luci giuste dovrebbero fare il resto, chissà cosa ti immagini, magari un pompino e poi una bella scopata e poi “è stato bello ci risentiamo magari ti chiamo io” e arrivederci… forse pensi io sia una delle tante troiette che ti sei scopato in questi anni, tutte stupide uguali, tutte vestite uguali con lo stesso sguardo ingenuo e perso, tutte dimenticate nella tua corsa frenetica all’ orgasmo facile e veloce…

Ecco, in questo io so di essere diversa, io credo nel sesso, credo sia una cosa assolutamente seria, da fare bene, con ogni centimetro del mio corpo, con ogni cellula del mio cervello, non potrei farmi sbattere per cinque minuti da un idiota concentrato solo sul suo inutile cazzo che mi urla “vengo vengo vengo” alla fine ed ha pure il coraggio di chiedermi se mi è piaciuto… se volessi questo non sarei qui con te, serena e sorridente mentre mi porgi il bicchiere con il gin e il ghiaccio e appoggi la bottiglietta della tonica sul tavolino…

Sono qui perché so già tutto di te, dei tuoi viaggi, del tuo sapere di arte musica e cinema, sono qui perché ti voglio, perché devo insegnarti qualcosa, perché so che dopo stasera mi richiamerai davvero domani, e dopodomani e ancora per molti giorni e mesi ancora…

Sono qui perché ho un regalo da farti, una piccola sorpresa che nessuna delle tue stupide avventure ti ha mai riservato.

Ti regalerò il TUO corpo, ti insegnerò a conoscerti meglio, ogni giorno un po’ più a fondo, ad andare oltre il tuo fondamentale, ma relativamente, pene, ti amerò e troverò eccitazione da ogni attimo di te…

Chissà quante volte la tua bella casa è stata l’ ambiente perfetto per fare sesso, chissà quanti orgasmi ha visto il quadro comperato in qualche lontano angolo del mondo che sta dietro le nostre teste, quante volte il tappeto è stato sporcato dai liquidi che un uomo e una donna avvinghiati nel coito producono e colano…oggi non colerà niente, oggi non lascerò che si perda nemmeno una goccia di noi…

– Cos’è che fai di preciso nella vita? mi chiedi, e io ti rispondo qualcosa di banale sul mio lavoro, argomento che adesso non interessa a nessuno dei due ma forse senti ilo bisogno di parlarmi, di far finta di essere curioso riguardo me e la mia vita.

Spero tu ti stia accorgendo che non ho versato la tonica nel Gin, lo bevo a piccoli sorsi gelido e puro, lo sento scendere freddo dentro di me e per contrasto sento una sensazione di calore allo stomaco, adoro lo stordimento che mi dà bere qualcosa di forte…

– Ti dispiace se mi tolgo i sandali? Vorrei stare più…comoda.
Forse ti ho interrotto mentre mi parlavi del tuo lavoro e non te lo aspettavi ma mi guardi un po’ sorpreso prima di sorridermi e rispondermi che certo, posso fare come voglio, come se fossi a casa mia… stasera mi sono fatta bella per te, ho addosso la miglior lingerie che possiedo, se aprissi le gambe un po’ di più mentre mi sistemo allungandomi sul divano vedresti la striscia dei miei peli attraverso il tessuto delle mutande, magari ti piacciono depilate ma tranquillo, quando sarà il momento scoprirai che là sono perfetta, liscia e morbida, la tua lingua scorrerà senza ostacoli su di me, ovunque tu vorrai andare a scoprire i miei più intimi segreti…se non lo farai di tua iniziativa ti guiderò io, ti insegnerò a farmi eccitare, a farmi godere, a farmi implorare di essere riempita da te…

Con la testa appoggiata al bracciolo opposto a quello dove stai tu ho tutto lo spazio per stare quasi distesa, piego un po’ le gambe e appoggio le piante dei miei piedi sulla tua coscia, so che senti il calore di questo contatto, non ho verificato ma ero senz’ altro un po’ sudata, il caldo l’ alcol il momento, forse pensi che mi senta in imbarazzo ma ti tolgo il pensiero subito:

– Ti do fastidio se mi appoggio così? Magari ti fa un po’ schifo annusarmi i piedi? Basta che me lo dici e li tolgo subito…
– No anzi figurati, non sento nessun odore, solo il tuo profumo, molto buono tra l’altro…mi rispondi mentendomi…sento il mio odore da quaggiù, vorrei tu lo trovassi eccitante, come tutti miei odori, come tutti i miei sapori ,che spero scoprirai e imparerai ad amare…

– Senti, vado a mettermi comodo anche io, mi tolgo le scarpe e mi do una risciacquata veloce che ho voglia anche io di buttarmi sul divano, mica tu puoi stare bella distesa e io come un pirla seduto in un angolo…ti alzi ma sono più veloce, ti prendo per un braccio e ti costringo a risederti…

– Toglitele qui, le scarpe.

– E’ meglio di no, sai com’ è noi maschietti… Certo che lo so, quello che non sai è che io voglio sapere davvero. Tutto.
Non ti do il tempo di pensare, ti tiro in alto la gamba più vicina e ti tolgo la scarpa e il calzino, ti obbligo a porgermi l’ altra e faccio la stessa cosa. Sono seduta a gambe incrociate con i tuoi piedi in grembo, li accarezzo sulla parte superiore, poco sotto la caviglia e ti guardo negli occhi, sei diventato rosso dall’ imbarazzo…

– Va tutto bene, non ti preoccupare, rilassati… ti sorrido e finalmente un po’ ti lasci andare, appoggi la schiena al divano, giri la testa e chiudi gli occhi…

– Mi piace il tuo odore …chissà cosa pensi adesso, se sei ancora tanto sicuro di essere quello che guida il gioco… mi piace davvero il tuo odore, sa di maschio, di sudore, di cuoio, sollevo un tuo piede all’ altezza degli occhi, lo osservo, guardo la forma delle tue dita, il colore rosa della tua pelle, ti do un bacio poco sotto le dita, dove nessuna prima ti aveva neanche sfiorato, sento un gemito, inarchi la schiena, mi piace pensare che ti senti più nudo ora di quando lo sei veramente…

– cosa stai facendo? …ma non hai un tono molto convinto, non sai cosa fare e quando ti lecco il piede dal tallone alla punta dell’ alluce muovi il bacino quasi a sistemarti meglio, a farmi “lavorare” meglio… impari presto… nel muoverti sento il tuo piede, l’ altro, quello appoggiato al mio stomaco, piegarsi verso l’ esterno, sfiorare di poco il mio sensibile capezzolo che godrebbe di un così sensuale contatto, il tallone che poggia poco sopra il pube ruota e mi solletica, mi sento bene, felice ed eccitata, quante cose splendide succederanno stasera…

Hai un buon sapore, salato ma buono,continuo a leccarti con calma, passo tra le dita, ne lecco le punte e poi infilo di colpo il tuo alluce in bocca, cerco di metterci tutto l’ impegno che posso, ti faccio un pompino al dito, lecco e succhio come meglio so fare, ti stai eccitando lo vedo, i pantaloni ti si alzano, la stoffa si tende e io ne immagino la forma e le dimensioni…

Mi sposto da dove sono, scendo dal divano e cammino sul tappeto non prima di averti sistemato le gambe, mi chino su di te e ti sollevo di poco la maglietta, ti sbottono i pantaloni, senza fretta, allargo la patta aperta e impugno anche i boxer all’ altezza dei fianchi, tiro verso il basso con forza e tu alzi il sedere facilitandomi la cosa, ti sfilo i pantaloni dalle gambe e li lascio cadere per terra, sei nudo, il tuo cazzo appoggiato al ventre è duro, bello, non eccessivamente grande, i tuoi testicoli sono coperti da piccoli peli chiari mentre i peli del pube risalgono idealmente verso il tuo ombelico…

Mi chino per annusarti, voglio sentire l ‘odore del tuo sesso, poi mi sposto verso il tuo viso, prima con le mani a sollevare la maglietta e poi con la bocca, a baciare e leccare il tuo ventre, i tuoi addominali, su fino al collo e dietro le orecchie, tu ti sfili la maglietta e resti con le braccia sotto la nuca, hai ancora la testa girata e gli occhi chiusi, scendo con la lingua sulla tua spalla, la faccio passare dentro la tua ascella, sai di buono, scendo ancora e mi porto sul tuo capezzolo, piccolo e scuro, lo lecco e si inturgidisce un pochino, lo lecco ancora e lo succhio e prima di fare la stessa cosa anche sull’ altro sostituisco la mia lingua con le dita perché voglio farti impazzire di desiderio, sei sensibile, come me, so quali brividi dà questa sensazione, toccherà anche a me, dopo, ma non ho fretta, prima devo farti il regalo che mi sono ripromessa di donarti…

– Fatti accarezzare la schiena… e tu obbedisci, ti volti e ti sistemi, ti allunghi completamente ma io mi siedo tra le tue gambe, ti obbligo ad allargarle, vedo spuntare i tuoi testicoli sotto il tuo sedere…

– Bel culo… e ti accarezzo dolcemente, salgo sulla tua schiena fino alla nuca, ridiscendo sentendo i tuoi muscoli dorsali tendersi un po’ per poi rilassarsi, ti bacio i rilievi delle vertebre fin dove si possono sentire, poco sopra la linea che va a dividere le tue natiche, mi sposto un pochino e mi sistemo e ti obbligo a piegare la gamba esterna verso il tavolino a formare un angolo a novanta gradi… adesso le vedo bene le tue palle, allungo una mano per toccarle, cerco di farle stare nel palmo della mano e poi salgo verso su, lungo il tuo pene, sempre meravigliosamente duro, ti accarezzo un pochino ma non è ancora il momento giusto…

– Alza il culo che ti tocco meglio… ubbidisci subito anche se non sai che non te l’ ho chiesto per masturbarti da dietro… Sei proprio bello visto da qui…e senza darti il tempo di pensare a cosa ti ho detto ti infilo la lingua dentro…puoi chiudere il buco quanto vuoi ma non mi fermo, infatti dopo un po’ capisci e un pò alla volta ti rilassi, sento il tuo muscolo cedere alla mia lingua, sempre più dentro finchè di colpo il tuo buco si rilassa completamente e io posso giocarci con la lingua, girarci intorno o far finta di fotterti…quanto mi piaci così, completamente mio…ti allargo le chiappe, ti voglio far sentire che mi piace, hai un sapore meraviglioso e non smetterei mai ma so che non dureresti ancora a lungo…

Continuo a leccarti ora piano ora con foga ma adesso ti sto anche masturbando seriamente, muovo la mia mano in sincrono con i movimenti del tuo bacino e quando perdo il contatto tra la lingua e il tuo buco ne approfitto per leccarti le palle, ruotare e scendere sotto di te, leccarti fino al glande ed ingoiare il tuo meraviglioso uccello…

– Toccati tu… e mentre abbassi la mano per prendertelo io sposto una mano sul tuo capezzolo e l’ altra sul tuo didietro… gioco un po’ sul tuo buchino fradicio della mia saliva e poi entro, solo un pochino, poco più dell’ unghia… hai un dito nel culo, ti stai masturbando mentre ti spompino e ti sto solleticando il capezzolo…non puoi fare altro che godere…e mentre sento che stai per venire spingo il dito dentro di te, ti sfondo e tu gridi ma di piacere e non di dolore, mi riempi la bocca del tuo sperma ma io ingoio tutto, ti sfilo il dito da dietro e ti lascio uscire dalla mia bocca.

Ti bacio e ti ripulisco per bene, ti tiro a me, ti bacio sulle labbra e ti faccio conoscere i tuoi sapori, mi guardi stravolto e io sorrido…so che domani mi chiamerai….

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com