Zia Lara, professoressa di lettere 001 01 e scopat

ZIA LARA PROFESSORESSA DI LETTERE
– e scopatina d’emergenza –

La zia Lara, la più bella zia che ho mai avuto, era una donna che ho conosciuto quando era molto giovane. Infatti era la fidanzata del mio zio preferito che aveva solo otto anni più di me.

Con questo zio, il mio insegnante di sesso tattiche di approccio e prime conquiste ne abbiamo fatte di cotte e di crude per tanti anni. Certo nei primi anni mi sfruttava come esca, sapete il cucciolo che fa avvicinare tutte le ragazze…. , ma io ero contento perché mi trovavo sempre ad essere coccolato da ragazze ben più grandi di me che piano piano mi hanno e mi sono cresciuto. Gli amici erano invidiosi di quando loro rimanevano a giocare sulla spiaggia ed io potevo accedere alla scogliera dei grandi…con le ragazze più belle, inarrivabili e che se la tiravano di brutto…la scogliera dei VIP di oggi.

Io ero fiero e cercavo di non deludere il mio maestro, quindi sono cresciuto abbastanza presto… Comunque Lui all’età di circa ventidue anni si fidanzò con questa Lara, ragazza un paio di anni più grande,i classe, alta, capelli lunghi biondi, occhi azzurri e corpo mozzafiato. Ovviamente subito si instaurò fra di noi un ottimo rapporto, ero il nipotino preferito del suo amore, mi portavano sempre in giro con loro, alle feste, a mare al cinema in pizzeria, ovunque ed ero ben voluto da tutti i loro amici ed amiche.

Mio zio non certo perché fidanzato rimaneva mani in mano e spesso lo dovevo coprire, giustificare con Lara, fare da messaggero con le sue varie fiamme, sapevo tutto dei suoi movimenti, ripeto a volte mi sentivo un po’ un valletto, ma che mi importa mi prestava la moto mi faceva conoscere gente andavamo insieme sulle spiagge a rimorchiare le straniere, mi portava nei club allora miraggio per i minorenni, mi faceva divertire e a me stava bene così….

Nel frattempo cresceva il rapporto tra me e quella che sarebbe diventata mia zia, la vedevo crescere e diventare sempre più una donna attraente, era simpatica sempre allegra e con un corpo sempre più sensuale, ma a parte qualche mio pensiero scabroso nei suoi riguardi, quando indossava quei costumini bianchi che le nascondevano a stento capezzoli e figona o quando mi abbracciava facendomi sentire la morbidezza dei suoi seni sul mio viso, e mi inebriava del suo dolce profumo, rimaneva una bella presenza nella mia vita.

Amor di nipote. Ma crescendo le cose cambiarono. Il penultimo anno delle superiori grazie alla mia testa ed alla mi professoressa di italiano; grandissima e bella tro. a fui rimandato a settembre. Subito mia zia Lara, professoressa di Lettere in un liceo classico, si offri di darmi ripetizioni durante l’estate. Mia madre, anche lei professoressa e amica dei genitori dei miei due cari compagni rimandati come me ( ma guarda un po’ che coincidenza ), decise che saremmo stati tutti e tre sotto il suo controllo a Positano e che la bella zietta si sarebbe occupata di Noi.

Finita la scuola, subito ci trasferimmo a casa mia in costiera e dal secondo giorno alle nove di mattina ci presentammo a casa di mio nonno dove veniva Lara a farci lezione. Si presentò con un suo abito corto, morbido e svolazzante in lino bianco, perfetta con quei suoi capelli biondi e mossi, due gambe già abbronzate e lucide si sedette sulla poltroncina vicino al tavolo posto sulla terrazza ed accavallo alla grande. Noi tre ci guardammo e deglutimmo era una visione, ma lei non perse tempo.

Subito rivolgendosi a me disse “ Ti sei fatto bocciare in italiano, complimenti, i tuoi amici non li conosco, ma Tu in italiano !!! “. La situazione non mi sembrava delle migliori, la mia zietta, non mi sembrava più tanto dolce e comprensiva come la conoscevo, d'altronde sapevo che sul lavoro, nonostante la giovane età si faceva rispettare da alunni e professori. I miei amici subito abbassarono le orecchie e tutti e tre ci sforzammo di seguire tutta la lezione di oltre due ore senza dare segni di insofferenza….

Ogni tanto però era inevitabile che i nostri occhi cadessero sulle gambe o nella scollatura della zia professoressa…. un connubio di ruoli che farebbe fantasticare anche un morto.
Finalmente finì, ci salutammo e andammo via….. I commenti degli amici erano più rivolti al fisico di mia zia che alla lezione che avevano dovuto subire….
Eravamo al mare era estate ci potevamo divertire ed eravamo tre giovani focosi alla conquista del mondo…I bagnini mi conoscevano ci davano le dritte su i nuovi arrivi, beccammo tre tedesche con cui praticamente convivemmo due settimane, si rombava si beveva e si ballava.

Ma la lezione con la zietta era fissata alle nove di ogni mattina……era impossibile alle volte arrivavamo ancora addormentati sfiniti dalle notti brave…e Lei si presentava sempre più scollacciata e severa…. in tutti e tre si inizio ha creare un rapporto di odio ed amore con Lara professoressa e zia, ci imbambolavamo quando ci parlava con quella voce calda e pendevamo dalle sue labbra carnose, ma poi ci rimprendevamo subito appena ci bacchettava. Una sera in camera, Claudio uno dei due miei amici, mi disse che dopo ogni lezione si doveva sparare una sega perché restava tutta la lezione con il cazzo duro e si distraeva a guardare nella scollatura di Lara, subito Giorgio ribbattè che anche lui qualche volta doveva fare lo stesso perché una volta aveva notato che la zia nell’accavallare le gambe aveva mostrato una folta peluria senza slip e che da quella volta era sempre in attesa che si ripetesse l’evento.

Quelle confessioni mi lasciaro senza parole, certo al momento ci ridemmo tutti su, ma poi durante la notte non riuscivo a pensare che alle loro parole…loro che chissà come quanti alunni del liceo avevano fantasie erotiche sulla mia dolce zia. Non sapevo se fossi geloso o arrapato, mi tirai una sega anche io e buona notte…..Il giorno dopo iniziai a guardare la zia con occhio diverso, quando arrivò la scrutai da capo a piedi, una sahariana ecrù fino sopra al ginocchio, scollatura vertiginosa con una collana etnica che le penzolava fino giù fra le tette, non aveva il reggiseno perchè si intravedevano due grossi capezzoli, sandalo alto da mare e due gambe lucide ed abbronzate.

La guardai anche mentre si girava e rigirava parlando con un’altra mia zia…. aveva il sedere che spingeva contro il tessuto e praticamente le sue chiappe erano quasi nude…. la mia mano corse subito al mio cazzo che era cresciuto a dismisura nel pantaloncino,, una toccata e via…venne verso di noi e si sedette di fronte come faceva sempre, la guardai, aveva quei capelli morbidi che le contornavano il viso su cui risaltavano quegli occhi azzurri…mi sorrise e mi disse “ Cosa c’è oggi non ti senti bene? Cosa avete fatto ieri sera porcelli ? “.

Accennai un sorriso, poi i miei occhi caddero sui suoi capezzoli che spingevano più di prima contro il tessuto, mi dovetti alzare per forza e corsi in bagno, stavo scoppiando mi tirai fuori il cazzo e dopo tre minuti avevo sborrato nel lavabo un fiume di liquido caldo. Mi rinfrescai il viso, ero rosso e si vedeva nonostante avessi un abbronzatura da negro, andai a bere qualcosa e tornai in terrazza. La zia, allargando le braccia mi attirò a se cingendomi il viso tra le mani “ Vieni qui, porcello, mi anno raccontato i tuoi amici cosa fate tutte le sere “ e mi diede un bacetto sulle labbra.

Poi rivolgendosi ad i miei amici “ sapete questo è sempre il mio nipotino preferito, lo so bene che gli piace divertirsi, e penso che piaccia anche a voi…o No ???”…. Panico …Claudio e Giorgio per quanto sveglissimi ragazzi, li vidi tentennare…farfugliarono qualcosa di incomprensibile…. La zia “ Allora da domani verrete alle undici e poi andiamo a pranzo tutti insieme “ mi da una pacca sul sedere e mi rispedisce al mio posto.

Eravamo contenti come una pasqua potevamo dormire almeno un paio di ore in pìù e poi chissà cosa ci aspettava l’indomani. Io ero preoccupato i miei amici già fantasticavano sulla zia Lara, facevano commenti sul suo corpo e sul suo modo di fare,ma a me dava fastidio solo il pensiero mi rendeva folle di gelosia. Nel pomeriggio incontrai mio zio che non vedevo da un po’, mi disse che con Lara c’erano stati dei problemi perchè l’aveva beccato con un’altra e visto che Io stavo sempre con quei due amici Lui non aveva trovato una buona copertura e si era fatto scoprire.

Decisi di andare a trovare Lara a casa sua, bussai lei mi venne ad’aprire in costume e zoccoletti, mi fece entrare, mi offri da bere e ci accomodammo in salotto sul divano. Subito le dissi che ero preoccupato per il giorno dopo e l’avvisai che sicuramente sarebbe caduta nella rete di noi tre che una volta fatto branco non ci saremmo mai lasciati sfuggire una così prelibata occasione. Lei ridendo si allungo verso di mè e si sdraio sul mio corpo portando il suo viso verso il mio….

era a dieci centimetri dalla mia bocca e sussurro “ Lo so lo so che siete tre mascalzoni, vi conoscono tutti, ma io mi so difendere “ , i suoi occhi brillavano i suoi capelli profumavano ed il suo corpo pulsava contro il mio…. ” Lo so, lo so zietta che Tu sai difenderti e sai cosa fai, ma……..a me non và …. sono geloso non posso pensare che tu possa fare questo. ”….

La sua bocca si schiude e si avvicina mi bacia dolcemente sotto l’angollo della mia, tira fuori la linguetta e mi lingua due volte la guancia…. ” Gelosone, non sono una troia come quelle che frequenta tuo zio, io mi prenderò cura solo di te “ e così dicendo mi afferra il pisello con la mano sinistra, lo palpa, lo stringe e con fare compiaciuto mi sussurra ancora “ Non lo far stancare troppo stasera….

mi raccomando “. Adesso vai con i tuoi amici e ci vediamo domani…bacio sulla guancia salta in piedi e sparisce nell’altra stanza. Ero inebetito, non avevo capito molto avevo il cazzo duro ed il suo profumo su tutto il corpo ero assatanato, mi dovevo liberare…. subito. Esco da casa sua e vado in un vicino albergo dove conosco una cameriera che spesso e con piacere mi fa qualche bel pompino. La trovo, è una ragazzina scura con tanti ricci una boccuccia di rosa ed una linguetta chiarissima, ha sempre voglia di succhiare un bel cazzo e con quella sua bella divisa mi fa attizzare ancor di più.

La predo per un braccio e la tiro verso l’ascensore lei correndo dietro di me “ Ma dai che fai adesso stò lavorando non mi posso allontanare vieni dopo “ Io..” Vieni dopo??!!! Io devo venire adesso non dopo, portami in un bel posto che ti faccio un bel regalo 😉 “. La tiro in ascensore e premo per l’ultimo piano, mi ci fiondo addosso la bacio con calore accarezzandole le tette tonde sotto la camicetta, è tosta e non usa reggiseno, le bacio il collo e la spingo contro la parete.

Il mio bastone duro e teso e si fa sentire sul suo ventre…..Lei” ma cosa c’è stai davvero come un pazzo…!!” Io “ si è un’emergenza”. Arrivati al quarto piano è lei che afferra il braccio a me, mi trascina lungo il corridoio, con le sue chiavi apre una stanza e mi ci tira dentro, mi rovescia sul letto ed in otto secondi è nuda. Mi guarda i suoi occhi neri lanciano fulmini, ha voglia in piedi di fronte a me inizia a far roteare la lingua lungo le labbra divarica le gambe inizia a massaggiarsi e pizzicare i capezzoli, poi si passa la mano sulla fighetta con solo una strisciolina di peli, infila un dito dentro poi lo estrae e lo porta alla bocca….

” Mi hai già fatta bagnare tutta adesso ti succhio poi mi dai il regalino…”
Si inginocchia, Io sono steso sul letto con le gambe aperte ed i piedi a terra, mi passa la mano fra le gambe mi struscia quella che sembra un arma nel suo fodero, mi stuzzica mi guarda e si lecca ancora le labbra poi mi apre il pantaloncino…. ed il mio cazzo come una molla salta fuori, è rosso e già bagnato Ho iniziato ad emettere liquido già a casa di zia Lara e solo il ritorno di quel pensiero me lo fa pulsare di più.

Chiudo gli occhi, la piccola afferra con la destra l’asta ed inizia a ceccare dalle palle fino al glande…. mi fa morire e bravissima, mi stringe ed inizia a segarmi con dolcezza e maestria, piano piano e continua a slinguettarmi…. Poi arriva su alla turgida cappella li non sento niente è troppo duro, ma mi piace quando se la infila piano piano tutta in gola……la sua lingua saetta tutto intorno…Poi la estrae la succhia un poco e mi fa “ è proprio un’emergenza continui a filare…ma a mè piace così….

” E riprende a succhiare, mi accarezza il ventre con due mani ed ingoia l’asta…sale e scende, sale e scende mi massaggia le palle e mi lecca tutto…..Io la poggio le mani fra quei ricci e la spingo dolcemente fino a quando le infilo fino in fondo alla gola tutto il mio bel pezzo di carne, lei ha un fremito e continua ancora un poco. Poi, si alza sale in piedi sul letto. …” Adesso ti faccio capire quanto mi piace farti i pompini “ Si apre sul mio viso con le mani si divarica le labbra della figa e si avvicina alla mia bocca.

Provo a prendere con le mani le sue cosce, ma lei si ritrae di qualche centimetro, non vuole essere toccata mi stuzzica, scende di nuovo verso il mio viso ha una passerina profumata con dei petali rosa da cui vedo scendere due goccioline traslucide, fila anche lei, appena arriva a tiro con la lingua le assaporo, …mmmm………. è nettare dolcissimo, lei si abbassa ancor di più e la mia lingua inizia a titillarla sulle labbra.

Non resiste si siede sulla mia faccia infilandosi dentro la mia lingua ed emettendo mugolii di piacere si piega sul mio ventre riprendendo possesso del mio cazzo. Si agita con il ventre avanti ed indietro prendendo ritmo con la pompa che mi stà facendo, ogni volta che affondo la lingua nel suo fiore lei succhia più forte adesso ho afferrato le sue cosce ed inizio a leccarle tutto fino al forellino del culo, Lei si inarca geme e succhia sempre più forte non ce la faccio più sto per esplodere, lei lo sente la sua figa ancor di più, è rovente, si infila la cappella fino in fondo alla gola e succhia così due o tre volte fino a quando sento la mia lava svuotarsi nella sua bocca….

Contemporaneamente lei si scosta dal mio viso tremando e fremendo violentemente tre quattro volte mi schizza sulle labbra i suoi umori caldi e profumati, ci succhiamo e ci lecchiamo ancora eccitati, ci stacchiamo, solo dopo esserci lucidati a dovere. Lei mi bacia e risale tutto il mio corpo fino alla bocca…. “ Adesso lo capisci come mi lasci quando ti faccio un pompino veloce veloce?…”……Dopo pochi secondi afferra il telefono e chiama la reception dicendo che doveva allontanarsi per problemi familiari e che sarebbe tornata per la serata, poi fece un’altra chiamata, forse ad una collega, dicendole di segnare assolutamente non disponibile la stanza 420 e da ripulire l’indomani mattina, probabilmente era quella in cui ci trovavamo noi in quel momento.

Bevemmo qualcosa dal frigobar ci fumammo una sigarettina e ci facemmo una bella doccia, inutile dire che la doccia la facemmo insieme. L’acqua era fresca, ci schizzavamo e ce la godevamo, i nostri corpi tonici ed abbronzati lasciavano scivolare la schiuma profumata, Io la massaggiavo, lei mi massaggiava, un bacetto sulle labbra, una toccatine ai capezzoli, i tuoi sono più duri dei miei si ma i miei sono più carini, una succhiatina, un morsetto….

poi la schiena, Lei si gira Io inizio a tonificarle i muscoli del collo poi quelli delle spalle e lei iniziava ad inarcarsi appoggiando il suo sodo culetto sul mio pisello di nuovo barzotto. Lei spinge Io l’allontano per continuare massaggiarle il corpo, scendo giù con le mani che adesso stringono quelle due chiappette brasiliane dure e spinte un po’ all’insù. Le stringo, le apro le chiudo inizio ad infilargli in mezzo prima un dito lavandola bene con il bagnoschiuma emolliente salgo e scendo Lei inarca, Io arrivo fino a quella morbida fighetta che nasconde fra le gambe, il massaggio continua le apro le grandi labbra e lei divarica le gambe, salgo scendo è sempre più calda e morbida.

Adesso sento la netta differenza tra la frescura dell’acqua ed il fuoco che ha lei dentro…..è tutta rilassata ed insaponata ogni tanto afferra il mio cazzo e lo maneggia un poco, è appoggiata al muro con una mano e si gode la situazione, ma io su e giù con la mano fra le sue chiappette sode. Poi toccando toccando sento che anche il buchetto del culo inizia ad abituarsi al tocco della mia mano e mentre con due dita le pastrugno la fighetta, il mio pollicione inizia a spingere sul suo ano che mi sembra davvero molto stretto, complice la schiuma i massaggi e le mie dita nella sua fessura, quasi non si accorge che le stò entrando da dietro.

Quando però le entra tutto il pollicee la falange passa i muscoli esterni lei schizza in avanti stringendo le chiappe con forrza…. ” Aiiiiaaaa…..noooo il culetto no mi fa male non voglio…. ” Ed Io ridendo fingendo dolore “ Ok ok ma che dolore me lo hai catturato è rimasto dentro…” e lei stringendo sempre più le chiappe “ Toglilo dai toglilo…” Io facendo finta che non uscisse le consigliai di rilassarsi piegarsi e lo avrei tolto… Lei appoggiandosi di nuovo alla parete cercò di rilassare i muscoli, ed io iniziai lentamente di nuovo i massaggi nella figa tirando un po’ il pollice verso fuori ma poi spingendolo di nuovo dentro, in un paio di minuti, le sue lamentele iniziarono a diventare mugolii di piacere.

Ancora qualche minuto e a lei adesso piaceva, lo spinsi piano fino in fondo, mi fermai e poi lo tirai fuori con un colpo netto. Si senti uno schiocco come quando si stappa lo champagne, le fece un po’ male perché la falange del mio pollice è un po’ grossa, lei emise un urletto soffocato io esultai “ Evviva si è liberato…finalmente “ …Lei sussurrando “ Dai infilalo di nuovo ma piano…. non farmi male….

” Il mio cazzo era di nuovo alle stelle ripresi il massaggio, ma questa volta le infilai l’anulare e a lei fece meno male,ma io arrivai più in profondità ed iniziai a stantuffare lentamente come fosse un sottile cazzo i suoi muscoli erano ormai rilassati accoglieva dentro di sé il mio dito seguendo il ritmo della mia mano… mugolava….. ” Siiii mi piace continua così che mi piace “ si toccava il seno con la mano libera si pizzicava i capezzoli si succhiava le dita bagnata da quella cashita d’acqua fresca.

Inizio a toccarsi la fighetta ed io iniziai a puntare anche un secondo dito all’orifizio riuscii a farlo entrare ed una volta dentro ero padrone del suo bel culo si lamentava e godeva mi afferro l’uccello e me lo menava a ritmo, tutto il suo corpo fremeva si agitava e sarà arrivata due tre volte…. La stappai si sentì di nuovo lo schiocco, ma non il lamento si accovacciò davanti a me e prese in bocca la mia dura asta ….

ci voleva un po’ di ciuccia ciuccia , brava come al solito era avida aveva un po’ il viso a pezzi, ma lo sguardo era trasognante…..mi guardava e succhiava mi massaggiava le palle e si toccava fra le gambe…. nei suoi occhi leggevo che le mancava ancora qualcosa…. Io lo pensavo e Lei lo disse si stacco dalla cappella, con il cazzo ben stretto fra le mani, accovacciata a gambe larghe con l’acqua che le scorreva sul corpo disse “ Adesso dammi il regalino….

” Si alzo e si appoggio alla parete con entrambe le mani divaricò le gambe e spinse indietro quel culo abbronzato e tondo. ( mi sembrava un immagine da fumetto ). Chiusi l’acqua, presi un po’ di crema per il corpo, iniziai a massaggiarle di nuovo fra le chiappette, le aprì un poco e guardai, mi sembrava tutto come prima, ma lei era molto più rilassata. Presi il cazzo e appoggiai il glande al suo buchino, spinsi un poco fermo e deciso l’asta era dura il culo morbido grazie alla crema le scivolai dentro fino a metà emise un grido forte le dovetti mettere la mano sulla bocca e riaprii subito l’acqua della doccia.

I suoi muscoli si erano riattivati pompavano attorno all’uccello come volessero espellere o strangolare…. lo tenni così lei ansimava, iniziai a muovermi piano avanti e indietro le chiappe stringevano, se fossi uscito in quel momento non sarei più rientrato. Presi la sua mano e la portai alla sua bocca poggiai le mie sui suoi fianchi e le spinsi dentro tutto il cazzo…Lei ruggì si mordeva la mano ed io piano piano spingevo avanti e indietro ogni colpo lo affondavo con più forza… Sul fondo della vasca sgocciolarono alcune goccioline di sangue, le avevo proprio rotto il culo con il mio regalino.

Lei si calmo riuscì ad appoggiarsi, meglio lo prendeva con piacere i suoi muscoli erano diventati miei amici mi stringevano e mi rilasciavano…..sembravano un poco come quelli della sua bocca, non riuscivo più a tenermi oramai il mio cazzo era troppo gonfio per quel suo culetto le faceva male le dissi solo “ adesso ti vendo nella pancia…..” Lei “ dai fammi sentire quanta ne fai spingila bene in fondo…” Diedi un ultimo colpo mi sa fino allo stomaco e le riversai dentro la mia calda sborra, ad ogni schizzo lei si fletteva ed inarcava la schiena ed il collo, Io godevo da morire e lei rilasciava un fiume di liquidi dalla figa, le tremavano le gambe e in verità tremavano anche a me.

Ci accasciammo nella vasca eravamo ancora uniti io dentro di Lei che mi stringeva a sé tenendomi le mani appoggiate sui suoi seni…. qualche minuto poi avevo perso forza e i muscoli del suo culo riuscirono a cacciarmi fuori da quel buchetto lussurioso questa volta non si senti lo schiocco ma un pernacchione a cui segui una fuoriuscita di sborra che a guardarla io non pensavo avessi potuto farne tanta. Lei era di nuovo in piedi poggiata al muro con le gambe larghe, ma questa volta io stavo diedro con la boccetta a spruzzarle acqua fresca su quel buco infiammato e dolorante.

Ci asciugammo e ci stendemmo a letto, lei era bellissima e sfinita, pensai bene di chiamare la reception ed avvisare che purtroppo quella sera non sarebbe potuta andare al lavoro. Difatti rimase a letto gambe aperte e culo rotto per un paio di giorni. Neanche Io la sera uscì , andai a dormire presto, d'altronde il giorno dopo ci aspettava la ripetizione di Italiano…. ;-))

MAGARI VE LA RACCONTO DOMANI ………………….

COSA NE DITE ?……

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