Wild sex

Avevamo bevuto due bottiglie di vino rosso e dato che io sono quasi astemia e normalmente non bevo se non per fare compagnia a lui, ero deliziosamente brilla. Lui ha iniziato a baciarmi piano, poi mi ha accarezzata dolcemente, ordinandomi di togliere la camicia. Mi ha spinta lontano, mi ha detto di mettermi al centro della stanza, e di farlo lentamente. Ha preso la mia sciarpa di seta e mi ha bendata. Intanto lo sentivo aprire la sacca della palestra… prendeva qualcosa, sicuramente…So come vuole che mi spogli.

Io sono sua, e puo' decidere ogni cosa. Cosi' mi ordina di fare scivolare a terra la camicia, poi la gonna…E rimango davanti a lui con le calze velate, il perizoma che so che vuole io abbia sempre nel solco della figa…I reggicalze e un reggiseno di pizzo leggero e trasparente che come tutti quelli che vuole che indossi mi lasciano scoperti i capezzoli, in modo tale che si possano vedere sempre, qualsiasi cosa indossi sopra.

Ero gia' bagnata…Si e' avvicinato e mi ha passato una mano sui seni…Mi stuzzicava i capezzoli con le dita…Ma soprattutto con i denti…E con l’altra mano scendeva sul culo…Scostando i perizoma e accarezzandomi il buchino…Ma senza entrare…Dolcemente…. Poi arrivo' alla figa e ci infilo' due dita cosi' violentemente che rimasi senza respiro e per non cadere dovetti cercare le sue spalle con le mani…Mi ha rimesso il perizoma…Tutto nel solco e mi ha spinta addosso al muro…Chiamandomi troia mi sollevo' tenendomi per i capelli e per il perizoma fino a fare arrivare i miei polsi alla sbarra che usa per allenarsi e mi ci lego'…Ma appena ebbe finito di legarmi alla sbarra torno' a tirare il pizzo nella fica…Mi sentivo tagliare in due…Il dolore era tremendo ma non ebbi il tempo di riprendermi che me li stava sfilando mentre mi mordeva cosi' forte i capezzoli che credevo sarei svenuta.

Mi tappo' la bocca con il perizoma che mi aveva appena tolto di dosso assicurandomelo quasi in gola con una calza di nylon che mi lego' dietro la nuca…Proprio come un bavaglio…Mi diceva che ero una puttana, che mi avevano visto con un altro…Ma non era vero…Adesso mi avrebbe punito, lo sapevo…Non avevo mai sentito quel tono nella sua voce ed ebbi paura, cercai di gridare, ma nonostante tutti i miei sforzi non si sentiva quasi nulla…E se anche non fossi stata imbavagliata non mi avrebbe sentito nessuno…Mi prese a schiaffi , poi mi strappo' via quel poco che avevo addosso e compresi che quello che aveva preso dalla borsa era lo scudiscio che usa per frustare la sua cavalla…Sapevo che prima o poi lo avrebbe usato anche su di me…Lo sapevo per come mi guardava mentre nelle corse frustava la sua cavalla…”Hai fatto la troia” mi colpi' sul viso, sui seni, assestando colpi sempre più forti…Sui capezzoli…E sentivo le lacrime che scendevano…Ma ero ancora bendata e lui non poteva vederle…Sussultai di piacere quando mi accarezzo' con la mano…Continuò con lo scudiscio…Sentivo la punta scorrere tra i seni e tra le natiche…Poi ricomincio' a frustarmi il culo e mi ordino' di aprire le gambe…Davvero non avrei resistito ad una scudisciata su quelle carni cosi' tenere…Sentii che usciva dalla stanza, per ritornare poco dopo…Con una bottiglia che mi passo' sui seni, insistendo sui capezzoli…Che a contatto con quel freddo diventarono ancora piu' sensibili e mi bagnai ancora…Scese con la bocca e mi lecco'…Gemetti di piacere e sentii il rumore della bottiglia che veniva aperta…Inondo' le mie ferite con l’aceto…Il contenuto di quella bottiglia…Gridai urla mute e mi ripete' di aprire le gambe…Lo feci , e non ebbe pieta'.

Mi scudiscio' un numero infinito di volte e io impazzivo…Sulle labbra e sul clito…Sul solco del culo…Impazzivo di dolore e di piacere…. Mi tolse dalla sbarra e mi butto' sul tavolo. “Hai fatto la troia?”Mugolai un no…Mi mise un dito nel culo…Poi un altro…Poi un altro…E li allontano' l’uno dall’altro…Mentre erano dentro…Li uni' di nuovo e li spinse ancora piu' a fondo…Li ruotava e li spingeva dentro…Venni. Mi slego' le braccia e le lego' alle gambe del tavolo…La schiena, le natiche e i due buchi completamente esposti…Mi frusto' senza pieta', piansi di vero dolore…Quando ripresi conoscenza sentivo le sue mani che mi stavano ungendo i buchi con un olio…Me lo butto' in figa con colpi profondi e decisi, violenti e dolorosi…Il buco stretto era gia' unto, il suo uccello lo era dei miei umori…Mi spacco' il culo come aveva promesso.

Entro' con una forza spaventosa…Stette un po’ per farmi provare piacere…Poi lo tiro' fuori…Completamente…E lo rimise dentro con violenza…Per tre volte…Mi sentivo aprire sempre di piu'…Pompo' forte e tanto come mai aveva fatto…Sentii il dolore arrivare fino allo stomaco e a stento soffocai dei conati…Mi sborro' in culo un immenso fiume bollente. Ero esausta, ma lui no. Mi tolse dal tavolo, mi tolse le bende ed il bavaglio…Come era prevedibile. Mi lego' le mani dietro la schiena e mi fece inginocchiare davanti a lui…”Guardami il cazzo”…Lo guardai…Era enorme e livido…Mi mise le mollette in ogni punto…Sui capezzoli, sulla labbra della fica…Sul clito…Sull’ano…”Adesso lecca”.

Iniziai a spompinarlo, ormai non capivo piu' niente e non lavoravo bene…Mi prese a schiaffi, mi fece volare sul pavimento…Con lo zippo scaldo' le mollette metalliche che avevo sulla pelle…Urlai e a lui piaceva…Adesso voleva sentirmi urlare e sapeva come fare…Mi passo' una mano sul viso e la fece scivolare sui seni…Strattonando le mollette strappo' via quelle dal clito e dalle labbra…E strinse ancora di piu' quelle sui capezzoli…”Te la sei cercata”. E mi ficco' in fica tutta la mano…”No.. no… no… non ho fatto niente” gridai mentre mi metteva due dita nell’utero…Spinse forte…”Sto per spaccarti”…Tolse le dita dall’utero, molto poco gentilmente…E chiuse mano a pugno…La ruoto'dentro..La mosse avanti ed indietro…Lo fece per non so quante volte…Adorava sentirmi urlare e per questo mi spacco' e continuo' a spaccarmi a lungo…Dandomi delle pause per vedere il mio dolore accresciuto dalla ripresa…”Perdonami, perdonami, non e' come credi”..”No? Me lo spiegherai un’altra volta… adesso succhiamelo e fallo bene”Mi misi in ginocchio davanti a lui…Che intanto si era seduto sulla poltrona…Socchiusi le labbra guardandolo negli occhi…”Non ti ho detto che mi puoi guardare in faccia puttana”Abbassai lo sguardo, aprii la bocca e iniziai a leccare la cappella…Intanto lavoravo l’asta con le mani…Gli presi in bocca le palle, prima la destra…La succhiai…Poi leccai tutta la base…E presi in bocca l’altra…Ricominciai a leccare l’asta e la leccai fino alla punta…Giocavo con la lingua sulla sua cappella…Poi lo presi in bocca…Fino in gola…Lo succhiavo come un frutto…E me lo facevo scivolare in gola quanto piu' potevo…Ancora…Ancora…Ancora….

Mi prese la testa con le mani e la spinse ancora piu'giu'…Mi venne in gola…Cosi' abbondantemente che rischiai di soffocare…Ingoiai tutto…Ma un po’ di sperma mi colo' ai lati della bocca…Sapevo che si sarebbe arrabbiato…Cercai di recuperarlo subito con la lingua…Ma lui se ne accorse…Per fortuna… Wild sexAvevamo bevuto due bottiglie di vino rosso e dato che io sono quasi astemia e normalmente non bevo se non per fare compagnia a lui, ero deliziosamente brilla.

Lui ha iniziato a baciarmi piano, poi mi ha accarezzata dolcemente, ordinandomi di togliere la camicia. Mi ha spinta lontano, mi ha detto di mettermi al centro della stanza, e di farlo lentamente. Ha preso la mia sciarpa di seta e mi ha bendata. Intanto lo sentivo aprire la sacca della palestra… prendeva qualcosa, sicuramente…So come vuole che mi spogli. Io sono sua, e puo' decidere ogni cosa. Cosi' mi ordina di fare scivolare a terra la camicia, poi la gonna…E rimango davanti a lui con le calze velate, il perizoma che so che vuole io abbia sempre nel solco della figa…I reggicalze e un reggiseno di pizzo leggero e trasparente che come tutti quelli che vuole che indossi mi lasciano scoperti i capezzoli, in modo tale che si possano vedere sempre, qualsiasi cosa indossi sopra.

Ero gia' bagnata…Si e' avvicinato e mi ha passato una mano sui seni…Mi stuzzicava i capezzoli con le dita…Ma soprattutto con i denti…E con l’altra mano scendeva sul culo…Scostando i perizoma e accarezzandomi il buchino…Ma senza entrare…Dolcemente…. Poi arrivo' alla figa e ci infilo' due dita cosi' violentemente che rimasi senza respiro e per non cadere dovetti cercare le sue spalle con le mani…Mi ha rimesso il perizoma…Tutto nel solco e mi ha spinta addosso al muro…Chiamandomi troia mi sollevo' tenendomi per i capelli e per il perizoma fino a fare arrivare i miei polsi alla sbarra che usa per allenarsi e mi ci lego'…Ma appena ebbe finito di legarmi alla sbarra torno' a tirare il pizzo nella fica…Mi sentivo tagliare in due…Il dolore era tremendo ma non ebbi il tempo di riprendermi che me li stava sfilando mentre mi mordeva cosi' forte i capezzoli che credevo sarei svenuta.

Mi tappo' la bocca con il perizoma che mi aveva appena tolto di dosso assicurandomelo quasi in gola con una calza di nylon che mi lego' dietro la nuca…Proprio come un bavaglio…Mi diceva che ero una puttana, che mi avevano visto con un altro…Ma non era vero…Adesso mi avrebbe punito, lo sapevo…Non avevo mai sentito quel tono nella sua voce ed ebbi paura, cercai di gridare, ma nonostante tutti i miei sforzi non si sentiva quasi nulla…E se anche non fossi stata imbavagliata non mi avrebbe sentito nessuno…Mi prese a schiaffi , poi mi strappo' via quel poco che avevo addosso e compresi che quello che aveva preso dalla borsa era lo scudiscio che usa per frustare la sua cavalla…Sapevo che prima o poi lo avrebbe usato anche su di me…Lo sapevo per come mi guardava mentre nelle corse frustava la sua cavalla…”Hai fatto la troia” mi colpi' sul viso, sui seni, assestando colpi sempre più forti…Sui capezzoli…E sentivo le lacrime che scendevano…Ma ero ancora bendata e lui non poteva vederle…Sussultai di piacere quando mi accarezzo' con la mano…Continuò con lo scudiscio…Sentivo la punta scorrere tra i seni e tra le natiche…Poi ricomincio' a frustarmi il culo e mi ordino' di aprire le gambe…Davvero non avrei resistito ad una scudisciata su quelle carni cosi' tenere…Sentii che usciva dalla stanza, per ritornare poco dopo…Con una bottiglia che mi passo' sui seni, insistendo sui capezzoli…Che a contatto con quel freddo diventarono ancora piu' sensibili e mi bagnai ancora…Scese con la bocca e mi lecco'…Gemetti di piacere e sentii il rumore della bottiglia che veniva aperta…Inondo' le mie ferite con l’aceto…Il contenuto di quella bottiglia…Gridai urla mute e mi ripete' di aprire le gambe…Lo feci , e non ebbe pieta'.

Mi scudiscio' un numero infinito di volte e io impazzivo…Sulle labbra e sul clito…Sul solco del culo…Impazzivo di dolore e di piacere…. Mi tolse dalla sbarra e mi butto' sul tavolo. “Hai fatto la troia?”Mugolai un no…Mi mise un dito nel culo…Poi un altro…Poi un altro…E li allontano' l’uno dall’altro…Mentre erano dentro…Li uni' di nuovo e li spinse ancora piu' a fondo…Li ruotava e li spingeva dentro…Venni. Mi slego' le braccia e le lego' alle gambe del tavolo…La schiena, le natiche e i due buchi completamente esposti…Mi frusto' senza pieta', piansi di vero dolore…Quando ripresi conoscenza sentivo le sue mani che mi stavano ungendo i buchi con un olio…Me lo butto' in figa con colpi profondi e decisi, violenti e dolorosi…Il buco stretto era gia' unto, il suo uccello lo era dei miei umori…Mi spacco' il culo come aveva promesso.

Entro' con una forza spaventosa…Stette un po’ per farmi provare piacere…Poi lo tiro' fuori…Completamente…E lo rimise dentro con violenza…Per tre volte…Mi sentivo aprire sempre di piu'…Pompo' forte e tanto come mai aveva fatto…Sentii il dolore arrivare fino allo stomaco e a stento soffocai dei conati…Mi sborro' in culo un immenso fiume bollente. Ero esausta, ma lui no. Mi tolse dal tavolo, mi tolse le bende ed il bavaglio…Come era prevedibile. Mi lego' le mani dietro la schiena e mi fece inginocchiare davanti a lui…”Guardami il cazzo”…Lo guardai…Era enorme e livido…Mi mise le mollette in ogni punto…Sui capezzoli, sulla labbra della fica…Sul clito…Sull’ano…”Adesso lecca”.

Iniziai a spompinarlo, ormai non capivo piu' niente e non lavoravo bene…Mi prese a schiaffi, mi fece volare sul pavimento…Con lo zippo scaldo' le mollette metalliche che avevo sulla pelle…Urlai e a lui piaceva…Adesso voleva sentirmi urlare e sapeva come fare…Mi passo' una mano sul viso e la fece scivolare sui seni…Strattonando le mollette strappo' via quelle dal clito e dalle labbra…E strinse ancora di piu' quelle sui capezzoli…”Te la sei cercata”. E mi ficco' in fica tutta la mano…”No.. no… no… non ho fatto niente” gridai mentre mi metteva due dita nell’utero…Spinse forte…”Sto per spaccarti”…Tolse le dita dall’utero, molto poco gentilmente…E chiuse mano a pugno…La ruoto'dentro..La mosse avanti ed indietro…Lo fece per non so quante volte…Adorava sentirmi urlare e per questo mi spacco' e continuo' a spaccarmi a lungo…Dandomi delle pause per vedere il mio dolore accresciuto dalla ripresa…”Perdonami, perdonami, non e' come credi”..”No? Me lo spiegherai un’altra volta… adesso succhiamelo e fallo bene”Mi misi in ginocchio davanti a lui…Che intanto si era seduto sulla poltrona…Socchiusi le labbra guardandolo negli occhi…”Non ti ho detto che mi puoi guardare in faccia puttana”Abbassai lo sguardo, aprii la bocca e iniziai a leccare la cappella…Intanto lavoravo l’asta con le mani…Gli presi in bocca le palle, prima la destra…La succhiai…Poi leccai tutta la base…E presi in bocca l’altra…Ricominciai a leccare l’asta e la leccai fino alla punta…Giocavo con la lingua sulla sua cappella…Poi lo presi in bocca…Fino in gola…Lo succhiavo come un frutto…E me lo facevo scivolare in gola quanto piu' potevo…Ancora…Ancora…Ancora….

Mi prese la testa con le mani e la spinse ancora piu'giu'…Mi venne in gola…Cosi' abbondantemente che rischiai di soffocare…Ingoiai tutto…Ma un po’ di sperma mi colo' ai lati della bocca…Sapevo che si sarebbe arrabbiato…Cercai di recuperarlo subito con la lingua…Ma lui se ne accorse…Per fortuna….

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