TUTTI I NATALE AL CINEMA

Avevo, se non ricordo male, da poco diciotto anni. Il periodo era quello delle feste natalizie e come ogni anno il mio migliore amico Sandro mi faceva andare con lui al cinema a vedere il solito film “panettone” che io odiavo se non fosse per quelle attrici gran fighe che si potevano ammirare mezze nude. Arrivammo, alla sera, fuori dal cinema e subito notammo una gran fila. Mentre eravamo li in attesa di poter entrare vidi arrivare una donna, accompagnata da un’uomo, sulla trentina, che sicuramente non poteva passare inosservata …………… alta, slanciata, capelli neri lunghi raccolti in una coda dietro, occhi verdi, sopra portava una pelliccia scura fino ai fianchi, sotto un fisico mozzafiato ……… una dolcevita bianca, una minigonna in pelle nera con spacco vertiginoso davanti, calze in nylon nere e delle scarpe decolté allacciate alla caviglia con tacco a spillo almeno di 12 centimetri.

Insomma ……. era una gran bella figa!! Premetto che io sono sempre stato attirato in maniera particolare da donne più grandi di me e soprattutto da quelle porche, ma poi se indossano calze di nylon e tacchi a spillo non ci vedo più! Anche se alla mia maggior età mi ritrovavo ancora vergine! Insomma, vidi questa grazia venire verso di noi, con aria sicura mi fissava negli occhi ed io m’incanti, passano alcuni secondi e lei mi accennò un sorriso, io contraccambiai ma il momento venne interrotto dal suo accompagnatore che mi guardava in cagnesco.

Io mi girai verso Sandro indicandogliela con un cenno con la testa ma lui non capì e mi rispose con un: “hanno aperto, entriamo!”. Lo seguì ed entrammo in sala. Ci sistemammo centralmente verso le ultime file in alto. Una volta spogliati dalla giacca che sistemammo sulle gambe, mi girai verso Sandro alla mia destra e mentre gli chiedevo se avesse visto quella gran maiala mi sentì battere sulla spalla, mi girai e vedi di nuovo lei ……….. ”scusa è libero questo posto?” ……….

io la fissavo negli occhi come un beota, saranno passati 5 interminabili secondi dove io non mi muovevo e non parlavo che dalle sue spalle spuntò quell’uomo che mi fissava. Sandro allora mi spinse di lato e rispose per me ”certo che è libero”. Poi sussurrando mi chiese “ma che fai? Vuoi essere picchiato dal marito?”. Io risposi ”ma l’hai vista?”. In quello si abbassano le luci e cominciò il film. Non potevo far a meno di girarmi e fissarla mentre lei guardava lo schermo.

Venivo distolto solo grazie alle gomitate di Sandro. Mi dispiaceva che sopra quelle gambe meravigliose velate di nylon con uno spacco della gonna allucinante aveva appoggiato la pelliccia, nascondendo quella visione sublime ed eccitante! Passarono una decina di minuti e cominciai a sentire la mia giacca sulle gambe muoversi, guardai Sandro ma lui era attento a seguire il film. Guardai dal lato opposto e vedi la mano di quella meraviglia insinuarsi sotto al mio giubbotto.

Non sapevo cosa pensare, ero impietrito. Poi all’improvviso sentì la sua mano che mi sbottonava i jeans ……. entrare …… sbottonarmi i boxer ed impugnarmelo saldamente facendolo uscire dai pantaloni. Un brivido mi corse lungo tutta la schiena, sentivo il mio cazzo indurirsi ed ingrandirsi molto velocemente. Io ero bloccato su quella poltroncina mentre sentivo la sua mano che cominciava a muoversi su e giù ed il mio membro si bagnava nella sua mano facendolo scivolare tra le sue dita serrate.

Presi coraggio e la guardai, si girò e mi accennò un mezzo sorriso quasi come non stesse accadendo nulla! Allargai bene il mio giubbotto fino alle sue gambe per nascondere il più possibile quella situazione, poi mi spinsi con la mano fino sotto la sua pelliccia. Toccavo il suo ginocchio, la coscia, le accarezzavo l’interno gamba, sentivo il nylon con la mano ed il mio membro pulsava. Sono cominciato a salire sentendo lo spacco della gonna e poi …….

“mmmmm” pensai “porta le autoreggenti!!??” Sentivo l’orlo di pizzo. Lei iniziò a percorrere bene, lungo tutta la sua lunghezza, il mio cazzo stringendo sempre più la mano e scappellandolo tutte le volte. Andava lentamente su e giù, su e giù ed io cominciavo a percepire un senso di rilassamento, le orecchie erano ovattate, non mi rendevo nemmeno più conto della situazione e dov’ero. Feci un grosso respiro a fondo e spinsi la mia mano più su.

Lei facilitò il tutto allargando quanto più possibile le gambe. Sentì degli slippini di pizzo, molto piccoli probabilmente era un perizoma. Con il dito medio cominciai a percorrere quel pizzo facendo un po’ di pressione e sentì lei irrigidirsi un pochino, mi girai e la vidi con gli occhi socchiusi. Aumentai un po’ la pressione e sentivo sotto al mio polpastrello quelle dolci e morbide labbra vicine tra loro. Mentre lei continuava quella sega meravigliosa io le scostai lo slip.

Ora il mio polpastrello accarezzava dolcemente quelle labbra depilate, al tatto morbidissime e molto calde. Aumentai la pressione ed il mio dito affondò un pochino. Mi resi conto quant’era eccitata sentendo la quantità di umori all’interno, era bagnatissima, la situazione sembrava piacerle e non poco anche se non t****lava un gran che dalle sue espressioni. Non appena affondai il dito nella sua vagina la vidi da prima sgranare gli occhi, poi socchiuderli fermando la mano su di me come per godersi l’attimo.

Ritirai la mano, la portai al viso ed annusai quel nettare dolcissimo. Lei riprese a masturbarmi. Mi passai il dito sulla lingua assaggiando e apprezzando quell’incanto di gusto mentre lei mi osservava attentamente. Ritornai li, entrai nuovamente con il dito, lo arretrai e salì verso il clitoride gonfio. Ci giravo attorno con il polpastrello, poi cominciai a massaggiarlo delicatamente, lo sentivo sempre più rigido, quasi pulsare. Sentivo che con il bacino veniva sempre più avanti quasi chiedendomi di fare sempre più pressione in quel punto.

Così feci, diventai sempre più veloce. Io come lei aumentammo i ritmi, chiudemmo entrambe gli occhi assaporando quell’attimo di estasi, sembrava di essere da soli, come se attorno a noi non ci fosse nessuno. Sgranai gli occhi, con la mano destra tentai di fermare la sua mano, cominciai a sentire quel solletichio che preavvisava il punto di massimo piacere. Invano, lei non si fermava, anzi aumentava il ritmo e così io feci lo stesso.

La guardavo, lei guardava me, accennavamo dei sorrisi con gli occhi socchiusi. Io venni, schizzai quanto più era possibile, un’orgasmo da perdere i sensi, senza curarmi di cosa stavo sporcando. Non si fermava, sentivo colare tutto ed andava avanti imperterrita ed io idem. La vidi abbassare la testa, chiudere gli occhi ed aprire la bocca, sembrava ansimare in silenzio. Sentii la sua fighetta inondarsi di piacere, continuai ancora per un po’ fin che mi fermò lei stessa come fermò la sua mano portandola alla bocca e dandogli una leccata.

Ora mi guardava, sorridendo mi fece l’occhiolino ed io ricambiai. Aspettai qualche minuto, il tempo di riprendermi e approfittando del buio mi alzai tenendo il giubbotto ad altezza pacco fino ad arrivare nei servizi dove mi aggiustai tentando di ripulirmi al meglio. Quando ritornai al posto il film non era ancora finito ma lei non c’era più. Scomparsa assieme al suo accompagnatore. Peccato! Raccontai l’accaduto a Sandro il quale non mi credette. Quel che è sicuro che gli anni a venire non dovette più pregarmi di accompagnarlo al cinema!.

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