Sverginata a 17 anni in barca…(4, dialoghi…)

NOTA: QUESTO -CHIAMIAMOLO- RACCONTO NON HA SENSO SE NON DOPO AVER LETTO LE PARTI 1-2-3 CON LO STESSO TITOLO….

Ho deciso di raccogliere in questa ultima ondata di ricordi quelli soprattutto “verbali”, tutto ciò che lo “zio” mi disse in quei 2 mesi che cambiarono la mia vita. Non è un tipico racconto erotico e deluderò qualcuno, ma spesso le parole mi cambiarono più delle azioni, della calze e delle scopate…
Molto di quel che mi disse è riportato nelle 3 sezioni precedenti, ma poi tante altre cose mi sono tornate alla memoria e penso che ai dialoghi venga forse dato un peso minore del dovuto, se inseriti in un contesto così erotico.

Perché fu un contesto altamente erotico che solo in minima parte sono riuscita a riprodurre…
Lo zio non parlava molto, e non fu praticamente mai volgare, non mi disse mai “ troia” o “puttana” neanche quando cominciò a scoparmi, e spesso mi ha scopata senza neanche dire una parola.
Però operò una sorta di femminilizzazione verbale e psicologica molto forte, visto che a livello esteriore, probabilmente mi vedeva già così femmina che un paio di calze gli bastava per salire il gradino decisivo.

Vero è che avevo 17 anni, e un corpo a quell’età (il mio specialmente sembra) è meno definito sessualmente e un ragazzo così giovane può già divenire ragazza con un paio di calze, cose che non succede (ahimé) se ne hai 40…. in età matura, pur avendo uno splendido corpo, altre cure, altre attenzioni ( e un trucco ben fatto e deciso) si rendono necessarie.
Per fortuna (constato) altre attrattive.

altri fascini, altre ottiche prendono il posto della gioventù, meno fresche e innocenti ma più erotiche e smaliziate.
Non mi fece mai “ travestire” (tranne l’episodio isolato a casa sua con vestitino, reggicalze e sandalini, come raccontato). Io pensavo, specie quando divenne automatico e naturale per me mettere calze per lui, che mi avrebbe portata a indossare sempre più cose: reggicalze, minigonne, truccarmi ovvio e naturalmente…. la cosa che sognavo di più: bei tacchi alti; ma questo non avvenne.

Pensavo (ma poi nella vita mi sono rifatta) che avrei portato anche calze nere magari con riga…ma lui sempre mi diede calze classiche color carne.
A giudicare dalla sua reazione e dalla sua eccitazione…perché cambiare?
Ma come cominciò in lui tutto questo?

E qui comincio. Poco sesso, sorry , quasi solo dialoghi.
Ma aiutano a capire meglio. Soprattuto che io avevo atteggiamenti femminili senza minimamente volerli, forzarli o pensarli …e (nota importante), le ragazze le guardavo e mi piacevano eccome, ma….

mi domandavo come mai non fossi da loro molto cercato o corteggiato, nonostante fossi davvero bellissimo di viso e di corpo, molto più di amici decisamente più rozzi ( e machi, ovvio), che avevano tutti “la ragazza”.
N:B: I DIALOGHI SONO ASSOLUTAMENTE REALI, PUR CON QUALCHE APPROSSIMAZIONE VISTO CHE SONO PASSATI ESATTAMENTE 29 ANNI…POSSO AVER CONVOGLIATO IN UN UNICO LUNGO DIALOGO, PER SINTESI, DIALOGHI CHE SI SVOLSERO IN SITUAZIONI DIVERSE, MA REALI RIMANGONO

Così lo zio una delle prima volte, in barca, mentre ero davanti a lui nudo ( devo usare maschile, sorry) con le calze addosso (era ancora una fase di esibizione, fare sesso ancora era lungi dai miei pensieri, dai suoi…non so):
“Ma lo sai che ho preso ieri il coraggio di chiederti di mettere un paio di calze, ma lo sogno dall’estate scorsa? Ogni volta che ti vedevo ti immaginavo con le calze e mi dicevo ‘pensa come starebbe con un bel paio di calze’…
Una volta sono arrivato a casa vostra per cena, con la zia e i ragazzi, tu eri in cucina e stavi aiutando mamma, avevi indossato un grembiule e avevi shorts cortissimi, preparavi insalata ed eri di spalle…capelli lunghini e fluenti, avevi un piede piegato e lavorando battevi delicatamente la punta dello zoccolo per terra, beh eri…una ragazza, e che ragazza…e poi ho notato che ogni volta che stavamo in giardino e ti guardavo, tu mi sorridevi, accavallavi le gambe e facevi dondolare uno zoccolo, sai che è una civetteria tipica da donna?”
IO: “ Ma no dai zio, io….


LUI:” …lo so bene che non ci pensavi ed era naturale, ma questo mi eccitava ancora di più… era la tua natura…e poi ti accorgi che gli occhiali da vista e da sole che usi sono da donna?”
IO: “ Questo anche mamma me l’ha detto quando li ho presi…”
LUI:” …e ti accorgi che ti guardano più gli uomini che le donne? Quella volta che andammo in barca con amici, tu prendevi il sole e il mio collega Manlio non faceva che guardarti, stavi di schiena e sollevavi una gamba piegandola al ginocchio, tipico femminile, e avevi quel culetto perfetto e gambe da urlo…e li vedo gli amici di papà come ti guardano quando fanno le cene in giardino e tu sei sul dondolo con le tue gambe senza un pelo e perfette accavallate e dondoli uno zoccolo con i tuoi occhialini da vista femminili…e dall’anno scorso a quest’anno, chiunque dai 16 ai 17 anni sarebbe diventato più uomo, ma tu….

ti ho rivisto quest’anno e mi sono ritrovato a dire ‘ahhhh la mia nipotina…credi che mi verrebbe mai in mente di far mettere calze a qualcuno dei tuoi amici? E come mai i tuoi amici hanno sempre ginocchia sbucciate, tagli, piedi rovinati, e tu sempre perfetta, piedi curati, gambe lisce?”
IO:” Beh ci sto attento, zio”
LUI: “Appunto tesoro perché sei…. femmina”
IO: “Ma che dici, zio…”
LUI:”… e poi perché non mi hai detto no quando ti ho detto di provare calze?”
IO:” Beh zio mi avevi detto che volevi vedere colore per regalarle alla zia…”
LUI:”Una bugia, scusa, lei non le porta figurati, volevo vedere te…”
IO:”…e poi da piccolo mi piaceva mettere le calze di mamma nel bagno…”
LUI:” Ahhhh ecco, mi torna tutto”
IO:” …e poi sei il mio zione e ho capito che ci tenevi”.

LUI” Beh adesso puoi dirmi che sensazione hai mettendole, non più come gioco di bambino curioso”
IO:” Bella sensazione zio, direi splendida”
LUI” E pensi che a un “ maschio” gli piacerebbe tanto mettere calze?”
“No”
LUI:“Ecco perché tu sei…me lo dici?”
IO:“Femmina, zio? Ma solo quando sono con te direi”
LUI:“È carino che me lo dici, ma io sono stato solo più coraggioso e volevo che ne prendessi coscienza, ma credimi lo sei anche nella vita di tutti i giorni in ogni movimento che fai o atteggiamento che hai.

L’altra sera ti guardavo alla festa di mia figlia, stavi spesso in mezzo alle ragazze, ma non avevi nulla del giovanotto ‘predatore’, stavi come una di loro, sul divano con le gambe accavallate e avevi gambe più belle di tutte loro, e loro ti trattavano istintivamente in modo cameratesco come una di loro”
IO:” Ma zio, lo sai che mi piacciono le ragazze…”
LUI:” Ma mica penso che ho un nipote “checca” o “frocetto” sai? Non hai niente del gay…sei intimamente femmina per fisico, movenze e sensibilità.

Pensi che a me piacciano i ragazzi?”
IO:” Ahahaha mi suonerebbe nuovo e strano, zio…”
LUI:” E perché allora mi piaci tu, e ti voglio con le calze addosso? “
IO:” Perché sono…. femmina, giusto?”
LUI:“Si, sappi che da adesso (ma è molto che lo penso) tu sei la mia nipotina”
IO:“Sono la tua nipotina”, dissi sorridendo, e tirai una boccata con fare smaliziato
LUI (salendo in plancia)” anche come fumi e tieni la sigaretta con quel polsino piegato….

mmmm…femmina…. ”

*********

Così lo “zio”, in una fase ancora “contemplativa”, nella quale si “accontentava”, per così dire, di guardarmi, e magari accarezzarmi le gambe parlandomi…pensavo che era un gioco -quasi- innocente e divertente per me. L’erotismo era fortissimo, ma non c’era il sesso…che poi arrivò come un ciclone, prima a livello orale, come raccontato, poi…totale senza ritorno.
Mi parlò anche di questo, sudati e sfiniti, dopo una scopata di agosto in barca.

**********

“Non ci crederai ma non pensavo che sarebbe finita così, a scoparmi il nipote che poi è una nipote come ormai sai…pensavo che farti mettere calze e vedere sbocciare la tua femminilità mi sarebbe bastato, ma dopo averti vista…vivevo col cazzo duro pensando a te stesa che fumavi con le OMSA che sembrava indossassi da una vita… vedevo le belle ragazze in spiaggia che mi sorridevano ma pensavo ‘nessuna mi fa impazzire come la mia nipotina’…credimi quella volta che te l’ho messo in bocca e sono venuto non era programmato, ma non ho saputo resistere…e la sera ho giocato a Bridge con i tuoi e mi sentivo in colpa con loro, che si fidano di me al 100% e lasciano sempre che noi usciamo insieme, perché ero venuto in bocca al figlio, che poi è una figlia…”
IO:” Beh zio, dopo che lo hai fatto, sarei potuta scappare ma sono tornata il giorno dopo…”
LUI:” Già, ti sei chiesta perché sei tornata?”
IO:” Mi piaceva vederti così impazzito per me, e con tutte le mie amiche che mi dicono ‘mmm ma che bono che è tuo zio’ , tu abbia preferito me a tutte…”
LUI:”Ti preferisco a tutte..e sai cosa mi ha fatto impazzire più di tutto?”
IO:”Che metto le calze, zio?”
LUI:” Quello si certo, avrai capito che sono molto feticista come tipo, ma mi ha commosso e eccitato che dal terzo giorno che mettevi calze per me, senza sollecitazioni, mi hai detto -ricordo perfettamente- “‘ieri sono andata a una festa, sono un po’ stanca…’, o ‘mi sono alzata tardi stamattina’, e accendendo la sigaretta mi hai detto ‘uffa farai di me una fumatrice zio’.

Mi ha commosso, ripeto, che parlassi così con tanta naturalezza. “
IO: “Ahahah zio lo sai che adesso devo stare attenta in famiglia a non uscirmene con ‘sono stanca’ o ‘ieri mi sono divertita’ ? Devo davvero farmi forza e pensarci bene…”
LUI: “Certo, è normale cara. E credimi anche, che non pensavo assolutamente all’inizio che avrei fatto l’amore con te, forse mi frenava un senso di colpa che con certezza avrei avuto verso i tuoi, che sono cari amici…Ma l’altra mattina mi sono svegliato così eccitato, sudato e duro che mi sono detto:? basta, oggi me la scopo!’’”
IO:”Ma dimmi, zio, tu hai scopato tante donne di ogni età, ne sono certa, e con me ti piace?”
LUI:”Sei semplicemente la più bella scopata della mia vita, anzi scusami se facendo l’amore non parlo molto, non mi piace.

Comunque adesso se tornassi indietro, rifarei tutto, in fondo prima o poi lo avrebbe fatto qualcun altro che non ti vuole bene quanto me…”
IO:” Rifarei tutto anche io, e non posso immaginare di farlo con un altro, sono felice di essere la tua nipotina…sai che ieri notte non dormivo per il caldo e alle 2 mi sono stesa nuda sull’amaca in giardino con le calze? E ho fumato una delle HB che mi hai lasciato…””
LUI:” Brava, cara”
IO:”…e poi sono andata a letto, con le calze, ma ero eccitatissima, ma non mi è venuto di toccarmi come facevo prima…ho messo l’indice e il medio delle due mani nel buchino e mi sono allargata con le gambe spalancate e…sono venuta pensando ‘ scopati la tua nipotina, zio!’”
LUI:” Se un amore, abbiamo tutto agosto qui, vedrai…”

******

E…ho visto.

Come ho raccontato, lo zio mi scopò tutto il mese; in barca, in campagna, in auto, sulla famosa balla di fieno della sua tenuta che tanto gli piaceva come alcova. E io, una volta superati imbarazzo, paura, inibizioni e…dolore…cominciai a godere e a lanciare urli acuti, tanto che se non era una zona “sicura”, lo zio mi metteva una mano sulla bocca mentre dava i suoi colpi. In barca al largo mi lasciava sfogare…
“Credo che i tuoi urli li sentono fino a terra, cara”
Ero femmina.

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