Roberto, il figlio del mio vicino (Seconda parte)

Avevo costretto il figlio del mio vicino Gianni a succhiarmi mentre suo papà era fuori ma ce l’avevo ancora duro e pensavo che il giovane Roberto fosse disponibile ad altre avventure hardcore.

Quel ragazzo sexy era sdraiato sul sofà nel loro soggiorno e mi guardava coi suoi enormi occhi verdi. Sembrava non avesse alcuna fretta di rimettersi i vestiti dopo avere succhiato fuori tutto il possibile dalle mie palle. Lo guardavo giocare delicatamente col suo giovane cazzo, la pelle nuda che brillava per il suo sperma ed il mio.

“Piccola puttanella!” Risi mentre sentivo il mio uccello rispondere al suo sospiro. “Direi che ti è piaciuto farmelo. ”
“Tu non hai detto no. ” Replicò Roberto continuando a carezzarsi il pene.
“No, non l’ho fatto. Mi è piaciuto, caro. Dove hai imparato a fare così bene i pompini?”
“Mi ha insegnato mio zio. ” Disse tranquillamente il ragazzo. “Gli piaceva che glieli facessi. ”
“Ci posso scommettere. ” Ridacchiai. “Perché l’hai denunciato alla polizia?”
“Non l’ho fatto io.

Mia mamma ci sorprese insieme a letto. Fu lei a farlo. ”Mormorò il ragazzo.
Io mi strofinai con più forza il pene.
“Cosa ti stava facendo quando lei entrò?”
Roberto chiuse gli occhi e pompò più vigorosamente il suo giovane cazzo.
“Ero sdraiato su di lui sulla mia schiena. Lui mi stava inculando ed io mi stavo facendo una sega con forza. ”
“Eravate tutti e due nudi?” Ansimai.
“Uh hu!” Accennò.

“Io stavo per sparare il mio carico e lui stava cominciando a vuotare le palle nel mio buco del culo quando lei aprì la porta. ”
“Cristo! Cosa accadde?” Ansai.
Il ragazzo sorrise debolmente.
“Ci guardò poi andò a chiamare la polizia. ”
“Sangue di Giuda!” Esclamai eccitato e duro per quello che diceva. “E’ successo così!”
“Sì… io dissi, che non stava costringendomi ma non contò molto. Mia mamma era gelosa, pensava di essere la sola che lui fotteva oltre alla moglie, non sapeva che gli piacevano i ragazzi.


“Povero te. ” Mi avvicinai, mi sdraiai sul divano sopra di lui e cominciai a strofinare il mio sesso tra le sue gambe. Lui si avvolse immediatamente intorno a me baciando con grande desiderio la mia bocca. Impazziva per il cazzo. Non era riluttante così mi inginocchiai e cominciai a strofinare la testa del mio sesso tra le natiche del suo culo bianco e sodo. “Dimmi quanto lo vuoi dentro di te. ” Gli dissi piano.

“Oh cazzo, non lasciarmi in bianco!” Gridò rauco; aveva una voce così sexy. “Sono settimane che non vengo inculato per bene ed il tuo cazzo sembra così grosso e duro. ”
“Hai bisogno di lubrificante?” Gli chiesi.
“Solo un po' di saliva. ” Mi assicurò. “Zio Bruno usava solo la saliva quando mi penetrava e mi ha inculato da quando avevo 11 anni. ”
Quasi entrai nella sua fessura quando lo disse.

Bastardo fortunato quel Bruno! Bene, non così fortunato a dire il vero, voglio dire che lui era in galera ed io invece stavo godendo il suo libidinoso nipote. Ma sempre fortunato ad essere stato il primo a prenderlo.
Lo schiaffeggiai un paio di volte con la cappella e bagnai la sua brillante increspatura rosa con la saliva. Delicatamente spinsi un dito nel suo buco per esaminare quanto era stretto. La risposta fu ‘molto ‘ ma il suo anello era rilassato e mi permise di entrare abbastanza facilmente.

Infilai un paio di dita per allentarlo a sufficienza per il mio grosso cazzo.
“Mmmhhhh…” Si lamentò contorcendosi sotto di me deliziosamente sexy.
Gli baciai il collo e cominciai a succhiargli i capezzoli mentre fottevo la sua piccola condotta stretta. Vedevo che gli piaceva, Roberto si stava di nuovo strofinando il giovane cazzo. Gli diedi un terzo dito e lui cominciò a gridare impaziente, il suo corpo magro ondeggiava come un'onda mentre cavalcava la mia mano.

“Cosa vuoi, Roberto?” ansai emozionato.
“Il tuo… il tuo cazzo!” Ansò. “Per favore! Infilami col tuo cazzo!”
Lentamente tirai fuori le dita appiccicose dal suo ano ammirando il piccolo ‘o ‘ scuro che mi faceva l'occhiolino. Sciaffeggiai due o tre volte in buco aperto, poi posizionai il glande colante contro l’ingresso invitante. Quando fece l'occhiolino aprendosi come la lente di una macchina fotografica, la testa del mio cazzo scoccò facilmente nel suo ano.

Roberto ansò di nuovo e gridò quando mi sentì penetrargli il buco.
“Va bene, Roberto?” Gli chiesi. “Perché a me va bene. Dimmi cosa fare. ”
“Inculami!” Piagnucolò contorcendosi come un serpe sotto di me. “Spingimelo dentro completamente. Voglio sentirlo dentro di me. Voglio sentire che lo usi per incularmi con forza. ”
Gemetti di piacere. Era veramente un bad boy e mi piaceva. Quello piccola puttana eccitante! Avrei voluto fotterlo immediatamente ma sapevo di avere un cazzo grosso e mi presi il mio tempo spingendolo lentamente sempre più profondamente finché il suo giovane buco ebbe ingoiato ogni centimetro del mio grosso attrezzo di 23 centimetri.

Le mie palle erano appoggiate alle sue natiche e si lui stava lamentando ininterrottamente.
“Per favore! Per favore fottimi! Ho bisogno di essere inculato!”
“Oh sporca puttanella!” Grugnii ed afferrai il suo culo nudo e morbido con ambedue le mani. Il mio uccello duro cominciò a scivolare lentamente dentro e fuori di lui. Era una sensazione così incredibile che ci volle tutto il mio controllo per non riempire subito il suo giovane culo stretto con la mia sborra.

Il suo interno era infuocato, i suoi lombi così caldi e bagnati. Era meglio di qualsiasi cosa avessi mai avuto.
Cominciai a pompare il suo retto più duramente spingendo la mia lunghezza nel suo ano e tirandolo indietro finché ci rimaneva dentro solo la testa prima di immergermi di nuovo profondamente nei suoi intestini. Lui sgroppò e guaì sentendo che i miei colpi diventavano più veloci nel suo culo, strofinando con forza i punti sensibili che io sapevo essere in lui, stuzzicandolo per avvicinarlo sempre più all’orgasmo.

Quando le mie spinte potenti lo portarono all'orlo, presi fiato e mi estrassi dal suo buco del culo che si contorceva.
“No!” Strillò indifeso afferrandomi e tentando di tirarsi contro di me, quasi montando il mio uccello nella sua eccitata disperazione.
“Mettiti in ginocchio sul pavimento e succhiami!” Ordinai mettendomi in piedi per negare al suo culo desideroso il piacere del mio pene.
Roberto frignò desolato ma scivolò in terra, inginocchiandosi sul tappeto sporco del soggiorno e prese in bocca la mia erezione come una troia, succhiandola avidamente.

Lasciai che gustasse il suo culo scaldato dal mio cazzo e gli carezzai i capelli neri umidi di sudore mentre godevo la carezza delle sue labbra ed il tocco della sua lingua sul mio palo sensibile.
“Sei un magnifico succhia cazzi, potrei lasciartelo fare ogni pomeriggio!” Ansimai. “Ma ora sono pronto per altre azioni sul di dietro. Mettiti sul divano e mostrami il tuo buco da sgualdrina. ”
La giovane puttanella si gettò subito sopra il sofà allargandosi le natiche pallide e mostrare il suo ano ben allenato.

Mi acquattai dietro di lui ed appoggiai la cappella al suo anello stretto.
“Ohhh!” Si lamentò piano.
“Ragazzaccio” Grugnii. “Mettiti le dita in quel buco di sporco ragazzo e fottiti per me!”
Le sue lunghe dita subito scesero al buco del culo e cominciò a penetrarsi diligentemente. Praticamente stavo sbavando alla vista del ragazzo nudo che giocava col suo ano come una prostituta.
“Sei una tale troia sporca, Roberto” Gli dissi.

“Hai veramente bisogno di molto cazzo, non è vero ragazzino?”
“Per favore fottimi!” Frignò.
“Non finché non mi confessi che prostituto sei. ” Lo stuzzicai carezzandogli la fessura col mio cazzo colante.
“Io sono la peggior puttana!” Gridò. “Zio Bruno diceva che io sono buono per essere fottuto in ogni modo. Ti lascerò fare qualsiasi cosa, solo fottimi il buco. Per favore!”
“Piccolo giocattolo sporco!” Ringhiai estraendo le sue dita dal suo culo e conficcandoci di nuovo il cazzo.

Afferrai le sue anche magre e tirai il buco del ragazzo sopra il mio uccello impalandolo sino alla radice.
Roberto gridò e seppellì la faccia nel cuscino, il suo giovane culo cavalcava il mio cazzo alla grande. Io lo tenni per le natiche e colpii con forza e profondamente il buco stretto. Le mie pesanti palle schiaffeggiavano tra le sue gambe mentre io spingevo spietatamente. La sua condotta stretta stava praticamente succhiandomi il cazzo, tentando di trascinarmi indietro ogni volta che mi estraevo dal suo ano.

L'attrito delizioso mi stava portando a venire con forza dentro di lui e sentivo che la piccola puttana stava avvicinandosi a scoppiare di nuovo.
Lo alzai tra le mie braccia, così ora stava inginocchiato, con le mani contro i cuscini del sofà mentre io lo sodomizzavo. Roberto soffiava ed ansava singhiozzando mentre lo chiavavo sempre più forte. Le mie dita circondarono l'asta del suo cazzo e lo pompai mentre inculavo il ragazzo nudo.

Lui cominciò a frignare come un cucciolo preso a calci mentre sentivo che cominciava a venire. Il suo buco stringeva dannatamente intorno al mio cazzo mentre vedevo il suo sperma schizzare sul cuscino del divano.
Tenendo il giovane per i capelli lo costrinsi a leccare ogni goccia dalla stoffa marrone mentre pompavo la mia calda crema di uomo nel suo buco accogliente e soddisfacente. Gemetti in estasi mentre riempivo il suo piccolo culo sexy col mio seme.

“Oh sì! Sì!”
Roberto si inginocchiò di fronte a me e succhiò e leccò il mio cazzo per pulirlo dopo che avevo usato il suo buco del culo. Era così obbediente. Mormorai una piccola preghiera di ringraziamento a suo Zio Bruno per averlo addestrato così bene.
“E’ stata un’inculata fantastica, Roberto” Gli dissi vestendomi.
Lui era ancora seduto sul pavimento nudo, sembrava stordito e sottomesso così gli carezzai i capelli. Roberto mi guardò con un piccolo sorriso stanco.

“Hai goduto del mio grosso cazzo?” Gli chiesi affettuosamente.
Lui accennò subito col capo.
“Bravo ragazzo. Più tardi, quando tuo padre sarà tornato e starà russando nel suo letto, potrai strisciare fuori e venire nel mio letto con me. Ok? Ti darò un’altra bella inculata. E’ evidente che ne hai bisogno. ”
“Grazie. ” Bisbigliò quasi timidamente.
“Sarai il benvenuto. ” Risposi tirando in piedi il ragazzo nudo, carezzandogli il cazzo e dicendogli di non rimettersi i vestiti prima che me ne fossi andato.

Mentre attraversavo la strada vidi Gianni in lontananza; sorrisi, improvvisamente grato al vecchio ubriacone, per aver ‘prodotto’ un tale delizioso ragazzo per il mio piacere sessuale.

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