RISTORANTE E….

“Lo faremo…e presto”, ci eravamo lasciati così…. “Oh…si…” “Lo sai che quando mi metto in testa una cosa…ti piacerà, ne sono sicuro” “Anche io…e sarò senza mutande?” ” Si…calze autoreggenti, minigonna…la depiliamo tutta, così sarà più sensibile”
Sdraiata sul letto sentivi la mia lingua carezzarti il clitoride, poi le labbra morbide e aperte, poi di nuovo il clitoride. “Sentirai il fresco dell'aria proprio qua sulla patatina…ti farò fare una bella passeggiata…prova a immaginare…” “Si…si…” non potevi fare a meno di rispondere.

Stavi godendo, e tanto, e le immagini che la tua fantasia creava ti scorrevano davanti agli occhi.
Una sera di Maggio, cammiamo per la rotonda, un leggero venticello ti sfiora le gambe inguainate nelle calze, e ti stimola il sesso nudo, esposto.
Quella sensazione di fresco proprio lì basta ad eccitarti. La consapevolezza della tua nudità, pochi centimetri sopra l'orlo della gonna, ti inebriano.
Camminiamo mano nella mano. Fino al pa****tto.

Ci fermiamo un attimo. “Apri un po' le gambe” ti sussurro…. Tu sorridendo esegui. Un'improvvisa ventata di fresco ti rende di nuovo consapevole del tuo stato.
“Aprile ancora”
“Ma si vedranno le calze autoreggenti da dietro…”
“Dai…. coraggio, apri le gambe…voglio che ti sia apra la fica”
“Oddio…” gemendo. “Mi gira la testa…”
“Ti senti abbastanza troia?”
“S. si…”
“Aprile ancora un po'…”
“Ma…”
“Dai.

Aprile e basta”
“Ma sembro ridicola! Che ci faccio con queste gambe così aperte…”
“Adesso vedrai. ”
Spostandomi dietro di te ti premo il membro duro contro il suo sedere. Ti abbraccio, ma con un abbraccio innocente solo da fuori.
“Lo senti?”
“Certo…come potrei non sentirlo…mi fai venire una voglia…”
“Di che?”
“Voglia di averlo dentro”
“Averlo dentro cosa? ”
“Il tuo cazzo, stronzo, o…anche un qualsiasi altro cazzo…” Rispondi maliziosa.

Per tutta risposta ricevi un morso sul collo…. e mi stringo ancora di più contro di te.
“Chissà, forse stasera sarai accontentata…”
“Scemo…lo sai che sono bagnatissima??”
“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto…”
“Andiamo via. Andiamo al ristorante”.
Passeggiando lentamente, senza fretta. Al ristorante chiediamo un tavolo d'angolo, piuttosto appartato.
“Che bella tovaglia lunga…fa proprio al caso nostro” Ti dico ridendo
“Che hai in mente?”
“Vedrai…”
Passandoti la lingua sulle labbra
“Smettila…”
“Perché?”
“Stasera ti punisco…giuro…”
“Non vedo l'ora…”
Prendo in mano il coltello.

Un coltello di metallo, di quelli col manico pesante, arrotondato. “Stasera sei bellissima…lo sai?”
“Si…”
“Sarà che sei nuda…ti piace vero?”
“Si…mi fa sentire…strepitosamente bella e disinibita… Chiedimi qualsiasi cosa…stasera mi sento davvero senza freni!”
Passandoti il manico del coltello sulle labbra. Lentamente. “Voglio che ti carezzi con questo…” – Sussurrando – “dalla parte del manico, naturalmente…”
Tu rimani senza fiato.
“La tovaglia è abbastanza lunga, non dovrebbe vederti nessuno…e poi, anche se ti vedono, che ti importa? Penseranno che sei proprio una troia…”
“Te sei matto…”
“Fallo.

Adesso”
Gettando un occhiata intorno, ti metti il coltello in grembo. Poi, muovendoti piano, ti sfiori una coscia, risalendo piano verso il tuo sesso. Io ti guardo fisso negli occhi.
“Allora? L'hai fatto? ”
“Ci sto arrivando…Ecco. Mi sto carezzando…”
“Ti piace?”
“Da matti…” La voce ti si fa roca.
“Com'è?”
“Freddo…ghiacciato anzi…dio…”
“Raccontami…”
“Sto salendo e scendendo piano piano…ora sono arrivata quasi fino al sederino…ora risalgo…”
“Brava…adesso mettilo dentro”
“Dove?!”
“Nella fica.

Infilalo piano nella fica. Forza. ”
“S-si…lo sto facendo. Ecco…oddio, è bellissimo…”
“Non agitarti, stai ferma, o si capirà…”
Arriva la cameriera. Ordino io per entrambi. tu arrossisci un pò di vergogna.
“Che stai facendo?” ti chiedo dopo che si è allontanata, sempre sussurrando. “Sto entrando e uscendo…”
“Fammelo vedere, adesso” Lo estrai piano, mordendoti le labbra. Poi, dopo una veloce occhiata intorno, lo metti sul tavolo. Sulla tovaglia rosa.

Il manico è lucido, ricoperto di una sostanza trasparente e vischiosa.
Ci passò il dito sopra, e me lo metto in bocca.
“Mmmm…ottimo. Brava, adesso mangiamo. Normalmente, se ci riesci. ” Ridendo……Mangiamo normalmente…scherzando del + e del meno…..
Per frutta lui ordino una mela. La sbuccio. La tagliò in quattro.
“Ne vuoi un po'?”
“Si, grazie”, rispose tu
Te la passo e…. “Mettila dentro”
“Cosa??! Ma ti sei ammattito stasera?” Sussurri tu, cercando di non ridere.

“Mettila dentro e non discutere”
Prendi lo spicchio. Lo succhi leggermente per lubrificarlo, poi fai finta di mettere le mani in grembo, e lo appoggi al suo sesso. Entra senza fatica. Te ne passo un altro…..
“Adesso metti dentro anche questo……”
Esegui. Ti senti languida e sensuale, matta e incosciente, porca e bellissima.
“Adesso accavalla le gambe”
“Oooh…”
“Piacevole?”
“Si…non l'avrei mai detto ma…”
“Adesso alzati, e usciamo.

Spingile bene in fondo, perché non devono caderti, mentre cammini…”
Il piacere che viene da quei due corpi estranei è straordinario. Cammini lentamente, per paura che…”
Di corsa andiamo a casa…..entriamo……
Le mie mani raggiungono i tuoi fianchi e con un abile mossa ti libero dei vestiti e mi spoglio anch'io
Il mio fallo sobbalzando fuori dai boxer leggermente nell'aria e tu accovacciandoti te lo porti subito con le mani alla bocca “Mio Dio ma è incredibile” ridacchi, poi allunghi la mano e lo impugni, lenta ed esperta spingi in basso la pelle che ricopre il glande che comparve paonazzo ed eccitato mentre la mano incomincia a scorrere lentamente avanti ed in dietro.

Poi andiamo sul letto finisco di spogliarti rapidamente, ammirando estasiato quel piccolo ma perfetto esempio di morbidezza femminile, i seni prosperosi dai grandi capezzoli, le coscie ben tornite, le chiappe sode e muscolose, senza evidenti tracce di cellulite.
“Non so ce ci riuscirò, ma ho una gran voglia di mangiartelo tutto” mi dici dolcemente mentre riprendi a mastrubarlo lentamente. Ti metti in ginocchio mettendo in risalto il tuo splendido culo, con i seni elastici che pendono da sotto.

Mi baci il petto scendendo sempre più sino a che non arrivi al cospetto del glande, la tumida lingua spunta tra le labbra e inizia a giocare esperta mentre la mano continua a scorrere sull'asta.
Mi risucchi i testicoli in bocca succhiandoli amorevolmente.
La tua mano accarezza le mie palle mentre ti guardo estasiato mentre il mio cazzo scompare millimetro dopo millimetro nella tua gola. Ti accarezzo la morbida curva delle natiche, poi mi spingo in giù tra le cosce raggiungendo la vagina, madida di dolci umori, e accarezzo il clitoride, tu mugoli d'eccitazione affondando completamente il cazzo in gola, ed anche io gemo.

Ora hai la passerina sopra il mio volto…..infilo un dito e tu spingendo fai uscire le due fette di mela…..
“Mangiala ora” mi dici
Le metto in bocca sanno di te……tu ti volti e mi infili la lingua in bocca per assaporarle anche tu…..
“Ti piacerebbe leccarmela ?”
Ti attiro verso di me e affondo il volto tra le tue sode cosce, e con la lingua vado alla ricerca del tenero bottoncino.

Quando lo raggiungo tu lanci un gemito profondo e torni a calarti su di me affondando il cazzo in bocca e succhiandolo avidamente.
Fai scorrere in su ed in giù la bocca mentre la lingua frenetica lambisce il mio pene mentre ti lecco e accarezzo succhiando i dolci umori. La lingua frulla frenetica sul tenero clitoride, le dita giocano con le rosee labbra, penetrandoti e strappandoti gemiti di piacere
Ti sento godere e “Attenta, rallenta o mi farai venire” ma tu non sembri udirmi, comunque mi ignori anzi acceleri il ritmo delle labbra sino a che non lo senti contrarsi.

Sento il cazzo esplodere come un vulcano impazzito, scaricandoti un primo copiosissimo getto di caldo e denso sperma che si stampa sulla lingua e sul tuo palato facendoti gemere ed ingoiandolo golosamente.
Ti affondi ancor più profondamente il cazzo in gola e ti scarico il copioso seme in gola.
I tuoi movimenti si fanno più lenti mentre succhi ancora avidamente ingoiando golosamente il mio piacere.

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