(Quasi) Schiavo Per Un Giorno!

Dopo una breve presentazione e quattro chiacchiere per rompere il ghiaccio, me lo domandó: “sai qual é il mio lavoro?”. Certo che lo sapevo e sapevo anche come lo faceva. E le foto che aveva sul suo blog, me lo confermavano. Era una specie di Mistress, o almeno cosí la chiamano quelli del “settore”, una sorta di donna dominatrice o roba simile. Mi aveva cercato lei sul sito, forse leggendo i miei racconti, guardando le mie foto, pensava che fossi un potenziale “cliente”.

– “Só di cosa ti occupi Vanessa. Sei una di quelle Signorine con la frusta, guanti in pelle e giocattoli strani che prende a sculacciate, se non peggio, gli uomini che si affidano a lei” Gli risposi.
– “A molti piace Chase!” Scrisse serafica lei.
– “Piacere? Cosa c'é di bello e piacevole nel farsi prendere a calci nelle palle?” Continuai immedesimandomi come un fantomatico cliente e mettendomi istintivamente una mano sopra le palle come a proteggerle.

– “Da come lo dici sembrerebbe tutto lí e comunque se non lo provi, come fai a giudicare?” Continuó Vanessa.
– “No, ti ringrazio dell'offerta, ma come direbbe qualcuno, rifiuto e vado avanti anche senza questa esperienza!” Cerco di conlcudere io.
– “Andiamo Chase. Lo só che in fondo in fondo vorresti provarla questa cosa. Ho letto i tuoi racconti, le tue storie, Natsumi, Kaori e prima ancora tua cugina.

Ti piace che ogni tanto qualcuno si prenda cura del tuo uccello, senza che tu debba pensare ad altro. Forza, incontriamoci, non te ne pentirai!” Provó ad ins****re lei.
Quella sera la nostra chiacchierata On Line si concluse con il nulla. Io non ero convinto della sua proposta (ma qualcosa inizió a farsi strada nella mia testa) e Vanessa non si spinse oltre. Peró ci promettemmo di risentirci qualche giorno dopo. La “conoscevo” da poco piú di sei mesi e non l'avevo cercata io, o meglio, avevo dato una sbirciatina al suo sito per curiositá, ma non gli avevo mai chiesto “l'amicizia”.

Lo fece lei poco tempo dopo, notando che tra le visite della sua pagina, c'era il mio nome. I primi tempi ci furono i soliti messaggi e commenti piú o meno banali sulle foto caricate da entrambi in Rete, tipo “ti riempirei quella fica di sborra”, “mi svuorerei le palle su quelle tue enormi tette”, “che bel culo”, “vorrei sentire Chase il tuo cazzo dentro la mia fica” e cose simili. Fino a quando non mi chiese se avessi qualche foto o video in piú.

Allora gli diedi un paio di Link dove avevo caricato parecchi album su di me (ma a volto coperto). Da quel momento partí una fitta corrispondenza, Vanessa aveva capito che non ero il solito fake della Rete. Cosí una sera, quando ormai avevamo superato da tempo la fase stile “mi piace” di moda ormai sui social network sulle nostre foto di nudo, iniziammo a “chiacchierare” in chat. La prima parte l'avete letta poco sopra, questo il seguito circa dieci giorni dopo:
– “Ti vedo Chase, sei On Line.

Allora? Hai pensato alla mia proposta?”
– “Non lo so Vanessa, non dico che non vorrei provare, ma un conto é farsi fare una sega, masturbarsi. Un altro é farsi torturare l'uccello”
– “Forza Chase, lo só che vuoi farlo. E poi non é come pensi. Quello cha faccio io, é far provare ad un uomo altri piaceri con altre tecniche oltre la semplice sega. Non sempre mi calo nel ruolo di Mistress, anzi, io non sono proprio come loro, a me piace tormentare i vostri uccelli! E comunque non esiste solo il gioco schiavo/dominatrice, ci sono anche altre possibilitá, dipende dalla situazione, dalle regole date all'inizio da entrambe la parti” Cercó di spiegarmi lei.

– “Se dico che accetto, come funziona ‘sta cosa? Quanto mi costa? No, guarda, lasciamo perdere…. ti stó solo facendo perdere tempo” Provai a chiudere il discorso.
– “É questo quello che pensi? Che lo faccia per soldi? Se fossi stato uno qualunque, uno di quelli con la panza, puzzolente, dall'aspetto sfigato, forse ti darei ragione. Ma questa volta é diverso. Ogni tanto io e Luisa cerchiamo volontari per i nostri video da mettere On Line.

Tu ci sembravi….. ci sembri, il candidato ideale. Come giá ti ho detto, ho letto le tue storie su quando ti facevi segare da tua cugina o le tue amiche. Ed ho visto anche i tuoi video amatoriali, tra i tanti mi ha colpito quello dove ti metti da solo un'asta di ferro lunga 30cm dentro il buco del tuo uccello. Ecco perché ti ho cercato. Insisto, vedrai che ci divertiremo e poi nessuno a mai parlato di soldi.

Comunque vedila cosí: tu avrai un'altra storia da raccontare e noi un altro video per farci pubblicitá!” Continuó Vanessa.
Luisa. Non si era mai parlato di una seconda persona. E non avevamo parlato nemmeno di farmi riprendere durante l'eventuale seduta masturbatoria. Ma per i dettagli c'era tempo. Alla fine mi aveva quasi convinto. Anzi, mi aveva decisamente convinto, visto che la settimana successiva ero giá sotto casa sua. Vanessa abitava in una casa isolata poco fuori la mia cittá.

Una volta arrivato nelle vicinanze del suo appartamento, parcheggio la mia auto a diversi minuti (non si sá mai qualcuno mi riconosca) dalla sua residenza, lascio in auto tutti i miei documenti, compreso il cellulare e mi dirigo alla sua abitazione. Sul citofono leggo solo i loro nomi, Vanessa & Luisa. A quanto pare anche le ragazze ci tenevano all'anonimato. Mi aprono, attraverso un lungo vialone ed un minuto dopo sono davanti alla porta di casa loro.

Quella che mi accoglie dovrebbe essere proprio Vanessa. É come nelle foto: altezza circa 170 cm, magra con i capelli lisci non troppo lunghi ed un seno prosperoso. Solo il suo viso mi é nuovo, anche lei lo aveva “nascosto” in Rete.
– “Ciao, tu devi essere Chase, ma qual é il tuo vero nome?” Esordisce sorridendo Vanessa.
– “É importante il mio nome? Comunque piacere di conoscerti, sei ancora piú bella dal vivo” Rispondo sorridendo.

E bella lo era davvero, al di lá del suo fisico prorompente, quasi necessario per la sua “attivitá”, anche il suo viso faceva la sua parte, rimaneva molto delicato e pulito. In effetti stonava con il suo “lavoro” e l'abbigliamento con il quale mi aveva accolto. Un look quasi aggressivo per un faccino cosí pulito, sembrava un paradosso. Persino i suoi capelli rossi naturali gli donavano un'aspetto sexy piuttosto che hot. Una volta dentro, ci scambiamo le solite chiacchiere di convenienza e mentre parliamo, mi offre un aperitivo.

Dopo un pó si arriva al dunque e mi spiega le poche regole base del gioco. Fondamentalmente sono solo due, mi dice Vanessa mentre inizia a spogliarmi. La prima é ovviamente non toccare se non autorizzati, la seconda é tenere a mente la Safeword, una parola che in caso di giochi troppo spinti, ferma tutto. Ovviamente, continua lei, se deciderai di farne uso, magari anche subito, la storia finisce qui ed ognuno per la sua strada.

Lo dicevo io, faccino dolce, ma bella decisa la tipa. Allora mentre lascio che mi tolga gli ultimi indumenti, anche io detto le mie regole, che poi sarebbe solo una: non voglio il video. Vanessa capisce che non voglio “pubblicitá” e mi dice di non preocuparmi, a quello ci penseremo dopo. Ora sono nudo davanti a lei che sembra non guardarmi. Quindi mi prende per mano e mi accompagna in bagno suggerendomi di fare una doccia.

Lei mi avrebbe raggiunto di lí a poco. Che atmosfera strana! Ma comunque eccitante. Mentre mi insapono, assaporando l'attesa di quello che verrá, il sangue comincia ad affluire lungo il mio pisello che inizia giá a gonfiarsi. Vanessa torna quasi subito, avvolta in un costume rosso fuoco ed una mascherina dello stesso colore che le copre gli occhi. Che fica, ovviamente dieci volte meglio che in foto. Le sue enormi tette ora sono ben visibili.

Di che misura sono? Una terza abbondante? Una quarta? Vorrei strapparglielo per riempire le mie mani con quei due cocomeri, giocarci, succhiare quegli enormi capezzoli! Ma cerco di controllarmi. Poi subito dopo dalla porta spunta un'altra ragazza, si presenta e mi lancia una specie di passamontagna nero. Doveva essere Luisa, colei che avrebbe filmato tutto e quel cappuccio di cotone nero era per me, per nascondere la mia identitá. Il suo fisico é meno imponente di quello di Vanessa, lei è decisamente magra, piú minuta.

Indossa un custume, come la sua amica, di colore verde acido che risalta la sua abbronzatura. Ora si che il mio cazzo diventa bello tosto. Se ne accorgono entrambe e mentre accende la Videocamera, Luisa mi dice che ora ci avrebbe pansato Vanessa al mio uccello. Quindi la lascio fare e mentre l'acqua scorrendo mi toglie il sapone, inizia a farmi una sega. Non perde tempo. Meglio cosí, le mie palle sono giá pronte ad esplodere.

La sua mano é delicata come il suo viso ed il mio cazzo, giá gonfio per averla vista quasi nuda, diventa subito dritto. Vanessa continua a smanettarlo, ma si ferma quasi subito. Poi fa un passo indietro, prende da un mobiletto della schiuma da barba, delle lamette usa & getta, delle piccole forbici e torna verso di me nuovamente. Capisco che vuole depilarmi l'uccello, ma gli dico di non farlo, lo preferisco cosí. Allora mi mette una mano in bocca come per zittirmi e mi ricorda che dal momento in cui ho varcato la soglia di casa sua, ho accettato implicitamente che fosse lei a “Comandare” in tutto e per tutto.

Inizia a tagliarmi i peli superflui con le forbicette ed ammetto che la cosa mi piace. Mentre lo fá, accarezza il mio uccello dritto e gonfio. É davvero brava! Tiene il mio uccello in erezione per facilitare la depilazione ed in piú mi masturba. Tolti i primi peli, passa alla lametta. Agita la schiuma da barba, se la versa su una mano e me la spalma sull'uccello. Ma il modo in cui lo fa, é sempre segandomi.

La sua mano fa su & giu per diversi secondi ed io inizio a sentire lo sperma fermentare nelle palle. Ma Vanessa non mi lascia godere, si assicura che il mio cazzo sia sempre dritto e si ferma sempre un momento prima dell'imminente orgasmo. Quindi continua a depilarmi. Con una mano mi tira le palle e con l'altra passa il rasoio. Prima il testicolo sinistro, poi il destro ed infine per una pelle (o palle) piú liscia, stringe con forza entrambe le mie sfere.

O meglio, stringe la sacca scrotale poco sotto il mio pisello e lascia spuntare entrambe le palle dal suo pugno. Un misto dolore e godimento attraversa il mio corpo, lei intanto con i testicoli in tiro continua a passare la lametta. Finito di rasare le mie sfere, passa al mio uccello sempre dritto. Una volta, due, tre, poi gli fá anche il contropelo. Ora é completamente liscio. Quindi prende il soffione della doccia e mi dá un'ultima rinfres**ta.

Alla fine mi invita ad uscire dal box ed a seguirla. Scendiamo delle scale e dopo pochi secondi entriamo in una stanza, che tutto sembra fuorché una camera. Decisamente grande, con un mobilio essenziale e due scrivanie con strumenti “strani”. Al centro una specie di lettino, anzi é piú una tavola, a forma di “X” con dei braccialetti (catene?) agli incroci. Mi fá sdraiare cercando di legarmi mani e piedi. Faccio un pó di resistenza, ma Vanessa capisce che per me é una situazione nuova e mi spiega che é per la mia “sicurezza”, che durante la masturbazione potrei avere qualche s**tto provocato da riflessi involontari e farmi male.

OK, gli credo. Ora sono immobilizzato. Braccia e gambe sono legate. E mentre Vanessa mi gira intorno accarezzandomi da ogni parte, Luisa sistema la telecamera su un cavalletto. Poi si avvicina anche lei a me e partendo dai piedi, fá salire la sua mano fino alla coscia, per poi afferrare il mio pisello. Lentamente mi masturba, giusto il tempo per far allontanare Vanessa che si avvicina al bancone “strumenti vari” e torna verso di me con un tubo del dentifricio.

Luisa smette di segarmi l'uccello, ma continua a stuzzicarlo giocando con le mie palle, intanto Vanessa versa un bel pó di dentifricio sulla mia cappella, la copre completamente, ed aiutandosi con l'altra mano che allarga leggermente il buco del mio pisello, ne mette una piccola quantitá all'interno. Avverto un certo bruciore. Poi prende il posto di Luisa, inizia a tormentare le mie palle ed accarezzarmi tutta l'asta. Sento sempre di piú la sborra che reclama una via d'uscita.

Mi guarda e capisce che sono quasi al culmine. Allora afferra con la mano tutto il mio cazzo dritto e delicatamante la fá salire verso l'alto portandosi dietro la pelle del mio pisello ricoprendo la cappella con la stessa. Lo risalita della sua mano porta con sé lo sperma incanalato lungo l'asta, che uscendo fuori senza schizzare, mi provoca un fortissimo bruciore, tutta la cappella la sento bruciare. Colpa del dentifricio penso. Emetto un gemito, quasi un piccolo urlo, mentre vedo la sborra colare lungo i lati.

Vanessa si allontana di nuovo, la vedo prendere un flacone dal bancone. Cos'é? Crema? Vasellina? No, sembra del dopobarba. É del dopobarba! Non facccio in tempo a realizzare, a riprendermi da quel bruciore e la vedo versarmi metá flacone sul mio pisello. Il bruciore del del dentifricio, unito al dopobarba, mi fanno fare un balzo in avanti con bacino. Sento il mio cazzo andare a fuoco. Ma niente é al confronto di quando afferra nuovamanete tutta l'asta e cerca di tirar fuori altro sperma.

Con un dito gioca con il prepuzio, poi con il pollice ruota intorno alla cappella fino a quando un'altra colata di sborra viene fuori. Urlo qualcosa mentre vedo e sento il mio uccello in fiamme venire. Poi stringe con forza la mia asta, quasi a soffocarmi il pisello, la forte presa gonfia la mia cappella che apre il suo buco sulla punta. Successivamente con la sinistra versa altro dopobarba dentro il mio cazzo. Il bruciore questa volta é fortissimo, maggiore di quello precedente e diventa quasi insopportabile quando con il dito medio sfiora tutta l'asta facendo uscire altre gocce di sperma.

Il mix di sborra e dopobarba dentro il canale del mio cazzo é una nuova sensazione che ammetto mi piace. Sembra che qualcuno stia disenfettando la mia vescica dall'interno. Vanessa mi lascia qualche minuto di riposo, ed in quel lasso di tempo si spoglia. Finalmente la vedo nuda, anche se il costume giá lasciava intravedere qualcosa, ma non la sua fica, rossa come i capelli e dipilata leggermente sui lati coscia. Il breve dolore/bruciora lascia posto all'eccitazione di penetrarla.

Mi gira intorno, si lascia osservare mentre mi tocca. Poi sale sul lettino, si mette a gambe aperte e lascia che la osservi da sotto. Con un piede mi schiaccia le palle, le spinge verso il basso con forza, lo fá piú volte, spinge e lascia, spinge e lascia. Lo stiramente fá muovere l'asta del mio cazzo dritta, avanti e indietro. Si ferma qualche secondo e piega le ginocchia. Penso: “forse mi svuoto dentro di lei”.

La vedo scendere, si abbassa, la sua fica rosso porpora é ad un centimetro della mia cappella. Porto la testa dietro assaporando l'imminente penetrazione….. che non avviene. La osservo, cosa aspettta? Le mie palle stanno esplodendo! Poi all'improvviso si accarezza la fica, mi guarda in modo provocante ed inizia ad urinare. Un getto di piscio caldo inonda il mio cazzo, quindi interviene anche Luisa, che nel frattempo si era denudata pure lei, ma ero troppo preso da Vanessa per notarlo.

Allunga una mano sul mio cazzo, ma invece che masturbarmi, usa quella pioggia dorata per sciacquare il mio uccello. Il cuore batte a mille. Quanto dura questa tortura? Dopo che Vanessa si é svuotata su di me, scende dal lettino per far posto a Luisa. Lei invece che schiacciare le mie palle con i piedi, le prende a calci. I colpi, uniti ai miei testicoli gonfi, mi fanno male. Fortunatamente smette quasi subito di giocare a pallone in mezzo alle mie gambe.

Quindi si mette a gambe aperte sopra il mio viso. Vorrei toccarla, leccarla ovunque e sbatterglielo dentro fino a farglielo arrivare in gola. Ma sono loro oggi che comandano. Mentre osservo finalmente la sua fica liscia come il marmo, Luisia inizia a masturbarsi, la sua mano scivola lungo le grandi labbra avanti e i dietro. Continua con un ditalino veloce, fino a quando sfilando il suo dito medio che scivola fuori, anche lei inizia a pisciarmi addosso! Una pioggia calda di acqua gialle finisce sul mio petto, poi sul mio viso.

Giro la testa su un lato, ed un fiume di piscio entra nelle mie orecchie. Allora si avvicina Vanessa e con entrambe le mani, cerca di mettere di nuovo la mia testa rivolta al soffitto. Chiudo la bocca, ma il getto d'acqua d'orata mi riempie comunque la faccia, inumidisce il “passamontagna”, respiro a fatica e la sua urina si insinua nelle mie narici. Nessuno mi aveva mai pisciato sul viso e…. e devo dirlo… tutto sommato mi piaceva! Dopo che anche Luisa si svuota su di me, le ragazze mi lasciano respirare per un pó.

Mentre guardo l'orologio attaccato alla parete e mi rendo conto che é giá passata piú di un'ora, vedo che torna verso di me Vanessa con una s**tola grande come un pacchetto di sigarette ed un'asta di ferro. Anche Luisa si avvicina, mi libera un braccio e dice che posso toccarla, se voglio. Certo che voglio! Inizio dalle sue tette, una seconda abbondante, belle sode e piene. Ci gioco, le stringo, stuzzico i suoi capezzoli ed intanto sento il mio cazzo pulsare sempre di piú.

Poi passo alla sua fica, struscio la mano in mezzo al suo spacco ancora bagnato, forse di urina o forse dei suoi umori. Il mio pisello continua a pulsare, lo sento gonfio e lo vedo dritto come non mai. Allora Luisa si allontana, ma non prima di avermi legato di nuovo. Intanto, come in una perfetta staffetta, Venessa gli dá il cambio ed inizia a segarmi il cazzo. Tre o quattro masturbazioni classiche su & giu della mano, giusto per essere sicura che il mio cazzo rimanga bello dritto.

Poi inizia a mettermi dentro il buco della cappella l'asticina di ferro. Piano piano, centimetro dopo centimetro, lentamente me la butta tutta dentro. La sento arrivare fino alla sacca scrotale, dall'interno la sento che smuove qualcosa. Uno spasmo parte dal mio cazzo, sento che potrei venire da un momento all'altro. Allora Vanessa mi mette una mano sul petto come per rilassarmi. Poi collega con un filo la s**tola tipo pacchetto di sigarette all'asticina di ferro.

Torna a massaggiarmi i testicoli e poi….. e poi quella piccola scossa che attraversa tutto l'interno del mio pisello! Faccio un salto in avanti con il bacino emettendo un gemito. Quella s**tolina, alimentata forse da una piccola batteria, era uno stimolatore. Un “vibratore” da uomo. Vanessa continua con quelle piccole scosse, una volta, poi due, tre, fino a quando il mio cazzo esausto, non espelle una quantitá esagerata di sperma. Non schizzo normalmente, sento solo la sborra incanalarsi lungo l'asta, uscire dai bordi del buco della mia cappella, con un'unica interminable spruzzata come se stessi pisciando.

Guardo il mio cazzo e noto l'intera asta coperta di crema bianca. Quello che vedo é una quantitá esagerata di sperma uscire da tutte le direzioni del mio grosso fungo. Sembra una bottiglia di spumante agitata per troppo tempo che finalmente viene stappata. Finito il fiume di sperma, Vanessa sfila l'asta e prende delle corde. La prima la lega intorno alla mia cappella ancora gonfia e la blocca al soffitto su una specie di carrucola.

La tira mettendo in tensione il mio uccello che si allunga e sfina come una molla. Con un'altra corda mi lega un testicolo, gli fá un nodo tipo cappio e la blocca su un tirante laterale. Stesso lavoro per l'altra palla. Ho il pisello tutto in tiro. Poi Vanessa ad ogni corda aggiunge piccoli pesetti aumentando la tensione. Di riflesso alzo il bacino, penso “qui mi si stacca qualcosa”. Quindi si avvicina al bancone e prende una mini frusta con la quale inizia a colpire il mio cazzo.

Un colpo, due, poi un altro ed un altro ancora. Successivamante passa alle mie palle rosso fuoco per la tensione. Vedo anche le vene che circondano i miei testicoli. Colpisce con il mini frustino anche quelle. Un grido di dolore esce dalla mia bocca giá al primo colpo, ma Vanessa continua a colpirle, prima una, poi l'altra, poi di nuovo una volta a destra e una a sinistra, continuo a lamentarmi. Alla fine si ferma.

Finalmente! Mentre posa tutti i “giocattoli”, Luisa mi libera di tutte le corde e vedo cadere in mezzo alle mie gambe come un peso morto, le mie palle ed il mio pisello. Torna Vanessa ed inzia a masturbarmi, in pochi secondi mi diventa di nuovo dritto, allora smette. Accarezza la cappella e si allontana. Entrambe mi girano intorno senza fare nulla. I minuti passano ed il mio cazzo inizia a perdere l'erezione. Allora ci pensa Luisa, lo prende anche lei in mano, ed inizia a farmi una sega.

Di nuovo mi diventa dritto e sento la sborra riempirmi il canale lungo il mio pisello. Forse ci siamo, é arrivato il momento di svuorarmi. Ma anche lei sul piú bello si ferma e torna a girare intorno al tavolo. Non ce la faccio piú, le mie palle potrebbero eplodere da un momento all'altro. Iniziano seriamente a farmi male, gonfie di sperma che non trova una via d'uscita. Cerco di dire qualcosa, ma Vanessa mi precede: “Ora Chase, dopo mezza giornata di giochi e torture, il numero piú bello di tutti.

Un classico, ma anche un sempreverde. Te lo facciamo diventare duro, quando poi avvertiamo che stai per venire, ci fermiamo, per poi ripartire poco dopo. Ti masturberemo fino allo sfinimento”.
E non scherzava. Andarono avanti per quasi un'ora masturbandomi con il classico sitema della mano su & giú! Sega, cazzo dritto, riposo! Di nuovo: sega, cazzo dritto, riposo! Usai la Safeword, dovevo svuotarmi e volevo che mi lasciasse sborrare, ma disse che ormai non valeva piú visto che non c'era piú nessuno strumento a tormentare il mio cazzo.

La senzazione di quella lunga masturbazione non é facile da spiegare. Le palle iniziano a farti davvero male, nello stomaco avverti anche una strano fastidio e la cappella inizia ad assumere dimensioni esagerate (per non parlare del colore rosso fuoco dovuto al continuo sfregare delle mani durante la sega). Dopo un'ora abbondante di masturbazione, Vanessa sale sul lettino e finalmente mi dice che é arrivato il momento di svuotare il mio bel cazzo gonfio.

Mentre con la pianta del piede gioca con il mio uccello che torna di nuovo in erezione, con il pollice stimola la mia cappella esausta. Nota che il mio cazzo stá per scoppiare e lentamente si abbassa sulla mia asta. Vedo il rosso del suo pelo avvicinarsi al mio cazzo e l'idea che sto per inondarla, fá pulsare ancora di piú il mio uccello! La vedo avvicinarsi, sento la sua fica sfiorare la mia cappella, avverto i suoi peli punzecchiarmi, ci siamo.

Ma invece che infilarsi dentro il mio pisello sfinito, se lo fá scivolare tra le sue grandi labbra. Inarca la schiena, poggia le sue mani dietro di sé ed inizia a strusciare la sua fica lungo la mia asta. Intanto Luisa prende la telecamera e ci riprende da un lato. Vanessa continua a masturbarmi con la sua fica, continua a strusciarsi lungo il mio uccello, sento il calore della sua fica, il pisello mi pulsa da morire, sento i primi spasmi dentro le palle, le sue grandi labbra avvolgono quasi completamente il mio palo mentre continua a segarmi….. la sborra inizia a salire, la sento….

eccola… le prime gocce spuntano fuori e poi….. e poi spingo, spingo con forza il mio cazzo su Vanessa ed una lunga interminabile schizzata esce dalla mia cappella… un lungo fortissimo getto la colpisce sul mento… un secondo spruzzo sbatte sotto un suo seno… poi un'altra schizzata, ed un'altra ancora….. continuo a spingere… a sborrare, a liberarmi… gli schizzi vanno in tutte le direzioni, lo stomaco di Vanessa é farcito di crema calda ed io continuo a venire… lei mi aiuta con la mano, spinge la mia asta con forza nel suo spacco mentre si struscia… spruzzo ancora una volta, due, tre… tutto il carico di sperma esce in quelle dieci, undici abbondanti schizzate che bagnano Vanessa ed il lettino come se avesse piovuto sperma dal tetto in una giornata di tempesta sborreale! Ancora qualche spasmo del mio cazzo, ma ormai le mie palle sono definitivamente svuotate e quello che vedo è il mio uccello che si agita per nulla.

Finalmente finisce tutto e le ragazze mi liberano. Io rimango qualche secondo ancora sdraiato e mentre Vanessa si allontana, Luisa si attiva per pulire tutto. Allora mi alzo cercando la direzione del bagno e mentre mi incammino, noto che in mezzo alle gambe ho un pisello che sembra sia stato in guerra. Spompato come non mai e con due palle mosce che mi arrivano alle ginocchia.
La doccia é veloce, sono sfinito e non vedo l'ora di tornare a casa per mettermi davanti alla TV con una birra in mano.

Le ragazze mi salutano e Luisa mi accompagna verso l'uscita. Prima di congedarmi mi dice che la giornata di oggi é stata piú per “lavoro”, per sponsorizzare il loro sito, piuttosto che per piacere personale. Poi mi dá un biglietto di carta con su scritto il suo numero di cellulare privato, facendomi notare che non é sua abitudine elargirlo cosí facilmente. Mi dice che se l'avessi chiamata, magari potevamo passare una serata io & lei insieme.

Mi dá un bacio sulla guancia e mi saluta chiudendo la porta. Prendo la direzione della mia auto guardando il foglio ed immediatamente prendo la mia decisione. Certo che ti chiamo, penso, ho toccato con mano la tua fica senza scoparti. Mi hai fatto vedere il tuo giocattolo in mezzo alle gambe e poi come una bambina dispettosa me lo hai tolto di mano.
Mi tocco il pisello ancora dolorante mentre di sdraio sul divano.

Un pó di relax, qualche giorno per ricaricarmi e la prossima volta saró io a mandare il tuo posto piú intimo in fiamme Luisa! Promesso.

chasedessler@katamail. com.

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