Prima esperienza (parte 2^)

Nei giorni che seguirono ero euforico, attendevo con impazienza la serata del sabato, sperando che non si trasformasse tutto in un’unica ed inripetibile avventura.
Trascorsi una settimana da bravo scolaro e ragazzo a modo, non avrei voluto creare problemi ed essere nell’impossibilità di uscire.
Anche se mi sembrò che fosse la settimana più lunga della mia vita, trascorse come tutte le altre, e venne la sera del sabato.
Caso volle che il mio amico Bruno, non era disponibile a causa di una stupido incidente ciclistico, quindi ero solo, non cercai collaborazione, avevo il timore di rovinare tutto e fu la mia fortuna.

Entrai in nella galleria che lo spettacolo era già iniziato, avevo il cuore in gola, attesi con ansia che le pupille si adattassero alla semi oscurità, meraviglia delle meraviglie, notai subito la Signora ed il marito che mi fece un cenno, cerano solo loro, era una serata che malgrado fosse prefestiva era stata disertata dai normali frequentatori, dato che in un altro cinema della delegazione proiettavano un film di lunga più interessante.
Aggirai le file di poltroncine e mi sedetti vicino alla Anna (nome fitt.

della Signora) il marito era dopo di noi non certo per creare un paravento ad occhi indiscreti, ma per coprire la porta d’ingresso e poterci ammirare comodamente, la prima cosa che mi chiese fu del Bruno, ed io molto brevemente le detti la motivazione della sua assenza.
Non mi sembro eccessivamente contrariata dalla sua assenza, anzi dette subito inizio ai giochini che visto la nostra solitudine e le scene molto buie della pellicola si spinsero ben oltre quelle del sabato precedente.

Durante quel ruscamento mi chiese se ero contrariato nell’accettare qualche toccatine da parte del marito, come avrei fatto a dirle di no e quindi acconsentii, e il Franco (nome fitt. Del marito) avuta la mia risposta positiva si posiziona all’altro mio lato.
Sentii subito che prese possesso del mio cazzo prima con le mani e li a poco con la bocca, mentre io mi dedicavo con mani e bocca alla Anna, poi anche lei si chinò per farsi anche lei la bocca col mio cazzo, che oramai era prossimo ad eruttare, in concomitanza mi ritrovai il cazzo del Franco nella mano sinistra che iniziò ad eseguire un leggero saliscendi, tanto per ricambiare il godimento che mi stavano dando.

Sentii che si bisbigliarono alcune brevi parole ed entrambi smisero quello che stavano facendo, la Anna allora elogiando la mia disponibilità e la mia maturità sessuale, mi propose di recarmi nella loro abitazione, assicurandomi che non mi sarebbe certo successo nulla di grave, anzi avremmo potuto dare sfogo liberamente alle nostre fantasie.
Cosa pensate che risposi……un bel SI, corredato da un ampio sorriso, ci ricomponemmo ed uscimmo, per raggiungere la loro auto.

Il Viaggio non fu lungo, dato che ci spostammo in una delegazione a quattro chilometri verso ponente.
Durante il tragitto fu occasione per la coppia di ribadire la loro serietà, specificando le loro attitudini sessuali, entrambi bsx, con lui appassionato guardone e a volte partecipe, quando accettato, agli incontri della moglie con i suoi amanti, e della loro predilezione per ragazzi giovani.
Chiaramente dato che dimostravo di più dell’età effettiva, mi attribuii l’età di 19 anni, ed ebbero anche da parte mia le assicurazioni della mia serietà e della mia disponibilità completa a tutti i giochino che mi avevano esposto.

Raggiungemmo il portone dello stabile, senza grossi sotterfugi, che danno sempre sentore di un qualcosa di losco, entrammo e fatti i due piani di scale ebbi accesso alla loro abitazione, che risulto semplice e curata.
Mi fecero accomodare nel salottino e Franco mi offri un’abbondate razione di liquore, che mi dette subito una carica d’euforia, nel frattempo la Anna si era assentata, per ricomparire nel giro di pochissimi minuti vestita, si fa per dire, di uno splendido completino sexi, calze nere con grepier (non so esattamente come si scrive)
Sedutasi al mio fianco inizio a baciarmi con passione, mi ordinò di liberarmi dei vestiti, che feci con rapidi movimenti e mi ritrovai nudo col cazzo alla merce della Anna, che lo accarezzava elogiandone non solo le dimensioni ma la splendida durezza, scappellato e tenuto fermamente alla base lo mostro al marito, che nel frattempo si era anch’esso denudato, iniziando i paragoni tra i due cazzi che svettavano, quello del Franco era decisamente più piccolo sia come lunghezza che diametro, che costatai poi adatto ad iniziare un culo alla penetrazione.

Ci trasferimmo in camera da letto e li i due coniugi iniziarono a darmi e ricevere godimento, inizialmente con la bocca prima dell’uno e poi dell’altra, quando la Anna inizio a farmi un pompino che ancora ora ritengo da sballo, mi ritrovai vicino alle bocca il pisello del Franco che tentava di introdursi, l’alcol e l’eccitazione mi fecero socchiudere le labbra per accogliere quel pezzo di carne, che trattai alla stregua del mio nella bocca della Anna, notai subito d’aver imparato a pompare, dato che nel giro di alcuni minuti mi sentii riempire la bocca di sperma, che però sputai all’istante.

La Anna accortasi del fatto, si distacco dal mio pene per venirmi a baciare, perlustrò con la lingua l’interno della mia bocca come per carpire gli ultimi residui dello sperma che suo marito mi aveva riversato nella bocca, nel mentre eseguiva la suddetta operazione, mi monto sopra e s’impalo sul mio cazzo, inizio da parte sua un frenetico saliscendi che sfociò in un duplice orgasmo che ci raggiunse in contemporanea, chiaramente il tutto senza che il pene fuoriuscisse dalla vagina.

Rimanemmo per alcuni minuti in quella posizione, abbracciandoci e baciandoci delicatamente, come possono fare due amanti innamorati, sino a quando fummo riportati nel mondo reale dal Franco, che ci porgeva due bicchieri dello stesso prodotto di distilleria che prima mi aveva propinato.
Ci distaccammo da quell’abbraccio e iniziammo a prendere respiro, ingurgitando quella bevanda che ci riscaldava le viscere, sarebbe stata ora che io rincasassi, ma malgrado già mi giungevano alla mente le lamentele della mamma, che si preoccupava principalmente del mio sonno più che delle mie necessità erotiche, non riuscivo a distaccarmi da questi nuovi amici.

Fu la sveglia sul comodino la cui lancetta delle ore aveva già superato abbondantemente le ore 24,00, che mi fece ritornare nel mondo reale, ma quando dichiarai la mia necessità di portare le mie giovani membra nel mio solitario lettuccio, la Anna con un leggero disappunto disse “ come oggi non riesco a bere la tua calda sburra” fu come se mi avessero dato una scossa elettrica, il cazzo si inalbero istantaneamente, era chiaro che avrei dovuto fare un bis……
La Anna a quel punto scese verso il paletto che avevo tra le gambe ed inizio la sua opera, la posizione che prese fu di molto vicina a quella del 69, quindi introdussi il busto tra le sue gambe ed iniziai a titillarle il clitoride con la lingua, che si trasformo in breve tempo in una vera e propria mangiata di fica.

Mentre eseguivo la suddetta operazione mi si parò davanti agli occhi il cazzo del Franco, che sfiorandomi il naso entro prima nella fica della Anna, tanto per lubrificarsi, per poi appoggiarsi nell’orifizio posteriore.
La scena era chiaramente a pochi centimetri dai miei occhi, vidi lentamente entrare completamente il pene nel culo ed iniziare un lento movimento di pompaggio, ad un ritmo crescente, sino a quando, più per coincidenza che per calcolo, sfociò in un triplice orgasmo, il mio nella bocca capiente della Anna, il suo sul mio viso che s’allago da un liquido vischioso e Il Franco nelle viscere della Consorte.

Sentii il canale che porta il liquido seminale, trasportare tutto il mio godimento verso la bocca della cara amante, che non perse nulla di ciò che gli donai, anzi con un’operazione d’aspirazione ne trasse la massima quantità possibile.
Questa volta quando ci liberammo dal groviglio di corpi, non vi furono opposizioni alla mia operazione di vestizione, anzi Il Franco l’esegui anch’egli, con la chiara intenzione di riaccompagnarmi a casa.
Salutai La Franca con un bacio e uscimmo, dirigendoci silenziosamente verso la macchina, ma quando fummo partiti il Franco inizio non solo ad elogiare la prestazione che avevo avuto con loro, ma l’intenzione che il tutto non terminasse quella sera, anzi mi dette il loro numero di telefono, pregandomi di chiamarli quando avessi un paio d’ore a disposizione per un incontro, anche se era durante la settimana e giornaliero, aggiunse che l’indomani pomeriggio se avessi voluto avrei potuto essere della compagnia.

Non disii ne no ne si, ma un chiaro NI.
Nel frattempo raggiungemmo casa mia e mi salutò con una stretta di mano, come si fa tra uomini.

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