Piccoli problemi di vicinato…

Vi propongo il racconto della mia cara zia:
“Nnon aveva mai avuto grossi problemi di vicinato, ma da qualche settimana la quiete delle mie giornata e serata era disturbato da una giovane ed insolente coppia che si era trasferita al piano inferiore.
Con educazione avevo fatto notare alla ragazza che il loro comportamento era fuori dalle consuete norme e avevo fatto presente che se la cosa fosse proseguita sarei ricorsa ad dei rimedi; la ragazza mi rispose che potevo fare quello che volevo e che una “vecchia frustrata” non le faceva di certo paura! Incassai senza aggiungere altro meditando la mia vendetta….

Raramente avevo il piacere di incrociare il suo ragazzo, un bel tipetto di massimo trentanni, sempre sorridente ma pur sempre complice del disturbo; la mia vendetta sarebbe caduta su di lui.
Cominciai a studiarne gli orari e trovai il momento adatto: le sere del lunedì era sempre solo mentre la ragazza, Giulia, andava da amiche a vedersi la consueta puntata del grande fratello.
Sabato ho indossato le mie preferite, le decollette di vernice nera che si sposano troppo bene con le autoreggenti: la linea semplice e classica delle scarpe il cui unico acuto è un tacco a spillo lucente di ben 12cm con velo di platò per esser più comode; non contenta le ho rimesse ieri per una lunga passeggiata nel centro con amiche ben contenta di scarpinare parecchio mentre il sudore penetrava nel nylon e nella pelle dell'interno.

Eccoci finalmente a questa sera: ho infilato con grande soddisfazione le calze che da sole hanno riempito in un attimo la camera del mio odore e aprendo la shitola delle mie bambine ho, a stento, trattenuto una risata mente infilavo il piede e sprigionavo la mia essenza. A completare l'opera una gonna nera con un generoso spacco e una camicia con pochi bottoni chiusi.
Mi siedo sul divano accendo una sigaretta e compongo il loro numero, sento squillare lì apparecchio attraverso il pavimento, passano una mezza dozzina di squilli e finalmente si decide a rispondere:
-pronto?-
-salve, sono la signora del l'ultimo piano, dovresti salire un secondo a prendere una lettera da parte dell'amministratore indirizzata a te.

– chiudo la telefonata senza lasciargli il tempo di replicare, neanche tre minuti dopo sento chiudere una porta e salire le scale.
Knoc Knoc
-arrivo – alzandomi dal divano godendomi la sensazione di umidiccio dentro le mie scarpe ormai intrise del mio veleno.
Apro la porta con un sorriso: -hai fatto presto, prego entra e siediti-
-vediamo di far in fretta che non ho voglia di perder tempo-
-certo non ti preoccupare questioni di un minuto.

Riprendo il mio posto e la sigaretta e lui nella poltrona proprio alla mia sinistra; mi ero prepatata un foglio bianco piegato sulla poltrona; sedendomi avevo cominciato a guardarlo offrendogli la visione del mio seno ed accavallatura una volta seduta, un istante prima di cominciare a parlare libero il tallone e faccio dondolare la scarpa ****ndo il suo sguardo che finisce inevitabilmente sulla scarpa.
-potrai ben capire il contenuto della lettera, sono corsa ai ripari non ne potevo più-
-si si, immagino, dammi quella lettera e ne riparliamo tendendomi la mano-
(quanta fretta, lasciati cucinare per bene,penso)
la scarpa dondola più veloce e una punta dell'odore del mio veleno arriva al mio naso…(senti il mio veleno piccolino, scoprire che il sudore dei miei piedi controlla gli uomini mi ha cambiato la vita)
-allora la lettera è qui….

tieni – tendo la mano con il foglio e lo lascio cadere appositamente prima che posso prenderlo proprio sotto il tavolino vicino all'altra scarpa; si china a raccoglierlo e mentre mi tendo per spegnere la sigaretta sposto la punta sopra il foglio e faccio cadere la scarpa dondolante.
Si inginocchia per raccoglierlo e non può non sentire il mio odore e lo vedo dalle sue narici che si stringono e i suoi movimenti si rallentano mentre cercar di levare il foglio
-puoi spostare il piede…-
-certo basta chiedere- rispondo divertita e gli pianto il piede lasciato libero dalla scarpa sul viso, fasciato dal nylon nero intriso del mio sudore-
-ma che…..che fai- esclama
-ti avveleno stupido!!
lo senti il mio odore vero? Ora lo hai sul viso sotto il tuo naso-
sposta il viso, lo seguo con il piede mentre imprigiono il suo polso tra il tacco e la suola della mano a terra.

-avanti non fare il difficile e il piede accarezza ancora il suo viso così sudati non hai speranze, non cercar di resistere, lo so che lo senti, lo senti addosso sotto il tuo naso, le ho messe tutto il weekend solo per te avvicinando le dita al naso sforzandomi di allargarle mentre non riesce nemmeno a muoversi e liberando tutta la mia essenza e cede chiudendo gli occhi ispirando forte.
Una faccia disgustata dall'odore acre e dal fatto di non poter resistere.

-Adesso apri la bocca e succhia le mie dita! Assapora il gusto del mio potere! Fammi vedere che non hai più forza! Mostrami la tua volontà annullata!
Apre la bocca senza discutere e comincia a succhiar le dita, l'estremità del mio piede deglutendo il mio sapore
bravo piccolo, proprio bravo! Mentre raccolgo la scarpa ed allargo le gambe facendo salire la gonna; adesso smettila ed appoggia la faccia qui indicando il mio sesso.

Si siede accovacciato tra le mie gambe appoggiando la faccia ed ispirando il profumo che emana il mio sesso eccitato dall'ennesima dominazione; prendo il telefono e seleziono la modalità video
-adesso piccolino ti faccio un bel video mentre ti masturbi per me…così poi ti ricatto e se farete ancora casino lì sotto lo farò avere alla tua ragazza…che dici?
Mmhgnn noo…nooo..t…ti..pre…ggg…prego- mugugna chiuso nel mio sesso.
E invece si vermiciattolo…adesso girati- tenendolo seduto tra le mie gambe sfilo la calza appoggio la scarpa come una mascherina ala suo volto e la fisso con la calza girandola attorno alla sua testa e fasciando il viso.

Mentre avvio la registrazione.
Su, fa il bravo e masturbati per Padrona Masha- premo sul suo sesso con il piede.
Libera il suo sesso già turgido dai jeans e dai boxer cominciando a masturbarsi, mentre la scarpa fissata al suo viso non gli permette di respistar altro che il mio odore, senza poter resistere la lingua liscia l'interno raccogliendo in bocca sudore e sapore
-son giorni che le porto per te, solo per te…puzzano troppo? Scoppiando a ridere.

Continuo a registrare il suo movimento su è giù, ritmico intenso, lo sento ansimare e respirar veloce, cosa che non fa altro che aumentare la dose di veleno. Vedo che geme e si contorge mentre la mano si stringe forte al suo sesso rendendolo quasi violaceo; lo vedo vicino all'orgasmo e sposto la mano con il piede.
-ora rivestiti- gli ordino! si chiude i jeans e comincio a strusciar il piede ancora velato sul suo cazzo stretto rinchiuso; vdo più veloce e premo facendolo gemere soffocato dalla scarpa, trema si contorge e lo sento urlare
-bravo piccolo, vieni per la tua padrona- gli sussurro mentre mi blocco ed alzo il piede, sobbalza e una macchia d'umido si forma sui jeans rendendoli più scuri
-ahahhhhahahah bravo il mio bimbo – e chiudo il video.

Tolgo la calza e la scarpa, mi passo l'indice tra le dita del piede nudo raccogliendo il mio miele lo passo sul tacco e lo faccio leccare; ora vattene e sappi che sei mio.
Senza nemmeno aver il coraggio di guardami lascia la casa.
Staremo a vedere se farà il bravo, continuerò a tenerlo al mio volere. “.

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