Penetrata nello studio dell’artista

Manuela era al primo anno della laurea specialistica. Si era appena trasferita a Milano da Siena, dove si era laureata brillantemente nella triennale. Ma la specializzazione che voleva conseguire non poteva averla nella sua città natale. Milano era troppo grande per lei. Immensa. Usciti dai confini comunali c'erano città e città per decine di chilometri attorno. Amava però le viuzze del centro, soprattutto attorno a Corso Magenta. Qui aveva conosciuto varie persone. Alcuni erano compagni di università, altri amici con cui trascorrere belle serate in allegria.

Davide si distingueva: pittore, fotografo ed artista. Amava le belle cose, mangiar bene, leggere. Amava anche le donne. Un tipo originale, indossava sempre vestiti presi a caso, come se non vedesse di che colore fossero. Estroso. Quando parlava, gli occhi di Manuela si illuminavano di gioia. Davide aveva sempre modi gentili, garbati. E fu sinceramente sorpresa quel giorno in cui, a casa di Davide, egli le mostrò le fotografie artistiche più private. Bellissime. Ottimi chiari/scuri, i bianco/nero erano fenomenali.

Ma fu imbarazzata dal notare che molte foto erano nudi artistici. E alcune rappresentavano scene di sesso. Una addirittura mostrava quattro uomini che possedevano con evidente forza una ragazza. Lo guardò imbarazzata e Davide rispose che si trattava di una serata trascorsa tra amici qualche mese fa, in cui lui partecipò come fotografo.

Manuela tornò a casa perplessa. Non immaginava che Davide fosse così. Così… come? Beh, depravato? No, depravato no. Lei sentiva fortemente la voglia di provare l'ebrezza di essere scopata da più uomini.

Coraggioso forse. Coraggioso e libero.

Il giorno dopo fece di tutto per rivedere Davide. A casa sua non c'era. Lo trovò nel suo studio. Entrare nello studio di Davide era come varcare la soglia di un mondo tutto diverso. Per terra erano quadri finiti, non finiti, rotti. Colore ovunque. Pellicole appese sui muri, su corde, a terra. Un odore chimico che pervadeva le mura. Un grande letto dove Davide si sdraiava per leggere o pensare.

Era lì praticamente in mutande. Tracce di colori sulla pelle. Era veramente affascinante, un gran bel ragazzo. Non particolarmente alto e neppure muscoloso. Ma ben proporzionato. Si accorse che lo desiderava. Manuela era molto bella: alta, magra, con un seno sorprendentemente grande per il suo fisico. Bei capelli neri, lunghi, lisci. Mani snelle e ben curate. Salutò Davide. Si sedette. Era imbarazzatissima. Sapeva quello che voleva, ma non sapeva come dirglielo. Allora si alzò e prese a girare per la stanza, fino ad un grosso cumulo disordinatissimo di fotografie.

Le guardò e trovò ciò che cercava. In quella foto, una ragazza veniva scopata da due uomini contemporaneamente, mentre altri due le cacciavano i loro cazzi in bocca. Un'immagine molto aspra. Manuela si sentì inumidire immediatamente.

Davide si avvicinò. Vide la fotografia e le chiese: “Ti piace?”. “Molto” rispose lei, con una voce strana, quasi rispondesse più a se stessa che a Davide. “Puoi rimanere nello studio. Devo uscire un attimo per una veloce commissione.

Torno tra mezz'oretta”. Davide lasciò Manuela sola. Senza di lui, guardò quelle foto artistiche. Vide questa ragazza scopata a turno, vide lo sperma sul suo volto, vide le espressioni intense degli uomini. Manuela si spogliò nuda e si sdraiò sul letto. Si toccò un seno, eccitandosi immediatamente. Ne leccò il capezzolo, lentamente. Sapeva che Davide non sarebbe tornato subito. La mano scivolò sul suo sesso, leggermente peloso. Ne divaricò le labbra e iniziò a sfiorare col polpastrello il clitoride bagnatissimo.

Due dita entrarono. Manuela si masturbò con molta foga, ansimando e contorcendosi. Ma in quel momento entrò Davide.

Non era solo. C'erano tre suoi amici. Gli stessi della fotografia. Non si meravigliò che Manuela fosse nuda a letto. Non disse nulla. Anzi, gentilmente indicò i tre ragazzi: “ti presento Lucio, Valerio e Matteo”. Manuela era atterrita: il sogno si stava per realizzare, ma non era tanto sicura di volerlo. NOn si mosse.

Tutti i ragazzi si spogliarono. Vide i loro peni, ancora a riposo. Si mise seduta a bordo del letto, con le gambe divaricate. Prese i primi due peni e iniziò a succhiarli. Ne leccò la pelle morbida, profumata. Sapevano il fatto loro questi ragazzi: si erano puliti ben bene. Leccò l'esterno del pene di Davide: lo desiderava fortemente. Leccò la superficie lentamente, poi aprì la bocca e iniziò a succhiarlo. Prima solo la punta, morbida e liscia.

Poi l'asta, che diventava dura succhiata dopo succhiata. Ora era bello e duro. Un'asta degna di rispetto che puntava dritto alla sua bocca. Poi passò al pene di Valerio: aveva un sapore diverso. Buono! Lo succhiò con dolcezza, assaporandone i centimetri della sua lunghezza. Era un gran bel pene: dritto, solido, duro. Imponente. Valerio si depilava: accarezzò i testicoli con la mano decisa e ferma, mentre succhiava quel pene meraviglioso. Il pene di Lucio era più piccolo, leggermente ambrato.

Ma i centimetri che perdeva, li recuperava in larghezza. Manuela non aveva mai visto un pene così massiccio e duro. I muscoli tesi, le vene in rilievo. Un pene che non ammetteva repliche e che sembrava poterle causare dolore. Lo succhiò con molta forza, andando su e giù con la testa con velocità e aspirandone la punta senza tregua. Il cazzo era già bello eretto, faticava addirittura a piegarlo verso la sua bocca. Aveva un sapore forte, da maschio tutto d'un pezzo.

Il pene di Matteo era incredibilmente lungo e sottile. Bello leccarne la lunghissima asta con la lingua ben aperta. Aveva tempo per gustarlo con calma. Profumava. La eccitava da morire. Si chiedeva se fosse troppo sottile per darle piacere, ma poi rise dentro di sè a pensare che era con quattro uomini. Avrebbe sicuramente goduto! Succhiò quel pene e si sorprese di quanto riusciva a metterlo in bocca senza troppo sforzo. Aveva una gola veramente degna per quel cazzo.

Poi i ragazzi si misero davanti a Manuela. Lei prese a succhiare i quattro peni, uno alla volta e poi alternadone uno con l'altro, come un pianista sceglie i tasti da premere con cura. Ne prese due in bocca: erano i cazzi di Valerio e Matteo. Lucio le chiuse il naso per pochi secondi. Manuela sembrava soffocare, e invece scoprì che più la trattavano da puttana e più era eccitata. Magie del sesso di gruppo.

Seduto dietro di lei, Davide ne palvava da dietro i seni, mentre l'altra mano di Lucio ne sfiorava la figa. Fecero alzare Manuela, e la misero a novanta, piegata sul letto. Lucio le mise il cazzo in bocca e prese a scoparla con forza. I capelli ondeggiavano a ritmo. Davide la penetrò da dietro: era incredibilmente bagnata. Il cazzo scivolò fuori alcune volte, tanto era fradicia di umori. Prese a scoparne la fessura dell'amore con gioia e forza.

Penetrandola a fondo. Matteo si mise a fianco di Lucio e le mise anche il suo pene in bocca. Due cazzi in bocca. Manuela si sentiva una dea del sesso. Succhiava ed era penetrata. Valerio si mise sotto Manuela ed iniziò a succhiarne i seni penzolanti. Quelle stupende mammelle con quei capezzoli così vogliosamente grandi. Le succhiava con avidità. Manuela stava bene! A Siena non si era mai divertita tanto. Milano le piaceva, nonostante il traffico.

Il pene di Davide uscì dalla vagina, fradicio degli umori di Manuela. Davide lo puntò nell'ano e iniziò a spingere con delicata decisione. L'ano si allargò. Manuela emise un grido soffocato. Iniziò ad essere penetrata da Davide che intanto si era posizionato a gambe semiaperte sul letto, spingendo il cazzo nell'ano di Manuela piegata in basso. Gli altri ragazzi si alternavano, schiaffeggiando il dolce viso della ragazza con le loro aste dure e bagnate della saliva di Manuela.

Lucio si sdraiò a terra e invitò Manuela a sedersi sul suo pene largo e duro. Manuela, dandogli le spalle, si sedette. Sentì il cazzo entrarle nell'ano. Le mancò il respiro. Iniziò a muoverse, mentre mani maschili la palpeggiavano ovunque. Davide si avvicinò e iniziò a leccarne le labbra vaginali, osservando il pene di Lucio entrare ed uscire dall'ano. Poi avvicinò il pene e prese a penetrarla con molta energia. Valerio le mise il pene in bocca, mentre Matteo succhiava avidamente il corpo di Manuela.

I movimenti erano difficili, ma mai Manuela avrebbe pensato di godere tanto. Il pensiero che quattro ragazzi, tra cui Davide (che uomo, Davide!), stessero penetrandola e che lei fosse l'unico scopo del loro piacere, piccolo oggetto del loro soddisfacimento sessuale, la faceva impazzire.

Davide uscì dalla vagina di Manuela e diede il cambio a Matteo, che iniziò a scoparla con molta energia e velocità. Il suo pene, lungo, faceva un gran lavoro, frizionandosi sul clitoride bagnatissimo.

La penetrava con gran piacere: Manuela stessa si accorse che il suono della parola “penetrare” era eccitantissimo. Penso ad occhi chiusi: “mi sento penetrata, penetrata, penetrata, penetrata”. E avrebbe desiderato avere altre labbra vaginali, tanti altri antri del piacere in cui essere presa contemporaneamente da tutti e quattro questi splendidi cazzi duri ed efficienti. Voleva sentirli per tutto il giorno. Voleva il loro sperma dentro di sè. Chiese a tutti di allontanarsi. Si mise in ginocchio con la figa bella aperta e visibile.

Iniziò Lucio. La penetrava con molta forza ed aggressività, ansimando. Il pene allargava a dismisura le labbra di Manuela che si sentiva sconquassata dal piacere. Lucio venne. Non sprecò alcuna goccia di quel liquido del piacere che veniva spruzzato con generosità dal proprio pene. Lo pulì con attenzione, versando ogni goccia nella vagina capiente. Poi la penetrò Matteo. Il lungo pene sembrava non finire mai, facendo scoprire a Manuela che la sua vagina poteva accogliere simili cazzi.

Sentiva il pene duro riempirla in tutta la sua lunghezza. Matteo ansimava e sudava per il piacere di possedere questa stupenda donna. Venne anche lui, spingendo il cazzo più all'interno possibile. Lo sperma sembrava non terminare mai. Manuela si sentiva calda. Poi fu il turno di Valerio. Scivolava con grande facilità, riempiendo di godimento la ragazza. Valerio con un dito penetrava anche l'ano di Manuela e ciò riempiva di sensazioni la mente della ragazza che veramente non riusciva più a pensare.

La penetrazione durò tanto, in maniera ritmica, costante, quasi meccanica. Anche Valerio venne. Lo sperma colava lungo le gambe di Manuela, caldo e viscoso. Infine Davide. Manuela si immaginò la scena, con Davide che la penetrava, come a dire a tutti: “OK, l'avete scopata. Ma Manuela è soltanto mia!”. Poi iniziò a penetrarla con incredibile passione, lentamente, molto lentamente. Manuela ebbe un forte orgasmo. Le gambe le tremarono, tanto che se non fosse stato per le robuste mani di Davide, sarebbe caduta esanime.

Venne anche Davide. In modo veramente coinvolgente. Sentì tutte le singole pulsazioni del suo pene che la riempivano. Manuela venne immediatamente una seconda volta, insieme a Davide.

Cadde sul letto. Si addormentò. Era felice. Quando si risvegliò, c'era soltanto Davide. Lei era coperta da un leggero lenzuolo. Davide le fece vedere un bellissimo ritratto. Lei dormiva con un viso angelico, coperta dal biancore del lenzuolo. Era un quadro pieno di luce ed amore.

Capì che sarebbero stati felici.

Dedicato a giessestory e a dr80dr80dr80 per i loro apprezzatissimi complimenti.

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