Ostriche e Vino!

Era luglio, faceva caldo. Frequentavo da poco Sud e non mi aspettavo un invito a cena a base di ostriche!
Per l'occasione misi la gonna lunga, di quelle ampie e di tessuto leggero, blu e una magliettina leggera.
La serata era di quelle fresche, non terribilmente afose, poi sarà che amo i profumi estivi ma quella sera era davvero precisa, fatta a posta per la cena viziosa cui mi appropinquavo ad andare.
Sud mi fece accomodare ed ordinò vino bianco da accompagnare ai piatti di pesce che a breve avrebbero servito.

Prima ancora dell'antipasto me ne versò un bicchiere generoso che andò giù come acqua fresca nella mia gola.
L'antipasto era una tranquilla, seppur molto gradevole, insalata di frutti di mare. Il piatto forte della serata però erano le ostriche. Mi piacciono, assomigliano tanto ad una figa turgida e succosa, viva e saporita. Mi piacciono ma mai come a Sud. Quando l'ho visto mangiare per la prima volta le ostriche mi sono letteralmente eccitata! Le succhiava come succhia una figa, con stampato in volto il piacere, il godimento e mugugnando come se stesse ciucciando il mio clitoride!
1, 5, 10, 20 ostriche…e più lo vedevo mangiarle più il mio piacere saliva alle stelle, al punto che gli presi le mani e gli succhiai avidamente le dita in maniera perversa, scomposta, con tutti i commensali che guardavano la scena decisamente poco consona alla serata.

Ostriche e tanto vino, vino che sale, leva ulteriori freni, fa salire la libido…non reggevamo più. Chiesto il conto uscimmo dal ristorante e ci sedemmo sulle panchine antestanti il ristorante. Era ormai notte ma i lampioni illuminavano piuttosto bene il piccolo parchetto giochi. Mi sedetti accanto a lui e cominciammo a baciarci profondamente, con morsi delicati, lingue intrecciate, leccate e succhiate di labbra e in men che non si dica Sud tira fuori il cazzo dai pantaloni, ordinandomi in maniera perentoria di succhiarglielo.

Mi era capitato di fare sesso all'aperto ma sempre ben nascosto, mai così “scoperti”. Ero titubante ma l'eccitazione era talmente alta che non resistetti e…lo presi in bocca, tutto quanto, leccando dalla base dell'asta alla punta della cappella, mordicchiandolo e succhiando come se non ci fosse un domani. Non mi ero accorta, in principio, che c'era un uomo nel parchetto che ci osservava. Sud lo aveva visto e, visto l'animo esibizionista profondamente radicato in lui, si eccitò ancora di più, mi alzò la gonna e cominciò a sgrillettarmi il clitoride senza neanche nasconderlo troppo.

Ci fermammo per pochi minuti e, dopo una sigaretta più che goduta, ci dirigemmo alla macchina che era parcheggiata nella stessa piazza del ristorante. In due secondi eravamo nudi, lui seduto nei sedili posteriori ed io sopra, a smorzacandela, che davo botte da far saltare la macchina, mentre lui mi ciucciava le tette e mi allargava e schiaffeggiava il culo quasi a far male. Lì si accorse che c'era un altro guardone, mi mise a pecora e mi prese con ancor più veemenza, mentre il tizio si smanettava.

Appena si accorse di esser visto si dileguò nell'ombra mentre io mi lasciai andare ad un orgasmo degno di questo nome.

Una volta rivestiti ci fumammo un'altra sigaretta e poi via, verso un'altra scopata ma questa volta…sotto le lenzuola.

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