Mia suocera, puttanone anale.

Si la mia cara suocera;tutto iniziò dopo il mio fidanzamento e continua ancora ad oggi. Mia suocera, malgrado abbia 84 anni suonati, è un vero miracolo della natura. Il suo fisico è tonico , e dimostra 20 anni in meno rispetto all' anagrafe; è stata sempre in attività, e il suo charme non si è spento col passare degli anni anzi è un crescendo. Lei è vedova da molti anni, e mi racconta che con il marito al massimo qualche scopata tradizionale, mentre a me si è concessa ” tutta tutta”, e intendo dire che a mè ha donato la sua verginità anale, cosa che il marito si è sempre sognato o forse non ha mai osato.

Sta di fatto che sebbene appaia come una morigerata Donna matura, con me è una vera felina, pronta a ” pretendere” che io le faccia provare i veri ” orgasmi”, che solo io sò donargli, oggi è così ” rodata” che il solo parlarmi al telefono ” la eccita” facendola bagnare e agitare come una ossessa. Anche io del resto ,sono eccitato al solo pensiero del suo corpo, e in particolare del suo ” culo burroso”, una Venere callipigia , nel vero senso della parola.

Tutto iniziò dopo il mio fidanzamento, e sospettai la sua ” attrazione ” verso di me dal suo fare cordiale e spigliato che il mio sesto senso percepì andare oltre ad un semplice rapporto parentale, nel senso che, che inviava segnali di libidine, che solo un maschio vero come me avrebbe percepito. Il primo segnale lo percepì, quando mi invitò una estate ad andarla a trovare sulla spiaggia dove era solita andare. Sebbene indossasse un costume intero , si presentò con un fisico tonico, con poche tette, poca cellulite, ma un viso pulito, e un culo imperiale con delle cosce toniche e forti.

Mi invitò successivamente un pomeriggio a prendere un ” caffè” ( naturalmente da solo io e lei, visto che abita da sola ed è fiera e gelosa della sua autonomia),ed io non nego che avendo avuto da sempre una forte attrazione verso donne mature e più grandi di me, accetai l' invito senza fiatare. Bussata la porta mi si gettò al collo per abbracciarmi, ed il suo odore femminile sortiva in mè un effetto che già da solo mi faceva andare in tilt.

Per non dire di come si presentò vestita; una leggera camiciola da casa con indosso calze collant autoreggenti. Preparato il caffè, ci accendemmo entrambi una sigaretta, con la richiesta di potersi sedere sulle mie gambe, rassicurandomi di non essere affatto pesante. E così fece, si posizionò con il suo culo tosto sul mio pacco , che nel contempo si era fatto duro sotto il pantalone. E lei come una ragazzina impudica, continuava a parlare del suo corpo mostrandomi le cosce inguainate dalle calze autoreggenti, rd io con il cuore a 1000 e il cazzo tosto sotto i pantaloni cominciai a perdere il controllo e spenta la sigaretta incominciai ad accarezzarle le cosce in maniera sempre più esplicita; ella voleva arrivare a questo, e oramai cadute le barriere, mi invitò a spogliarmi dei pantaloni e slip, e mi chiese di vedere il cazzo.

Fù molto contenta delle dimensioni dell' arnese, ma essendo molto maniaca dell' igiene ( fa tre doccie al giono, Inverno compreso, per spegnere quei bollori che il suo corpo emana, e poi per un fatto subconcio di essere sempre ” pulita”), pretese di lavarmi il cazzo e il culo con le sue mani. Mi trascinò sul bidèt, e mentre io le palpavo il culo, lei sotto il getto d' acqua quasi bollente mi insaponò il cazzo, scapocchiandolo completamente, per poi prenderersi culra di lavarmi anche il culetto, vista l' intenzione che la sua lingua mi avrebbe espolorato anche lì.

Dopo il lavaggio , ricordo che lo prese in bocca incominciando a pompare e a gustare quel cazzo fresco e giovane, odoroso di sapone, che chissa quante volte aveva sognato. La prima volta fu così, e spostatoci sul lettone , le sfilai le mutande, e a cosce aperte incominciai a baciala su tutto il corpo , e soffermatomi sul figone peloso incominciai a pennello a farle sentire la mia lingua, sul clitoride e sulla vulva, mentre le mie dita la esploravano sempre più in profondità; colava come una spugna, con umori che a fiotti mi bagnavano il viso fino a colare sul materasso.

Lei contraeva il viso , con dei fremiti che la scuotevano a catena come presa da una febbre , gli orgasmi la assalivano a catena senza contenersi nè con il linguaggio nè con le espressioni di godimento di una vera femmina in calore. Io continuavo a leccarla , e all' inizio incominciai a penetrarla con la lingua nell' orifizio anale, mentre in un caldo 69 , lei prendeva in bocca il mio cazzo, non trascurando di leccarmi con la sua lingua anche il mio orifizio anale , insalivandolo con autentica foia.

Tentai di penetrarla, in vagina, ma mi accorsi, che seppure eccitata e lubrificata, provavo difficoltà a spingerlo fino in fondo, in quanto provava ” dolore” a sua detta, a cagione della sua ” natura stretta” e del mio arnese ben calibrato. Lei comunque godeva, ma nella mia mente incominciai a pensare che avrei dovuto ” solare” altre vie alternative, visto che in vagina ella godeva di lingua, ma nella penetrazione non raggiungevo la profondità desiderata.

Cambiai strategia le avrei preso il culo. Dapprima introdussi un dito, poi due, e capiì che malgrado vergine analmente ella avrebbe provato piacere nella probabile penetrazione anale,più di quella che avrebbe provato in vagina; le mie dita infatti ben lubrificate dal suo sugo, e dalla mia saliva non le provocavano troppo dolore malgrado le resistenze iniziali, e così con due dita in culo e uno nella figa ” notai cha in quella ” forbice” riprese ad avere profonde e continue contrazioni d' orgasmo, e posta di lato oramai stravolta in viso dagli orgasmi, le appoggiai la cappella sul buco del culo, e incominciai a spingere….

” Piano cucciolo mi fai male!!!!!””” ,disse, ma la matrona trovò suo agio regolando lei stessa il grado di penetrazione anale, con il cazzo che giorno dopo giorno trovò strada in quell' orifizio, fino a sentirla piena, essendo giunto nell' ampolla del retto, scoppiò in un orgasmo superiore alla prima volta, confessandomi che sebbene provasse inizialmente dolore, provava “orgasmi anal” , in compensazione a quelli che probabilmente non accadeva in penetrazione vaginale, il suo culo era predisposto a quel tipo di rapporto.

E da allora che oramai, il culo di mia suocera è diventato il nido del mio cazzo, e dopo averle sborrato quantità industriali di sborra, con il tempo la penetrazione anale si è fatta più agevole, essendo più dilatata di come l' avessi trovata le prime volte. Tanto è vero che con il tempo avendole allargato il culo, il mio cazzo non trova più quell' aderenza delle prime volte ed è agevole, prenderla a pecora a 90 gradi anche sul tavolo in cucina.

Infatti negli ultimi periodi si accorge che dopo averla pompata nel culo senza aio aver raggiunto l' orgasmo, mi finisce con pomparmi di bocca fino a godele del mio seme in bocca che deglutisce come un elisir di lunga giovinezza. Nel frattempo lei è diventata sempre più giovanile, e sfoggia perizomini abbinati al reggiseni, diversi da quelle prime classiche mutande che indossava i primi tempi. La storia continua, e spero di scrivere in altri racconti altri gustosi particolari della mia suocera anale.

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