Mia moglie, l’avvocato ed io.

Questa è una storia di pura fantasia.
Chiamatemi Carlo, è inutile che mi nasconda, sono “un uomo senza qualità2. A 55 anni
il bilancio della mia vita è una serie di fallimenti ed umiliazioni. Hop avuto soltanto la fortuna di avere una moglie meravigliosa, Loredana che mi ha tolto da mille guai. Ha 50 anni e per strada, vera matura, uomini di tutte le età si girano a guardarla e forse desiderarla. Alta, slanciata ma formosa, foggia un seno 4a misura assolutamente naturale.

Bruna, autentica bellezza mediterranea, elegante, perfetta sempre curata è al centro del desiderio di mille uomini anche giovanissimi. Da anni combatto una lunghissima e costosa battaglia giudiziaria. Ho pagato una fortuna in parcelle di avvocati. Non ne riesco ad uscire fuori. Ne ho cambiati tantissimi, invano. L'ultimo Massimo G. , sembra finalmente sulla buona strada. Nello scorso settembre, mia moglie ed io eravamo nel suo studio, zona Magenta, a Milano. Parcella altissima. Massimo è un uomo di forse non più di 45 anni.

Non troppo alto, atletico simpatico. Lo studio è sontuoso. Lo scrittoio autentico Luigi XIII, i quadri del 900
italiano sono una perfetta cornice alla sua personalità. Loredana era adorabile con un abitino di Aspesi color verde mela, tacchi 12, i suoi preferiti. Me ne stavo insaccato
nel mio povero completo dell'OVS, quando notai che Massimo stava maneggiando al disotto del tavolo. Intanto continuava a parlare. Ad un tratto si alzò e senza il minimo imbarazzo sfoderò il cazzo.

– Ma che fa avvocato !!?? – Dissi incredulo – Taccia – lei che è fallito ed insolvente, mi rispose senza tanti complimenti. Loredana si lasciò scappare un impercettibile mmmmmm. Non voglio stare a descriverlo, ma era semplicemente enorme. Mi venne in mente il porno attore Remigio ZAMPA. Si appoggiò al tavolo ed iniziò a masturbarsi fino a raggiungere una completa erezione. Poi con decisione e tono di comando disse: – Signora si avvicini -.

Loredana si alzo un po' inebetita, ma si alzò. Ero stravolto. Quando le fu vicina, cominciò ad annusare il suo profumo di femmina. Passò le mani su suo corpo, affondò le mani nel seno, sfiorò gambe e fianchi. Passò le mani sulle spalle di lei e la spinse in basso. Il mio supplizio era appena iniziato. Loredana evidentemente iniziò un pompino. Afferrò per bene l'asta la sollevò ed iniziò delicatamente a leccare e succhiare le palle.

Stando accovacciata la gonna già corta metteva in mostra le cosce. Cercavo di non guardare, speravo che finisse presto, chiudevo gli occhi. Ma tutto era inutile. Sentivo i mugolii di piacere. Gli ordini dell'avvocato m i ferivano. – Succhia, lecca, troia – E lei ubbidiente, umile e disponibile lo assecondava. La cappella appariva e spariva nella sua bocca, la lingua senza sosta aumentava il piacere dell'uomo. Ad un tratto no vidi più il cazzo, Loredana lo aveva fatto sparire completamente in gola.

Speravo che quel porco sborrasse e che tutto finisse. Ma il mio supplizio era ben lontano da essere terminato. Si liberò dalla bocca di mia moglie, la sollevò co impeto, la girò e letteralmente la scaraventò sul tavolo. – Basta ora basta – Dissi con tutta la mia forza. Ma il mio era il basta di un debole. Arrotolò la gonna fino ai fianchi. Lei era riversa. Massimo si fermò a guardarla. Non si aspettava che Loredana indossasse un finissimo reggicalze di Victoria Secrets, di colore bianco.

, come il minuscolo slip di pizzo. Non fece nessuna resistenza per farsi sfilare lo slip e mostrare la fica vorace, lussuriosa, carnosa. Completamente rasata escluso un malizioso triangolo di pelo nerissimo. Loredana era infoiata. Prese l'iniziativa lo spinse via, si sistemò sul tavolo ed iniziò a masturbarsi. Sapevo quello che sarebbe successo. Infatti di li a poco iniziò a sborrare come una fontana, squirting come dicono gli americani. L'avvocato si gettò come un pazzo sulla fica per non perderne una goccia.

Dissetato gli cacciò il cazzo fino in fondo la fica, poi la rigirò e la prese alla pecorina. Godevano entrambi, Loredana era insaziabile. Fra un gemito e l'atro riuscì a dire. – Sfondami il culo -. Massimo non si fece pregare per soddisfarla analmente. – Basta – Gridai con maggior forza. – Stia zitto cornuto – Fu la risposta. Cominciò a penetrarla con potenza e perizia. Loredana era completamente sottomessa, vestito, calze, reggicalze sgualciti.

Per infliggermi una estrema umiliazione le chiese di salutarmi facendo il gesto delle corna. Lei ubbidì dolcemente. Estrasse il cazzo la girò e le sborrò in piena faccia. Un vero fiume che quasi ricopriva il bel volto. Lei aprì la bocca ed aiutandosi con le dita ne ingoiò una buona quantità. Tutto finì in un lampo. Un minuto dopo ero in strada con Loredana e una grossa parcella in meno da pagare. Grazie Loredana !!.

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