lucia 8

Un pomeriggio sono uscito con Lucia per far compere, prima di uscire le avevo fatto mettere un bel paio di collant rossi con il rinforzo sulla punta e sul tallone, sopra un abito color panna con gonna plissettata fino alle ginocchia, smanicato a girocollo, naturalmente niente mutande né reggiseno.
Siamo andati in un grande magazzino dove si compra con poco, anche abiti usati o fuori moda; una volta entrati ci siamo diretti nel reparto scarpe e mi sono messo a cercare qualcosa di sfizioso, Lucia si sedette su una poltroncina aspettando di provare le scarpe che sceglievo.

Ero andato lì perché sapevo di trovare scarpe e stivali in pelle o lattice, infatti era un posto molto frequentato anche da prostitute che andavano lì per rifarsi il guardaroba.
Mentre sceglievo un paio di scarpe si avvicinò un’inserviente, era una ragazza sui vent’anni, con un caschetto di capelli neri e super truccata, indossava un grembiulino azzurro un palmo sopra il ginocchio, così che potevo ammirare le gambe ben tornite e coperte dal nylon, doveva essere un collant velatissimo nero, ai piedi due bellissime ciabatte di sughero con le zeppe.

“Posso aiutarvi?” chiese avvicinandosi a me.
“Sto cercando un paio di scarpe per la mia amica. ” Risposi indicando Lucia, la ragazza la guardò e fece una faccia sorpresa, la mia ‘amica’ aveva più di sessant’anni.
“Ah, se ha bisogno…”
“Sì, potrebbe darci un consiglio su come le stanno addosso queste scarpe…” presi dallo scaffale un paio di sandali bianchi, con allaccio alla caviglia, avevano una grossa zeppa davanti e dietro, mi inginocchiai ai piedi di Lucia, le tolsi le sue decolleté e, una dopo l’altra, le infilai le scarpe allacciandole ai suoi piedi.

“che ne pensa? Secondo me le stanno benissimo. ” Dissi rivolto alla ragazza.
“sì, sono… delle scarpe molto belle… le stanno bene…” La ragazza era un po’ imbarazzata.
“bene, le prendiamo, adesso proviamo un paio di stivali in lattice. ” Osservai l’inserviente che, sentendo le mie parole fece una faccia ancora più sorpresa.
Presi un bel paio di stivali neri alti fino al ginocchio, zeppa naturalmente davanti e dietro, e mi inchinai ai piedi di Lucia per provarglieli.

“Secondo lei?…” chiesi alla ragazza.
“Be… bene… le stanno bene…” Nonostante il trucco era diventata rossa in viso.
“prendiamo anche questi, adesso però qualcosa di più intrigante…” in un angolo stavano degli stivali bianchi in pvc, lunghi fino a metà coscia, li presi e, abbassatomi, li feci calzare a Lucia, la gamba entrò senza problemi, quindi le alzai la gonna fino all’inguine per chiudere la zip fino alle cosce. Alzando la gonna feci ben attenzione a scoprirle un po’ la figa, i peli molto lunghi di Lucia uscivano dai collant e i succhi della sua fregna lasciavano un alone umido e profumato sul nylon.

L’inserviente in piedi strabuzzò gli occhi, se ne accorse Lucia che la guardò in faccia.
“Allora che gliene pare?” chiesi alla ragazza.
“Sì…”
“Sì cosa?”
“Sì… le stanno bene…” farfugliò rossa come un peperone.
“prendiamo anche questi…” dissi aiutando Lucia a togliersi i stivali.
“vieni cara, passiamo in un altro reparto. ” Presi per mano Lucia facendola alzare mentre la ragazza metteva nelle shitole le scarpe che avevamo scelto.

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