Le mie storie (48)

Cari amici, se sono stata silenziosa per un po', chi mi legge, avrà capito che non c'è stato nulla di particolarmente rilevante nella mia vita da raccontare. Le feste di Natale sono volate, con l'ennesimo completino intimo regalato da mia madre, ma che questa volta tra gli applausi generali ho indossato davanti alla platea dei miei parenti, senza alcuna vergogna, anzi andando anche fiera dei miei chili di troppo. Fino a Capodanno poi sono rimasta a letto con l'influenza (così come mezza Napoli).

Il veglione è stato simpatico, ho anche rimorchiato ma nulla di particolarmente significativo che valesse la pena essere riportato in questo mio blog. La storia con il marito della mia vecchia compagna di scuola, è finita così come doveva essere. Non so proprio farla l'amante, non sono adatta a questo ruolo.
Ma naturalmente se mi state leggendo avrete intuito che qualcosa mi è successo. Come al solito è stato un qualcosa di non programmato, che è accaduto all'improvviso, senza che io me lo aspettassi.

Allo stesso tempo è una situazione che (ahimè come sempre) non mi fa stare tranquilla, e mentre vi scrivo vorrei già aver messo in archivio. Ma andiamo con ordine…
All'inizio di dicembre, durante un'uscita con amiche ed amici, un gruppetto di noi si è ritrovata a parlare di università, perché il figlio di un'amica, di un'amica (queste cose cominciano sempre così, alla lontana), non riusciva a passare l'esame di diritto privato. Ad un certo punto non ricordo chi mi ha proposto come “insegnante” visto che modestamente all'università sono stata particolarmente brava.

Sinceramente, non è che avessi tutta questa voglia di rimettermi a fare le lezioni private, non ho più vent'anni ed allo stesso tempo quando torno dal lavoro sono particolarmente stanca. Ma in una maniera o in un'altra, colpa anche del mio carattere accondiscendente, mi sono fatta convincere. Così un pomeriggio di dicembre mi sono ritrovata a casa questo ragazzo di vent'anni, appassionato di palestra, calcio e naturalmente ragazze. Un fisico devo dire notevole, ed, al di là delle apparenze anche un ragazzo piuttosto educato e riservato.

Si vedeva che la materia proprio non voleva entrargli in testa. Abbiamo cominciato cercando di dargli un'impostazione diversa nello studio e devo dire che la cosa ha funzionato. Ma voi naturalmente non siete interessati alla sua carriera accademica, ed allora vi racconto cos'è successo. Io quando sono in casa, sono quasi sempre in tuta, oppure al massimo con dei vestiti lunghi oppure la vestaglia (lo so c'è poco di femminile, ma ormai mi conoscete).

Quindi quando veniva, non è che si trovasse di fronte edwige fenech, tutt'altro. D'altra parte però è anche vero che nonostante non facessi niente per metterle in mostra, le mie tettone non riuscivano proprio a nascondersi. Lui invece con puntualità disarmante si presentava sempre in tuta da ginnastica e felpe con cappuccio. Un pomeriggio, mi chiede di andare in bagno, io gli indico dove fosse, e quando lui si alza dalla sedia, non ho potuto far a meno di notare che aveva una palese erezione.

Sono rimasta un po' sorpresa ma poi ho pensato che fosse il bisogno “della pipì”. La lezione successiva, mentre mi affannavo a spiegare, mi rendo conto che mi guarda in basso, e noto che accidentalmente (ma davvero non me n'ero assolutamente resa conto) il mio vestito di lana (una pezza vecchia che ho da più di dieci anni) si era alzato un po' più del dovuto lasciando vedere l'autoreggente che portavo sotto. Adesso non immaginate chissà cosa, erano autoreggenti scuri doppi, niente di pizzo o roba del genere.

Effettivamente però la mia bella cosciona era fin troppo in bella vista. Dopo essermi aggiustata, facendo finta di niente ho ripreso a parlare come se nulla fosse, ma ho fatto caso che lui aveva una sola mano sul tavolo, l'altra era sotto. Così un po' per stemperare la situazione mi sono offerta di fare il caffè, e mentre mi avviavo in cucina, mi sono resa conto, passandogli accanto che nuovamente aveva la tuta tutta gonfia.

Mi è scappato 1 silenzioso “benedica” che però lui deve aver sentito, visto che mi è sembrato di sentire un “quando vuoi”. Tornata con le tazzine in mano inevitabilmente l'atmosfera era cambiata. Lui ha bevuto subito il caffè, e mentre io sorseggiava il mio, si è messo a dondolare con la sua sedia facendo di proposito apparire e sparire il suo uccello nascosto dalla tuta. Non so perché ma ad un certo punto mi è uscito un “tiralo fuori visto se vuoi per forza farmelo vedere”.

Lui si è fermato ed è diventato viola dalla vergogna. Io mi sono alzata e sono andata in cucina a posare le tazzine sporche e quando sono tornata era con il busto attaccato al tavolo. Gli ho sorriso accarezzandolo dietro la testa, lui ha ricambiato il sorriso e poi spostandosi un poco mi ha fatto vedere che aveva abbassato tuta e boxer lasciando all'aria il suo membro turgido in erezione. Mi ha sorpreso perché era completamente depilato, poi io guardando gli ho detto “complimenti a madre natura” lui ha sussurrato un “grazie”.

Dopo di che gli chiedo cosa volesse, lui non sa cosa rispondermi, allora prendo l'iniziativa e comincio a masturbarlo. Mentre ansima mi dice che le mie coscione sono stupende, mi mette una mano sopra e incomincia ad accarezzarmi sulla calza facendo salire sempre di più il bordo del vestito. Non gli do il tempo di arrivare al mio slip che viene copiosamente sulla mia mano e sul suo pullover. Mi alzo vado in cucina a pulirmi e gli porto dei tovaglioli di carta.

Poi cominciamo a studiare. Quando se ne va mi bacia all'angolo delle labbra appoggiandomi 1 mano sul fianco. Io abbozzo e chiudo la porta. La volta dopo sapevo che sarebbe venuto con 1 sola idea in testa, d'altra parte ad essere proprio sinceri anch'io avevo pensato al suo uccello più di 1 volta. Ci siamo salutati ed io gli ho detto subito” se mi ripeti bene i capitoli che dovevi studiare… poi possiamo riposarci 1 poco.

” Lui candidamente mi ha risposto “ti ho pensato tanto in questi giorni, non ho mai stato con 1 donna così più grande di me” gli ho sorriso e gli ho detto come mai 1 “vecchia” come me gli provocasse certe sensazioni, e lui mi ha risposto che (tanto per cambiare) aveva 1 debole per le maggiorate eccetera. Non vi nascondo che gli sarei saltata addosso subito, ma dovevo mantenere 1 certo contegno. Comunque dopo 1 mezz'oretta di ripasso (ed aveva studiato per fortuna di entrambi), gli ho detto che era stato bravo e gli ho chiesto cosa si aspettasse.

Come al solito intimidito dalla mia domanda non rispondeva, di nuovo allora con la mano gli sono andata sulla tuta e glielo ho tirato fuori. Non era duro ma è bastato accarezzarlo un po' per ottenere il risultato. Intanto a differenza della volta prima la sua mano piano piano era risalita fino al mio slip e dopo averlo spostato di lato, aveva cominciato ad accarezzarmi la patata per poi infilarmi 1 dito dentro. Eravamo tutti e 2 sulle sedie a toccarci quando ho allargato le cosce, l'ho tirato verso di me e gli ho chiesto di leccarmela.

Lui subito si è messo in ginocchio mi ha tolto le mutandine ed ha cominciato a giocare con la sua lingua. Dopo qualche minuto ha cominciato a infilarmi anche le dita dentro ed in breve mi ha fatto venire. Non mi ero ancora ripresa dall'orgasmo che lui si è alzato e me lo ha messo letteralmente in bocca. Mentre lo succhiavo mi toccava le tettone da sopra al vestito, io intanto riuscivo ad andare fino in fondo, a prenderglielo proprio tutto e devo dire che era proprio piacevole, tanto che quando mi ha detto che stava per venire, ho lasciato la bocca aperta per poi mandare tutto giù.

Non era soddisfatto, voleva scoparmi, ma si era fatto tardi e ci siamo salutati. La mattina dopo era sabato, in genere io poltrisco a letto almeno fino alle 11, ma verso le 9 ho sentito squillare il citofono. Era lui che dopo essere entrato con i cornetti, mi ha guardata indicandomi con gli occhi di guardarlo in basso. Tanto per cambiare la tuta mostrava nitidamente il profilo del suo uccello, mi dice “sto così da ieri sera, mi sono fatto 3 seghe stamattina dovevo venire da te”.

Io ero con la vestaglia ed il pigiama pesante senza reggiseno sotto ma con le mutandine. Ancora mezza addormentata avevo almeno avuto la lucidità (prima di aprire la porta) di andarmi a fare 1 sciacquata di faccia e lavarmi i denti. Ci penso su 1 poco, i miei sensi di colpa sono seppelliti ormai a Cuba con le vacanze scorse, non mi preoccupa più enorme differenza di età, gli metto 1 mano nella tuta, lo prendo letteralmente per l'uccello e me lo porto in camera da letto.

Lui mi segue divertito, poi quando siamo sul letto mi apre la giacca del pigiama e comincia a succhiarmi le tettone. Nel giro di 1 paio di minuti mi ritrovo tutta nuda mentre lui ha addosso ancora maglietta e pullover, il pantalone e la mutanda completamente abbassati, mi allarga le cosce e dopo essersi messo il preservativo me lo infila tutto dentro. Gli tolgo le maglie e vedo il suo fisico perfetto muoversi sopra di me.

Le sua mano mi prende sotto 1 coscia, l'alza e poi rimette dentro l'uccello, dopo un po' mi gira a pecorina e di nuovo dentro di me. Non restiamo nella stessa posizione per più di alcuni minuti, poi finalmente dopo avermi allargato le cosce come non credevo possibile, lo spinge dentro sempre più velocemente fino a godere, gli chiedo di continuare a spingere che sto per venire anch'io, lui obbedisce e mentre godo, sento il suo uccello ammosciarsi lentamente nella mia fica tutta bagnata.

Dopo essermi ripresa, apro la busta con i cornetti e ne mangio 1 mentre lui va in bagno a buttare il profilattico.
(Continua…).

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com