Le mie storie (122)

Venerdì 4 dicembre, sono circa le 8 di sera ed io ancora non ho ritrovato sul computer “La storia” che ho scritto più di un mese fa per raccontarvi di mia cognata Lina; squilla il telefono di casa, è lei che come succede da un paio di settimane a questa parte, vuole parlare con chiara (la figlia) che per una serie di motivi sta passando questo periodo a casa mia. Dopo una decina di minuti, mi sento chiamare… “Francesca mamma vuole parlare con te!” Vado al telefono e Lina ridendo mi dice ” francé siediti che ti devo raccontare una cosa…” Chiaramente subito vengo pervasa dalla curiosità anche se conoscendo un po' la tipa, soprattutto ripercorrendo gli ultimi mesi, ho qualche preoccupazione.

“Ieri pomeriggio mi chiama Giacomo e chiede di poter venire a dormire a casa mia poiché si trova dalle mie parti; resto un po' stupita anche perché non ci sentiamo da tempo, gli chiedo se i genitori lo sanno e poi, chiaramente, come è successo tante altre volte gli dico di sì” Le chiedo da quando non si vedono “da vicino” facendole capire cosa intendo, mi risponde che dopo le vacanze è successo solo una volta per una serie di motivi casuali e non.

Continua… “Ordino le pizze dove piace a lui e lo aspetto in tenuta da casalinga ovvero gonna e maglione da battaglia e sotto autoreggenti ed intimo di cotone, quello comodo… Mentre passa il tempo immagino che sicuramente vorrà farlo ed io sono ben predisposta perché non mi succede proprio dall'ultima volta con lui” resto sorpresa di questa sua ultima affermazione, cerco di approfondire la cosa ma vengo zittita e la lascio sfogare come un fiume in piena…” Insomma, arrivano quasi contemporaneamente lui (prima) e dopo un po' le pizze, ci sediamo a mangiare e parliamo della scuola, di chiara e altre cose normali.

Stranamente non fa il polipo, non allunga le mani, né metta in mezzo l'argomento sesso. Mi aiuta a sparecchiare, siamo fianco a fianco in cucina e niente neanche la classica mano sul culo che piazza sempre in queste situazioni; quasi sono preoccupata dai suoi modi di fare. Ci sediamo sul divano a guardare x-factor e finalmente dopo qualche minuto sento la sua mano appoggiarsi sul ginocchio ed iniziare ad accarezzarmi la gamba; non dico niente, lo lascio fare e in breve la gonna è quasi completamente arrotolata sull'inguine e la sua mano ha abbondantemente superato il bordino dell'auto reggente.

scavallo in modo da permettergli di arrivare con le dita allo slip e non appena supera l'elastico e mi tocca il bosco, allungo la mano sulla sua coscia e gliela stringo fino a fargli male. Comincia a farmi un ditalino e non appena risalgo con la mano un po' più su, mi accorgo che si è aperto il pantalone ed ha tirato fuori l'uccello già duro; neanche il tempo di toccarglielo che toglie la mano dallo slip, la porta dietro al collo e mi spinge con la testa in basso fino a mettermelo in bocca.

Obbedisco e mentre glielo succhio mi rendo conto che, forse per la prima volta da quando abbiamo superato il limite, mi trovo di fronte non più il ragazzino ma un uomo. Mi sento completamente dominata, mentre mi incita a continuare, contemporaneamente mi spinge la testa verso l'uccello fino a farmelo prendere praticamente tutto; lo guardo e vedo che lui invece sta guardando la televisione come se nulla fosse, poi all'improvviso mi fa riprendere fiato ma poco dopo mi viene in bocca in maniera anche violenta.

” Mentre ascolto completamente rapita le sue parole, sento silenzio dall'altro lato della cornetta; mi accerto che sia ancora in linea e capisco che il suo racconto non solo non è ancora finito, ma non l'ha lasciata indifferente. “Francesca, credimi, quando mi sono rialzata l'ho guardato in faccia ed era diverso da sempre, come se fosse cresciuto nel giro di un mese in personalità. Sono andata in bagno a sciacquarmi la faccia e la bocca, quando sono tornata aveva ancora il pantalone aperto anche se lo aveva rimesso nella mutanda.

ha detto di avvicinarmi a lui e appena gli ero accanto, in piedi, ha infilato la mano sotto la gonna , mi ha sfilato le mutande, mi ha fatto sedere sulle sue gambe e mi ha fatta Godere. Quando sono venuta mi ha fatto succhiare le sue dita bagnate e poi mi ha portata in camera da letto. Ci siamo spogliati, mi ha chiesto di lasciare le calze e non appena sdraiata, si è messo sopra ed abbiamo incominciato a scopare; mentre lo facevamo ripeteva che lo avremmo fatto tutta la notte e così è stato.

” Il tempo di interromperla per dirle “complimenti e benedica” che mi ha bloccata dicendo che non mi aveva ancora raccontato la cosa più importante… “Dopo aver goduto entrambi, è andato in bagno a farsi una doccia, nonostante fosse notte inoltrata, mentre io ne ho approfittato per cercare di riprendere le forze. Per tenerlo a freno gli ho chiesto se avesse fame, mi ha risposto di no ed allora, pur non avendo assolutamente bisogno di nulla, sono andata in cucina fingendo di dover bere.

Al mio ritorno se lo stava toccando; il tempo di infilarmi sotto le coperte che mi sono subito ritrovata le sue mani ovunque. Appena ha ritrovato l'erezione, mi ha fatta girare sul fianco e giù di nuovo a trombare; poi è successo il fattaccio (queste le sue testuali parole): mi sono ritrovata a pecorina con un braccio appoggiato sul materasso e l'altro sulla testata del letto e lui da dietro a spingere come se non avessimo fatto ancora niente; all'improvviso ho sentito nella stanza il profumo del disinfettante per le mani che avevo sul mobile, neanche il tempo di rendermi conto del perché della cosa che me lo sono sentito spruzzare in mezzo al culo; ha tirato fuori l'uccello, credo se la sia spalmato sopra e mi ha messo la cappella all'ingresso del buco.

Pur essendo eccitata gli ho detto di non mettermelo indietro, ma questa volta non mi ha fatto finire la frase che ha spinto con forza e mi ha inculata letteralmente. Ho cacciato un urlo da ricordare, ma oramai era dentro. Per un momento si è fermato, rendendosi conto che non volevo, poi lo ha spinto con forza e devo dire che è scivolato facilmente senza altri problemi. Ha ripreso a muoversi avanti e indietro, io dicevo no ma ansimavo dannatamente, dopo tutto l'ultima volta era successo quasi vent'anni fa, così ho ceduto, mi sono messa due dita nella fica completamente bagnata e ho goduto ancora; lui ha continuato ancora fino a quando ha schizzato sulla schiena.

Quando finalmente ci siamo guardati in faccia, era rosso di vergogna e mi ha chiesto scusa; io ho scosso la testa ma gli ho fatto un sorriso dicendogli che anche il culo si era preso dalla zia, se non è bene questo?”Rimasta assolutamente interdetta dalla cosa, ho detto a Lina “e adesso cosa dovrei dire? Vuoi un mio commento?” Lei ridendo mi ha risposto “no, no era solo per raccontar quanto è stronzo tuo nipote Giacomo.

Comunque puoi andare fiero di lui” ed io “guarda che sarebbe nostro nipote poi credo vada più fiera tu adesso che gli hai fatto il regalo di Natale”. Dopodiché quando abbiamo chiuso la chiamata, ho dovuto mentire a Chiara sul contenuto visto che non credo fosse il caso di raccontarle le prodezze della madre, anche se credo immagini qualcosa. Alla prossima Francesca.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com