Le mie storie (11) seconda parte

… Senza assolutamente rendermene conto mi ero infilata in una relazione con un uomo sposato. Per me era la prima volta e credetemi la cosa non mi faceva fatto piacere. Non sono mai stata né sono tuttora una di quelle donne che non si fa scrupoli oppure per il proprio piacere personale non pensa alle conseguenze delle proprie azioni, infatti passavo gran parte del tempo a pensare come chiudere questo rapporto. Il problema però era che nel momento in cui lui si faceva vivo, io non so perché ma non riuscivo a res****rgli, non riuscivo a tirar fuori quella personalità che ho sempre avuto.

Certo quelle poche ore che passava con lui, era come se spegnessi completamente l'interruttore. Niente stress, niente studio, niente problemi, solo ed esclusivamente piacere. Mi sono sempre detta, ancora oggi lo faccio, che questo fosse il reale motivo per il quale ho vissuto questo tipo di storia.
Lui era completamente padrone della situazione, si presentava a casa mia, certi giorni per esempio, poiché amava molto il sesso orale (sia farlo che subirlo), mi stendeva sul divano, mi sfilava via i pantaloni e le mutande e cominciava a giocare con la sua lingua e le sue dita nella mia micia.

Ed era bravo, era veramente molto bravo. Mi faceva bagnare da morire. Ricordo ancora le sue grosse dita entrare ed uscire da me, la sua lingua giocare con il mio clitoride. Ed a me piaceva tanto (per la verità mi piace tuttora) sentire le sue labbra giocare con le “mie”. Poi quando venivo e la sua lingua era bagnata per bene, si alzava, si apriva il pantalone e mentre io stavo ancora affannando di piacere me lo metteva in bocca.

Io cominciavo a succhiare, lui accompagnava con le sue mani la mia testa fino a prenderlo tutto completamente. A me un po' faceva male, ma nello stesso tempo mi piaceva essere dominata. Alla fine mi veniva in bocca ed io mandavo giù guardandolo soddisfatta negli occhi. Poi andava via e chiaramente i sensi di colpa mi assalivano tutti insieme, mi dicevo che ripetevo che quella sarebbe stata l'ultima volta. Ed invece un'altra volta per esempio me lo ritrovai sotto casa di una mia amica dov'ero andata a studiare.

Mi disse che si trovava lì per caso e che mi avrebbe semplicemente riaccompagnata a casa, invece dopo qualche minuto era già con le mani nelle mie mutande, tanto per cambiare lo feci salire a casa dove scopammo sul divano.
Quando arrivò l'estate credetti che potesse essere il periodo giusto per allontanarmi da lui, invece mi arrivò la telefonata della moglie che mi annunciava una visita per vedere la casa al mare, e sarebbe durata il weekend.

In quel momento ebbi davvero paura, perché se c'è una cosa nella quale sono completamente negata, è dire le bugie. Basta guardarmi in faccia per capire che sto mentendo. Certo a lei l'avevo incontrata già prima di quel periodo, ma mai insieme al marito e soprattutto quando ci eravamo viste naturalmente avevamo parlato di tutt'altr, quindi non so come ma mi ero salvata.
Arrivarono e naturalmente diedi loro la stanza matrimoniale. Mentre lei sistemava il bambino (all'epoca avrà voluto circa tre/quattro anni), lui mi chiese di accompagnarlo a prendere i bagagli nella macchina.

Naturalmente lo seguìi e nel buio del box mi abbracciò con forza e mi baciò. La sua irruenza da uomo mi dominava completamente. Ero indifesa, un po' mi faceva rabbia ma allo stesso tempo mi eccitava. Io per alzare una barriera nei suoi confronti, mi dedicai al bambino, li invitai ad andare a visitare il paese proponendomi come baby-sitter. La mattina andammo tutti insieme al mare, poi verso l'ora di pranzo lei disse che il bambino doveva mangiare e che quindi avrebbe preso la macchina per tornare a casa.

Noi rimanemmo ancora un po' sulla spiaggia, così chiacchierando come se nulla fosse. Poi a piedi ci incamminammo verso casa. Arrivati nel parco lui mi disse di aprire il box dove era parcheggiata l'auto. Lo feci, lui abbassò di nuovo la saracinesca e mi scopò sul cofano dell'auto ancora caldo. Ricordo che appena sentivo passare le persone davanti al box, dovevo limitare i miei respiri. Mi venne sopra le tette (a lui piaceva tanto) e appena finito salimmo in casa.

Vidi lui andare dalla moglie e darle un bacio mentre una mano le accarezzava il sedere, lei ridendo lo respinse, io con ancora addosso il profumo del suo sperma dissi ad alta voce che sarei andata a farmi una doccia. Non so come quel giorno a pranzo lei non capì tutto. Io non riuscivo a guardarlo neanche per un secondo, naturalmente lui al contrario sapeva dissimulare bene. Credo che alla fine la mia salvezza fu il bambino con il quale c'era molta sintonia.

Quella sera uscirono di nuovo da soli, quando tornarono io stavo guardando la televisione, un saluto veloce e dopo qualche minuto capìi che stavano facendo l'amore. Passai tutta la notte a guardare il soffitto, a dannarmi per le mie debolezze e chiedermi fin dove sarei arrivata. Per fortuna quel weekend passò senza altri problemi. Alla fine di quell'estate, ero decisa più che mai a mettere fine ai miei tormenti anche perché razionalmente capivo che quella situazione non sarebbe andata da nessuna parte.

Un pomeriggio mi chiamo dicendomi che sarebbe venuto a cena a casa visto che la moglie era ancora al mare con il bambino. Io ero pronta, gli avrei fatto un bel discorso, la sua famiglia, il mio stato d'ansia e tante altre cose. Poi bussò alla porta, mi salutò con un bacio sulla guancia e mi sussurrò all'orecchio che aveva preso una mezza pasticca di viagra, per lui una prima volta, e che voleva vedere gli effetti con me.

Il solo sussurrare della sua voce al mio orecchio mi fece (come al solito) completamente squagliare. Voi potrete legittimamente domandarmi dove fosse finita la mia dignità, ci avrei pensato il giorno dopo, ma in quel momento i soliti brividi di emozione pervasero tutto il mio corpo. Facemmo sesso tutta la notte, non so se fosse merito di quella mezza pasticca blu, ma mi rivolto' letteralmente come un calzino. Per la verità non è che avesse tanta fantasia, scopavamo sempre o con lui sopra di me oppure a pecorina, a lui piaceva di più fare i cosiddetti preliminari così il suo uccello duro era spesso tra le mie tettone oppure nella mia bocca.

Non so quante volte lo facemmo quella notte, ma so che la mattina faticai ad alzarmi dal letto.
Questa maledetta storia però stava volgendo al termine (per fortuna), a far scender i titoli di coda furono due episodi che ricordo come se fosse ieri. Il primo accadde durante la festa di un mio zio. La solita riunione enorme di parenti, il solito casino, lui che mi fa segno di seguirlo nel bagno, io che come al solito ci casco.

Mentre ero mezza nuda, alla porta bussa la moglie. Io divento bianca come un cadavere, mi ricompongo alla bene meglio e approfitto del fatto che siamo al piano terra per scavalcare dal balcone. Considerata la mia goffaggine ancor oggi mi chiedo come ci sia riuscita.
Il secondo episodio, quello più importante per me è che di lì a qualche giorno avrei conosciuto un ragazzo che sarebbe stato uno dei due amori della mia vita.

Ma questa è una storia che non racconterò mai.

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