Le calde cosce di Laura

Laura era diventata più eccitante che mai. Era da tantissimo tempo che non vedevo più quella bella fighetta di Laura, cugina di un mio vecchio amico, che non era molto attizzante in passato ma che ora, dimagrendo un po’, si è fatta veramente interessante. L’occasione per rivederci è stata la scorsa settimana, che era il compleanno di questo mio vecchio amico, e dato il bel caldo dell’estate, ci ritrovavamo tutti all’aperto a brindare, presi dall’euforia e dalla voglia di festeggiare alla grande.

Così, quando l’ho vista arrivare vestita con quella sua camicetta leggera, con quei sandali e quei piedi ben curati, e l’occhio mi è scivolato sulle sue gambe, mi son accorto che aveva un bel paio di legging grigi che le stringevano perfettamente le cosce. E quando ho notato il suo interno coscia così provocantemente liscio e bello tonico, mi è venuto subito un groppone alla gola, perché mi immaginavo già con la testa tra le sue gambe, con tanta voglia di esplorare il piacere con lei.

Così, mentre gli altri invitati si ingozzavano a più non posso tra dolci, stuzzichini e bicchieri, con Laura abbiamo iniziato a parlare, e lei si è accorta che la guardavo in modo insolito, pieno di desiderio, come mai avevo fatto in precedenza. Mi disse che avrebbe voluto cambiare un po’ le cose in casa sua e, mentre il cugino si avvicinò a noi per parlare, mi disse di andare con Laura a vedere come era stato rifatto il suo soggiorno, per capire al meglio quali fossero le idee della giovane.

∞Quell’istante trascorso da solo con LauraDopo aver visto e rivisto le nuove poltrone e il divano, Laura mi diceva che avrebbe voluto prendere qualche spunto anche guardando le stanze ai piani superiori, e così salendo le scale, mi son accorto ancor meglio di quanto fosse attraente. Il suo bel culo era fasciato in un bel paio di legging, aveva un bel perizoma, ma la camicetta leggera e setosa creava un intrigante gioco di trasparenze, e mentre camminava, mi accendeva sempre più il desiderio, tant’è vero che me ne stavo dietro di lei a una certa distanza.

Distraendomi per rispondere a un messaggio arrivato sul cell, non mi ero accorto che si era fermata sulle scale e, così, son inciampato su di lei appoggiandomi sul suo bel culo e facendola cadere, senza che si facesse comunque male a causa della caduta. Dopo essersi messa a ridere di gusto, e guardandomi meglio con quei suoi occhi marroni profondi, e con un sorriso pieno di desiderio, si è voltata verso di me per baciarmi, e non ho saputo resistere alla sua iniziativa, prendendo a limonare con lei.

Rialzandoci dalle scale, ci siamo ritrovati in pochi istanti nella camera del cugino e, lì, l’ho letteralmente buttata sul letto, spingendola, senza che si opponesse e anzi dimostrasse tutta la sua voglia incitandomi a farla sentire viva e piena di passione. ∞Nella stanza di suo cugino a trombare con leiDopo averle levato i sandali, leccato dolcemente i piedi e sfilato reggiseno e camicetta, ho preso ad accarezzarle dolcemente i capelli, guidandole l’indice sinistro alla sua bocca, per poi ribaciarla e stringerla a me, cercando con passionalità i suoi legging, levandoli, e arrivando con le dita a giocare attorno alle sue grandi labbra.

Una volta levato il perizoma, ho preso a leccarle dolcemente l’interno cosce, le sue grandi labbra, e quindi anche attorno al suo ano, sentendola gemere sempre di più, desiderosa di abbandonarsi a tutte le mie attenzioni, e di sentirsi veramente voluta. Con il mio pollice e l’indice, mi son fatto strada nella sua figa, giocando amabilmente e sentendola sempre più calda e bagnata: dopo averla leccata e succhiata con decisione, mi son quindi concentrato di nuovo sul suo interno cosce, provocandola con morsi e succhiandola.

Laura era ormai giunta al massimo del desiderio e così, adagiandosi comodamente sul letto, ha cercato il mio cazzo senza esitazione, e trovandoselo duro già in mano, ha preso a spompinarmelo giocando a succhiarmelo in punta e a farla scivolare tra le sue labbra, come fosse un leccalecca. In un paio di minuti, con tanta passione, mi ha fatto venire tra le sue labbra, facendola soddisfare ancor di più col mio seme: a quel punto, lasciandosi prendere in braccio, si è sistemata a pecorina e, vogliosa, mi ha implorato di riempirla di piacere.

Con il cazzo voglioso e ormai pronto a resistere a lungo, mi son fatto strada tra le sue grandi labbra, sentendole caldissime e bagnate, e pronte a sfregare così amabilmente attorno alla mia cappella, facendomi sentire in paradiso ad ogni movimento …Con la mia lingua costantemente in bocca, Laura mi ha chiesto di fermarmi e, quindi, ha preso lei il comando del gioco: con il mio cazzo ormai infuocato, era lei a sbattere rumorosamente il suo culo sul mio bacino, fottendomi il cazzo con una passione unica e venendo a più riprese mentre la sgrillettavo sul clitoride.

Dopo un quarto d’ora di estasi, mi sentivo la cappella stretta dal godimento, e lasciandomi andare alla sua ultima spinta, le ho riempito la figa di sborra, sentendomi solo desideroso di bere con lei dello champagne…Rivestendoci in fretta e risistemandoci a dovere, abbiamo ripreso a guardare i mobili in salotto, mentre qualche invitato stava risalendo andando in cerca del bagno: senza che qualcuno si accorgesse della nostra assenza, ci scambiammo di nascosto i numeri, tornammo tra gli altri, promettendoci di ritrovarci per nuove avventure.

Bionda con una voglia infinita di cazzoQuando la incrociavo in giro, mi domandavo sempre come potesse chiamarsi: aveva sempre uno sguardo così dolce e piacevole, e poi, non perdeva mai un’occasione per salutare, perché si ricordava di ogni nostro precedente incontro, che probabilmente per lei doveva essere motivo di orgoglio e di soddisfazione, considerando come la sua espressione si faceva ancor più allegra e positiva, quasi come per lei la vita fosse uno scorrere piacevole di momenti ricchi di felicità.

Laura mi incuriosiva sempre, perché poi aveva sempre qualche borsa con sé, quasi come se ogni giorno avesse qualche nuovo compito da portare a termine, qualcosa che io non potevo immaginare, come se fosse mutevole in continuazione: ma quando una sera mi soffermai a parlarle un po’, mi accorsi come oltre ad essere piacevolmente dolce nel viso, lo era pure con il suo modo di parlarmi, come se le piacesse attutire ogni suono troppo forte attorno a sé.

Donna dai modi così delicati e gentili, Laura mi affascinava sempre di più, e quando potemmo andare finalmente a sederci insieme per bere un caffè, mi accorsi proprio di quella che era la sua natura, di donna che amava la semplicità e, allo stesso tempo, che adorava la serenità: mi guardò con uno sguardo piacevole, poi abbassò gli occhi, e quando le chiesi se era fidanzata, mi rispose “no, al momento non ho nessuno” e in quell’istante ebbi come un brivido pensando che la volevo per me.

∞Poi quando trombava era pure meglioLei si accorse di quel brivido e, chiedendomi se fosse tutto ok, le risposi che era soltanto la leggera corrente fredda: la guardai in quegli occhi dolci, e in quel volto così delicato, poi la presi per mano, e le chiesi di andare a fare una passeggiata insieme, perché era troppo bello per andarsene in un qualche posto chiuso. Laura annuì, e poi, facendosi prendere per mano, mi guardò di nuovo, e poi mi chiese “conosci un posto bello dove andare a guardare le stelle?” e io le risposi “si, uno lo conosco.

”Per mano camminavamo insieme su quel tratto di mare, e poi, trovammo finalmente quel sentierino che conoscevo alla perfezione, e poco dopo, ci ritrovammo su una panchina in cui avevo già portato tante ragazze prima di quel momento. Laura era già praticamente ipnotizzata dalla bellezza del posto, e dopo esserci seduti, mi si accovacciò e mi disse “che posto splendido, solo gli uomini più poetici possono conoscere questi angoli meravigliosi” e io le dissi “grazie Laura”.

Non esitai a lungo primo di sfiorarle le labbra, e poi, di nuovo sfiorandole le labbra, avvicinandomi sempre di più alla sua lingua, e poi finimmo davvero per baciarci in modo appassionato: e poi, senza dire nemmeno una parola, lei mi sollevò la maglietta, e io a quel punto feci altrettanto con lei, e diedi una bella palpeggiata a quei meravigliosi seni, mentre Laura si eccitava e mi diceva “dai, facciamolo qui, dimmi che lo vuoi” e io le dissi “si, ti voglio tutta, voglio davvero farlo con te qui.

”E poi mi inginocchiai davanti a lei, che era su quella panchina: le divaricai le gambe, e poi, scostandole le mutandine da sotto, finalmente potei mettere la mia lingua in quella bella figa vogliosa. Era davvero troppo eccitante perché non mi fermassi a godermela tutta, leccandogliela con passione, sentendola eccitarsi sempre di più, perché le piaceva, e forse per quanto era da tanto tempo che non godeva, Laura non ci mise tanto a venire, bagnandosi tutta e facendo anche una squirtata.

Mi eccitò da morire quell’istante, e infatti glielo dissi “non pensavo squirtassi, che figata, sei proprio una gnocca stratosferica Laura” e lei mi disse “dai, fammi vedere il tuo uccello ora, fammelo prendere in mano” e io lo tirai fuori e glielo diedi, sedendomi su quella panchina. Il contatto con quelle labbra delicate e morbide fu davvero divino, e poi lei succhiava leggermente, con un tocco davvero angelico, esattamente come ogni altra cosa che faceva, che mi sembrava sempre delicatissima.

Il suo modo intrigante di leccare e succhiare il mio cazzo, era davvero da ricercare nella delicatezza dei suoi movimenti, che sottolineava ancora una volta la passione incredibile che aveva per il sesso orale: continuava così, leggermente, come se non ci dovesse mai essere una fine a quel momento di piacere travolgente, se non quando finalmente il mio cazzo, pronto a fotterla per bene, sarebbe passato a scopare quella figa divina che si trovava in mezzo a quelle gambe provocanti.

Laura quindi mi disse “vuoi scoparmi la figa?” e io le dissi “sì, la voglio, dammela tutta ti prego” e lei mi disse “dai mettiti sulla panchina, ti vengo sopra al contrario” e io le dissi “così mi fai dimenticare tutte le sofferenze della vita” e lei disse “addirittura?” e poi quando mi venne sopra mi lasciai andare “ahhhhsiiiii, che figa meravigliosa, sei davvero divina, continua così” e lei ansimò di piacere “che bel cazzo, ohhhh me lo voglio scopare tutto” e gemeva sopra di me spingendosi tutta sopra.

Vedere quel bel culo davanti a me, così perfettamente in forma e rotondo al punto giusto, e ancora, quella stratosferica fighetta che si stringeva dentro il mio cazzo voglioso, mi regala delle sensazioni davvero incredibili, che non potevo in alcun modo controllare, perché si muoveva in maniera divina, come una che sapeva davvero cosa volesse dire godere, considerando come muoveva perfettamente i suoi fianchi su di me, con quel bacino davvero divino da ballerina.

Andò avanti così per qualche minuto, finché lei si lasciò andare godendo “mi piaace, fammi godere……” e poi Laura si lasciò andare in un gemito abbastanza forte, ansimando, mentre continuava a montarmi sul cazzo in maniera decisa, scopandomi in modo sempre più intenso, dicendomi “dai vieni, vienimi dentro la ciliegina….., fammi vedere che mi spruzzi nella micia…. ” e io le schiaffeggiai quelle belle chiappe, guidandola su di me. Continuava a fottermi, si muoveva su e giù, finché io avevo la sborra pronta a spruzzare dal cazzo, e le dissi “vengo dentro?” e lei “dai, spruzza…..pure…voglioogni cosa di te…se fosse possibile ti mangerei…susciti istinti cannibaleschi……” e finalmente scaricai le mie palle dentro quella meravigliosa figa da sogno, quella splendida gnocca tutta per il mio cazzo voglioso.

Poi restò per qualche altro istante su di me, in quella posizione, dicendomi che era stato splendido trombare in quel modo, di fronte al mare…………Per tutta la notteNon sono riuscito a chiudere occhio, nonostante fossi stanchissimo per la serata, faceva troppo caldo ma soprattutto il pensiero di ricattare mia sorella continuava a martellarmi la testa tenendomi in perenne erezione, alle prime luci dell'alba non resisto più mi alzo dal letto e vado in bagno per farmi una doccia, uscito dal bagno in casa regna ancora silenzio, è ancora presto e tutti dormono, passo davanti alla porta della camera di mia sorella, è molto rischioso ma non resisto alla tentazione, facendo molto piano apro la porta ed entro in camera sua, sta ancora dormendo sul letto completamente nuda a pancia in giù, mi avvicino per ammirare il suo culo rotondo ancora completamente bianco si vede che non ha ancora fatto un giorno di mare, le gambe sono leggermente divaricate riesco persino a vedere i peli neri sulle sue grandi labbra, allungo la mano fra le sue cosce accarezzandole i peli, inizio ad essere troppo eccitato, le dita della mia mano iniziano ad accarezzarle le labbra mentre sento che mi sta diventando durissimo, più mi diventa duro e più la mia mano si fa invadente, quello che era un accarezzarle la figa è diventato un massaggio fra le grandi labbra che inevitabilmente porta le mie dita fra di esse sentendo quanto è calda e che inizia a bagnarsi, il mio cazzo duro ormai è completamente fuori dall'accappatoio, continuo a fissarla controllando che non si svegli, ho perso il controllo della mia mano che la sta masturbando superficialmente, le ho addirittura divaricato di più le gambe per agevolare il movimento circolare delle mie dita che diventano sempre più bagnate dei suoi umori, è bagnata non resisto lentamente la penetro la figa con il mio dito medio, ha la figa caldissima quasi scotta, inizio a scoparla con il dito, mi sembra un sogno erotico non ci credo che sto masturbando mia sorella, basta non resisto più tolgo il dito e mi sposto dietro di lei spostandole ancora un pò la gamba, così divaricate che oltre al taglio della figa riesco a vederle anche il buchetto del sedere, anche se sarebbe molto più facile metterglielo nella figa bagnata sono fortemente tentato di metterglielo nel culo, immagino già la scena di lei che si sveglia mentre le sto scopando il sedere fino a venirle d'entro, si voglio metterglielo nella patata ma sopratutto nel culo, voglio incularmi mia sorella lo ammetto!, mi avvicino e sto per metterlo quando sento la sveglia in camera mia suonare, non poteva esserci momento peggiore, se la mia ragazza si sveglia il primo posto dove verrà a cercarmi è questo, con il cazzo durissimo devo rinunciare, le risistemo la gamba sul letto e resto un secondo a guadarla pensando alla fortuna che ha avuto!, senza fare troppo rumore torno in bagno ed ecco che appena entrato nella doccia, sento la porta del bagno aprirsi “che ci fai in bagno?” chiede la mia ragazza in modalità poliziotto, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere entra nella doccia insieme a me prendendomi il pisello in mano per controllare se sono venuto, penso alla fortuna che ho avuto a non provare a metterlo dentro mia sorella, ma probabilmente anche se mi fossi fatto semplicemente una sega mi avrebbe incolpato lo stesso “Quindi? hai finito? Ma che cazzo Gemma, è mia sorella mi fa schifo l'idea di farci sesso” le dico più falso di un lupo che si finge una perora, lei mi guarda sarà stato per il pisello ancora duro o forse per qualche santo dedito alla recitazione o in questo caso alla menzogna ma mi crede “Scusami, è che tua sorella è molto bella e…” mi sento una merda ma la consolo dicendole che io voglio stare con lei e non con mia sorella, e in unfinità di cazzate che me lo fa tornare moscio, la cosa finisce lì.

Ci prepariamo per andare a mare, mia sorella dorme ancora sarà difficile attuare il mio piano se lei resta a casa e io vado a mare con la mia ragazza, ancora di più farlo in casa quando c'è lei, fingo un attacco di diarrea e corro in bagno, incolpo qualcosa che mi avrà fatto male, Gemma la mia ragazza resta a piantonare la porta del bagno, ai primi suggerimenti di andare mare senza di me declina immediatamente, fortunatamente vista la bella giornata ma sopratutto il caldo, dopo quasi due ore di sauna chiuso in bagno a fingere si convince ad andarci senza di me, è fatta! aspetto che vada via poi faccio ancora una doccia per tutto il tempo che sono rimasto chiuso in bagno a sudare.

Scendo le scale andando in cucina, trovo mia sorella in pigiama un pantaloncino ed una maglietta che sta preprando la colazione, “Che hai da sorridere come un idiota?” mi fa lei vedendomi, cerco di rimanere serio mentre, ora che Gemma è fuori e solo io e lei siamo in casa potrò ricattarla come meglio credo, dentro di me sono contento ed eccitato come un ragazzino e proprio come dice lei continuo a sorridere come un idiota senza motivo, facciamo colazione io continuo a fissarla pensando ad come iniziare il discorso ma sopratutto a cosa chiederle in cambio, so bene che non accetterebbe mai di fare sesso con me, ma magari potrei chiederle di spogliarsi, sedersi sulle mie gambe o tutto quello che posso trovare eccitante e divertente allo stesso tempo, i miei pensieri si interrompono quando lei mi chiede “hai visto il mio cellulare? Non lo trovo….

“.

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