L’addestramento di una sissy slave – II

Un mese di femminilizzazione, servitù e addestramento presso Domina Melany (Dea dalla Pelle d’Ebano e stupenda Mistress Transex professionista), per la tenera sissy slave Monique. – Giorno 1 – Parte Seconda

-Hai imparato le regole della casa? Tutto chiaro?

-Si Signora.

-Bene, allora non ci perderemo sopra altro tempo. Piuttosto preferisco spiegarti come funzionano le cose durante l’orario di visita dei clienti…

Questo dialogo si svolge mentre sto aiutando la Padrona ad indossare gli abiti da lavoro scelti per oggi, un completo aderentissimo in pelle nera che riveste ogni centimetro quadrato della sua pelle, dal collo alle caviglie, lasciando scoperti solo i turgidi seni d’ebano, le natiche sode e perfette, l’impareggiabile membro nero e i meravigliosi piedi, dalle eleganti e curatissime unghie laccate di smalto rosso fuoco.

Per fortuna l’impianto di condizionamento sta funzionando al massimo, altrimenti, con le temperature di questi giorni, sarebbe stato impossibile indossare un abbigliamento del genere.

-…devi per prima cosa sapere che ricevo tutti i giorni, tranne la domenica. Solo su appuntamento e per un totale massimo di 4 clienti al giorno. Gli appuntamenti vengono fissati a due ore minimo l’uno dall’altro. Ogni sessione dura mediamente da trenta minuti a un’ora, così da dare tempo a me di riposare e a te di pulire.

In materia d’igiene sono molto esigente: ogni strumento impiegato durante la sessione precedente dovrà essere pulito, disinfettato e rimesso al proprio posto, prima della successiva. Se necessario dovrai anche pulire in terra e cambiare le lenzuola. Ricordati inoltre di svuotare il cestino dei rifiuti ogni volta, Tanto nella sala grande che nel bagno degli ospiti.

Ascolto attentamente cercando di memorizzare tutto, sono certa che al minimo errore verrei punita e il mio ancora indolenzito sederino mi consiglia caldamente di non rischiare una seconda sessione di “caning” nel giro di poche ore.

-Sull’agenda che vedi in corridoio, vicino al telefono, sono segnati gli appuntamenti del giorno con i relativi orari, ti è permesso di consultarla per meglio organizzarti. Mi aspetto che, dal momento in cui suona il citofono al momento in cui non ti chiamerò io, tu te ne rimanga chiusa nella tua stanza senza farti vedere girare in casa. Intese?

-Si, Signora, è stata molto chiara.

-Le lezioni in merito al perfezionamento della tua educazione e femminilizzazione, invece, ti saranno impartite ogni qualvolta dovesse verificarsi un “buco” nella lista degli appuntamenti.

Essendo molti dei miei clienti in vacanza, in questo periodo dell’anno, ciò dovrebbe accadere piuttosto frequentemente.

Nel frattempo ho terminato di allacciarle un paio di splendidi sandali tacco 12 in vernice nera che evidenziano ancor di più, se possibile, il femminile splendore dei suoi piedi, lasciandone nude le dita e gli archi pronunciati (immagino per offrire un più facile accesso alle labbra degli adoranti clienti).

-Prendi quel cofanetto di legno scuro su quel tavolino e portalo qui, ora, Monique.

Individuo il cofanetto in questione e lo consegno alla mia Eburnea Padrona.

-Aprilo.

Sollevo il coperchio e ne osservo il contenuto. Dentro, disposti in ordine di grandezza, ci sono tre butt-plugs, di forma e materiale differente. C’è anche un flaconcino di plastica.

-Ricorderai che l’ultima volta che sei stata qui ti avevo accennato al fatto che una brava schiavetta dovrebbe rimanere “tappata” 24 ore su 24, 7 giorni su 7, quando non “in uso”.

Bene. Ho intenzione di fare di te una PERFETTA schiavetta… pertanto inizierai adesso stesso a portare il plug. Non ti sarà consentito di toglierlo mai, se non per andare in bagno alla mattina. Come vedi ce ne sono tre, il primo è di vetro pieno, 3 centimetri di diametro massimo, molto indicato per chi è ancora vergine…non è il tuo caso, pertanto passiamo senz’altro al secondo che è in metallo, si…quello lì con una sorta di “rubino” incastonato alla base…brava, proprio quello.

E’ il più adatto a te…per il momento: 4 cm nel punto più largo, facile da pulire e anche grazioso da vedere. Il terzo, e ultimo, augurati di non dover essere costretta a portarlo mai. E’ in silicone trasparente e, come avrai notato, molto più largo degli altri due…

In effetti il plug di cui sta parlando non può nemmeno lontanamente essere messo a confronto con gli altri due: come gli altri è conformato a “goccia”, quasi sferico, ma ha dimensioni pari a quelle di un pugno chiuso e l’aspetto altrettanto poco rassicurante.

-…misura 7,5 centimetri di diametro e ti garantisco che non è un piacere né riceverlo, né portarlo dentro, specie se per lunghi periodi. E’ quello che io definisco un “plug punitivo”. Ma stai tranquilla, Monique…se ti comporterai sempre come si conviene non dovrai costringermi a fartelo assaggiare. Nel flaconcino, infine, troverai del gel lubrificante; usalo sempre quando devi infilare il plug, mi raccomando, non vorrei che la tua “figa” si irritasse troppo e venissimo costrette a metterla “a riposo” per farla guarire…

-Ehm…grazie, Signora.

-Ora poggia la s**tola qui sul letto accanto a me e girati.

Faccio come dice, senza esitare.

-Chinati in avanti senza piegare le ginocchia e afferrati le caviglie con entrambe le mani… divarica le gambe più che puoi…

Mi chino nel modo indicato e, attraverso le mie stesse gambe divaricate, seguo con lo sguardo i movimenti esperti delle sue mani che stappano il flacone, spremono un grumo di gel sulle dita e lo applicano in punta al plug metallico.

Un secondo grumo di gel mi viene passato con accuratezza sopra e tutto attorno alla rosetta. Provo una sensazione di fresco. Il contatto tra le dita delicate di lei e l’ingresso della mia figa anale mi provoca un’ immediato tentativo di erezione, prontamente frustrato dalla gabbietta metallica in cui è confinata, da più di un anno, la mia inutile “clitoride”
Lei nota la cosa e si interrompe con una risata soffocata.

-Si vede subito che non vieni da…quanto? Tredici mesi, mi dicevi?

-Quattordici…oramai.

Faccio io arrossendo, ma mantenendo la posizione.

-Ohh…povera Monique…chissà come ti faranno male le palline, vero?

Me le prende tra le dita della mano sinistra, tirandole a se, mentre mi punta il plug con la destra.

-Vabbè…d’altronde non le dovresti considerare proprio come fossero un paio di palle atutti gli effetti…quelle ce le hanno gli uomini…le tue al massimo possono essere considerate una sorta di ovaie esterne, no?

E contemporaneamente mi infila dentro il plug in un sol colpo, fino alla base.

-SSS…i, Signora! …Grazie.

-Adesso puoi alzarti.

Accompagna queste parole con uno schiaffetto secco alle mie natiche nude (ancora indolenzite per i colpi di canna) che mi costringe a mordermi le labbra per poter soffocare un gemito.

-Grazie, Signora. Posso andare ora, Signora?

-Vai pure nella tua stanza che sono quasi le 15 e tra poco avrò il primo appuntamento della giornata.

Sto per chiederle quanti siano gli appuntamenti previsti per oggi, ma poi decido che è meglio di no; potrò controllare più tardi sulla famosa agenda, pertanto, dopo un cenno di assenso col capo, mi avvio verso la mia cameretta.

Quando sono sulla porta però, mi richiama indietro.

-Ah già…stavo dimenticando! Un’ ultima informazione…le vedi queste?

Queste parole, pronunciate con tono morbido, sono accompagnate dal gesto delle sue lunghe dita che sollevano languidamente i grossi testicoli scuri che le pendono liberi tra le gambe, mostrandomeli bene.

-Queste non sono di certo piccole ovaie esterne come le tue e nemmeno normali palle di maschio…questi sono grossi testicoli di Regina-Toro e nemmeno immagini che quantità di sperma riescono a produrre ogni giorno… Ora, per via del lavoro che faccio, non posso permettermi di venire come vorrei, durante le mie sessioni.

E’ vero, penetro i miei clienti, li scopo anche a lungo…in fondo è per questo che vengono da me…ma lo faccio sempre SENZA sborrare. Questo per due motivi: il primo è che non voglio che la mia libido cali mentre ancora ci sono clienti da ricevere, il secondo è che una brava professionista non fa MAI una cosa del genere senza farsi pagare. Però l’accumulo di sperma rende purtroppo necessario che al termine della giornata io debba, in un modo o nell’altro, svuotarli.

E’ opportuno e salutare. Per questo motivo, all’ ultimo cliente di ogni giornata offro sempre la possibilità, con un piccolo sovrapprezzo s’intende, di avere l’onore di ricevere il mio miele. Alcuni accettano, altri, per risparmiare, no. In tal caso sarai tu a doverti occupare di darmi sollievo. Sarà anche una buona opportunità per migliorare le tue abilità in materia di sesso orale. Sei contenta?

-Non può immaginare quanto, Signora.

E stavolta sono davvero sincera.

***

Il primo cliente è arrivato una ventina di minuti fa ed è di là con la Padrona. Sarei stata proprio curiosa di vedere, o almeno di sentire, qualcosa. Ma dalla mia cameretta non si riesce a sentire nulla. Sono stata anche tentata di andare ad origliare alla porta della sala principale, magari togliendo le scarpe per non fare rumore, ma non ho avuto il coraggio di contravvenire così sfacciatamente agli ordini della Padrona.

Al primo giorno della mia permanenza qui, per giunta.
Un’altra cosa che mi interesserebbe fare sarebbe quella di dare un’occhiatina all’agenda per sapere come stiamo messe oggi con gli appuntamenti, ma quello potrò sempre farlo non appena il primo cliente se ne sarà andato.

Cosa che succede pochi minuti dopo, ben in anticipo sull’oretta prevista come durata della sessione. Sento infatti i passi della Padrona e del cliente per il corridoio, poi la porta di casa che si richiude.

Dopo meno di un minuto suona il campanello nella mia camera. La Padrona mi sta convocando.
Esco dalla mia stanza e la incrocio nel corridoio.

-Monique…vieni con me che ti faccio vedere dove sono i prodotti per la casa.

Mi precede in cucina ancheggiando sensualmente sulle lunghe leve e mi mostra un vero e proprio carrellino per le pulizie. C’è un secchio, guanti di gomma, degli stracci, un piumino, spugnette e detersivi, del disinfettante e del cotone idrofilo, spazzolone scopa e paletta.

Lo impugno per il manico, che sostiene anche un sacco per i rifiuti, di quelli grandi, e attendo istruzioni.

-Non c’è bisogno di portare giù la spazzatura. Basterà che tu, la mattina prima delle sette e trenta, metta il sacco fuori dalla porta di casa. Ci penseranno gli incaricati della ditta che si occupa delle pulizie condominiali a farlo per noi. Pago loro una generosa mancia ogni mese, a questo scopo. Quanto a lenzuola e asciugamani li troverai nell’armadio a muro in fondo al corridoio.

Tavola e ferro da stiro sono anch’essi lì. La lavatrice è anche asciugatrice: non dovrai stendere quello che lavi. Ora vai a ripulire in sala. Questo cliente ci ha messo veramente poco…è venuto appena gli ho cominciato a lavorare il cazzetto col frustino. Ne approfitterò per andarmi a riposare un po’ sul letto. Quando hai finito puoi tornare in camera tua.

Spingendo il carrello, da perfetta sissymaid, sculetto via verso la sala.

Ad una prima occhiata pare tutto in ordine: il letto è intatto e gli strumenti sembrano essere tutti al proprio posto. Quando raggiungo il centro della sala però, un frustino da equitazione poggiato sulla poltrona ginecologica attira la mia attenzione. Deve essere quello cui accennava prima la mia Padrona.
Mi avvicino e vedo anche altro: un paio di autoreggenti nere che pendono da un bracciolo e tre o quattro lunghe strisce di sperma in terra, perpendicolari alla seduta della poltrona.

L’Eiaculatore Precoce, verosimilmente, doveva essere seduto qui. Guardo meglio: alcune gocce sulla poltrona stessa confermano la mia teoria.
Altre cose fuoriposto, in giro, non ce ne sono.

Infilo i guanti di gomma, mi accovaccio in terra e con un paio di strappi di scottex raccolgo lo sperma, butto lo scottex nel sacco, poi con un po’ di cotone imbevuto di disinfettante ripasso bene sul pavimento. Ripeto la stessa operazione con le gocce sulla poltrona, raccolgo le calze e le butto sul carrello, più tardi le metterò in lavatrice.

Sto per riappendere il frustino al suo posto sulla parete quando, per mia fortuna, mi accorgo che anche sulla sua punta ci sono tracce di sperma fresco (ma lo stava colpendo sulla cappella??). Asciugo e disinfetto anche il frustino e lo riappendo, controllo il cestino dei rifiuti e ne svuoto il contenuto (un paio di strappi di scottex usati) nel sacco del carrello.
Prima di uscire do ancora un’ultima occhiata, a scanso di ulteriori cazzate del tipo di quella che stavo per fare col frustino.

***

Mi sono buttata anch’io un po’ sul letto. La Padrona dei Miei Sogni è nella sua stanza e tutto tace. Mi chiama giusto dieci minuti prima che citofoni il secondo cliente per farsi portare un caffè. Le chiedo se stavolta posso rimanere ad aspettare in cucina. Nel caso lascerò aperta la porta della mia cameretta e così sarò in grado di sentire il campanello anche da qui. Non ha nulla in contrario.

Meno male, cominciavo ad annoiarmi di là…e poi non ho ancora mangiato nulla da stamattina, magari guardo cosa c’è in frigo per vedere se riesco a farmi un panino…

Dalla cucina basta sporgere un braccio per raggiungere l’agenda degli appuntamenti sul mobile in corridoio. Bisogna solo aprire la porta. Me la rischio, sperando non faccia rumore. Ok, ci sono riuscita. Presa!

Cerco la pagina con la data di oggi…dunque, vediamo…30…31…ecco qua: 1 agosto! ORE 15 – impegnata… ORE 17 – impegnata… ORE 19 – NON C’E’ SCRITTO NIENTE!!! Lo spazio è assolutamente vuoto! Mi batte il cuore forte: vuol dire che alle 19 la mia Ineffabile Signora potrà dedicarsi a me, finalmente! Provo la solita tremarella mista all’eccitazione per quello che potrebbe accadere… però in fondo sono qui perché la cosa mi intriga da morire, no!? Nemmeno Bull Bruno avrebbe potuto obbligarmi, se non fossi stata consenziente.

Fossi donna biologica, in questo momento mi si starebbe bagnando la figa.

Passo ancora un po’ di tempo a sfogliare l’agenda, prima di rimetterla a posto, tanto per farmi un’idea più precisa del flusso di clienti qui. Noto che i nomi (niente cognomi, solo nomi propri…e magari anche falsi) che si ripetono costantemente sono una trentina (devono essere i clienti fissi), in più ci sono altri nomi che non compaiono frequentemente (gli occasionali).

Mediamente sono segnati dai dieci ai quindici appuntamenti alla settimana. Il giorno meno gettonato è il martedì (chissà poi perché), le pagine relative alle domeniche sono barrate.

Non ottengo altre informazioni, per cui rimetto al suo posto l’agenda e mi preparo al MIO “momento”: le 19!.

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