La sostituta: parte 2

Introduzione: Nella prima parte di questo racconto Marco confessa ha sua figlia Cristina la sua profonda solitudine legata alla scomparsa della moglie, e le racconta le pulsioni sessuali che ha nei suoi confronti. Con grande preoccupazione, le propone di diventare una sorta di sostituta, che oltre ad essere una figlia svolga le funzioni di una moglie, Cristina per paura di deludere e peggiorare ancora di più la situazione del padre, accetta ed inizia una relazione con lui.

Sono passati due mesi da quando Marco ha sverginato sua figlia Cristina, come previsto, dopo poco tempo tutto si è normalizzato, Cristina ha continuato la sua vita come se niente fosse, lo stesso può dirsi di Marco che effettivamente dopo quel fatidico giorno, si è come risvegliato da un lungo periodo di stasi, la tristezza e la solitudine improvvisamente sono scomparse via, lasciando il posto alla felicita di un rapporto che seppur contro natura risultava essere più profondo che mai.

Cristina rispettando gli accordi presi, rimase a dormire nel letto matrimoniale di suo padre, quest'ultimo, seguendo alla lettera le promesse fatte alla figlia, non abuso della sua disponibilità. I rapporti sessuali, di solito avvenivano di mattina, prima di cominciare la giornata (se ne sentiva il bisogno), Marco chiedeva alla figlia “tesoro possiamo farlo?” lei premurosa acconsentiva sempre. Pochi minuti dentro la sua calda figa e poi immediatamente lo sperma fuoriusciva copioso e riempiva ogni anfratto del suo ventre, poi entrambi tornavano alle loro mansioni.

Solo poche volte preso da un improvvisa eccitazione, Marco senti la necessita di interrompere questa consuetudine. infatti un giorno costretto a tornare in casa per prendere delle pratiche che gli servivano in ufficio, vide Cristina con le sue amiche sdraiate nel suo letto, <Cristina perché non sei ha scuola?> disse Marco sorpreso <papà oggi c'è sciopero non ti ricordi? Te lo detto ieri> la voce di Cristina era come sempre candida e tranquilla in armonia con il suo aspetto, quando poi Marco incrocio i suoi occhi azzurri ebbe una violenta erezione che lascio stupefatto anche se stesso, Il suo enorme cazzo pulsava dentro i suoi pantaloni, ansioso di essere liberato.

Marco cerco di non farlo notare alle amiche di Cristina < si è vero mi sono dimenticato… puoi venire un attimo di là tesoro?> Cristina con pacatezza si congeda e incomincia a seguire suo padre per il corridoio fino ad arrivare in bagno. Marco chiude la porta, si slaccia la cintura e mostra il suo enorme cazzo alla figlia, Cristina non è sorpresa, aveva capito le intenzioni del padre fin dall'inizio, e quasi contemporaneamente si abbassa le mutandine, <facciamo presto ok?> <amore non ti preoccupare ho fretta anch'io, ti vengo dentro al primo colpo> detto fatto, e quando il cazzo raggiunge la massima profondità possibile, incomincia ad eruttare colate di sperma cosi abbondanti da riempire l'intera figa in pochi secondi.

Cristina si rimette le mutandine e si sistema la gonna, torna dalle amiche che la vedono identica a prima senza sapere che dentro di lei c'è un intero lago di sperma paterno, Marco invece dopo aver preso i documenti che gli servivano torna in ufficio, si sente completamente appagato, ma è preoccupato per il comportamento tenuto “bisogna fare tutto con più prudenza, senza persone indiscrete tra i piedi” pensa tra se e se “per noi è normale ma gli altri non capirebbero mai”.

Mancano cinque giorni alle vacanze di natale, la gente gira felice per le strade imbiancate di neve, fermandosi ogni tanto ad ammirare le luci e gli addobbi natalizi più appariscenti. Dopo aver assillato suo padre per giorni Cristina è a casa e si gode le sue vacanze anticipate. Prima di intraprendere la relazione con la figlia, i periodi festivi erano per Marco quelli più dolorosi. Vedere tutti cosi felici, gli ricordava per contrasto la sua infelicità.

Ma ora tutto era diverso, quel periodo buio era passato. Cristina sapeva che era lei la causa di quel cambiamento, e tutto ciò la rendeva immensamente orgogliosa. Prima dell'inizio delle festività alcuni parenti fecero le solite visite di circostanza, all'incirca due volte al giorno il campanello squillava e Marco si ritrovava di fronte una seccatura, che non temeva di prolungare la sua visita anche per ore. Tutto ciò lo esasperava a tal punto che un giorno parlo con Cristina della possibilità di trascorrere le vacanze natalizie fuori città, nella casa tra le montagne di un suo amico, che per sdebitarsi dei tanti favori gliela affittava per due settimane completamente gratis.

Inutile dire che Cristina acconsenti con entusiasmo. Il viaggio fu faticoso e la strada imbiancata di neve non lo rese più semplice, ad ogni modo tutta la fatica fatta fu ricompensata ampiamente dalla bellissima vallata che si estendeva lungo tutto il fiume ghiacciato che affiancava la casa, in cui per due settimane nessuno avrebbe potuto disturbare l'insolita coppia.
Cristina una volta arrivata non perse tempo e incominciò ad esplorare l'abitazione, piuttosto grande ed interamente costruita in legno.

Il padre invece si occupo delle valigie e noto con piacere che quelle della figlia erano zeppe di lingerie e indumenti intimi appartenuti alla moglie “ la mia bambina ha capito tutto” penso. Ed infatti Cristina che a prima vista sembrava una ragazza ingenua e un po' svampita, ad un esame più accurato si dimostrava una campionessa di acume, a cui naturalmente non poteva sfuggire la motivazione principale di quel viaggio: per la prima volta avrebbe fatto del sesso col padre in maniera seria, niente più sveltine mattutine, o sborrate da un colpo solo dovute alla fretta e con la costante preoccupazione di essere scoperti.

La sua predizione si avverò due ore più tardi, verso le 9. 00 la figlia si presento in reggicalze e senza mutandine con i suoi lunghi capelli biondi che coprivano una terza abbondante di seno incredibilmente sodo e candido, <papà sei pronto?> immediatamente il cazzo di Marco si mise sull'attenti <pronto per cosa?> faceva finta di niente ma i suoi occhi e la sua espressione lo smentivano <come per cosa? Mi hai portato qui, in un posto dimenticato da dio per niente?> Cristina si avvicina e incomincia a baciare il padre, fa sprofondare la sua lingua nella sua bocca con molta naturalezza, nel farlo ingerisce anche parecchia saliva, poi una volta finito gli sussurra in un orecchio <sono qui per te, fammi tutto quello che vuoi, io ti amo> tutto questo per Marco non era altro che la concretizzazione di tutte le sue speranze, quella che gli stava regalando momenti cosi intimi e profondi non era più sua figlia, e neanche la sostituta di sua moglie, era sua moglie basta, e come tale l'avrebbe trattata.

<bene amore ho capito… su girati, facciamo un po di sesso anale> la richiesta sembrava bizzarra, ma comunque era in linea con il nuovo corso degli eventi. Cristina non se lo fece ripetere due volte, si mise sul letto e aspettò pazientemente che Marco si svestisse, poi ci fu la penetrazione, difficile immaginare una sensazione più strana di quella, nel medesimo tempo un dolore lancinante e un piacere indescrivibile, Marco si fece l'argo in quel stretto corridoio con spietatezza e si fermo solo quando raggiunse gli intestini della figlia.

Dal punto di vista di Cristina, invece sembrava come se il padre si fosse fermato molto più il là, fino ad raggiungere lo stomaco. Quel palo di carne una volta entrato usci immediatamente per poi rientrare con ancora più violenza, Cristina accuso il colpo, un conato di vomito usci dalla sua bocca e si infranse contro il cuscino <santo cielo Cristina stai bene?!> Marco era seriamente preoccupato e stava per togliere il cazzo che in quel momento era completamente dentro le viscere della figlia, ma Cristina accorgendosene glielo impedì <no papà ti prego non è niente continua….

continuaaa> Marco rassicurato esaudì le richieste della figlia e continuò se possibile ancora più violentemente di prima, ma stavolta non ci furono interruzioni, poi si arrivo al culmine,Marco dopo aver devastato il culo della figlia per trenta e passa minuti, era pronto a inondarlo di sperma, Cristina sapeva che sarebbe stato molto diverso da un comune coito vaginale, ed infatti nel momento in cui lo sperma esplose dentro di lei, gli sembro come se avesse preso il posto della poltiglia precedentemente vomitata! Una sensazione inedita ma stupenda che ben presto si trasformo in qualcosa di ancora più sorprendente, Cristina ebbe il suo primo orgasmo.

Il primo giorno di vacanza fini cosi. I successivi anche se è difficile immaginarlo furono ancora più trasgressivi. Forse la consapevolezza di essere in un luogo isolato e inaccessibile non fece altro che acuire ancora di più gli istinti sessuali dei due, che si sentirono liberi di lasciarsi andare a pratiche sessuali estreme, che per quando difficile cercherò di narrare nella prossima parte di questo racconto.

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