La Prof di Matematica

Trenta flessioni sul braccio destro ed altre trenta sul braccio sinistro e cento addominali, adesso sono davvero davvero carica a dovere, niente male per una professoressa di matematica in pensione..

Venticinque anni di danza classica non mi hanno fatto diventare prima ballerina ma mi hanno lasciato un corpo s**ttante come una molla ed incredibilmente muscoloso, a cinquantasei anni non ho un grammo di grasso nè di cellulite, un'energia inesauribile che sfogo in allenamenti continui e poi ho addosso una voglia di sesso che mi divora alla faccia della menopausa..

Ho i capelli grigi tagliati cortissimi, enormi occhi verdi da elfo e sono una donna davvero minuscola che arriva al metro e mezzo solo in punta di piedi..

Fa caldo ed oggi alle tre ho lezione con Kaled, un diciottenne marocchino che non vuole saperne di farsi entrare in testa le equazioni e che mi guarda di nascosto..

Kaled è alto e imponente, ha un odore intenso e speziato e le spalle larghe, ma è timido e infantile a dispetto della sua virilità, oggi ho deciso di sedurlo..

Dopo la ginnastica non mi sono lavata per avere anche io un odore forte, mi sono messa un abitino di cotone completamente aperto sulla schiena fino al sedere, sotto sono nuda tranne un tanga nero che si vede bene dallo spacco del vestito, sono scalza con uno smalto scuro sulle unghie dei piedi..

Sin da piccola ho sempre avuto una figa pelosissima, adesso il mio boschetto è tutto sale e pepe, una cosa che piace tanto sia agli uomini che alle donne, visto che è capitato più di una volta di essermi sdraiata in un letto femminile come quella volta che la signora 40enne mentre parlavamo di sua figlia mi ha detto che era tutta bagnata e siamo finite nei cessi a fare pazzie..

Sono le 3 e fa caldo, suonano alla porta, è Kaled che arriva per la lezione, corro ad aprire scalza, lui indossa una canottiera nera ed è lucido di sudore:

“Ciao Kaled, fa caldo, beviamo qualcosa prima di cominciare la lezione..”
“Grazie professoressa, ho fatto una corsa per arrivare..” – risponde lui..
Andiamo in cucina e prendo il the freddo dal frigo, i bicchieri sono su un ripiano alto, mi devo mettere in punta di piedi ed il vestito sale leggermente..
“Che muscoli professoressa..!” – esclama di getto..
Riempio i bicchieri di the freddo e beviamo, poso il bicchiere e fletto il braccio esibendo un bicipite delle dimensioni e della durezza di una boccia, prendo la sua mano e lo invito a toccare..
“Ti piace..?” – lui è interdetto ma saggia la consistenza del braccio.. Poi mi giro e mi alzo in punta di piedi:
“Toccami il culo, senti quanto è duro..” – sento la sua grossa mano sulle natiche e mi appoggio a lui, è già eccitato, ha le dimensioni e la consistenza di un salame stagionato, mi strofino col culo e lui mi accarezza la pancia, non voglio essere troppo aggressiva, non voglio spaventarlo anche se mi sto arrapando di brutto, mi giro e vorrei baciarlo ma non ci arrivo, è troppo alto, lui si china e gli infilo la lingua in bocca e comincio a baciarlo con passione, gli prendo il cazzo in mano attraverso i pantaloncini mentre lui mi stringe i fianchi e mi attira a se, mi faccio scivolare il vestito dalle spalle scoprendo il seno che lui comincia subito a baciare, mi lecca i capezzoli turgidi, mi accarezza le cosce, sento le sue mani scorrermi addosso, adesso il vestito è a terra e io sono quasi nuda tra le sue braccia, le mutandine me sfilo io, mi stacco da lui e gli ordino:
“adesso leccamela da bravo..” – lui si inginocchia davanti a me e comincia a passarmi la lingua sulla fica pelosa, gli afferro la testa e la spingo verso di me, ha il fiato corto ma continua, sento scariche che mi risalgono come frustate:

“bravo..! continua..! piano.. un po' più su.. si.. così..”

Adesso è il mio turno.. Lo faccio scivolare fuori, sembra che stia per scoppiare, ha un odore maschio e pulito lo avvolgo con le labbra e lo lavoro con le mani, o le mie mani sono troppo piccole o è lui che è troppo grosso, lo lecco, gli succhio le palle e lo sento crescere ancora mentre sono allagata, gli sfilo maglietta e bermuda e lo ammiro nudo, un giovane uomo perfetto, salgo sulla cucina e lo guido dentro di me, mi riempie tutta col suo cazzone e comincia a sbattere con forza, mi afferra per le caviglie e spinge a fondo, mi puntello sulle braccia e prendo il ritmo spingendo anche io, non è poi tanto goffo, ci sa fare eccome.. A dispetto delle molte avventure la mia fica rimane stretta e muscolosa come me, contraendo i muscoli vaginali riesco ad intrappolare i cazzi ed è quello che sto facendo col salame arabo di Kaled, lui sembra stupito ma reagisce spingendo di più.. Siamo caldi e sudati, vedo i suoi muscoli guizzare sotto la pelle ogni volta che mi penetra a fondo, sento il mio corpo rispondere a una tempesta di sensazioni, ho 56 anni, i capelli grigi, le rughe, eppure scoppio di energia vitale, sono innamorata di me stessa… Kaled non dice una parola mentre continua a martellarmi, “aspetta.. mi giro..” salto giù dalla cucina e mi metto a 90 gradi, inarco la schiena e lui mi è subito dentro, mi cinge la vita con il suo braccio muscoloso e comincia a fottermi con un ritmo a****le e arriva la prima botta forte e bollente, pancia e cervello mi scoppiano, caccio un urlo da bestia.. Kaled è giovane e pieno di energia e mi sta regalando una delle migliori scopate che io ricordi ed ho tutta l'impressione che siamo solo all'inizio..

Adesso rallenta e poi esce: “adesso ti inculo professoressa..” – mi dice con voce eccitata.. E' una promessa o una minaccia..? Lui sembra dirlo come una minaccia per me è sempre un momento topico.. Eccolo.. Spinge, si fa largo e dilaga nel mio culo durissimo, io mi sento impalata da una sbarra di ferro e lui è in trappola, spingo forte all'indietro e contraggo i muscoli dei glutei, lo sento gemere, prendo il comando e comincio a pompare, oscillo a destra e a sinistra tenendomi stretto dentro il suo cazzo come se lo serrassi in pugno, in punta di piedi faccio un balletto sul suo cazzo, non so perché ma mi viene da ridere..
“Le piace Prof..?” – mi chiede, è buffo uno che mi sta inculando e mi da del lei..
“Da morire ma chiamami Maria e sfondami di più..” – Kaled accelera, sento i colpi violenti sulle natiche, sento il cazzo che mi risale la spina dorsale, mi stringe con forza e mi fa quasi male, mi piace e vengo una seconda volta ed anche lui è pronto, lo faccio sgusciare fuori, mi accuccio e lo prendo in bocca, la sborrata è esplosiva, mi riempie e cola sul mento, bevo il nettare caldo ma non è finita qui, beata gioventù, Kaled mi penetra di nuovo con vigore e ricomincia.. Adesso mi sta squartando la fica ma voglio essere io a cavalcare, voglio guardarlo e soprattutto voglio che mi guardi..

“Sdraiati… Subito…” – lui esce e si sdraia e non sa che sta per ass****re ad un numero da circo, gli uomini rimangono sempre a bocca aperta quando lo faccio..
Metto le mani sulle sue anche e mi sollevo sulle braccia con le gambe in spaccata, poi mi abbasso di nuovo per farmelo entrare dentro e comincio una serie di flessioni sugli avanbracci sempre con le gambe completamente aperte.. Arrivo a toccarlo e poi mi rialzo, poi inizio a ruotare sul suo cazzo fino a fare un giro completo, i miei addominali sono duri come una corazza, l'orologio può essere fatto solo da donne snelle e forti come me.. Sono sospesa sopra di lui, mi alzo, mi abbasso e ruoto, lo stringo forte dentro di me e è tutto mio, un palo duro e vibrante di sesso, sta per venire di nuovo ed è il momento del pompino a gravità zero.. Mi metto in verticale su di lui e lo prendo in bocca fino a farmelo entrare bene in gola poi con rapide flessioni sulle braccia vado su e giù, Kaled è allibito e sborra di nuovo e tutto gli cola addosso, con un salto ritorno in piedi e lecco tutta la sborra che ha addosso, poi lo bacio con la bocca piena e sento che gli piace il suo stesso sapore, siamo fradici di sudore, la mia temperatura supera di molto quella di questo pomeriggio di Luglio..
“Andiamo a farci una doccia dai..” – Ce l'ha ancora duro.. Lo afferro e lo conduco in bagno..
“Prima leccami tutta che puzzo come una bestia.. Comincia dai piedi dai..!” – obbedisce e mi lecca diligentemente i piedi, i polpacci, poi risale sulle cosce e mi lecca la fica ancora bagnata, mi fa fremere mentre mi lecca il culo e poi passa alle ascelle e al seno, anche io lo lecco, ha un sapore forte che mi droga, è di nuovo eccitatissimo e mi penetra ancora con violenza, mi puntello alla finestra del bagno ed ho dentro una furia selvaggia che mi squassa, in pochi minuti esplode dentro per la terza volta..
“Bravo Kaled, adesso leccala ancora..Tutto..” – che professoressa cattiva che sono.. Gosh..

Non dimenticherò facilmente questa estate.. Siamo usciti spesso, in giro per feste romane, mano nella mano perché si veda che siamo una coppia, una piccola signora di mezza età ed un giovanissimo fusto, voglio essere additata, invidiata, chiacchierata, voglio eccitarlo, essere presa in un angolo buio.. Non cerco mai di essere appariscente, non mi trucco, non possiedo nemmeno un paio di scarpe con i tacchi alti, porto solo sandaletti, Birkenstock, vestitini semplici magari aperti e sbracciati, sono orgogliosa del mio corpo e fiera del fatto che la gente sappia che condivido il letto con un ragazzo che potrebbe essere mio figlio ma non lo è, mi piace che lui mi abbracci, mi baci e mi tocchi in pubblico, all'inizio era molto timido, poi l'ho provocato un po' ed ora ho sempre le sue mani addosso, è una erezione continua, sa cosa voglio e non devo più chiederlo, ieri sera a Castel Sant'Angelo mi ha inculata contro un albero, non ne abbiamo mai abbastanza, poi siamo tornati a casa e abbiamo scopato fino all'alba, l'unica condizione che ho posto è che continui le lezioni di matematica..

Poi anche le belle cose finiscono, il padre di Kaled ha trovato un lavoro stabile a Torino e tutta la famiglia è in partenza, niente promesse e niente addii, è stato bello e pulito e serberò in me il ricordo di un ragazzo rispettoso che non mi ha mai chiamata troia nemmeno una volta e che mi portava spesso dei fiori e che mi faceva godere in maniera paradisiaca…

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