La mia prima studentessa
rilasciato 19.09.2013 in categoria sesso raccontoEro stato assunto da pochi mesi come professore di storia e filosofia presso un istituto scientifico del nord-ovest Italia. La mia prima volta in un scuola superiore dopo gli anni del liceo, ne
Era passato di tempo e sapevo che tutto o quasi sarebbe cambiato.
Trovarsi dall’altra parte della barricata era ed è una sensazione particolarmente piacevole. Il professore è sempre il professore ed avere il coltello dalla parte del manico ha sempre i suoi vantaggi.
Avevo due classi del I anno e due del IV anno. A livello didattico la mia quasi nulla esperienza mi portava a essere sempre poco preciso nelle lezioni e alto di voti nelle interrogazioni; ma a livello professionale non avevo per nulla intenzione di essere un novellino, volevo farmi rispettare e cercare di essere il più imparziale possibile.
Dopo il I quadrimestre ero già entrato in sintonia con i mie allievi, sopratutto le classi più grandi mi davano tante soddisfazioni, anche perché interagendo con ragazzi più grandi, il livello delle lezioni saliva e alla fine riuscivano sempre a venir fuori spunti interessanti.
Si era creato un bel rapporto anche fuori dal consueto orario scolastico, con i ragazzi settimanalmente organizzavamo delle partite di calcetto, ma per le ragazze il discorso cambiava visto che erano molto più impegnate a chattare su facebook e a scoprire se avessi o meno una moglie o fidanzata. In realtà ero fidanzato da tempo, ma lei viveva al Sud nel mio paese e non aveva voglia di seguirmi.
Nella IV E vi erano le ragazze più belle ed eccitanti dell’istituto, avrei voluto avere qualche anno di meno per poterle corteggiare e sperare di poterci fare tante cose.
Loro d’altronde erano molto spigliate e aperte in tutti i sensi, in classe i commenti su alcune compagne non si facevano attendere, e ogni lunedi la lista di chi si erano fatti era sempre aggiornata. Giulia, Laura e Cristina erano le più emancipate, in poche parole erano le tre troie della classe, avevano scopato con tutti i ragazzi di quinto e a quanto pare anche con qualche professore. La mia preferita era sicuramente Giulia, una delle più intelligenti della classe, un tipino molto trasgressivo, con una vena punk che mi faceva salire il sangue al cervello e non solo.
Inoltre aveva un gran fisico: bionda, occhi verdi, labbra carnose con due piccoli piercing sotto il labbro inferiore, una terza abbondante di seno ed un culo a mandolino che credevo mi parlasse. Credo che avesse intuito che mi piaceva, perché faceva di tutto per attirare la mia attenzione, tra pose provocanti e sguardi ambigui.
Nell’ultima settimana di maggio avevo deciso di sostenere all’interno dell istituto delle lezioni private a chi era in difficoltà nelle mie materie per aiutarlo a raggiungere la sufficienza.
La mia ultima lezione pomeridiana era quasi finita, quando in aula si presenta Giulia. In un primo momento la sua presenza mi era sfuggita, ma poi dopo il suo energico saluto le chiese il motivo della sua presenza, visto che lei andava già bene. Mi rispose se poteva rubarmi un po’ del mio tempo perché non aveva capito l’ultima lezione e il giorno dopo avrebbe voluto venire volontaria per l’interrogazione. Saluto gli ultimi studenti, che con sorrisi maliziosi ricambiano, mentre noi ci sediamo uno di fronte all’altra.
Inizio a spiegargli il primo capitolo quando mi stoppa mettendomi una mano sulla gamba :
<< sai prof io sono venuta qui per un altro motivo. Non ho avuto mai un prof così giovane, e da quando l’ho vista il primo giorno, ho voglia di saltarle addosso. >>.
<< Giulia, smettila con queste fesserie e mettiti a studiare, che io sono il tuo professore e lo sai quale è il nostro limite>>, risposi confuso , con il cazzo che ormai non stava più nei pantaloni.
<< si prof, lo posso capire. Ma sento che anche lei ha voglia di me, e nonostante la mia età so già come far perdere la testa ad un uomo. E poi questi sono gli ultimi giorni e non ci vedremo più. >>
Ormai ero partito. Ingrifato al massimo, cercavo di frenare le mie pulsioni: << no Giulia non posso rovinarmi la carriera già prima di iniziarla>>. Non smisi di parlare che si avventò su di me abbracciandomi e dandomi un lungo e appassionato bacio.
Sapeva baciare benissimo la zoccoletta, mentre con la mano palpava il pacco ormai enorme. Ad un tratto si stacca dicendomi:<< prof. Io vado in bagno>>, facendomi un occhiolino. Era già una gran troia, avevo oramai perso le mie inibizioni, sapevo che sbagliavo, ma quella fica ormai era l’unica cosa che mi interessava avere.
Mi precipito nel bagno, chiudo la porta e la trovo appoggiata al lavandino, mentre si morde il labbro inferiore con fare da troia.
<< bhè allora che ci fai là, vieni qui è succhiami il cazzo, che il tuo professore te lo ha ordinato>> glielo dissi senza alcun pudore. Non finisco di parlare chè già sotto, con il mio cazzo tutto in bocca, inizia piano piano, prima con delle leccate intorno alla cappella, mentre con la mano mi massaggia le palle. Su e giù, su e giù, sempre più forte, sputandomi sull’asta per inumidirla sempre ancora.
<< allora ti piace succhiarlo al tuo professore, lo vedi quanto lo hai fatto diventare grosso?>> cercava di prendere fiato ma con la meno le tenevo la testa, non la mollavo, ero infoiato e volevo soffocarla.
Ogni tanto la insultavo : << lo sai che spompino da dio, dove hai imparato ad essere così troia, hanno ragione i tuoi amici a trattarti da puttana perché è quello che sei. Se me lo avessi detto prima, ti avrei già fottuta di brutto>>.
Dopo avermelo succhiato per bene la girai e la spinsi verso di me, gli sbottonai i pantaloni scendendoglieli fino al ginocchio. Scoprì che la cagna era senza mutandine, con la fica lucida e depilata ormai completamente fradicia.
<<prof voglio il tuo cazzo dentro di me, mettimelo tutto, non ce la faccio più…..>> mi supplicò urlando di piacere.
<<ora ti impalo per bene ma tu devi stare zitta altrimenti ci scoprono e poi divento cattivo, hai capito brutta troia?>> lo infilai senza fare la minima attenzione, entrava con una facilità incredibile. A 18 anni aveva una fica matura e pompava alla grande. Intanto alzandogli la maglietta mi accorsi che non aveva neanche il reggiseno.
Era venuta a scuola solamente per farsi scopare.
Avevamo raggiunto un bel ritmo, la pecora era il suo mestiere, con le sue mani appoggiate alla porta del cesso, cercava di prendere l’iniziativa. Ma la posizione non l’aiutava ed io le davo dei colpi forti, sempre più forti mentre con una mano le stringevo il capezzolo.
Ormai ero al limite, la troia mi aveva agonizzato e il mio cazzo cercava gloria, la finisco di impalare mentre lei ormai vicina al orgasmo inizia a sgrillettarsi.
<< mia allieva, inginocchiati e prendilo di nuovo in bocca, che non hai finito di lucidarmi la mazza. >>
<< si prof, ora te lo succhi per bene, hai una grande mazza e voglio godere ancora>>. Comincia a succhiare avanti e indietro con vigore, non capivo più niente. << ahh, ahh, si si si succhia succhia. Vengo , sborro…>> Una succhiata, poi l’altra e via una spruzzata violenta che va a finire sui capelli e poi sugli occhi e la bocca.
Me lo succhia ancora, passandosi il cazzo sulla faccia e sulle tette, mentre con il dito cerca i flotti di sborra fluida sul viso. Per poterseli mettere in bocca e assaggiare il mio seme.
Io ero ormai esausto, una scopata veloce ma intensa, mentre lei con tutta tranquillità si alza, si rimette i pantaloni e mi dice: << grande prof sei bravo, ma possiamo fare di meglio. La aspetto giù in cortile per la fumarci una sigaretta.
>>.
Hai capito la troia, era rimasta contenta, ma non del tutto appagata. Voleva ancora il mio cazzo.
Infatti nonostante l’anno scolastico sia finito e io trasferito in un'altra scuola, grazie a face book ci teniamo sempre in contatto e ogni tanto vado a trovarla e da quanto mi dice sto migliorando di volta in volta.
Keine Kommentare vorhanden