LA DISCOTECA PARTE 4^

LA DISCOTECA

(PARTE QUARTA)

A quel punto, Carlo pose fine alla sua lunga LECCATA e dopo aver
sollevato il BACINO di Gioia, posizionandola a QUATTRO ZAMPE, senza
profferir parola le infilò la DURA MAZZA tra le LUBRIFICATE NATICHE.

Mia moglie, nonostante avesse in BOCCA IL CARNOSO PALO di Filippo,
emise un LUNGO GEMITO DI PIACERE ed allungò la mano verso IL BATACCHIO
di Dario stringendolo tra le dita, poi spostò leggermente la testa
liberandosi la gola dal BASTONE dell’amico e disse a Dario: “perché lo
fai da solo? ci sono io per questo”, ritornando immediatamente a SUCCHIARE
Filippo.
La scena che mi si presentava era ECCITANTISSIMA, Gioia aveva UN CAZZO nel CULO, UNO in BOCCA ed UNO tra le MANI, mi sembrava di IMPAZZIRE, MI SENTO DI MORIRE quando la vedo, INFOIATA, alle prese con PIÙ UOMINI; cominciai a MASTURBARMI FURIOSAMENTE dicendole: “guarda quanto sei CHIAVONA Gioia mia, sei la fine del mondo facci sentire cosa sei, a me e credo anche ai nostri amici piace sentirti parlare, sentire ciò che stai provando in questo momento”.

Mia moglie si lasciò SCIVOLARE dalla BOCCA la MAZZA di Filippo
e disse: “è BELLISSIMO, mi sembra di stare in paradiso, cosa si può
desiderare di più dalla vita, mi state facendo IMPAZZIRE, siete QUATTRO
PORCONI ed io mi sento la vostra PUTTANA, sì perché solo una PUTTANA può
fare POMPINI, farsi CHIAVARE ed INCULARE da gente SCONOSCIUTA”, e poi
rivolta a me aggiunse: “sei contento?, è così che mi vuoi?, tanto hai
insistito che sei riuscito a far venire fuori dal mio IO tutta la
TROIAGGINE che ogni donna ha in sé, penso a “QUELLE STRONZE PURITANE” che,
per i loro STUPIDI TABU' e per i loro PRINCIPI del CAZZO, si perdono
queste MERAVIGLIOSE AMMUCCHIATE, peggio per loro” e rimettendosi in BOCCA il BASTONE di Filippo cominciò a SPINGERE il suo INVITANTE CULO verso il
VENTRE di Carlo.

Filippo stese la mano a carezzare la FICA di Gioia, “guarda come
gode la VACCONA, ha la FESSA FRADICIA, adesso ti sistemo io” disse ed
infilò le sue gambe tra le COSCE aperte di mia moglie arrivando con
il suo OBELISCO all'altezza della SPACCA, “dai METTITELO DENTRO, così
sei PIENA DAPPERTUTTO”.
La TROIONA non se lo fece ripetere due volte, con gesto deciso si
abbassò facendosi SCIVOLARE il PALO di Filippo nella PUCCHIACCA.

Carlo cominciò ad INCULARLA dall'alto verso il basso SCHIACCIANDOLA
contro il corpo dell'amico, “Filippo ti sento, sento il tuo CAZZO
scivolarle nella FICONA, dai SPINGI PIÙ FORTE, SPACCHIAMOLA IN DUE,
ROMPIAMOLE IL CULO A QUESTA ZOCCOLONA, per tutta la vita non dovrà
dimenticare quel che le abbiamo FATTO stanotte”.
Dario ritrasse la sua MAZZA dalla BOCCA di Gioia, “che favoloso
spettacolo, non ha mai visto niente di simile in vita mia, QUESTO È
CHIAVARE, non resisto più ma non voglio GODERTI in BOCCA preferisco
SPACCARTI il CULO SBORRANDOCI dentro”, arretrò leggermente e cominciò
a MASTURBARSI tenendo il CAZZO a pochi centimetri dal viso di mia
moglie.

Io guardavo INEBETITO quel MAGNIFICO CORPO PRESO IN OGNI BUCO,
ricordai le tante volte che SCOPANDO con Gioia, avevamo fantasticato
una simile situazione, mai avrei pensato però, che il GODIMENTO reale
potesse superare quello della fantasia.
La stanza era permeata di LIBIDINE, mia moglie era INFOIATISSIMA, la
DOPPIA PENETRAZIONE la faceva SBRODOLARE, FOLLE di GODURIA protraeva
la BOCCA verso la MAZZA di Dario facendo SCORRERE OSCENAMENTE la
LINGUA sulle LABBRA.

Mentre Carlo l'INCULAVA SELVAGGIAMENTE, Gioia GODETTE ma non per
questo smise di DIMENARSI, anzi cominciò ad ACCAREZZARSI FRENETICAMENTE
la FICA PIENA della VARRA di Filippo.
Poco dopo, AFFONDANDOLE le dita nella carne e gridando “TROIONA, ti
SPACCO IL CULO, ti INFILO DENTRO ANCHE I COGLIONI”, Carlo VENNE.
“Che bello!, sento un fiume di SBORRA che mi cola nel CULO, non
TOGLIERLO, voglio GUSTARMELA fino all'ultima goccia”, implorò mia
moglie.

“E chi si ferma, ti resterei tutta la vita nelle VISCERI, tieni,
tieni, lo so che non ti basta mai”, le urlò Carlo vibrandole gli
ultimi COLPI NELLO SFINTERE ed abbattendosi sul suo CORPO.
“Non muoverti CHIAVONA, adesso ti do la mia razione di CAZZO”,
disse Dario sostituendo l'amico dietro le CHIAPPE di Gioia.
Senza difficoltà la IMPALO', e cominciò a STANTUFFARLE nel CULO la
sua DURISSIMA VARRA, “quello che stasera non ti mancherà sarà il PESCE, domani ti sentirai BRUCIARE IL CULO ma credo che è quello che voglia una “ROTTINCULO” come te, ti PIACE come ti stiamo “SFONDANDO”.

“Ceeerto che mi PIACE, MI PIACE DA MORIRE, STO QUASI PER GODERE di nuovo, vi prego CONTINUATE ANCORA, È FAVOLOSO”, BIASCICO' la mia signora e BACIO' Filippo INFILANDOGLI LASCIVAMENTE la LINGUA in BOCCA.
L'INCULATA di Dario fu LUNGHISSIMA, durante tutto il tempo non smise
mai di STRIZZARE le TONDE MAMMELLE di Gioia, faceva roteare il suo BACINO
INFILANDOGLIELO da tutte le POSIZIONI; ogni COLPO faceva GEMERE mia
moglie, “sei bravissimo, hai un GRAN BEL CAZZO e lo sai anche USARE
BENISSIMO, vedi, vedi mi fai SBRODOLARE, come è BELLO, io NON RESISTO
PIÙ, GODO, GODO, GOOODO”, sbotto la TROIONA abbattendosi sul PETTO di
Filippo.

“GODO anch'io”, ora senti quanta SBORRA TI PISCIO IN CULO, lo senti,
lo senti, lo sentiii!!!!”, disse Dario che si lasciò cadere sulla sua
SCHIENA andandole a MORDERE il COLLO.
“Hai, mi fai male, sei anche SADICO, questo non lo sapevo”.
“Sei tu che mi shitENI, IMPAZZISCO, ti ho CHIAVATA, ti ho INCULATA,
ti ho INFILATO IL CAZZO IN BOCCA, MA NON MI BASTA, vorrei METTERTELO
nelle ORECCHIE, nel NASO, negli OCCHI, nell'OMBELICO, dappertutto e
poi ti MANGEREI A MORSI, sei LA PIÙ BELLA CHIAVATONA del mondo”, le
URLO' l'ancora ARRAPATISSIMO Dario che era andato a stendersi,
distrutto ma ancora INFOIATO, sul letto al fianco dell'amico.

Gioia che stava ancora CAVALCANDO Filippo MASTURBANDOSI, stese la
mano ad ACCAREZZARE il VISO di Dario, “così mi piacciono gli uomini,
MAI SAZI, il massimo per una donna è di sentirsi sempre DESIDERATA,
amo mio marito perché, dopo anni di matrimonio, mi SCOPA sempre come
la PRIMA VOLTA, con la stessa FOGA, con la stessa VOLUTTA', e questa
sera mi sembra di avere intorno a me QUATTRO Alberto, è STUPENDO
non potrò mai dimenticare questa FAVOLOSA SCOPATA”.

“Scusami Gioia”, disse Filippo, “capisco che non è corretto togliere
il CAZZO dalla FICA di una signora ARRAPATA, ma anch'io MUOIO DAL
DESIDERIO DI INCULARTI, vieni, mettiti sul bordo così posso fartelo
ENTRARE FINO ALLE PALLE”, e spostando leggermente mia moglie andò
a posizionarsi ai piedi del letto.
LA VACCONA si portò sulla sponda del letto, vi si sistemò a QUATTRO
ZAMPE offrendo all'amico il suo SFONDATISSIMO CULO, poi mi guardò
AMMICCANDO, conoscevo benissimo il significato di quel gesto, mi stesi
sotto di lei mettendo la mia testa tra le sue COSCE, e mentre Filippo
si SCAPPELLAVA in attesa di entrare in AZIONE, le INFILAI la LINGUA
nel PUCCHIACCONE FRADICIO.

(… continua).

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