in villa

Eccomi, mi sveglio bagnata, legata ad un letto. Il soffitto, il soffitto è quello della villa, la stessa della festa di ieri sera. Cosa ci faccio qua legata????? Riesco a vedere un uomo, avrà al massimo 30 anni, moro, alto.. nudo. Non vedo molto perchè le luci son soffuse. “dormito bene?” mi dice. -Gran bel sorriso- penso io. Si avvicina. Mi osserva e sorride. “ti dico come stanno le cose. Te lo ricordi il tipo alla festa, vestito di nero con le scarpe da ginnastica bianche, che sedeva davanti a te? Bene, lui ha voluto portarti qua.

Non ti faremmo male. Assolutamente. E credo ti piacerà”. Non riesco a dire una parola. “e poi Asia, vedrai che ne sarai soddisfatta… Ora rilassati, chiudi gli occhi”. Non dice altro. Chiudo gli occhi, sono stanca. Un brivido. Qualcosa nella mia figa. Apro gli occhi e vedo che quello dentro di me è il suo dito. Lo muove leggermente, lo gira, lo rotea. Non posso muovermi, le gambe legate e divaricate. Devo essere bagnatissima.

Inserisce un altro dito, li gira, li fa roteare, esce, passa sul clitoride. Un'altra scossa: l'altra mano passa sopra l'ano. Lievemente. Accarezza le cosce, esce dalla figa e stimola il clitoride, affanno. sale e scende: tette, clitoride, figa, cosce, piedi. si ferma, riprende… Ho a figa bagnatissima, calda. “Ora entro con più dita, se ti fa male dimmelo”. Sento il freddo della vasellina, 2 dita, 3 dita. Le sento muoversi, Infila anche il mignolo e fa roteare la mano.

Manca il pollice. Lo sento forzare, chiudere di più la mano, riaprire, avanti e indietro. L'altra mano è sempre sull'ano, lo solletica, passa alle cosce e ritorna lì. Entra. Entra con la mano intera nella mia figa, un sussulto, dolore, ma passa presto. La muove piano a piccoli cerchi, la muove e mi sento aperta, mi sento troia. Ha la mano nella mia figa, la mia figa bagnata, enorme, i brividi per l'altra mano sul culo.

Sospiro, sospiro e non capisco e se questo in arrivo sia orgasmo o solo piacere, un piacere dato da sensazioni contrapposte. Estrae la mano, sento la mia figa aperta. Ne voglio ancora. Vedo che si allontana. Ecco, ora capisco: entra l'uomo col vestito nero alla festa. Sorride guardandomi la figa. Ora però ho paura, è quella paura che ti investe quando qualcuno di cui ti fidi in quella situazione lascia il posto ad un nuovo sconosciuto.

Lo sconosciuto si avvicina al mio viso e mi bacia. Come bacia bene, penso. Mi bacia e continua a baciarmi, ed è tutto assurdo: la lingua di uno sconosciuto intreccia la mia, ci gioca, un gioco caldo, morbido, ed io sono legata con le gambe aperte, una figa allargata e ansimo. Si stacca da me, passa le sue dita sulle tette, sfiora i capezzoli, una mano ad allargare le labbra, un'altra a stuzzicare il clitoride.

E una scossa. Il suo cazzo, che non vedo ma credo sia enorme, è dentro di me. Entra fino in fondo, poi esce piano, e mentre fa questo le sue dita giocano sul clitoride. Sento le sue palle sbattere sul mio culo, la figa aperta che accoglie il suo cazzo, la sua cappella, tutta l'asta. Il respiro sempre più affannoso, inarco la schiena. Vengo. Sento i miei spasmi tenere il suo cazzo, la mia figa che pulsa, sembra stringere il cazzo.

e lui rallenta, rallenta e da due colpi più forti, ma non è venuto, sta solo seguendo il mio corpo. Si allunga e mi bacia. Mi guarda e toglie il cazzo, anche se non è venuto. Sorride. “Credo che ci divertiremo. Ora ti slego, ci presentiamo, e quando ne hai voglia c'è qualcosa di nuovo per te”. Che vi racconterò presto.

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