In spiaggia

Anche quell'anno come ormai da tradizione con Raul, mio marito, avevamo fatto la nostra settimana di vacanza in una nota località delle Marche.
Per abitudine, ma anche perchè c'eravamo sempre trovati bene, la nostra scelta ricadeva sempre nello stesso hotel ma soprattutto la stessa camera, posizionata direttamente sul mare con un invidiabile terrazzo ad angolo molto grande.
Solo una piscina e il suo giardino solarium ci divideva dalla spiaggia.

Era piacevolissimo la sera tornati dalla cena godersi in intimità il terrazzo con il fresco della brezza marina.
Uno dei svantaggi degli hotel sul mare era che erano uno abbastanza vicini uno all'altro e in qualche modo penalizzava la privacy.
Per fortuna noi eravamo in un piano alto e solo chi alloggiava alla nostra stessa altezza sarebbe riuscito a vederci.
Era il nostro primo giorno di vacanza e quella sera in hotel avevano organizzato una serata danzante in piscina.

Con Raul avevamo deciso di goderci la serata dal nostro terrazzo.
Saliti allegramente in camera c'eravamo messi in disabillè con la convinzione che nessuno potesse vederci.
Trascinati dalla accattivante musica di un ballo di gruppo e anche da un bicchiere in più di Bianchello del Metauro, avevamo deciso di ballare sul terrazzo.
Indossavo solo un completo Baby Doll e mutandine nere e Raul solo dei boxer.
Usciti sul terrazzo c'eravamo accorti che sul balconino dell'hotel di fianco, una splendida creatura femminile stava ballando indossando solo un paio di mutandine bianche e relativo reggiseno.

Dopo un attimo di esitazione avevamo iniziato anche noi a ballare.
Probabilmente anche la ragazza del balcone di fronte non si aspettava quella violazione della privacy ma anche lei aveva continuato a ballare come se niente fosse.
Non era da sola, con sé c'era una bimba piccola, sua figlia e si stavano divertendo trascinate dalla musica. Si riusciva a vedere anche dentro la camera, dove sul letto c'era un ragazzo, il marito della ragazza, in mutande anche lui, che si stava leggendo un libro.

Noi ballavamo ma i miei sguardi furtivi erano puntati su quella ragazza.
Una sensualità di movimenti troppo accattivante.
Ballava, cantava, trascinata dal ritmo della musica si girava mostrando un corpo perfetto con un culetto mozzafiato coperto solo dal leggero tessuto bianco delle mutandine.
In controluce, in camera c'era una luce accesa, le sue forme si rimarcavano, era eccitante da morire.
La luce dietro aumentava la trasparenza delle mutandine.

Quando era di fronte a noi, dalle mutandine, con l'aiuto del controluce si notava lo spacco della passerotta passerotta gonfia.
Probabilmente non se era accorta o non aveva fatto caso che la luce dietro di lei la rendeva quasi trasparente.
Personalmente mi ero già eccitata da morire e lo stesso lo era Raul. Non lo dava a notare ma notavo come la guardava. Lo si capiva anche da come ci rubavamo la posizione per avere la ragazza di fronte.

La ragazza continuava a ballare con la piccoletta come se noi non ci fossimo ma si captava nell'aria che ci si muoveva in modo più accattivante proprio per catturare maggiormente la nostra attenzione.
E noi facevamo lo stesso.
Sembrava ormai una sfida tra di noi di chi voleva mettersi di più in mostra.
Sarei rimasta lì tutta la sera, ma finito la canzone la ragazza era rientrata in camera, aveva abbassato la tapparella quanto bastava ad impedirci la visione nella sua camera.

Noi eravamo rimasti a ballare ma solo perché nonostante le tapparelle abbassate si vedeva in penombra quello che succedeva in quella stanza.
Si vedeva la ragazza camminare avanti indietro nel mettere a letto la piccolina. Poi aveva spento la luce e la visuale era sparita.
Con Raul c'eravamo azzittiti, eravamo distratti a captare ancora un immagine di quel splendore.
Ero eccitata da morire e Raul ancora di più.

A letto quella notte era stato un leone.
Avevamo fatto sesso per ore. Durante il rapporto il mio pensiero era per quella ragazza. Immaginavo di avvicinarmi a lei. Strapparle le mutandine, scoprirla, stropicciarle la fighetta, baciarla, sentirla fremere per me, sentirne il suo odore. Non riuscivo a pensare ad altro.
Probabilmente anche Raul la pensava. Era eccitatissimo, mi girava come una trottola dando sfogo alle sue fantasie. Poche o forse mai lo avevo visto così arrapato.

Dalla camera la nostra vista era il mare e lateralmente non c'erano finestre, non riuscivamo a vedere la camera della ragazza, ma dal bagno c'era una finestrella che era di fronte al balconcino della ragazza.
Avevo provato a spiarla andando apposta in bagno ma non si vedeva niente. La stessa cosa probabilmente l'aveva pensata anche Raul.
Avevo notato che quella notte si era soffermato molto a lungo in bagno.

La mattina successiva uscendo sul terrazzo avevo guardato il balconcino della ragazza ma la sua camera era già vuota.
Scesi in spiaggia la piacevole sorpresa era stata che eravamo vicini di ombrellone alla ragazza.
La loro figlia piccolina aveva già invaso con i suoi giochi anche il nostro spazio.
Di solito Raul si infastidisce per una cosa del genere. Quella volta stranamente con un sorriso aveva raccolto i giochi della piccolina facendo molto il pacione con la ragazza.

Non l'avevo richiamato all'ordine, ci mancava altro ma questo mi aveva permesso di rompere subito il ghiaccio con lei.
La ragazza si chiamava Giulia, era davvero molto carina, capelli scuri, fisico asciutto, altezza normale. Aveva quel qualcosa in più, difficile da descrivere, che la rendeva molto sensuale.
Una carnagione chiara e liscia. Non era alta ma era proporzionata benissimo. Due gambe affusolate e perfette. In più morbidosa al punto giusto.

Un cocktail di caratteristiche che nella sua semplicità sextenavano un irrefrenabile desiderio di annusarla dolcemente.
La mattina era trascorsa nella normalità, sguardi furtivi ma solo da parte mia, Non c'eravamo parlate molto, solo qualche battuta e niente di più.
In hotel avevamo la formula bed and breakfast ed a mezzogiorno non salivamo per il pranzo, cosa che invece aveva fatto Giulia con la sua famiglia.
Raul nel pomeriggio non amava restare in spiaggia, dopo aver stuzzicato qualcosa al chiringuito era salito in camera.

In spiaggia ero rimasta da sola. Mi stavo addormentando e l'avrei fatto se non avessi visto Giulia scendere in spiaggia ad sola.
Si era cambiata il costume, ne aveva indossato uno da mozzafiato, ridottissimo.
La passerotta era coperta al limite, un solo mezzo centimetro in più e si sarebbe vista.
Una trasformazione che non mi sarei aspettata. Probabilmente la spiaggia nel pomeriggio non era frequenta da famiglie e questo permetteva di essere un po' più trasgressive.

Mi aveva salutato con un sorriso, mi aveva detto che la piccola si era fermata in camera con il marito e finalmente godersi qualche ora di relax.
L'avevo lasciata tranquilla. Ma io non avevo più sonno.
Si era sdraiata di fianco a me, ma io ero leggermente indietro nei suoi confronti. Questo mi permetteva di guardarla senza essere vista
La guardavo eccitata, era davvero sensuale. Si era sdraiata cercando di appisolarsi.

Dopo qualche minuto di silenzio si era girata rannicchiandosi su un fianco mostrandomi la spalle e il suo fondo schiena.
Rannicchiata in quel modo però mi mostrava da dietro anche una passerotta gonfia coperta solo da un leggero tessuto del costume.
Ero ormai presa dalla libidine. I miei neuroni si erano scollegati. La mia passerotta era impazzita, era in calore pieno. Emanava un odore di sesso che lo si sentiva per chilometri.

Non connettevo più. Talmente uscita di testa che ti portavano a compiere azioni che non avresti mai pensato di fare.
Avevo il telefonino in mano ed approfittando dalla spiaggia quasi deserta a quell'ora le avevo shittato delle foto. Era troppo eccitante guardarle le passerotta da dietro.
Come le avrei spostato leggermente l'elastico delle mutandine, per scoprirla, per accarezzarle lo spacco che si intravedeva. Annusarla,sentire il suo umido, affondare le mie dita nel suo interno.

Magari mentre lei continuava a dormire sgillettarla tutta, baciarla vogliosamente.
Vedere Giulia godere e sentire in bocca il sapore della su passerotta.
Avevo ormai lo sguardo fisso lì, con la mia passerotta ormai bollente e strabagnata.
Una voglia di toccarmi irrefrenabile, ma per quanto c'era pochissima gente non sarebbe stato prudente.
Potevo andare in bagno con il telefonino, guardare le foto e masturbarmi, ormai ero completamente in estasi, ma alla fine ero rimasta lì a godermi il panorama.

Ero stata premiata a restare lì. Giulia si era voltata, aveva cambiato fianco. Stavolta l'avevo di fronte.
Si era sempre rannicchiata ed in quella posizione il costumino ridottissimo non aderiva più perfettamente al pancino lasciando intravedere quasi lo spacco di una passerotta gonfia e completamente rasata.
Mancava solo qualche millimetro all'inizio dello spacco ma era come vederlo. Si vedeva il suo gonfiore. Avevo deciso, dovevo toccarmi.
Avevo irrigidito le gambe mentre mi davo delle contrazioni di piacere.

Non volevo farmene accorgere ma la passerotta stava esplodendo.
Mi strovinavo le cosce per sfregarmi passerotta. Davo delle contrazioni spingendo in alto una passerotta ormai al limite dell'esplosione.
Mi guardavo in giro con indifferenza mentre le contrazioni aumentavano di intensità.
Con la fantasia a volte mi sembrava di vederle l'inizio dello spacco.
Avevo infilato il dito medio della mia mano nella sabbia. Lo muovevo come se le stessi facendo un ditalino.

Mi sembrava quasi di toccarla per davvero.
Il mio dito si affondava e usciva dalla sabbia. Ogni volta che che lo affondavo sentivo quasi il suo piacere.
Sentivo il cuore salirmi in gola mentre avevo affondato vogliosamente tutto il dito nella sabbia mentre
con una contrazione più intensa la mia passerotta era esplosa in un prolungato ed interminabile orgasmo.
Dovevo contenere i movimenti e i miei sospiri ma era stato bellissimo.

Anzi di più.
Ero ancora nella fase di un godimento prolungato quando Giulia si era svegliata dicendomi che non riusciva a prendere sonno, lasciandomi il dubbio che si fosse accorta di tutto.
Infatti ero rimasta per un attimo spiazzata. Se le avesse avuto gli occhi aperti o socchiusi avrebbe sicuramente notato le mie contrazioni.
Non avevo pensato che io non vedevo, essendo più arretrata se Giulia effettivamente stesse dormendo.
Dubbio che mi era rimasto anche per i discorsi che lei aveva intavolato.

Aveva voglia di confidarsi anche se praticamente non ci conoscevamo.
Mi parlava del rapporto con suo marito, praticamente assente. Delle sue tentazioni, delle sue voglie,dei suoi sfoghi sessuali, visto che non ricordava neanche più da quanto tempo non aveva un rapporto con il marito.
Lo aveva sposato solo perché lei era rimasta incinta.
L'ascoltavo perché faceva tenerezza da come lo diceva. Poi resasi conto che stava raccontandosi troppo si era scusata dicendo che aveva voglia di sfogarsi e lo stava facendo perché io
le davo fiducia e le ero simpatica.

Aveva aggiunto che ci aveva visto ieri sera ballare e che con Raul facevamo una bella coppia.
“Beh, era impossibile non notarti ieri sera, ballavi molto bene, ma soprattutto eri molto sensuale” le avevo risposto.
“Anche tu lo eri e lo sei” era stata la sua risposta.
Una risposta che mi aveva mandato in confusione, non sapevo come risponderle.
Avevo deciso di osare, male che vada con la scusa della bambina mi faccio cambiare di posto in spiaggia.

“Tu lo eri di più” e dopo un attimo di pausa e preso coraggio avevo aggiunto. ” Eri molto provocante ieri sera e ci sei riuscita ad eccitarci. Raul ha voluto fare sesso tutta la notte e sicuramente pensava di farlo con te”
Non si era scomposta. Mi aveva guardato con intensità e mi aveva chiesto semplicemente.
“E tu cosa pensavi”?
Non mi aspettavo quella domanda ma le avevo risposto con altrettanto semplicità:
“Anch'io pensavo a te”
“Vuoi invece sapere cosa ho fatto io”? Mi aveva chiesto e alla mia risposta affermativa aveva concluso,
“Spenta la luce speravo che mio marito si fosse accorta di me.

Ero eccitata da morire, ma lui si era addormentato subito. Dopo circa mezz'ora non riuscivo a resistere. Sono andata in bagno e mi sono toccata. Ti sembrerà strano ma ero eccitata più da te. Eri bellissima e molto sexy con quel baby doll. Non giudicarmi male, non ho mai avuto un rapporto con una donna. Non mi era mai successo una cosa del genere. “.
Dicendole una bugia grossa come una casa le avevo risposto.

“Neanch'io ho mai avuto rapporto con una donna e non so cosa mi sta succedendo ma mi sento attratta da te. Prima ti guardavo quando cercavi di dormire, eri molto sexy, ero e sono eccitata da morire solo starti vicino. Sei bellissima, con quel costume poi sei uno sballo”.
“Grazie. Beh confidenza per confidenza anch'io speravo di incontrarti nel pomeriggio. Sono scesa con quell'intento. Non riuscivo a dormire perché ero e sono eccitata da te.

Ho una gran voglia di toccarti e di farmi toccare da te”
Mi aveva spiazzata con quella risposta.
“Ti ho spiata mentre dormivi. Ad un certo punto quando ti sei voltata di fronte dal costume si vedeva la tua passerotta rasata, mi sono eccitata al punto di raggiungere l'orgasmo”
“Sarebbe stato bello vederti mentre stavi godendo. Comunque hai visto bene, l'ho appena rasata ” aveva risposto
Mi spiazzava ogni volta.
Volevo dirle che ero ancora eccitata e che l'avrei rifatto subito ma era stata ancora lei a bloccarmi aggiungendo.

“Qui al martedì c'è un mercato grandissimo. Ci vuole tutta la mattina per girarlo tutto e gli uomini non amano andare al mercato. Ci andiamo”?
Sorrideva come una matta, con una malizia indescrivibile impossibile da dimenticare.
Le avevo risposto con un sorriso cone altrettanta malizia.
In fondo era già domenica pomeriggio.
Laura.

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