Il viaggio di Valentina e Luca – Undicesima parte

Caldo.
Dal finestrino dello scompartimento altra aria calda.
Valentina è abbioccata sul sedile di fronte.
Caldo boia.
Luca come sempre non riesce a dormire in treno, ma insiste a provarci.
Si sente sporco, appiccicoso di caldo, non vede l'ora di scendere da quel trenino
che li ha portati in giro per tutto il giorno.
Non vede l'ora di tornare alla sua macchina.
La comodità dei sedili, lo stereo, ma ancor più l'aria condizionata sembrano lontani miraggi.

Il vociare continua. Cosa avranno mai da dirsi poi, tra sconosciuti in treno?
Appena si chiude la porta scorrevole tutti sembrano sul lettino dell'analista.
Attaccano a confidarsi le cose piu' intime, più segrete.
Sembrano nascere grandi amicizie, che si esauriscono poi nel giro di un ora, alla stazione successiva.
Si, li sente adesso.. tra il rumore di fondo..
quei due ragazzi che parlano nello scompartimento a fianco.
Capisce poco del loro dialetto ma continua a sperare di addormentarsi cullato
dal brusìo misto alle vibrazioni del treno.

"miii.. l'ho vista quando sono passato davanti. Quella col vestita corto a fiori..
Gli era scesa una spallina.. gli si vedeva quasi una tetta..
ci ho lasciato gli occhi!" "ah guarda.. secondo me non ci ha nemmeno le mutande "
"miii e la faccia da curnuto che ttiene u maritu?"
Luca schiude appena un occhio.. e la guarda.
Bella, il vestitino corto.. coi girasoli stampati..una spallina giu'..un seno che sbircia fuori
Gli viene da sorridere.. ma rimane immobile e chiude le palpebre drizzando le orecchie.

"Ha la faccia angelica, ma deve essere una troia..!" "ma l'hai vista quando è salita?
muoveva il culo come una zoccola. pensa quanti cazzi avra' preso solo ‘sta settimana!"
"Molti più di quanto puoi immaginare" penso' Luca. Che fatica non dirlo..non scoppiare a ridere..fingersi addormentato
"Ci ha una bocca proprio da pompini" "mii..due labbra carnose, che se ti prende ti spolpa"
Socchiuse ancora gli occhi e incontro' il sorriso di Valentina che gli faceva segno di tacere.

Anche lei li sentiva.
"Pensa se lui si alzasse andando in bagno adesso.." "haha..andiamo di là, ci chiudiamo dentro
con la troia e ci facciamo fare un pompino a testa"
"nono..mentre te lo fa, io gli sfondo il culo" "miiiii! pensa la faccia del cornuto quando torna
e la trova tutta sborrata"
Una cosa che avevano avuto da sempre era la sintonia e la complicita' nel giocare.
Valentina era tremenda se voleva far impazzire qualcuno , e spesso Luca la provocava,
Ma non era questa la situazione..Stavolta era lei ad aver avuto l'idea.

Con un sorriso illuminato Vale gli indico' il corridoio, e luca ubbidì stuzzicato dal gioco.
Si alzò stiracchiandosi rumorosamente e sentì ammutolirsi lo scompartimento a fianco.
Buttò uno sguardo fugace ai ragazzi, erano giovanissimi, e di certo la loro fantasia sarebbe esplosa
sotto la pressione ormonale.
Si allontanò fino in fondo alla carrozza semi deserta, e poi si fermò a guardare un pò fuori,
il paesaggio rovente era magnifico..lontano si vedeva una striscia azzurra, promettente
tuffi di refrigerio, tra meno di un'ora sarebbero arrivati.

Chissa' cosa sta combinando Vale, si chiese.. Erano gia' passati alcuni minuti, e voleva
lasciarla agire, sapeva che avrebbe agito.. in qualsiasi modo ma sapeva che birichina com'era
avrebbe agito senz'altro…chissà cosa aveva in mente…
Caldo.
Quasi soffocante, anche lungo il corridoio che lo riportava nella carrozza di Vale e dei due giovani
sbruffoncelli, e che lui percorreva piano, lasciando passare ancora un minuto..
Si, era questa la carrozza.
Sporse appena il capo.

Vedeva i due ragazzi lungo il corridoio. Valentina no. Non c'era.
Percorse lentamente tutta la carrozza e percepi' un silenzio strano,
quasi imbarazzato dei due al suo passaggio.
Valentina era distesa , gli occhi chiusi e mugugnava come se dormisse
e se stesse sognando chissà cosa..
Al vestito si erano'casualmente' slacciati i primi bottoni e il suo splendido seno era
esposto, come offerto ai loro sguardi tremanti.
Una mano sulle cosce aveva ormai sollevato tutta la poca stoffa leggera,
e con l'altra si premeva il ventre..
Meglio di Meg Ryan nella famosa scena al ristorante.

Luca entrò facendosi largo tra i due impacciati spettatori.
Chiuse la porta dello scompartimento, e tirò la tenda a mo' di sipario, lasciando i giovani
se possibile, ancora più interdetti.
"Che fai?" Sussurrò Valentina,"li avevo quasi cotti a puntino".
"Ah.. cotti senz'altro.. erano lì bolliti" sorrise. "Non avrebbero trovato mai il coraggio"
E avvicinandosi posò le sue labbra sul collo di lei, sulla spalla scoperta, annusandola.
Non stava poi fingendo più di tanto Valentina; era bollente, quasi sudata,
il suo odore si era diffuso tutt'intorno.

La abbracciò stendendosi al suo fianco.
Anche per lui il caldo si rese subito insopportabile. in pochi secondi furono nudi e ansimanti.
Avvinghiati in un rincorrersi di mani, bocche, gambe, braccia, che voracemente si nutrivano uno dell'altra.
Finirono a terra. Lei sopra di lui, cavalcando un ritmo quasi frenetico.
Luca la guardava negli occhi e le accarezzava piano i fianchi,
salendo verso i seni in un massaggio lento e troppo delicato perchè lei potesse resistere.

Il mugugnare si fece guaito convulso e lui la strinse abbracciandola con forza mentre
un orgasmo la travolgeva già incontrastabile. Continuò a sussultare per qualche manciata di secondi
Poi si rialzò e lo guardò con quel musetto angelico che lo mandava in estasi. Con le mani
appoggiate sul petto di Luca e col suo sesso ben piantato dentro. Ansimava ancora,
e ferma col bacino gli accarezzò le spalle forti, le braccia, il collo.

Passò due dita sulle labbra di luca, dopo averle inumidite col suo succo più intimo.
riprese fiato.. sorrise..si sollevò, e Luca vide scorrere sul proprio viso il collo,
i seni superbi, la pancia morbida e calda, poi il suo sesso ancora gocciolante di caldi umori.
La esplorò a lungo con la lingua, lentamente e profondamente, mentre lei scostando la tendina
che dava sul corridoio li vide ancora lì.. rossi in viso, ansimanti.. con gli occhi incollati
su di sè.

Bloccò la chiusura della porta mentre Luca si sfilava da sotto di lei per inginocchiarsi dietro.
La prese per i fianchi e con una mano le strofinò il sesso contro il suo, una dolce coccola
che le fece aumentare il desiderio di un contatto più rude, più profondo.
Luca guardò i due ragazzi infoiati al di là del vetro, poi guardò il culo rotondo e pensò
di dirgli che certi treni passano di rado nella vita e non vanno persi, ma gli sembrò
una cattiveria gratuita, e la tenne per sè, ma gli scappò un sorriso mentre appoggiava la verga ormai durissima
contro il buchino di Vale.

un solo istante di esitazione, poi iniziò a spingere piano..
Vale provò un brivido, e accentuò la smorfia che le venne spontanea.
Sapeva che i ragazzi sarebbero impazziti, e infatti li vedeva con le mani piene della loro voglia,
ma era ormai determinata a fargli solo vedere cosa si erano persi, senza andare oltre.
I due tentarono allora di aprire la porta, ma nulla da fare.
Valentina gli fece segno di no.. avevano avuto la loro occasione e non l'avevano colta.

Luca spingeva con forza adesso, e Valentina strabuzzava gli occhi all'affondare dei suoi colpi.
I binari correvano forte sotto la carrozza e quei sussulti si aggiungevano alle loro vibrazioni.
Sentiva vampate di calore salire dalla punta dei piedi alla radice dei capelli.
Luca cominciò a mugolare mentre lei ansimava ritmicamente, e il concerto del loro amore
era seguito dal movimento delle mani dei due ragazzi,che ormai si masturbavano energicamente
al di là del vetro.

Luca sentiva gocce di sudore scendere lungo la schiena,
mentre teneva per i capelli Valentina che ne assecondava i colpi ormai frenetici.
Quando sentì salire il suo piacere i suoi mugolii si fecero grida, e in un istante le fu fuori.
Si sentiva ansimare forte nel corridoio, e Valentina si impadronì del suo cazzo come di uno scettro,
Era lei ad avere il potere, il controllo della situazione.. mentre muoveva la sua mano ritmicamente,
sapeva di stringere anche gli altri due che ne seguivano il movimento, ormai ipnotizzati.

Lo accolse tra le labbrae lo succhiò, lo baciò con passione, scorrendo con la lingua lungo l'asta.
lo sentiva fremere, sapeva che anche i ragazzi erano ormai al collasso, e lo strinse tra le dita
sapienti, continuando a muoverle, e a succhiarlo fino al piacere che giunse finalmente tra le grida
liberatorie di Luca che le inondò il viso e la bocca.
Vide il piacere dei due ragazzi schizzare sul vetro, e lasciò scendere il piacere del suo amore
in gola, lentamente, gustando i tremori e i singulti di Luca.

Continuò a coccolarlo delicatamente con la lingua mentre lo sentiva rilassarsi, quando sentì il treno frenare.
"Cazzo, siamo già arrivati", la interruppe Luca. I giovani spettatori corsero nel loro scompartimento inciampando nei pantaloni calati,
Si rimise il vestitino a fiori. Il treno era ormai entrato in stazione mentre Luca raccattava
seminudo borse e vestiti.
"Cefalù, stazione di Cefalù".
Correndo col fiatone verso l'uscita incrociarono un'ultima volta lo sguardo stravolto dei due
compagni di viaggio ancora sconvolti dall'avventura incredibile appena vissuta.

"Solo un istante" disse Valentina "Non gli ho neanche rivolto una parola!"
"OK ma sbrigati, intanto porto fuori il borsone".
Valentina si voltò verso i due guovani, e con ancora in bocca il sapore di Luca li baciò
e Luca la sentì dire "Certi treni vanno presi quando passano, ricordatevelo ragazzi, ciao!"
poi sentì i suoi passi avvicinarsi… e sorrise…
Eh già, la sintonia….

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