Il temporale provvidenziale

Storia di un sodomitaEsperienze dopo la villaDopo le avventure passate in villa ai servizi del mio primo padrone, passai un periodo relativamente tranquillo, il mio desiderio di farmi rompere il culo sembrava appagato e non mi sentivo tormentato dal mio essere interiormente zoccola. Sapevo che alla villa non potevo più tornarci, il padrone mi aveva cacciato e ripudiato, dopo avermi fatto punire in modo severo, sapevo anche che ero stato fortunato a non farmi scoprire dalla mia famiglia e dalla mia compagna, nessuno sapeva della mia sessualità nascosta, nessuno sapeva che tipo di sevizie sessuali avevo volutamente subito, nessuno sapeva che razza di troia impenitente ero e come mi ero fatto sfondare il culo volutamente da sconosciuti che avevano preso possesso del mio corpo.

Eppure quando riaffioravano nella mente i ricordi di come ero stato sverginato dal mio padrone, di come ero stato preso e sfondato dal suo amico fidato ed anche da come per punizione mi avevano sodomizzato in 4, non potevo fare a meno di eccitarmi e masturbarmi, il mio buchetto cominciava a pulsare ed aprirsi come per prepararsi a ricevere nuovamente grossi e duri pali di carne, alla fine ho dovuto cedere la zoccola interiore che si era assopita si era svegliata e la voglia di cazzo era riaffiorata, mi misi nuovamente in caccia di cazzi per il mio vorace culo.

Naturalmente non potevo ne dichiararmi ne frequentare locali equivoci, mi registrai su qualche sito web di incontri, ogni tanto facevo un giretto per la zona industriale oppure passavo di sfuggita davanti a qualche locale gay con l'idea di farmi notare da qualche frequentatore ma di incontrare in modo riservato da altre parti. Ebbi diversi incontri sporadici con svariate persone, senza mai però avere un impegno costante e soprattutto al servizio di un padrone. In questa sezione vi racconterò di queste esperienze.

Il temporale provvidenzialeDal punto di vista degli incontri di sesso stavo passando un periodo piuttosto fiacco e avaro di soddisfazioni, qualche incontro ai giardinetti, una sveltina mordi e fuggi in un bagno pubblico ma niente di veramente soddisfacente, spesso dovevo soddisfare i miei piaceri anali con un fallo di silicone che avevo acquistato in un sexy shop e che tenevo nascosto in garage. Un pomeriggio di ritorno ad lavoro, approfitto dell' ennesimo viaggio di lavoro della mia compagna, per fare un giretto in centro in una zona dove ci sono dei locali rinomati per gli incontri gay.

Passo davanti ad una sauna e mi fermo di fronte con la scusa di guardare la vetrina di un negozio, vedo diverse persone entrare ed uscire dalla sauna, non mi avvicino a nessuno di loro ne all'entrata della sauna, ma spero di essere notato da alcuni di loro, mi sposto alla vetrina successiva, una libreria, e con la scusa di guardare meglio un titolo mi metto a 90 gradi mettendo ben in mostra il mio culo, cerco di dare segnali chiari a chi eventualmente interessato, ma di non destare sospetti ad altri passanti.

Nel mentre faccio la manovra di mettermi a pecorina un tizio dietro mi urta, dandomi un bel colpetto al culo, l' impatto mi fa quasi cadere ed il tizio dietro di me, per non farmi cadere mi cinge le mani ai fianchi, appoggiando volutamente il suo ventre al mio culo, sento distintamente il bozzo del pacco che porta nei pantaloni. – Scusami non volevo urtarti, mi dispiace ti sei fermato all' improvviso…. — Niente non preoccuparti, gli rispondo -Non lo guardo nemmeno in viso, ma sento chiaramente un suo sguardo interessato.

Dato che non continuo la conversazione il tipo si incammina nuovamente davanti a me, ma dopo poco è lui a soffermarsi ad una vetrina. E' fermo davanti a me a circa una decina di metri e vedo chiaramente che mi lancia uno sguardo, io faccio finta di niente, anche se dentro di me spero che sia interessato al mio corpo e nello specifico al mio culo. Dato che non lo incoraggio dopo un poco il tipo ricomincia a camminare sulla via, in modo lento, tenendomi sempre in vista, magari vorrebbe lanciarmi un segnale ma no sa come ed io da parte mia non faccio niente per incoraggiarlo.

Dopo qualche decina di metri lo vedo fermarsi davanti ad un portone ed aprirlo, mi da un ultimo sguardo ed entra. A quel punto sono indeciso, vorrei tanto seguirlo nel portone, ma ho paura di sbagliarmi, ho paura di farmi scoprire, indugio davanti ad una vetrina qualche metro più indietro ma non trovo il coraggio di entrare e decido di desistere ed andarmene. Proprio in quel momento un tuono improvviso ed una pioggia battente mi prendono di sorpresa, è quasi estate sono vestito leggero e privo di ombrello e la pioggia violenta in breve mi inzuppa come un pulcino, cerco riparo sotto un portico ma il meglio che trovo e proprio il portone dove è entrato il tizio.

Mi fermo la in attesa che il temporale passi, il pensiero di ricevere una bella inculata da uno sconosciuto si trasforma in incazzatura per la pioggia improvvisa e per il fatto che sono bagnato fradicio, ad un certo punto il portone dietro le mie spalle si apre e riappare il tizio che prima era entrato. – Scusa se mi permetto, ma se vuoi puoi entrare, così ti ripari meglio……– Certo grazie attendo che passi……– Come vuoi, però quì siamo sull' atrio di ingresso e non puoi stare, è il regolamento del condominio….

non accettano che chi non è condomino sosti nell' atrio, se vuoi vieni su a casa…. — Ma…. non vorrei disturbare…..– Nessun disturbo! Vieni altrimenti si bagna l'atrio di ingresso…..-Seguo il tizio fin nel suo appartamento, è una vecchia palazzina di tre piani con scale molto ripide, l' appartamento al terzi piano è molto piccolo, 2 o 3 locali al massimo, il tizio mi fa cenno di seguirlo fino ad una piccola saletta; Un divanetto un mobile a parete, una scrivania con un computer acceso, arredamento molto scarno e disadorno.

– Vieni, di la c'è il bagno se hai bisogno oppure se vuoi toglierti gli abiti bagnati…. — Si grazie, se non ti dispiace me li tolgo e li faccio asciugare…..– Certo come vuoi…. -Vado in bagno e mi spoglio completamente, pantaloni, maglietta, scarpe e calzini, non porto slip, lascio la porta volutamente aperta così che il tizio possa vedermi bene, con la scusa di asciugarmi i piedi mi piego diverse volte a 90 gradi mettendo bene in mostra il mio culetto in modo sfacciato ed impenitente, mi attendo che da un momento all' altro il tizio entri in bagno ed in modo deciso ed irruento mi sbatti giù a pecorina sfondandomi il culo senza riguardi, ma non succede niente….

Prendo una piccola asciugamano e la cingo in vita, è molto piccola ed a malapena copre le mie natiche, e con passo da zoccoletta rientro nella saletta, il tizio è seduto alla scrivania fa finta di non vedermi…. Forse non gli interesso…. Forse è un passivo…. Non è neanche un gran che…..Alto ma grassoccio, calvo con gli occhiali…. sembra quasi un panda…..mentre facevo questi pensieri il tizio mi dice:- Sai ho fatto delle foto con dei miei amici, ma non riesco a visualizzarle….

ho visto che guardavi nella vetrina un libro di informatica…..ti intendi tu di computer? Vuoi provare tu a vedere se ti riesce?– Certo – Gli rispondo. – Non son un esperto ma uso il PC tutti i giorni per lavoro…..–Bene! Pensaci tu-. Mi dice cedendomi il posto e dirigendosi verso il bagno. Mi siedo alla scrivania per mettermi al lavoro, la piccola asciugamano mi da fastidio e quindi la tolgo…. Si tratta di un archivio compresso….

per forza non vede le foto…le deve prima scompattare. Scompatto l' archivio ed i file delle varie immagini diventano subito disponibili, per essere sicuro di visualizzarne il contenuto faccio click su una di esse a caso e cosa vedo! Un tizio con un enorme cazzo che sfonda il culo di un poveretto…Incuriosito visualizzo anche il contenuto delle altre immagini, sempre lo stesso contenuto…. Un grosso cazzo che sfonda il culo di maschietti e travestiti, gli stessi impegnati nel tentativo di ingollare quella grossa mazza, comprendo che si tratta sempre dello stesso cazzo che si lavora bocche e culi diversi…poi visualizzo immagini di culi dilaniati da quel grosso arnese, culi aperti e sfondati, sfinteri arrossati e quasi al prolasso.

Tra i file trovo anche qualche video, clicco su uno di essi e vedo un poveretto impalato da questo grosso cazzo, il malcapitato e in piedi che cerca di impalarsi su quella grossa asta ed urla come un fossennato. Mi eccito a quelle visioni e continuo a visualizzare questi contenuti senza accorgermi che il tizio è tornato e mi sta guardando. Preso da quelle visioni e dall' eccitazione che mi monta, senza volerlo faccio un pensiero ad alta voce:- Cazzo che arnese, a trovarlo mi farei rompere il culo subito…….

-. – Sei sicuro di quello che dici?-Era il tizio, dietro di me, si era slacciato l'accappatoio e praticamente mi stava poggiando quel grosso cazzo sulle spalle. -Ma…. Mbbbb…..- provai a dire qualcosa ma come aprii bocca il tipo ci aveva infilato la sua cappella, era veramente grossa e non riuscivo a riceverla tutta in bocca, il tizio da canto suo mi fece mettere in ginocchio di fronte a lui e tenendomi la testa ben ferma con le mani aveva cominciato a scoparmi la bocca.

– Puttanella ora ti faccio divertire….. – e così dicendo continuava inesorabilmente ad entrami in gola con quell'arnese che diventava sempre più grosso e duro. Io facevo di tutto per riceverlo tutto in gola, ma era troppo grosso, la bocca era dilatata al massimo e quando quella cappella arrivava alle mie tonsille mi provocava conati di vomito. -Bmm…. Piano mi soffochi…- provai a dire- No no zitta puttanella…. sono io a decidere…..succhia. -Continuò a scoparmi la bocca a suo piacimento finchè decise di occuparsi del mio culo, mi sollevò da terra ed in modo deciso mi piegò a 90 gradi con la pancia sulla scrivania, mi fece allargare le gambe puntando il suo cazzo gonfio e duro al mio buchetto pulsante di desiderio.

Spingeva in modo deciso vincendo e penetrando nel mio ano, mi sentivo dilatare ed aprire, sentivo male ma cominciavo anche a godere decisi di lasciarmi andare e favorire il più possibile la penetrazione e prorio in quel momento il tizio con un colpo deciso entrava tutto nel mio culo facendomi urlare dal dolore ma anche facendomi godere come un matto. – Godi maiala…. ti pice farti rompere il culo…. zoccoletta…. vai tranquilla porca che te lo sfondo a dovere ti faccio piangere….

– Mi inculava con decisione spingendo sempre di più dentro di me, mi sentivo aprire dilatare, quella cappella arrivava in fondo al mio retto anale e martellava senza esitazioni, godevo come un matto, sbrodolavo e pisciavo dal mio pene come se fosse un rubinetto difettoso, improvvisamente arrivò un orgasmo devastante ed intenso che mi fece perdere la ragione. – Si spaccami il culo…sfondami senza pietà…. sono la tua puttana…rompimi mi fai godere…. fammi quello che vuoi….

ma fammi godere…-. Deliravo dal piacere ed il tizio che sicuramente si sentiva soddisfatto di questa situazione continuava ad aprirmi il culo con vigore sempre con maggiore energia, mi cambiò diverse volte di posizione, mettendomi a cosce larghe sulla scrivania, a pecorina e ginocchioni sul pavimento a cosce aperte e sollevato sulla schiena, facendomi avere altri tre orgasmi intensissimi. Quando decise di venire anche lui inondandomi il culo di sperma, ero sfinito, distrutto con il culo a pezzi ma contento come la peggiore delle zoccole.

Finito l' amplesso chiacchierammo un po e mi disse che era in città per lavoro e che sarebbe rimasto per qualche settimana per poi tornare nella sua città dove aveva famiglia. Per tutto quel tempo tornai trovarlo almeno 2 volte a settimana per farmi sfondare il culo a suo piacimento e sentirmi zoccola fino al midollo. Poi un giorno ci salutammo, naturalmente prima mi aprì il culo in modo magistrale, e non ci siamo più rivisti, ma altri si sono aggiunti all'elenco di coloro che mi hanno aperto il culo….

ve lo dirò nei prossimi racconti.

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