il massaggio – storia breve al femminile

IL MASSAGGIO
-Storia breve al femminile-

Avevo partorito sedici mesi prima una bellissima bambina.
Dopo la sua nascita mi dedicai interamente a lei, alle sue esigenze con i suoi ritmi, come qualunque madre fa con i suoi figli. Nel fare ciò cominciai a trascurare me stessa, le mie piccole esigenze di donna, vivendo solo per la mia dolce bambina.
Mio marito accondiscese la mia dedizione, che era il sogno di una vita, lasciandomi tutto il tempo a disposizione per fare la mamma perfetta.

Lasciai il mio lavoro di direttore dell’ufficio acquisti presso una multinazionale per potermi totalmente dedicare a lei. Era un lavoro che mi piaceva molto poiché dovevo assumere il ruolo di parte forte nelle trattative di acquisto e spesso dall’altra parte c'erano uomini con i quali oltre alla professionalità era bello mettere contro anche la femminilità; ho sempre suscitato interesse tra gli ometti, grazie ad un fisico asciutto e ben delineato, un temperamento tosto ed anche un po' di malizia che non guasta mai! Tutto questo era un’arma infallibile contro quasi tutti i maschietti.

Tendevo la trappola con qualche scosciatina qua e là, qualche mano sulla spalla del rivale, qualche piccola parolaccia a far vedere che non mi impressiono facilmente e…. Taaac, la trappola è shittata!
Comunque la vita di mamma è certamente meno avvincente. Ma l’amore verso la piccola creatura mi aveva rapita, portandomi in una nuova dimensione fatta a misura per lei! Dopo circa un anno cominciai ad accusare strani sintomi che andavano dall’ansia per i posti chiusi al vomito e nasua.

Spaventata, decisi a fare delle visite specialistiche che però non evidenziarono nulla.
Un giorno, parlando con un amica, mi consigliò una visita da un medico specializzato in osteopatia, capace, a suo dire, di intervenire con leggeri massaggi in punti cruciali che permettono al nostro fisico di riprendere energia e funzionalità, punti magari atrofizzati o particolarmente sollecitati da un cambiamento radicale delle abitudini. Ed io le abitudini, dopo la nascita della piccola, le avevo sicuramente cambiate.

Prima della gravidanza avevo la mente sgombra da futili preoccupazioni ed ansie; ciò mi permetteva di avere sempre grande lucidità e determinazione, con una vita sessuale regolare ed appagante, oltre ad una attività masturbatoria quotidiana. Insomma, oltre a dedicarmi scrupolosamente al mio lavoro ed agli impegni domestici, sapevo ritagliarmi tutti i giorni qualche spazio per soddisfare le mie fantasie erotiche che coltivavo nell’ombra dell’apparenza della mia persona retta e devota.
Dopo la gravidanza tutto era cambiato, i miei pensieri erano rivolti solo alla mia piccola; cominciai ad avere mille paure divenendo ogni giorno sempre più insicura.

Anche sessualmente la situazione peggiorò, accontentandomi di qualche fugace masturbatina settimanale e concedendo saltuariamente una veloce scopata notturna a mio marito, fatta perlopiù per senso di colpa nei suoi confronti che per voglia. Decisi così di andare da questo osteopata seguendo il consiglio della mia amica, tanto più che nell’ultimo periodo mi sentivo particolarmente dolorante nelle ossa e acciaccata nei movimenti.
Arrivai nello studio con largo anticipo.
L’ambiente era nuovo ed accogliente, con una musica rasserenante di sottofondo.

Le luci soffuse ed il profumo di pulito mi misero subito a mio agio.
Entrando, dopo la reception, vi era un grande specchio; mi ci riflessi e notai con soddisfazione che ero comunque in forma; la gonna corta con le calze scure rendevano le mie gambe ancora longilinee e ben scolpite come un tempo, la taglia in più di seno che acquisii dopo la gravidanza mi era rimasta dando al mio torace un aspetto sicuramente più formoso, tanto che riempivo decisamente una quarta con un seno sodo e non cadente.

Unico neo era il mio sguardo, un po’ assente e scontato.
Mi sedetti in attesa del turno e mi misi a leggere una rivista di moda. Era molto tempo che non mi distraevo con un giornale mondano.
Sarà stata la temperatura dell’ambiente decisamente calda, la serenità di aver lasciato la piccola in mani sicure, che mi ritrovai per un attimo con la mente sgombra dai soliti pensieri ad apprezzare le figure dei modelli fotografati nella rivista, quasi riscoprendo nelle narici e nel palato, profumi e gusti della mia adolescenza.

All’improvviso venni chiamata ad entrare nella stanza del dottore…mi alzai quasi sentendo freddo come appena uscita dalla doccia e mi avvicinai alla porta.
Entrai in questo locale dalla temperatura ancor più calda della sala di attesa. Era un ambiente poco illuminato se non da qualche monitor che emetteva luci blu e dalla lampada posta sulla scrivania del dottore.
Mi sedetti e mentre lui scribacchiava, alzando leggermente lo sguardo cominciò a presentarsi.

Mi fece una serie di domande alle quali risposi inizialmente in modo attento e scrupoloso, desiderosa di far capire esattamente quello che provavo, ma che lui interrompeva sistematicamente per porne altre, il tutto in modo molto asciutto e distaccato; ero seccata che non volesse sapere quello che avevo da dire e mi irritava sentirlo mugugnare commenti incomprensibili ancora prima che finissi il periodo della mia frase. Il tutto sempre vedendolo chino sulla scrivania ed intento a scribacchiare sopra un foglio.

Finì le domande e lasciò cadere un silenzio imbarazzante. Ero già irritata. In quel momento pensai di alzarmi e mandandolo rispettosamente a cagare, andarmene! Se pensava di avere a che fare con una cretina aveva proprio sbagliato; ero abituata a farmi valere e rispettare, sopratutto dagli uomini!

Ad un certo punto, senza alcun garbo, mi chiese di spogliarmi completamente, restando solo con reggiseno e mutandine. Già irritata ora mi sentivo anche un po’ imbarazzata; soprassedetti e cominciai lentamente a spogliarmi appoggiando i miei indumenti sopra una poltroncina.

Rimasi qualche minuto in piedi praticamente nuda ad aspettare che questo “cafone” finisse di scribacchiare e mi dicesse cosa fare. Meno male che almeno la temperatura era calda, l’ambiente in penombra e la musica di sottofondo rilassante; così feci qualche respiro profondo cercando di calmarmi.
Ad un tratto si alzò dalla sua maestosa poltrona, appoggiò la penna sopra il foglio ormai completamente riempito di appunti e discostandosi dalla scrivania mi si avvicinò, si fermò ritto davanti a me a guardarmi con un mezzo sorriso mi disse “Bene!”.

La sua voce era forte e penetrante. Al chiarore della lampada da tavolo riuscii a scorgere la figura di un bell’uomo sulla quarantina, alto circa un metro e ottantacinque (quindi un po’ più alto di me che sono un metro e sessantotto!) capello brizzolato, leggermente abbronzato, corpulento, con pantaloni e maglietta bianchi ed un paio di ciabatte ortopediche bianche; un dottore ospedaliero in bianco anziché in verde!
Quando mi si avvicino, non so per quale motivo, mi sentii tremare le gambe; sentivo che quell’uomo aveva una forte personalità e mi spaventò.

Senza più dirmi niente mi si avvicinò in modo frontale, alzò le mani verso il mio collo e dolcemente lo accarezzò; per un attimo pensai volesse baciarmi!
Le sue mani calde e morbide cominciarono a massaggiarmi in modo delicato il collo e mascelle; disse qualcosa di incomprensibile a voce bassissima, fece qualche mugugno e poi mi chiese di sdraiarmi sul lettino.
Si allontanò per andare alla porta ed aprendola disse qualcosa all’impiegata che stava fuori alla reception, del tipo “questa è l’ultima?..ok, vai pure e chiudi tutto..Si..Si..Ci vediamo domani pomeriggio.

Ciao..cosa? Si Si… buona serata!”.
Richiese la porta e si avvicinò al lettino.
– Dunque dunque – disse – vediamo un po’! Scusa hai detto che ti chiami?
Ecco, mi stavo incazzando di nuovo! Ma che stronzo! Hai scritto per mezz’ora e non ti ricordi neanche come mi chiamo?
-Adele- risposi, con voce rotta dal nervoso!
-Bene, Adele, ora sdraiati sul lettino! Pancia sotto!
Le sue parole erano ferme e decise, il suo tono di voce pieno e caldo; se un secondo prima il mio cervello al femminile stava già elaborando qualche frase acida per ripristinare gli equilibri, il tono della sua voce mi disorientò tanto che decisi di eseguire senza obiettare.

In fondo mi sentivo veramente a pezzi e volevo che quella seduta mi ritemprasse donandomi tutte le energie le forze che negli ultimi sedici mesi avevo perso.
Mi distesi rassegnata cercando di sdraiarmi sul lettino nel modo più comodo possibile.
Una volta distesa aspettai che cominciasse qualcosa ma.. niente! Trafficava qualcosa nel tavolino lì vicino ed io nervosamente attendevo. Sembravano secondi interminabili fino a quando sentii che mi disse: – Chiudi gli occhi e rilassati! Arrivo subito!-
Ok, cercai di farlo.

In fondo non era difficile! C’era un gran caldo, luci e musica soffuse.. mi riaccomodai e chiusi gli occhi.
Sentii una mano calda che dal tallone mi sfiorò sino ai glutei per poi staccarsi e riprendere da metà schiena; mi salì un brivido emozionante come veder sfiorare la prima pennellata di un maestro pittore sopra una tela bianca. Era una sensazione nuova per me; sposata da ormai dieci anni con la persona che frequentavo da altrettanto tempo, mai una relazione extra coniugale, mai una scappatella, sentirmi toccata da un uomo che non fosse mio marito mi sembrò tanto strano quanto eccitante.

Con il lavoro che facevo di occasioni avrei potuto averne tantissime ma stavo bene così, non mi serviva nulla, soddisfavo il mio corpo regolarmente e da sola e con mio marito il quale, sempre generoso e prestante, mi aveva iniziato alla vita sessuale senza traumi; la mia curiosità prima ed il mio costante appetito dopo, furono gli elementi indispensabili per raggiungere un equilibrio perfetto tra mente e corpo. Ma tutto questo ormai non lo ricordavo neanche più.

Mi ridestai quando si mise, a toccarmi con entrambe le mani in modo dolce ma deciso le scapole, le spalle e la dorsale. Qui partì in formicolio che cominciò ad invadermi prima tutta la schiena poi le braccia ed infine il cervello.
Sentivo ad ogni pressione delle sue mani il mio corpo lasciarsi andare, come trasportato da un’onda a ritmo del massaggio. In un attimo mi sentii come sciolta, morbida ed abbandonata; inoltre il piacevole profumo dell’ambiente ora mescolato ad un profumo di pelle sapido e buono che emanava lui, cominciava ad accendermi.

Non avrei mai pensato che ciò potesse accadere, ovvero lasciarmi palpeggiare da un perfetto sconosciuto e provarne piacere; credo che l’eccitazione era dovuta allo stato di rilassamento in cui stavo entrando. Le sue mani, che inizialmente erano sulla parte alta della schiena, pian piano scesero fino alla base della spina dorsale; in quel punto mi sentivo il bacino leggero, spostarsi avanti ed indietro per poi essere spinto e pressato sul lettino facendomi leggermente sfregare il clitoride sulle mutandine, provocandomi una grande eccitazione.

Cazzo, mi stavo bagnando, non era possibile! Cominciai a sentirmi imbarazzata quando ad un tratto mi disse con voce soffusa
-Quando spingo cerca di espirare con la bocca in modo da espellere l’aria dalla pancia!-
Va bene, pago,una persona per toccarmi ed allora che venga fatto tutto come si deve! Sarà ben abituato lui a certe situazioni, no?
Distratta da ciò che mi aveva appena detto comincio ad eseguire il nuovo comando.

Peccato che questo non fece che eccitarmi ancor di più in quanto mi pareva di ansimare, il che, unito al suo respiro che si faceva leggermente più pesante nella fase di compressione, mi sembrava di ascoltare in diretta due che in una sorda notte di nascosto scopano!
Quando le sue mani, in modo molto delicato, mi spostarono le mutandine verso il basso arrivando oltre i glutei, mi sembrò che la mia figa stesse allagando.

La sentivo pulsare sempre più, come quando da ragazzina andavo a letto la sera ed infilavo il cuscino in mezzo alle gambe in attesa che, pensando a cose porche, il clitoride si esponesse e strusciandolo contro la punta del cuscino con il movimento delle natiche, raggiungevo l’orgasmo.
Le sue mani presero a roteare sui miei fianchi, spingendosi verso l’alto e poi verso il basso; in quel momento la mia eccitazione cominciò a salire vertiginosamente.

Ad un tratto si spostò e si mise davanti alla mia testa con le mani che spingevano verso il centro della schiena con partenza dal collo; sentivo ad ogni movimento la mia nuca avvicinarsi al suo pube! Cazzo era lì! Sentivo il suo pene sulla mia testa! E non solo! Quando si sporgeva per arrivare sino ai miei glutei con le mani sentivo il suo cazzo direttamente sulla fronte! Ma che pacco ha questo dottore??
Lo sentivo morbido ma carnoso, bello pieno per intenderci! E poi profumato! Cioè, voglio dire, tra il profumo di pulito del pantaloncino (che mi sono resa conto che era di cotone molto leggero) mi pareva di scorgere un odore più inteso, di pelle, di carne, di sesso, di… Cazzo! Era un connubio di odori che mi facevano venire l’acquolina!
Ad un tratto si spostò ai piedi del lettino e cominciò a massaggiarmi le gambe partendo dai polpacci in su e poi dai polpacci in giù, alzandomi una gamba alla volta, facendomi roteare le caviglie e massaggiandomi la pianta del piede.

In quel momento decisi di abbassare la guardia, insomma, ero da un dottore, avevo un grande bisogno di riprendermi e se le sensazioni che stavo provando sarebbero state indispensabili per guarire, allora che così fosse!
Mentre ero totalmente abbandonata alle mie sensazioni, sognando che cominciasse a leccarmi i piedi, sentii appoggiare il suo membro sopra il piede che non stava massaggiando…Dio mio che cazzo enorme! E sentivo che si era gonfiato rispetto a prima! Che cosa stava succedendo? Allora non era un sogno, non ero io ad inventarmi il dottore con il cazzone che voleva provarci.. Questo ce l'aveva duro veramente!
Per un attimo non sapevo se essere terrorizzata per quello che stava accadendo e quindi pensare di alzarmi ed andarmene di corsa da quello studio oppure sperare che mi aprisse le gambe con forza e mi scopasse selvaggiamente tenendomi costretta sul lettino per i polsi ed impedendomi di fuggire!
In uno stato di agitazione totale, pensai che fuori era freddo e lì era caldissimo, profumato, tranquillo….

e poi che figure! E se mi stessi sbagliando? Se stessi fantasticando perché in completo relax e quindi distorcendo la realtà?
Mentre cercavo di dirmi – Adele, stai calma, goditi questo relax e fai finta di nulla – mi sentii dire
– Scusa Adele ora puoi girarti con la pancia sopra? –
– ..si..si..subito… – riuscii a balbettare!
Se in quel momento mi avesse chiesto di aprire le gambe per infilarmelo dentro credo che oltre a non obbiettare non avrei minimamente balbettato!
Girandomi mi sentii vacillare; il massaggio stava dando i suoi effetti e probabilmente l’affluenza di sangue alla testa era cambiata.

Riprese dai piedi a massaggiarmi, salendo su con le sue mani calde per tutta la mia gamba, prima l’una poi l’altra, sfiorandomi la vagina in ogni risalita; riuscii solo a pensare che le mie mutande erano sicuramente fradice ma a quel punto non me ne importava più niente! Anzi, pensai che se mi avesse scopato in quel momento mi avrebbe fatto solo piacere; quindi decisi di lasciare accadere qualsiasi cosa, che andasse come doveva andare!
Continuò per un bel po’, spostandosi poi a massaggiarmi il ventre, le braccia, gli avambracci, i palmi delle mani e le dita; non ce la facevo più, ero eccitatissima! Stavo dando di testa.

Non avevo mai provato una cosa simile ed era la prima volta che mi facevo massaggiare. Ero pronta a tutto ma sapevo che non mi avrebbe mai violentata, era un professionista dopotutto. Quindi ero ormai disponibile a prendermi tutte le sensazioni che quell’uomo mi stava dando per riporle in qualche angolo della mia memoria per poterle utilizzare alla prima occasione, magari la sera stessa masturbandomi come una ragazzina forsennata nel lettone!
Ad un tratto si rispostò dietro alla mia testa portando le sue mani dietro al mio collo ma questa volta c’era qualcosa di diverso…Ce l’aveva duro! Ma non gonfio e basta, duro!! Lo sentivo, lo sentivo bene; con la testa mi sembrava di percepire un palo, tipo il manico di un badile! E quando cominciò a massaggiarmi a lato dei seni, spingendosi in su ed in giù, lo sentivo appoggiato prima sulla mia fronte e poi sulla mia guancia! E nel movimento lo sentivo come strofinarsi addosso a me.

Duro ed enorme! Cavolo era più lungo della mia faccia!
– Dio mio! Cosa faccio ora? – pensai…
Ad un certo punto sentii le sue mani che si spostavano dolcemente sui miei seni..avevo i capezzoli che sembravano chiodi! Avrei bucato una gomma di un camion da quanto me li sentivo duri! Quando cominciò a sfiorarli tenendoli con il pollice e l’indice delle sue mani non capii più nulla! Penso di essere venuta, cioè di aver avuto un orgasmo e forse non era neanche il primo! Sentivo i miei genitali pulsare, le gambe mi tremavano! In quel momento decisi.. girai la faccia verso il suo cazzone e aprii la bocca per mordicchiarglielo Appena feci quel gesto lui si abbassò il pantalone e mi ritrovai questo enorme cazzo in bocca! Era stupendo! Rigoglioso, con una pelle morbidissima e delle vene in rilievo da far impallidire una quercia secolare; culminava con una cappella enorme, rossa e lucida, pronta a sfondare una parete di mattoni!
Me lo infilai ripetutamente in bocca prendendolo con la mano.

In un attimo, mentre ero intenta ad assaporare quel dolce sapore di sesso che emanava il suo grosso membro, mi sentii levare le mutandine e subito dopo un enorme calore, quello delle sue labbra carnose che baciavano quelle della mia vagina. Sentivo la sua lingua roteare intorno al mio clitoride che credo stesse scoppiando da quanto il sangue continuava a pompare; ad un tratto, senza rendermene conto mi trovai girata a pancia sotto, con le gambe leggermente divaricate a penzoloni dal lettino e le sue mani che massaggiavano i miei glutei allargandoli sempre più.

Mi limitai ad inarcare leggermente la schiena quando mi sentii penetrare da un tronco infuocato. Emisi un urlo che forse non avevo mai emesso in vita mia. Il piacere aveva invaso tutto il mio corpo, ero così sensibile in ogni punto della mia pelle che mi pareva di avere un orgasmo infinito; ogni colpo che affondava sprigionava energia fluida che mi pareva di sentirla fuoriuscire da tutti i pori.
Non so quanto sia durato l’amplesso ma di sicuro una cosa simile non l’avevo mai provata.

Quando infine anche lui venne, sentii una colata bollente sulla mia schiena, mentre il suo corpo, come quello di un leone che ha finito la battaglia con il suo rivale per difendere la sua terra, si accasciava dolcemente sopra il mio.
Cercando di riprendere fiato, restammo immobili qualche minuto, ascoltando i nostri respiri affannati; quando mi girai i nostri sguardi si incrociarono penetrando le nostre anime. Pareva che nessuno dei due si sentisse in colpa con qualcuno.

Ci accarezzammo e continuando a guardarci negli occhi, ci lasciammo andare in un lungo e passionale bacio.
Ritornai a casa leggera, svuotata e contenta.
Da quel giorno mi sparirono sia le ansie che i sensi di vomito; ripresi la mia quotidianità con grande serenità.

Oggi sono felice, sicura come una volta, faccio la mamma part-time poiché ho ripreso a lavorare mezza giornata, ho la mia intimità quotidiana con fantasie sessuali sempre più ricche e dettagliate, un rapporto sessuale meraviglioso con mio marito dove abbiamo scoperto nuove frontiere con utilizzo di accessori vari, insomma, tutto perfetto!
Son passati ormai cinque anni da quell’episodio e visto che prevenire è meglio che curare, per sicurezza ogni due mesi un massaggio me lo faccio ancora fare!.

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